Autore Topic: L'otto marzo - Festa fondata su una bufala - Ricordiamolo ai nuovi iscritti.  (Letto 2404 volte)

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Offline vnd

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UNA FESTA INVENTATA

Come ogni otto marzo, mi pregio di postare un vecchissimo articolo di Vittorio Messori


Citazione
C'erano una volta delle operaie tutte lavoro, fede socialista
e sindacato; e c'era un padrone cattivo. Un giorno, le lavoratrici si misero
in sciopero e si asserragliarono nella fabbrica. Qualcuno (il padrone
stesso, a quanto si dice) appiccò il fuoco e 129 donne trovarono atroce
morte. Era l'8 marzo 1908, a New York. Due anni dopo, la leggendaria
femminista tedesca Clara Zetkin propose, al Congresso socialista di
Copenaghen, che l'8 marzo, in ricordo di quelle martiri sociali, fosse
proclamato "giornata internazionale della donna".


Storia molto commovente, letta tante volte in libri e in giornali, fatta
argomento di comizi, di opuscoli di propaganda, di parole d'ordine per le
sfilate e le manifestazioni: prima del femminismo e poi di tutti. Si, storia
commovente. Con un solo difetto; che è falsa. Eh già, nessun epico sciopero
femminile, nessun incendio si sono verificati un 8 marzo del 1908, a New
York. Qui, nel 1911 (quando già la "Giornata della donna" era stata
istituita), se proprio si vogliono spulciar giornali, bruciò, per cause
accidentali, una fabbrica, ci furono dei morti, ma erano di entrambi i
sessi. Il sindacalismo e gli scioperi non c'entravano. E neanche il mese di
marzo.


Piuttosto imbarazzante scoprire di recente (e da parte di insospettabili
quanto deluse femministe) che il mitico 8 marzo si basa su un falso che, a
quanto pare, fu elaborato dalla stampa comunista ai tempi della guerra
fredda, inventando persino il numero preciso di donne morte: 129. Ma è anche
straordinario constatare quanto sia plagiabile proprio quella cultura che
più si dice "critica", che guarda con compatimento (per esempio) chi prenda
ancora sul serio quelle "antiche leggende orientali" che sarebbero il
Natale, la Pasqua, le altre ricorrenze cristiane.


E, dunque, a qualcuno che facesse dell'ironia sulle vostre, di feste e
pratiche religiose (messa, processioni, pellegrinaggi), provate a
ricordargli quanti 8 marzo ha preso sul serio, senza mai curarsi di andare a
controllare che ci fosse dietro.
http://www.forcesitaly.org/italy/files/messori7.htm
Vnd [nick collettivo].

Offline vnd

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Altro sull' 8 marzo....

Citazione
La festa della donna è fondata su una bufala
http://www.paologambi.com/la-festa-della-donna-e-fondata-su-una-bufala/

C’era una volta la festa della donna. Abbiamo tutti celebrato le sacrosante conquiste in fatto di diritti politici delle donne ? su cui non si discute-, e finiti i festeggiamenti ci possiamo permettere qualche riflessione in più, a costo di attirare accuse di becero maschilismo che qualche femminista potrebbe lanciare. Intanto, non certo per contestare il diritto delle donne a festeggiare la propria festa, ma per puro amor di verità, bisogna dire che c’è chi sostiene che in realtà la festa della donna sia basata su una bufala storica. E non si tratta di uno qualunque, ma di Vittorio Messori, e non lo fa oggi, ma ben 12 anni fa: “Piuttosto imbarazzante scoprire di recente (e da parte di insospettabili quanto deluse femministe) che il mitico 8 marzo si basa su un falso che, a quanto pare, fu elaborato dalla stampa comunista ai tempi della guerra fredda, inventando persino il numero preciso di donne morte: 129…” (Pensare la storia, San Paolo, Milano 1992, p. 107). Il messaggio che la mimosa della festa della donna fiorisce dal tronco dell’ideologia era già passato all’opinione pubblica oppure c’è ancora chi crede alla mitologia delle povere operaie uccise dal cattivo padrone? Resta comunque il fatto che se quello che Messori scrive è vero, l’8 marzo non è esattamente la festa della “donna”, ma piuttosto della “donna comunista”, che è cosa ben diversa…

Ma in definitiva, cosa abbiamo celebrato l’8 marzo? Quale donna abbiamo festeggiato? Quali idee si nascondono veramente dietro alle mimose che, al di là del fatto commerciale, simboleggiano “la donna”? Difficile dirlo in un’epoca dalle grandi contraddizioni come la nostra; epoca in cui da un lato le donne esigono le quote in Parlamento ? come se alcuni posti spettassero a loro “in quanto donne” e agli uomini “in quanto uomini” ? e ritengono gretto maschilismo il fatto che si ricordi loro che la loro prima vocazione è quella alla famiglia; ma epoca in cui dall’altro lato la donna è anche sempre più quell’involucro vuoto e statuario che riempie cartelloni pubblicitari in mutande e reggiseno, o che affolla le discoteche carico di trucco e trucchi per cantare qualche inno alla superficialità.

Diciamo che le spinte femministe nel cercare i giusti diritti politici hanno veicolato anche l’idea di una improbabile uguaglianza fra uomo e donna, che ha creato infiniti problemi di rapporti e di identità. Basta accendere la televisione, magari in una trasmissione di Maurizio Costanzo, per comprendere la confusione identitaria di cui siamo investiti: uomini che vogliono diventare donne, donne che vogliono diventare uomini, omosessuali, transessuali, travestiti, drag queen… Il fatto è che dal punto di vista della dignità di fronte alla legge uomini e donne sono e devono essere uguali, non si discute, è sacrosanto. Il problema sorge quando si trasportano queste categorie giuridico-politiche di uguaglianza in una sfera sociologica e psicologica. In questi due ultimi ambiti uomini e donne sono diversi. Infinitamente diversi. E per fortuna! E se ciascuna persona non scopre questa affascinante diversità e confrontandosi con essa non definisce nel profondo la propria identità, non riuscirà mai a rispondere alla domanda che per tutta la vita accompagna ogni uomo e ogni donna: “chi sono io? “. Come i più illuminati sociologi ? per tutti Pierpaolo Donati ? sostengono, il rapporto fra uomo e donna non deve basarsi su categorie inapplicabili come “uguaglianza-disuguaglianza”, ma su una presa di coscienza della diversità, di cui non si deve avere paura, e sopra cui è solo deleterio costruire ideologie politiche.

Il politically correct impedisce di affermare una realtà tanto banale quanto offuscata dal velo ideologico che la ricopre: se l’uomo partecipa dello spirito creativo operando nel mondo o impegnandosi professionalmente, la donna lo fa primariamente mettendo al mondo figli. E trova quindi la sua prima realizzazione seguendo le strade che madre natura ha segnato nelle dinamiche umane: divenendo moglie e madre. È così maschilista chiedere che le donne non dedichino tutta la vita ad inseguire le ambizioni, i vezzi e gli spettri degli uomini e cerchino piuttosto prima di rispondere alla loro natura di mogli e di madri?

Dunque, nel giorno della festa della donna si celebrino i diritti politici che le donne hanno conquistato. Non lo si faccia però in modo ideologico diffondendo un’idea tendenziosa di uguaglianza fra uomo e donna. E soprattutto non si costringa le donne di buon senso a cantare anche una requiem per la loro insostituibile diversità dall’uomo che le rende, per tutti noi, mogli e madri.

di Paolo Gambi
(da La Voce di Romagna, 9 marzo 2004)

Vnd [nick collettivo].

Offline renato.dg

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L'8 marzo è una ricorrenza per parlare del male maschile e per ricordarci quello che siamo.

Dunque le ricorrenza per parlare male degli uomini sono:

25 novembre


La nuova e  recente 14 febbraio san valentino


8 marzo
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aggiornamenti 03/05 :

-Notizie
•Appunti
• una femminista si rivela: tolleranza zero
-Non condividere il rancore e la dottrina femminista
-perennemente ed infinitamente debitori e colpevoli
-che cosa è il femminismo

Online Massimo

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Appunto: non sono feste della donna. Sono l'occasione per fare la festa all'uomo.

Offline Mercimonio

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le donne hanno abdicato dal ruolo naturale di madre e di moglie, tutto il resto viene di conseguenza.

e saranno loro a pagarne il prezzo maggiore comunque, noi uomini possiamo sposarci anche da vecchi, far figli anche da vecchi, loro NO.
i figli li faranno le straniere e li stanno gia' facendo infatti, ci sara' da ridere a vedere tra pochi anni le maestrine femministe stracciarsi i capelli davanti ad alunni per il 50% musulmani o hindu o comunque di famiglie tradizionali che in piu' imporranno le mense Halal o vegetariane e faranno rimuovere i crocefissi, sono situazioni gia' "normali' in molti posti del nord europa dove anzi impongono pure alle maestre di usare almeno il velo o gonne lunghe, ci sono gia' partiti politici islamici che vogliono imporre la Sharia in belgio, questi non si fanno sputare in faccia dalla donne come noi.

entro 20 anni cambiera' tutto e l'europa sara' irriconoscibile.


Offline JAROD72

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E' una festa che interessa di più agli uomini che alle donne. Diversi uomini sono anche ipocriti.

Online Massimo

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le donne hanno abdicato dal ruolo naturale di madre e di moglie, tutto il resto viene di conseguenza.

e saranno loro a pagarne il prezzo maggiore comunque, noi uomini possiamo sposarci anche da vecchi, far figli anche da vecchi, loro NO.
i figli li faranno le straniere e li stanno gia' facendo infatti, ci sara' da ridere a vedere tra pochi anni le maestrine femministe stracciarsi i capelli davanti ad alunni per il 50% musulmani o hindu o comunque di famiglie tradizionali che in piu' imporranno le mense Halal o vegetariane e faranno rimuovere i crocefissi, sono situazioni gia' "normali' in molti posti del nord europa dove anzi impongono pure alle maestre di usare almeno il velo o gonne lunghe, ci sono gia' partiti politici islamici che vogliono imporre la Sharia in belgio, questi non si fanno sputare in faccia dalla donne come noi.

entro 20 anni cambiera' tutto e l'europa sara' irriconoscibile.

........................................e allora le femministe e il femminismo spariranno.  Dopo aver distrutto
la società, la famiglia e il mondo occidentale. Aprendo la strada all'Islam e alle famiglie islamiche.
Poi se la vedranno loro con l'Islam, le deficienti. Mettendosi buone buone il velo, le coglione.
Andando a finire zitte e buone nell'harem degli uomini di potere, le mentecatte. E allargando
le gambe a comando del patriarca musulmano, le poverine. Tanto femminismo....per ripristinare
il patriarcato peggiore. Ci provino a festeggiare l'8 Marzo in queste condizioni, se ci riusciranno!

Offline Lucia

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ci sara' da ridere a vedere tra pochi anni le maestrine femministe stracciarsi i capelli davanti ad alunni per il 50% musulmani o hindu o comunque di famiglie tradizionali che in piu' imporranno le mense Halal o vegetariane

Tra pocchi anni?! :huh:
Nella scuola materna del mio figlio 50% dei bambini SONO GIA musulmani o comunque con ambidue genitori stranieri (e non abitiamo nel quartiere più pieno di stranieri).
Per le mense si risolve, ci sono menu alternativi cosi che conviene a tutte le culture.
La maggior parte delle mamme sono con i capelli coperti sempre. Due volte sono andata anch'io cosi ma solo per il freddo  comunque mi sentivo in moda con la maggioranza delle mamme.
Le maestre sono brave, amano ugualmente tutti i bambini.

Offline JAROD72

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Tra pocchi anni?! :huh:
Nella scuola materna del mio figlio 50% dei bambini SONO GIA musulmani o comunque con ambidue genitori stranieri (e non abitiamo nel quartiere più pieno di stranieri).
Per le mense si risolve, ci sono menu alternativi cosi che conviene a tutte le culture.
La maggior parte delle mamme sono con i capelli coperti sempre. Due volte sono andata anch'io cosi ma solo per il freddo  comunque mi sentivo in moda con la maggioranza delle mamme.
Le maestre sono brave, amano ugualmente tutti i bambini.




Di certo loro preferiscono l'islam che l'occidente. Quindi per molte quello che dicono gli iman islamici non è male, perché si ritengono "sentendo loro" libere. In occidente invece schiavizzate, ma da CHI?

Alberto86

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Re:L'otto marzo - Festa fondata su una bufala - Ricordiamolo ai nuovi iscritti.
« Risposta #10 il: Marzo 09, 2013, 03:07:26 am »










 :D :D :D E' tutto il giorno che penso a questo video!!!   :D :D :D


Offline Mercimonio

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Re:L'otto marzo - Festa fondata su una bufala - Ricordiamolo ai nuovi iscritti.
« Risposta #12 il: Marzo 09, 2013, 07:07:17 am »
........................................e allora le femministe e il femminismo spariranno.  Dopo aver distrutto
la società, la famiglia e il mondo occidentale. Aprendo la strada all'Islam e alle famiglie islamiche.
Poi se la vedranno loro con l'Islam, le deficienti. Mettendosi buone buone il velo, le coglione.
Andando a finire zitte e buone nell'harem degli uomini di potere, le mentecatte. E allargando
le gambe a comando del patriarca musulmano, le poverine. Tanto femminismo....per ripristinare
il patriarcato peggiore. Ci provino a festeggiare l'8 Marzo in queste condizioni, se ci riusciranno!

spariranno o abbasseranno la cresta, comunque vada daranno colpa all'uomo dei loro fallimenti.
e' il loro "format", non si puo' cambiare.

dopotutto anche trovarsi un ricco pollo da spennare viene visto come "empowernment" quindi
e' OK, e' sempre un loro diritto, tutto e' un loro diritto, non hanno nessun dovere tantomeno
l'onesta' intellettuale.

la summa della loro neo religione e' "sono donna e posso fare il cazzo che voglio".




Offline Mercimonio

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Re:L'otto marzo - Festa fondata su una bufala - Ricordiamolo ai nuovi iscritti.
« Risposta #13 il: Marzo 09, 2013, 07:08:00 am »
Tra pocchi anni?! :huh:
Nella scuola materna del mio figlio 50% dei bambini SONO GIA musulmani o comunque con ambidue genitori stranieri (e non abitiamo nel quartiere più pieno di stranieri).
Per le mense si risolve, ci sono menu alternativi cosi che conviene a tutte le culture.
La maggior parte delle mamme sono con i capelli coperti sempre. Due volte sono andata anch'io cosi ma solo per il freddo  comunque mi sentivo in moda con la maggioranza delle mamme.
Le maestre sono brave, amano ugualmente tutti i bambini.

50% di muslim all'asilo ? ecco, noi ste cose le dicevano gia' negli anni 80, ora si sta raggiungendo la massa critica.

sempre piu' felice di essere emigrato molti anni fa.