Quest' Uomo è un genio!
BIV ha spiazzato tutti.
Un fuoriclasse.
Scelta di estremo coraggio.
Mi mancherà.
Non vorrei che lo abbiano snervato le beghe mafiose tramate, da avidi cardinali, alle sue spalle.
"In Nome di Dio", David Yallop.
E', semplicemente, un papa tedesco. I tedeschi prendono e fanno le cose seriamente, sia nel
bene che nel male (lo si è visto con il tentato genocidio del popolo ebraico). Per loro è del tutto
incomprensibile lavorare alla membro di segugio, come fanno invece spesso gli italiani, basta
mantenere la poltrona, la sedia e il "posto". Per i tedeschi, vale il contrario: se non si riesce a
lavorare e bene, si rinuncia, eccome, alla sedia, alla poltrona e al "posto". Per non dover poi
gestire poi una situazione fastidiosa, irritante e alla fine, deprimente per la propria dignità.
Ritengo che questa sia stata la motivazione di Benedetto XVI: un papa italiano non si sarebbe
posto il problema di mantenere la guida di una barca oramai ingovernabile come la Chiesa. Gli
sarebbe bastato essere, e restare, Papa. Tipica la risposta di Pio X alla domanda di una vecchia
che gli chiese come si sentisse ad essere Papa. "E come vuoi che mi senta - le rispose- sto da
Papa, ovvio!". Benedetto XVI, della carica invece ne avverte, prima dei benefici le responsabilità.
Fin da subito, ha dovuto affrontare grane di ogni tipo: lo scandalo della pedofilia dilagante tra i
sacerdoti, i matrimoni omosessuali, la questione dei contraccettivi e il dilagare dell'AIDS in Africa.
Da buon tedesco le ha affrontate con determinazione e testardaggine ma poi si è reso conto
che i mali della Chiesa sono di gran lunga maggiori dei rimedi disponibili per risolverli. Stanco di
lottare contro i mulini a vento e non trovandosi nella condizione fisica e psicologica adatta si è
alfine deciso al gran passo. Del resto lo aveva già profetizzato lui stesso. "Quando ci sono i lupi
non si scappa. Si resta al proprio posto. Quando la situazione è tranquilla, si può pensare di
andare via". Sono parole di un tedesco. E che qualsiasi tedesco sottoscriverebbe. Un italiano
ragiona esattamente alla maniera opposta. Forse nella decisione del Papa c'è stata anche la
constatazione amara che i mali della Chiesa sono fisiologici e quindi non sanabili in tempi brevi.
Coraggio? Io direi piuttosto coerenza, forse più con il suo carattere di tedesco che con la sua
missione apostolica. Ed è per questo che, alla notizia delle sue dimissioni, mi sono un pò
vergognato di essere italiano. Noi italiani sappiamo essere superiori ai tedeschi solo nel calcio.