In rilievo > Osservatorio sul Femminismo
Il Papa non ce la fa? Simbolo del maschio che non ce la fa. Dice la scimunita.
Massimo:
E' proprio vero che le vie del femminismo, come quelle del Padreterno, sono infinite. Oramai anche
le scoregge si possono spiegare ed interpretare in chiave femminista. Figuriamoci se non si può
farlo con le dimissioni di Benedetto XVI. Detto, fatto. La nostra brillante mente dell'esegesi dei fatti
di cronaca in modalità femministe, ha provveduto a vedere nel papa sofferente e dimissionario il
simbolo del patriarcato morente che ha fatto capolino nell'annuncio dell'abbandono della carica da
parte del Papa. Vaglielo a spiegare, alla Terragni, che nella storia c'è stato Celestino V che ha voluto
abdicare in un'epoca di patriarcato trionfante e che, pochi anni prima, a femminismo ben avviato,
c'è stato Giovanni Paolo II che ha tenuto duro fino alla fine. Quest'ultimo caso non è SIGNIFICATIVO.
Lo è solo quello del suo successore. Il messaggio ovvio è che i maschi di successo e che ce la fanno
vanno a finire nel dimenticatoio. Quelli che fanno notizia sono quelli che falliscono o che cadono.
Bisogna riconoscere che le femministe sono migliori degli ubriachi: questi ultimi hanno bisogno
di bere per vedere doppio o dire stronzate. Le femministe invece riescono a vedere cose strane
e assurde e a dire cazzate anche da sobrie. Il patriarcato morente tra un pò se lo metteranno
anche nei loro letti e nei loro cessi. Magari se lo mettessero in quel posto.
COSMOS1:
SI LA TERRAGNI È PROPRIO DEFICENTE! non ha mai capito che il vero carattere del maschile è proprio la sconfitta, come noi ripetiamo da decenni ormai!
ad ogni modo, per chi non ci fosse arrivato da solo, il link è questo: http://blog.iodonna.it/marina-terragni/2013/02/11/il-patriarcato-si-dimette/
riporto il testo della terragni per risparmiarvi il giro
--- Citazione --- Home | Blog & Firme | Maschile/Femminile | Il patriarcato si dimette Il patriarcato si dimette 11 febbraio 2013 DONNE E UOMINI, questione maschile {53} COMMENTI
La notizia delle dimissioni del Papa –dimissioni del Papa è il più straordinario degli ossimori!- in questa gelida giornata di fine inverno ha un carico simbolico straordinario.
Il massimo grado del potere maschile su questa terra –appena un gradino sotto Dio, segnaposto di Dio, colui che per definizione ce la fa sempre- che invece dice “non ce la faccio”. Apripista e fondatore di una inaudita categoria, quella degli ex-pontefici (tolto Celestino V che nel 1294 lasciò il soglio sempre più turbato dagli inganni di una curia corrotta). Non è finito il mondo, come si profetizzava, ma certamente sta finendo un mondo, quello patriarcale, che in questo solenne “non ce la faccio” (“… le mie forze e l’età avanzata non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino… benché consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà dichiaro di rinunciare…”) trova a rappresentarlo le parole più alte. Il predecessore Giovanni Paolo II aveva deciso di farcela, fino allo stremo delle sue forze. Benedetto XVI invece non ce la fa. Tanti uomini oggi non ce la fanno.
Che le ragioni del passo indietro siano di salute, o–come molti ipotizzano- si tratti dell’insopportabilità delle pressioni interne, o della prossimità di un grande scandalo che starebbe per investire la Chiesa di Roma, questo “non ce la faccio” ha il suono inaudito di una resa definitiva.
Più che la profezia dei Maya si realizza, con una timida variazione, quella di Nanni Moretti con il suo “Habemus Papam”: se Benedetto XVI lascia prima della fine del suo mandato, papa Melville rinuncia a priori. Il baco della paura arriva a minacciare perfino la sommità del monumentale ordine simbolico maschile. La parata virile, qui al suo massimo sfarzo, non tiene più. «Venti o trent’anni fa non mi sarebbe venuto in mente un film del genere» ha ammesso Nanni Moretti. Nel film il portavoce vaticano, parlando della fuga del papa, usa le stesse parole: «Nessuno ha mai immaginato che potesse capitare una cosa del genere». Bene, sta capitando.
Lo spettacolo del patriarcato che non ce la fa è ben visibile anche in quella finanza tossica, in quel gioco d’azzardo con cui gli uomini ex-patriarcali, alla cui volontà di dominio le donne oppongono la loro soggettività, cercano consolazione, compensazione e conferma della loro illusoria onnipotenza.
(Etty Hillesum ce l’ha fatta a portare la croce fino in fondo. Ad Auschwitz, Perché Dio, come disse, ha bisogno di noi).
--- Termina citazione ---
però i commenti sono altrettanto demenziali: come se maschio fosse macho, duro, non piango, mi spezzo ma non mi rompo, mi so' er mejo etc etc
le femministe cretine, pronte a rimproverare ai maschi di essere nello stesso tempo troppo caldi e troppo freddi!
:sick:
mmann:
ANSA di oggi - Papa: Femen 'festeggiano' a Notre Dame -
Non mi definisco più ne cristiano ne cattolico... ma quando vedo queste cretine che non hanno rispetto ne per la spiritualità altrui, ne ancor peggio per il genere maschile (perchè andare in giro nude per provocare dovrebbe essere considerata violenza)...
... mi vien voglia di tornare al medioevo.
Cmq le dimissioni del papa, credo siano un segno della dissoluzione ormai della nostra cultura occidentale.
Guit:
Sia la Terragni che le Femen sono agenti del tecno-laicismo. L'accusa al maschio è sempre stato uno strumento di abolizione antropologica, e non mi stupisce che a modo loro festeggino.
Lo scandalo è da prima.
Guit:
<<... Lo spettacolo del patriarcato che non ce la fa è ben visibile anche in quella finanza tossica, in quel gioco d’azzardo con cui gli uomini ex-patriarcali, alla cui volontà di dominio le donne oppongono la loro soggettività, cercano consolazione, compensazione e conferma della loro illusoria onnipotenza ...>>
La finanza tossica è quella che la finanzia come femminista, e costituisce l'apparato oligarchico e tecnocratico che intende abolire l'antropologia della riproduzione complementare per sostituirla con quella della riproduzione meccanizzata e statalizzata. La Terragni è un agente, consapevole o inconsapevole non so, di questo ordine di potere laicista, perché svegliamoci signori, il laicismo è un ordine di potere tanto quanto lo è il Vaticano.
Se la signora è consapevole di ciò, allora è colpevole di mentire, se invece è inconsapevole, allora è inadeguata al ruolo di opinione che le è stato affidato.
Veramente, per troppa gente non rappresentata in parlamento, sentire parlare queste cougar di politica, non se ne può più. Le loro uniche competenze sono lo shopping compulsivo e i festini di addio al nubilato. Troppo poco.
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