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Jag är i Sverige - Sono in Svezia, (Storie dalla Svezia)

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Mercimonio:

--- Citazione da: Vicus - Marzo 04, 2013, 23:27:08 pm ---Vedo un fondo di morale calvinista in questo dualismo.

--- Termina citazione ---

Puo' essere ma semplicemente nei paesi nordici si va piu' dritti al sodo che altrove, quando si lavora si lavora, quando ci si diverte ci si diverte, dividono nettamente le cose anche perche' amano organizzarsi bene ed essere precisi, tutto il resto e' visto come caos mediterraneo o direttamente come terzo mondo infatti ti faranno lunghe prediche sul come loro sanno organizzarsi e come gli altri no.

Se allora usiamo questo metro pero' io potrei consigliargli di fare un giro in Japan o Singapore dove si organizzano ancora meglio e dove l'intera societa' e' tenuta  a bacchetta e letteralmente non si puo' fare quasi un cazzo se non di nascosto, tanto piu' a Tokyo dove per divertirsi ci sono aree e quartieri designati ma guai a far baldoria in altri posti "dormitorio" o di shopping, tutto e' ordinato e pianificato, inclusa la morte ... uno nasce li' e sa gia' come e dove morire, come in certi film apocalittici e millenaristi.


Lucia:

--- Citazione da: Vicus - Marzo 04, 2013, 23:27:08 pm ---Vedo un fondo di morale calvinista in questo dualismo.

--- Termina citazione ---

tu pensi che prendere sul serio il lavoro è una cosa calvinista?

Lucia:

Dal Settimo sigiglio di Ingmar Bergman
//www.youtube.com/watch?v=tm5pCky9RlI
Grandi uomini dalla Scandinavia:
Thor Heyerdahl
con le sua spedizioni sulla zattera per oceani

Roald Admunsen
La sua nave Fram


A si e uno dei miei autori preferiti
Jostein Gaarder

Tutti tre sono norvegesi ma fa niente, è Scandinavia.

Red-:

--- Citazione da: Vicus - Marzo 05, 2013, 01:59:16 am ---Malthus aveva torto perché non considerava fattori come la scarsità artificiale e i salti tecnologici, che permettono di sostentare una popolazione più vasta. Non mi soffermo, ma i figli sono una ricchezza anche economica, non solo come braccia in agricoltura.
Neppure le previsioni dei piani quinquennali si sono mai avverate, figurarsi queste proiezioni al 2050. Considerano come unica variabile l'economia, la produzione industriale ecc. senza tener conto del fatto che la societàe la gente cambiano molto rapidamente, come lo è stato per l'Italia contadina in un decennio.

--- Termina citazione ---
Per me le teorie di malthus, nelle loro linee essenziali, sono corrette. Egli descrisse una realtà approssimata, il resto lo fecero quelli del "club di Roma" e via discorrendo.
La tecnologia è in grado a volte di ottimizzare ed incrementare le risorse, ma produce inquinamento, per cui da una parte dà e dall'altra toglie e non risolve veramente il problema.
La questione può cmq essere affrontata da due lati: uno è quello freddo e razionalista, l'altro è quello delle regole naturali e del "sentiment".
Entrambi hanno le loro ottime ragioni, ed ora approfondire qui il tema sarebbe troppo lungo e magari noioso.
In genere il mondo laico ed ateo tende ad affrontare la questione dal primo lato, (freddo e razionalista, da cui femminismo e controllo stretto delle nascite), mentre il mondo "dei credenti" e della religione, basandosi appunto sulle regole naturali, tende ad affrontare la questione dal secondo versante, che è più o meno quello di cui parli tu. I partiti politici italiani, nella recente campagna hanno parlato spesso della novità "quoziente famigliare", che doveva dare soldi alle famiglie con figli e con ciò sostenere la natalità. Ma erano tutti partiti che in qualche modo facevano riferimento alle religioni ed ai valori tradizionali.
La questione per me è di quelle importanti, secondo me è la prima grande questione che riguarda il mondo moderno e il più o meno immediato futuro, e sempre di più se ne parlerà, volenti o nolenti.
Ma le teorie di Malthus, per quanto fondamentali ed urgenti, sono anche piuttosto scabrose, per cui il suo nome sui media è tabù; e si riescono a fare trasmissioni di ore sulla demografia senza mai nominarlo. Effettivamente è una realtà pesante e spiacevole e  probabilmente è parte di quelle realtà "più stupefacenti della fantasia", ma che non si vogliono vedere.

Mercimonio:
in un ottica mondialista il quoziente familiare non interessa nessuno, il mondialismo odia i nazionalismi, vuole creare il governo mondiale distruggendo gli stati nazionali, che in un paese ci sia crescita demografica o meno non cambia niente perche' nella loro visione mondialista se serve gente basta chiamare milioni di immigrati, delle razze delle etnie delle lingue e di tutto il resto per loro e' spazzatura e anzi sono il nemico primo per il loro "grand plan".

se gli svedesi si estinguessero nessun politico verserebbe una lacrima, li rimpiazzerebbero subito con est europei, cingalesi, cinesi, nigeriani.

e anzi darebbero pure colpa agli svedesi perche' erano "una societa' moribonda".

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