Autore Topic: Aphorismen 2  (Letto 9827 volte)

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Aphorismen 2
« il: Febbraio 19, 2013, 12:31:49 pm »
2° anno (livello intermedio).
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)

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Re:Aphorismen 2
« Risposta #1 il: Febbraio 19, 2013, 12:45:37 pm »
L'uomo e la sua carenza

"L'uomo è un puro e continuo fare, dover fare, esso è puro movimento, e movimento che dev'essere attratto da una mèta"


L' uomo coraggioso è disposto a dare la propria vita per qualcosa.
Ma, perché qualcosa?
Paradossale natura, la nostra!

L' uomo è disposto a spendere la propria vita precisamente per qualcosa che sia capace di riempirla.
E' questo che chiamiamo l' ideale.
Per vivere con pienezza abbiamo bisogno di qualcosa di incantevole e perfetto che riempia esattamente il  nostro vuoto.

Quando ci pare di averlo trovato, il nostro essere si sente irrimediabilmente attratto, come la pietra dal centro della terra e la freccia dal bersaglio a cui aspira.
Questa similitudine dell' ideale come bersaglio e della nostra esistenza come freccia, non è mio: ha un alto lignaggio classico.

All' inizio della sua Etica, Aristotele scrive: "L' arciere cerca con lo sguardo un bersaglio per la sua freccia, e non lo cercheremo noi per le nostre vite?".

In virtù di questa metafora, l' Etica perde quell' aspetto pedantesco che ha assunto ai nostri giorni e sembra diventare una nobile disciplina sportiva, che può riassumere così i suoi imperativi: Uomini, siate buoni arcieri!

Secolo dopo secolo, l' umanità ha continuato a sperimentare un ideale dopo l' altro; secolo dopo secolo, con la faretra al fianco, ha continuato a proiettarsi verso ideali illusori.

A un certo momento le pareva di trovare una determinata cosa, poi un' altra, la fisionomia dell' ideale, della perfezione e della sufficienza, e appassionata si metteva al suo servizio, combatteva per realizzarlo, e quando era necessario sapeva morire nel tentativo.

La religione e il potere politico, la scienza e la giustizia sociale... quante cose sono state per gli uomini bersaglio dei loro entusiasmi, metafora della loro frenesia!

Ma, dopo il primo momento, l' umanità capiva il proprio errore, notava l' insufficienza dell' ideale proposto e, variando l' infaticabile cammino, faceva vela verso una nuova costa immaginaria.
La storia ci presenta nel suo vastissimo panorama la peregrinazione della nostra specie attraverso il vasto repertorio degli ideali e attesta che furono, allo stesso tempo, affascinanti e insufficienti.


José Ortega y Gasset - La vocazione dell'arciere


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Re:Aphorismen 2
« Risposta #2 il: Febbraio 21, 2013, 18:09:25 pm »
Sentimentalismi

“Le donne saranno sempre divise le une dalle altre? Non formeranno mai un corpo unico?”
Olimpe de Gouges



Il "ri-sentimento", il sentimento storico di ritorno, non è altro che un pretesto,
la cui funzione è cementare i frammenti rendendoli un unicum compatto e forte,
il cui fine è la sopraffazione dell'altro gruppo,
la cui genesi è l'odio originale dei "di-visi".[1]


Infatti....
Possiamo davvero credere che, a chi risultano indifferenti i vicini, non raramente persino i parenti, abbia poi come movente un bel sentimento filantropico di riscatto che vuole ri-vendicare torti (ma col fine di riscuotere crediti..) in nome di sopprusi subiti da congeneri sconosciuti di cui si ignorano persino i nomi!

Suvvia, non siate ridicoli...

Cmq, certo che non abbiate capito una cippa, mi vedo costretto a dover chiarire quella che ritengo una patetica commedia dell'assurdo, un'ignobile sceneggiata.


Se per un solo momento si riuscisse a liberare dai preconcetti mentali e condizionamenti culturali, e si ipotizzasse che gli invisi si fanno la guerra semplicemente perchè si odiano, e si odiano appunto perchè sono invisi e di-visi (sì, è una tautologia logica), si vedrebbe questa come una tesi meno valida dell'altra?

La storiella che uno contrattacca perchè l'altro attaccò i suoi predecessori, quei pochi noti e soprattutto i moltissimi ignoti, non la si vedrebbe per quella che è, una favoletta per "sollevare" le anime grette...per giustificare delle menti de-menti?

Non si vedrebbe, posto gli invisi, che chi odia trova sempre una "buona ragione" per motivare la sopraffazione dell'altro?
E che questa buona ragione è cristianamente il fatto di aver subito, per cio che riguarda l'extra personale, la sopraffazione di genere, per ciò che riguarda il personale, ogni forma possibile e immaginabile di violenza pubblica e privata.
(per quelle non ancora immaginate, sappiamo che state lavorando per noi)

Chi è davvero riuscito a sgombare i preconcetti avrà capito che "ri-sentimento" è semplicemente un pretesto per non chiamare quel sentimento antico, troppo antico, col suo vero nome: Odio di genere.

Eggià, avete scoperto di essere dei sentimentali.
Solo ... non come pensavate voi.


Animus


1 - da dvèsti=odiare, come pure dvis=nemico.
Sempre da dvèsti/dvis derivano sia inviso (in odio, in-dvis), sia invidioso (in-vidus).
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Re:Aphorismen 2
« Risposta #3 il: Febbraio 22, 2013, 15:18:40 pm »
Sentimentalismi - nota


Citazione
La storiella che uno contrattacca perchè l'altro attaccò i suoi predecessori, quei pochi noti e soprattutto i moltissimi ignoti, non la si vedrebbe per quella che è, una favoletta per "sollevare" le anime grette...per giustificare delle menti de-menti?

Una precisazione sul punto fondamentale.

Abbiamo visto, in altri posts come la colpa (e la condanna) possa nascere da una dimenticanza opportunistica.

1a versione
-(ignoto, prestoria)
-Maria tira un calcio a Giuseppe e gli rompe una rotula.
-Giuseppe da un "cartone" a Maria, trauma cranico  e la stende al suolo.
->Si odiano, sono pari.


2a versione
-(omissis)
-Genesi
-Giuseppe da un "cartone" a Maria, trauma cranico  e la stende al suolo.
-> La violenza delgi uomini sulle donne, il patriarcato violento, la colpa dei maschi e bla bla bla.

Mi pare chiaro no?
La colpa è dovuta (anche) ad una mancanza d'informazione.


Se si ammettesse liberamente l'odio originale tra i sessi  non vi potrebbe essere nè colpa, nè risarcimento.

Invece siamo quì a raccontarci la favoletta dell'innocenza originaria di una (grazie ad una storia e interpretazione monca) o dell'altro (non cambia nulla) e la colpa della controparte (sempre grazie alla stessa storia e interpretazione ... monca).

E bla bla bla fratelli...


 
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Re:Aphorismen 2
« Risposta #4 il: Febbraio 25, 2013, 16:43:31 pm »
Sull'indifferenza al disagio maschile (giovanile)

Qualche mese fa,  Adam Lanza, un ventenne, con un ultimo grido di dolore, ma solo la punta dell'iceberg di una gioventù maschile sempre più fortemente disagiata e malata, si suicida dopo aver ucciso la mater et magistra insieme ai suoi piccoli alunni:"Venti alunni di prima elementare, di cui 12 bambine e otto bambini ... e sei donne, compresa la madre" ricorda puntualmente il Corriere.
Un altro femminicidio, insomma.

Bene, il dibattito su quest'emergenza da parte della società adulta americana, è stato, se proibire la vendita di armi ... o mettere le guardia armate negli asili.
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Re:Aphorismen 2
« Risposta #5 il: Marzo 02, 2013, 13:22:31 pm »
Dalla croce non si scende?

Da un punto di vista analitico, la croce è un simbolo nel simbolo.
E' composta da due "assi", uno verticale, il maschile, ed uno orizzontale, il femminile.
Fisso al centro, croci-fisso tra questi due "pilastri", il padre e la madre, c'è il figlio.

Verità presente nel cristianesimo come nel buddhismo [1], il figlio è il primo anello della catena della sofferenza a esperire questa "fortunata con-giuntura".[2]

Infatti, se la vecchiaia è sofferenza, la malattia è sofferenza, la morte è sofferenza, volete anteporle alla condizione maledetta, di chi è un nato di donna , è figlio del Padre, oppure peggio, è nato da una ed è figlio dell'Altro?


Animus

1 - Seppure con i millenni, un concetto che nelle due religioni era originariamente uguale, ha assunto un significato praticamente opposto: La salvezza della sofferenza, nel cristianesimo secolarizzato, la "verità della sofferenza" (la salvezza dalla sofferenza) nel buddhismo: http://www.fiorediloto.org/quattro.htm

2 - Per questo il Buddha include la nascita con le altre tre: morte, malattia e vecchiaia.
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Re:Aphorismen 2
« Risposta #6 il: Marzo 02, 2013, 14:10:01 pm »
Dalla croce non si scende?
A leggerti, verrebbe piuttosto naturale dire invece che "dalla croce non si PRE - SCINDE".
Padre - madre; elemento maschile - elemento femminile; fallo - vagina;

Gli egizi lo avevano capito: la loro croce era una rappresentazione di ciò ancora più icastica.
Era la "crux ansata" cioè munita di "ansa": un semicerchio ogivale (anzi "vaginale") sormontante
i bracci laterali e l'asta verticale (rappresentazione del fallo). Simbolo della vita: l'"ankh". Che si
trasmette per via sessuale. Simbolo sessuale. Dalla croce non si PRE - SCINDE.     ANKH!!!  (sigh!)

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Re:Aphorismen 2
« Risposta #7 il: Marzo 02, 2013, 14:31:46 pm »
Sul significato della sofferenza
Nota evidenziata per il post "Dalla croce non si scende?"

Soffrire (sofferire ita. ant.) deriva dal latino sub-ferre, letteralmente "portare sotto", da cui il significato "sopportare" che è dunque la condizione del sofferente.

La parte interessante, che lega il significato moderno con quello antico è proprio quel "portare sotto", sub-ferre.
Ferre, da cui fero (fer lat.), significa portare, ma anche produrre:

frutti-fero (fructi-fer lat): produttore di frutti.
morti-fero (morti-fer): portatore di morte.

Nel senso antico, contrariamente ad oggi, "portare" e "produrre" erano quasi interscambiabili.
Infatti fertile (fertilem lat.) deriva da fertus (che è il p.p di Ferre), portare ma anche produrre.
Ed anche feto (fetus, prodotto) ha la stessa origine.

Bene, questa necessaria premessa serve per arrivare alla conclusione che "sub-ferre", sofferenza, sigifica si "portare sotto", sopportare, me è anche strettamente connesso, ed anzi, è il suo significato originario, con "produrre sotto".
Ovvero, nasce con riferimento agli organi genitali (ecco perchè è usato come radice di fertile e feto).

Da cui, la "sofferenza", quel "prodotto da sotto" originato dal maschile/femminile, padre/madre.






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Re:Aphorismen 2
« Risposta #8 il: Marzo 02, 2013, 14:46:08 pm »
A leggerti, verrebbe piuttosto naturale dire invece che "dalla croce non si PRE - SCINDE".
Padre - madre; elemento maschile - elemento femminile; fallo - vagina;

Gli egizi lo avevano capito: la loro croce era una rappresentazione di ciò ancora più icastica.
Era la "crux ansata" cioè munita di "ansa": un semicerchio ogivale (anzi "vaginale") sormontante
i bracci laterali e l'asta verticale (rappresentazione del fallo). Simbolo della vita: l'"ankh". Che si
trasmette per via sessuale. Simbolo sessuale. Dalla croce non si PRE - SCINDE.     ANKH!!!  (sigh!)

Sì, concordo in toto.
Io ho posto l'enfasi su altri aspetti a me più cari, un velato riferimento alla Genesi (peccato originale del frutto dell'albero della conoscenza), la divergenza storica tra senso crisitano e buddhista originariamente comune, e l'ho fatto usando come pretesto la frase di Dziwisz utilizzata per le dimissioni di Ratzinger.

Ma anche la tua "sfumatura" sul tema, con un titolo azzeccatissimo, "dalla croce non si PRE - SCINDE", è assolutamente legittima e corretta.

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Re:Aphorismen 2
« Risposta #9 il: Marzo 08, 2013, 13:16:06 pm »
Non è politica.E' una visione del mondo

"I propose a basic idea.
It’s not a political plan.
It’s a view of the world.
It’s not substituting one political class with another.
(...)
The goal is to extinguish ourselves "
Beppe Grillo[1]

"Il nostro scopo è estinguerci (come M5S)" non perpetuarci ad aeterum.
Questo fa di Beppe, un eletto che entra a pieno titolo nella casta degli illuminati (dal sorriso di Buddha).

Invece ogni dittatore, piccolo come grande, ogni nato per perpetuare il rosario del dolore, per creare istituizioni che a loro volta mirano alla propria autoconservazione, ha come suo primo e ultimo slogan: "Io non voglio morire!"[2]

Così, chi alla luce del giorno produce farmaci, di notte, il suo opposto deve produrre nuove malattie per poter perpetuare il concept ad aeterum.
Chi alla luce del giorno ha come missione quella di salvare i poveri e i sofferenti, di notte, il suo opposto deve causare povertà e sofferenza per poter perpetuare il concept ad aeterum.

E così, per tutto ciò che esiste:Ogni fine, una volta raggiunto un adeguato potere, si tramuta nello scopo della propria eternità (che usa come mezzo il suo opposto)

Perché, appunto, non si tratta semplicemente di politica.
E' la visione di sè, e del proprio mondo, che è diversa.


Animus


1 - Intervista rilasciata al Time
http://world.time.com/2013/03/07/italys-beppe-grillo-meet-the-rogue-comedian-turned-kingmaker/

2- Chavez.
http://www.corriere.it/esteri/13_marzo_07/ultime-parole-chavez_f3567dbe-86eb-11e2-82ae-71d5d7252090.shtml
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Re:Aphorismen 2
« Risposta #10 il: Marzo 08, 2013, 13:28:10 pm »
Arriva sempre un momento in cui si preferisce il salto nel buio piuttosto che rimanere in una situazione economica e sociale senza più sbocchi e vie d'uscita. La Germania si trovava in una
situazione del genere negli anni '30 (dopo il crollo della Borsa del 29 e la Grande Disoccupazione).
L'Italia è nella stessa situazione adesso. Grillo un nuovo Hitler in salsa italica? Via, non diciamo
idiozie. Una cosa è certa: peggio dei fallocefali che abbiamo avuto al potere in questi venti anni
sarà difficile che faccia.

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Re:Aphorismen 2
« Risposta #11 il: Marzo 08, 2013, 14:47:27 pm »
Arriva sempre un momento in cui si preferisce il salto nel buio piuttosto che rimanere in una situazione economica e sociale senza più sbocchi e vie d'uscita. La Germania si trovava in una
situazione del genere negli anni '30 (dopo il crollo della Borsa del 29 e la Grande Disoccupazione).
L'Italia è nella stessa situazione adesso. Grillo un nuovo Hitler in salsa italica? Via, non diciamo
idiozie. Una cosa è certa: peggio dei fallocefali che abbiamo avuto al potere in questi venti anni
sarà difficile che faccia.

Grillo non riuscirà a fare nulla, ma perchè?
Ma perchè quelli che sono sotto, sono marci come quelli che sono sopra.
Dicono che non li rappresentano, ma è vero, e non è vero.
E' vero perchè "si sentono traditi", quindi quantitativamente, non è vero, perchè qualitativamente, esprimono le stesse logiche di pensiero.

Chi è sopra non vuole mollare la poltrona dorata, chi è sotto ... la sedia o il suo posto in piedi, o anche la sua posizione alla pecora.
Da un certo punto di vista, non cambia nulla ... per chi non vuole cambiare nulla.

Inoltre, quei poteri in alto (che gettano bricciole più o meno grosse a quelli sotto, e dunque si legittimano l'un l'altro), si adopereranno per sabotare in tutti i modi, con ogni mezzo, ogni tentativo di "cambiamento" in una direzione che sia quella ... pre-vista.

Ripeto.
Non è politica.
C'è in gioco una visione del mondo.

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« Risposta #12 il: Marzo 08, 2013, 14:58:48 pm »
Grillo non riuscirà a fare nulla, ma perchè?
Ma perchè quelli che sono sotto, sono marci come quelli che sono sopra.
Chi è sopra non vuole mollare la poltrona dorata, chi è sotto ... la sedia o il suo posto in piedi, o anche la sua posizione alla pecora.
Da un certo punto di vista, non cambia nulla ... per chi non vuole cambiare nulla.
Non è politica.
C'è in gioco una visione del mondo.
Ed è per questo che lo scontro che si profila sarà durissimo. E altrettanto grave e significativo il
cambiamento: chi è pecora si è accorto che non può continuare a mangiare facendo la pecora.
E allora si trasformerà in un lupo feroce.  Grillo qualcosa sarà capace di fare: distruggere un
sistema oramai marcio e insostenibile. Come picconatore non ne esiste uno più in gamba di lui.

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Re:Aphorismen 2
« Risposta #13 il: Marzo 27, 2013, 10:35:45 am »
Dedicato a tutte le donne

Insieme a te non ci sto più, guardo le nuvole lassù
cercavo in te la tenerezza che non ho
la comprensione che non so
trovare in questo mondo stupido.

Quella persona non sei più
quella persona non sei tu,
finisce qua,
chi se ne va che male fa.

Io cerco boschi per me
e vallate col sole più caldo di te.


Franco Battiato
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« Risposta #14 il: Marzo 29, 2013, 14:59:20 pm »
"Che si sia entrati in un'era in cui la parola supera la forza del fare è confermato da due fatti. Il primo è che chi ha il potere, attraverso una «intelligente» comunicazione riesce a trasformare menzogne in verità. La seconda è che il discredito, promulgato anche da persone senza esperienza né talento, semplicemente dicendo, scrivendo, affermando, possono oggi far montare un'onda fatta di convenienze figlie di frustrazioni e disagi, un'onda capace di gettare ombre se non rovinare la carriera ..." http://www.corriere.it/opinioni/13_marzo_29/mussida-battiato-condanna-pregiudizio_0329e35e-9847-11e2-948e-f420e2a76e37.shtml

Che Franco Mussida (chitarrista della famosa PFM) abbia preso lezioni (sulla QM) da Animus?

"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"