cosimo tomaselli (@cosimotomaselli) scrive:
Il tuo commento è in attesa di moderazione 14/02/2013 alle 19:45 Non possiamo arruolare don Corsi alla causa della questione maschile a prescindere.
Dobbiamo invece ammettere che la menzogna è la vulgata dominante, il politicamente corretto, il pregiudizio che apre le porte della società e dell’opinione pubblica. Ammettiamolo.
Ma una volta ammesso, riconosciamo nelle dinamiche sociali uno scontro in forza del quale non possiamo non schierarci.
E’ vero: il don non ha colto la dinamica della menzogna. Ma il don è comunque una vittima e non un artefice della menzogna di cui si è fatto portatore.
E, come sempre, noi tendiamo a solidarizzare con le vittime. Perchè è più facile che all’oppressione si ribelli la vittima che non l’oppressore.
Gli oppressori più evoluti arruolano le vittime per compiere i propri misfatti.
Noi che non vogliamo essere nè oppressori nè oppressi, dove andremo a cercare alleati? Con chi per primo dovremo solidarizzare in attesa del risveglio? Con le femminaziste o con i maschi ottusi e addormentati, collaborazionisti anche loro malgrado?
Perciò pur ammettendo che don Corsi al momento non è arruolabile, lo dovremmo considerare un potenziale alleato se non vogliamo rinunciare a qualunque speranza a priori.
“Prima vennero per gli ebrei
e io non dissi nulla perché
non ero ebreo.
Poi vennereo per i comunisti
e io non dissi nulla perché
non ero comunista.
Poi vennero per i sindacalisti
e io non dissi nulla perché
non ero sindacalista
Poi vennero a prendere me
E non era rimasto più nessuno
che potesse dire qualcosa”
Martin Niemoeller
Pastore evangelico
deportato a Dachau