Giorni addietro contattai il candidato, ora eletto, senatore di SEL, Massimo Cervellini criticando la sinistra, in particolare sulle posizioni sui padri separati, e lui mi rispose
Questa è un'emergenza sociale e come tale ce ne occupiamo e ce ne occuperemo una volta in Parlamento. Quando si arriva alla disperazione non si possono fare distinzioni di sesso o razza.
Gli chiesi se poteva, per esempio, scrivere un post sulla sua pagina facebook (questo è l'indirizzo
https://www.facebook.com/pages/Massimo-Cervellini/456998461015127)
E' stato di parola, riporto quì sotto il testo
Questa giornata di "silenzio elettorale" è forse il momento ideale per approfondire un tema legato alla crisi economica tra i meno indagati.
In Italia 800mila persone (reali stavolta, non quelle fittizie della propaganda grillina) sono sotto la soglia della povertà. SI tratta di una cospicua fetta dei 4 milioni di padri separati che, a causa della fine di un rapporto d'amore, non ce la fanno più a sostenersi e finiscono a vivere di espedienti, magari con il decisivo aiuto delle mense di carità.
Quel che è peggio, a queste persone viene di fatto negato il rapporto con il proprio figlio, ostaggio spesso di rancori e ricatti.
È tragico pensare che lo Stato sia complice di questa ingiustizia.
Dal 2006 esiste l'affido condiviso che però è disatteso nei fatti nei tribunali. I numeri sono impietosi: il 90% dei casi la legge non viene applicata e spesso, anche a parità di reddito tra coniugi, il mantenimento diretto viene negato al padre.
Addirittura alcuni tribunali italiani distribuiscono prestampati con parte delle sentenze pro-madri già scritte.
Si tratta di una vera e propria ingiustizia ed è strano pensare che mentre non si riesca a promulgare una vera legge che argini il femminicidio, un'altra legge giusta possa essere palesemente disattesa creando un'inaccettabile disparità.
Anche a questo il nuovo parlamento dovrà mettere mano.
Vi lascio con un consiglio cinematografico.
Sull'argomento è stato girato da poco un bel film italiano, interpretato dal bravo Valerio Mastandrea.
Si intitola Gli Equlibristi, e l'ha diretto Ivano De Matteo, che ha saputo raccontare una storia prendendo evidente spunto dalle sue vicende personali.