Autore Topic: studenti e studentesse  (Letto 2165 volte)

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Offline COSMOS1

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studenti e studentesse
« il: Febbraio 14, 2013, 13:09:31 pm »
siamo diversi, già. Evidente. Ma hanno fatto di tutto per dimenticarlo e distruggerci!  :mad:


http://claudiorise.wordpress.com/2013/02/12/maschi-e-femmine-a-scuola/

Dio cè
MA NON SEI TU
Rilassati

Offline Vicus

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Re:studenti e studentesse
« Risposta #1 il: Febbraio 14, 2013, 17:46:05 pm »
Questa somaraggine scolastica maschile non la vedo solo in chiave negativa, considerando che secondo pareri autorevoli l'istituzione scolastica per come è oggi è in declino. Posterò qualcosa di più dettagliato appena possibile.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Massimo

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Re:studenti e studentesse
« Risposta #2 il: Febbraio 14, 2013, 18:12:18 pm »
Ovviamente alle femministe il separatismo maschile non piace. Ergo, cercheranno di impedirlo.
Quindi, niente classi separate. In Inghilterra ci sono le classi separate? Sperano di verificare che
quelle maschili diventino classi di serie B che sfornino dei somari indatti a competere sul mercato
del lavoro con le superbrave e superdotate ragazze. Appena si renderanno conto che con i metodi
didattici adatti alla personalità maschile e che tengano conto delle esigenze e della mentalità dei
maschi queste classi sforneranno invece personalità preparate e valide culturalmente correranno
ai ripari abolendo prontamente le classi maschili e ritornando alle classi miste. Per non mettere in
pericolo la competitività e la dignità delle povere donne. Quella maschile vada pure a farsi friggere.

Offline Vicus

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Re:studenti e studentesse
« Risposta #3 il: Febbraio 15, 2013, 02:27:37 am »
Sulle cause della somaraggine maschile, credo siano da escludere i programmi scolastici, rimasti più o meno invariati da parecchio tempo.
Da scartare anche un’eventuale situazione di disagio che si riflette nello studio, in quanto non mi pare che i minori siano discriminati al di fuori della scuola né che beghe familiari come la separazione dei genitori facciano rendere meglio le femmine.
Resta quindi un’impostazione della didattica in chiave antimaschile, di cui è responsabile essenzialmente un corpo insegnante che premia non il ragionamento e la voglia di conoscere ma l’adattamento e il nozionismo: un penitenziario intellettuale che non forma ma standardizza, e in cui vige il divieto di fare domande. Ciò è estremamente diseducativo anche in relazione al dialogo tra i sessi-vedi il noto mito del maschio impedito.
È a partire dalla scuola che si educa a un’idea della socialità come ingranaggio perfetto (in cui ciascun elemento umano deve inserirsi con una logica precisa e assoluta) anziché come dialogo spontaneo ed interazione. Inutile dire che questo tipo di didattica non valorizza neppure l’intelligenza femminile.
Diversi autori hanno osservato che la funzione della scuola non è più formativa e intellettuale, ma burocratica: serve solo a predisporre al tanto decantato lavoro di gruppo e non rilascia titoli di qualche valore ma semplici credenziali. Ne è prova il fatto che chi esce da un’università italiana non trova -né cerca- di meglio che un medio lavoro impiegatizio, che in tempi in cui non c’era questa inflazione di corsi di laurea era accessibile con qualifiche minori.
Non stupisce quindi, ed anzi rallegra, che i maschi siano scartati da questa catena di montaggio burocratica, cosa che permette loro di meglio impiegare le proprie energie: la scuola è un forte abbandonato, già ora il mondo del lavoro forma autonomamente le persone visto lo scarso livello dell’istruzione ufficiale, teorica e non basata sul merito.
Quanto al mito della classe mista, che non ha alcuna base scientifica, una struttura sessuale psicologicamente differenziata deriva forse dal far convivere ragazzi e ragazze nelle stesse classi? L'educazione è neutra in un mondo di parti sostituibili e consumabili. La tecnologia non ha bisogno né di persone né di cervelli ma di « mani ». Gli stessi programmi di studio e la stessa aula servono per preparare ragazzi e ragazze ad un tempo, per la routine neutra e impersonale della produzione e della distribuzione.
Secondo una ricerca attendibile, la maggior armonia e i rapporti tra adulti « più specificatamente sessuali » si verificano in quelle società dove “si trova una nettissima divisione tra il gruppo dei maschi e quello delle femmine”. Un’educazione più attenta alle specificità di genere sarebbe non solo antifemminista alla radice, ma renderebbe le relazioni tra i sessi meno conflittuali. Molto positivo –oltre che inevitabile, visto lo stato delle cose- che se ne cominci a parlare.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Lucia

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Re:studenti e studentesse
« Risposta #4 il: Febbraio 26, 2013, 15:27:31 pm »
Io come insegnante mi trovavo meglio con le classi miste
secondo me da l'equilibrio giusto.

Alberto86

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Re:studenti e studentesse
« Risposta #5 il: Febbraio 27, 2013, 12:44:56 pm »
Io come insegnante mi trovavo meglio con le classi miste
secondo me da l'equilibrio giusto.


Bisogna vedere quanto questo "equilibrio" sia giusto per i bambini maschi!  :rolleyes:

L'unione di maschi e femmine nelle scuole, la ritengo personalmente l'ennesima grossa ingiustizia sociale contro il maschile.

Io l'ho capito a distanza di diversi anni dopo aver terminato le scuole e sopratutto dopo essermi avvicinato ai temi della QM e dell'anti-femminismo.

Con il punto di vista anti-femminista sono riuscito a comprendere tante cose che prima non vedevo.

Offline Lucia

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Re:studenti e studentesse
« Risposta #6 il: Marzo 01, 2013, 12:35:29 pm »
Infatti
i miei alunni quando insegnavo filosofia non erano più bambin, ma giovani 17-18 enni.
La filosofia piace più ai ragazzi, per me sarebbe una brutta punizione poterla insegnare solo alle classi di femmine.

Avevo anche classi unisex (in modo spontaneo si formavano cosi. Non so come dovrei valutare ceh era meglio per loro o non.

L'altra cosa dove gli do ragione a Risé.
Io sapevo ceh tra 8-14 anni c'è nei giocchi una naturale segregazione per sessi.  "Noi non giocchiamo con le femminuccie""Noi non parliamo con i maschietti"
Una volta si i psicologi dello sviluppo hanno visto ceh cosi succede, quindi si cosi è normale. Non cercavano non so che significazioni abberranti in un impulso naturale. Perché poi questo periodo passa.
L'ho vissuta sulla mia pelle, che dopo 8 anni i giocchi dei miei amici d'infanzia non mi piacevano più.
Quindi si, forse a quell'età ci vorrebbe seguire la natura e fare le classi divisi per sessi, pratticamente alle medie.

Poi da parte mia potrebbe anche non esistere la scuola che sarebbe bene lo stesso. Il problema è che è oggi il miglior ambiente da socialiare per i ragazzi di quell'età. E l'unico ruolo buono della scuola.



Offline Mercimonio

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Re:studenti e studentesse
« Risposta #7 il: Marzo 01, 2013, 13:27:02 pm »
le classi miste sono l'invenzione piu' nociva mai inventata in ambito educativo, e' una negazione della realta', come mettere insieme a forza somari e studenti superdotati in specifiche materie.

in america almeno se uno eccelle in certe materie lo passano a classi "fast track" dove passa direttamente a studiare cose dell'anno successivo o piu', in europa vige la dittatura egalitarista a ogni costo e guai a criticarli.

tanto non si facciano illusione, sono ben altre le doti che contano nella vita reale e nelle aziende.

e qui sta un altro punto focale : le femministe ribaltano la situazione pretendendo che i risultati scolastici debbano per forza tradursi in successi nella vita reale !

siamo alla pura follia, come facevano gli stalinisti, se la realta' non equivale alla teoria allora cazzi acidi per la realta' !

Offline Vicus

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Re:studenti e studentesse
« Risposta #8 il: Marzo 01, 2013, 15:02:17 pm »
Citazione
tanto non si facciano illusione, sono ben altre le doti che contano nella vita reale e nelle aziende.

e qui sta un altro punto focale : le femministe ribaltano la situazione pretendendo che i risultati scolastici debbano per forza tradursi in successi nella vita reale !

siamo alla pura follia, come facevano gli stalinisti, se la realta' non equivale alla teoria allora cazzi acidi per la realta' !
Che aggiungere? :clapping:
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Lucia

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Re:studenti e studentesse
« Risposta #9 il: Marzo 01, 2013, 15:15:07 pm »
c'è comunque il sistema "homescooling" che è permesso anche in Italia
(studi acasa, vai solo a fare gli esami a fine dell'anno

Offline Vicus

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Re:studenti e studentesse
« Risposta #10 il: Marzo 01, 2013, 16:26:04 pm »
Citazione
c'è comunque il sistema "homescooling" che è permesso anche in Italia
Un altro segno del declino delle istituzioni -femminismo compreso, che ad esse ha legato il suo destino-, il mondo reale deve sempre più fare le cose da sé. E non è una questione di scelta: sono così inefficienti che la gente, lo voglia o no, è letteralmente costretta a organizzarsi senza di esse, per tutelare i propri diritti (arbitrati), l'educazione dei propri figli (homeschooling), la formazione dei propri dipendenti ecc.
Se questo può favorire il dilagare della disonestà (che peraltro non risparmia le istituzioni), una gran parte del paese, silenziosa, operosa e onesta si dà da fare per mandare avanti la barca. Che questo 'paese parallelo' sia il germe del futuro?
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.