http://www.studiocataldi.it/news_giuridiche_asp/news_giuridica_13463.aspdi Anna Rita Micalef - Nel ben mezzo della tempesta della crisi coniugale, nel mare impetuoso che sta facendo naufragare la zattera su cui la coppia col matrimonio era salita spesso, si verifica che i genitori rimangano fossilizzati nei sentimenti di odio e di rancore, senza riuscire a dare un senso razionale all'esperienza dolorosa. Quando la sfera emotiva rimane ancorata esclusivamente a determinati eventi, le dinamiche che stanno alla base dell'evoluzione dei rapporti e dello sviluppo del minore sembrano bloccarsi.
E' così che sono state evidenziate particolari sindromi emergenti nella conflittualità della separazione genitoriale quale la Pas o Sindrome di Alienazione Genitoriale
La Sindrome da Alienazione Genitoriale è un fenomeno sempre più osservato nelle cause di separazione ed affido di minori e consiste in un'azione di screditamento più o meno consapevole da parte di un genitore sull'altro che va a determinare un vissuto di "alienazione" appunto, di distacco emotivo, del minore verso l'adulto vessato, la cui teorizzazione è avvenuta negli anni '80 del secolo scorso dallo psichiatra statunitense Richard A. Gardner. Tuttavia, il fenomeno era descritto in un precedente lavoro di Wallerstein & Kelly ,nel quale veniva caratterizzato un "allineamento ad un genitore" come "modalità relazionale specifica del divorzio, nella quale un genitore ed uno o più figli si alleano e si scagliano all'attacco dell'altro genitore".
In Italia e' stata introdotta dal prof. Gulotta, ordinario di psicologia forense dell'Universita' di Torino.Poco importa che, attualmente, essa non sia ancora inserita nel DSM Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders della American Psychiatric Association) : alcuni contestano che essa abbia formalmente una autonoma dignità nosografica e preferirebbero vederla come disturbo relazionale genitore-bambino; è in corso comunque una accesa discussione all'interno dell’American Association Psychiatry sul se e come inserirla nella prossima edizione. Nella maggior parte dei Tribunali dei paesi europei essa, al di là di siffatte distinzioni formali e non sostanziali, è infatti accettata e considerata una situazione gravemente pregiudizievole al pari -per esempio- dello stalking, del plagio o, paragone ancora più calzante, del mobbing, sia esso lavorativo, "condominiale", o genitoriale. Prima di andare avanti nella trattazione è' altrettanto importante poi chiarire cosa _non è _ la PAS. Colliva ci ricorda infatti che:
_ la PAS non è l'alienazione genitoriale prodotta da una _realtà reale_ di mancanze, trascuratezze o violenze del genitore alienato;
_ la PAS non è una patologia del genitore alienante, ma una patologia instillata nel bambino;
_ la PAS non è sinonimo di accuse per violenze o abusi rivolte ad un genitore.
Trovandosi dunque a metà strada tra una vera e propria sindrome e un deprecabile comportamento scorretto, è nostra idea proporre una nuova definizione che tenga conto sia di un particolare quadro sintomatologico ascrivibile - anche se non completamente - al soggetto interessato, che del suo esatto contrario, ovvero che sussista un'induzione alla sintomatologia che annulli le probabili disposizione del soggetto interessato: dunque una Sindrome Indotta da Alienazione Genitoriale (SIAG)
La teoria di Gardner e a tutt'oggi assai controversa. Secondo Richard A. Gardner , la sua insorgenza sarebbe strettamente legata al "proliferare delle cause per l'affidamento dei minori"; già questo incipit fa storcere un po' il naso. Riesce difficile pensare che una vicenda giudiziaria possa rappresentare un fattore eziologico per un nuovo disturbo, psichiatrico o psicologico che sia. Certo, una vicenda giudiziaria è un fattore stressante che può dar luogo ad un ventaglio di disturbi reattivi allo stress; ma, appunto, possediamo già le categorie cliniche per i disturbi da stress, e la PAS non è fra essi compresa.
La PAS è entrata anche in Italia nelle aule di alcuni Tribunali. Occorre ricordare che se un genitore si comporta in modo tale da recare pregiudizio a un figlio nella libera relazione con l'altro genitore interviene, su ricorso dell'interessato, il giudice civile ex art. 709 ter c.p.c. (introdotto dalla legge 8 febbraio 2006, n. 54 sull'affido condiviso).
Il fatto che si possa parlare o meno di una sindrome specifica non è fatto senza importanza: ne va della possibilità per i professionisti coinvolti nella tutela dei minori "figli di separazioni" altamente conflittuali, di parlare una lingua comune e di intervenire in modo efficace ("diagnosi certa, cura efficace"). Ne va anche della possibilità dei Tribunali di potersi affidare a periti in grado di dare indicazioni chiare e univoche, posto che cio sia possibile ... Se la teoria della PAS è controversa, è tuttavia assodato che un comportamento ripetuto di un genitore contro l'altro, che coinvolga e condizioni come soggetti attivi i figli, possa ledere lo sviluppo psico-fisico dei minori e si configuri quindi come una forma di abuso a danno dell'infanzia.
In generale, il fenomeno dell'alienazione parentale si colloca quindi all'interno del contesto delle vicende separative, spesso altamente conflittuali E' raro il caso in cui un allontanamento del genitore non collocatario (per lo più il padre) sia frutto di una scelta di questi, che intende costituire una nuova famiglia con un'altra compagna. Molto più frequente è il caso di una distanza sempre maggiore non motivata e non voluta dal padre, alla quale possono concorrere i figli minori. Se i bambini resistono o si oppongono al contatto con il genitore non collocatario, ci si trova di fronte a una "colpevole collusione del sistema giudiziario, che non è in grado di approntare alcun percorso di recupero della relazione genitoriale distrutta dal conflitto né (...) a intervenire penalmente per sanzionare i comportamenti lesivi dei diritti del genitore potenzialmente alienato". Per descrivere il tentativo della madre (o del padre) di tagliare fuori l'altro genitore dalla vita dei figli, è stato coniato il termine di mobbing genitoriale , ovvero quella che Daniel Turkat definisce "La sindrome della madre malevola.
Su questa onda si collocano le riforme normative in materia di affidamento condiviso . I figli, contesi, vittime della separazione, che assumono spesso un valore simbolico, quasi una rassicurazione e che, addirittura, diventano "trofeo da conquistare nella guerra coniugale e strumento da usare per la vendetta verso il compagno che ha tradito l'alleanza", vengono ora normativamente affidati ad entrambi i genitori in forza di un rapporto egualitario per eliminare in radice la lite sull'affidamento e ridurre così la litigiosità.
Quello che preoccupa mediatori e "court officials" è che essi potrebbero avere difficoltà nel riconoscere la PAS; potrebbero così facilmente formarsi la convinzione che il "genitore rifiutato" sia veramente un genitore inadeguato e meriti il rifiuto espresso dal bambino mentre, nella realtà dei fatti, i ricercatori ci hanno dimostrato che è vero l'opposto.
Quando questo genere di casi viene inviato alla mediazione coatta per ordine del tribunale,gli scenari che essi presentano possono apparire, come minimo, ingarbugliati al mediatore che dovrebbe ristabilire un minimo d'ordine. I bambini ed il genitore schierato appariranno avere un legame molto stretto ed affettuoso, mentre l'altro genitore (inconsapevole) verrà accusato di una lunga serie di comportamenti orripilanti: spesso, gli scenari comprendono accuse discretamente credibili, anche se false e strumentali, di abuso sui minori .
Ci sono vari aspetti della competenza del mediatore che occorre esaminare. Il primo è la capacità di riconoscere la PAS. Il secondo aspetto, riguarda la prosecuzione del processo di mediazione quando la PAS sia sospettata, riconosciuta o diagnosticata: se, e in che termini, proseguire?
Gli aspetti di formazione, addestramento e competenza del mediatore entrano ovviamente in gioco quando si tratta di stabilire linee di condotta Un minuzioso riesame della letteratura, ha mostrato che non è riferito alcun processo di formazione dei mediatori sulla PAS.
Questo, nonostante molte ricerche richiamino la necessità di formare tutti coloro che intervengono sulle famiglie, per poter agire efficacemente di fronte alle tattiche di lavaggio del cervello, programmazione ed alienazione messe in atto da genitori separati La trascuratezza nell'individuare tempestivamente la PAS, e nell'intervenire nei primissimi stadi del disturbo, può portare ad una situazione in cui viene dato supporto professionale al genitore schierato, forzando così, nel bambino, uno stato di maggior necessità di mantenere o rafforzare le accuse rivolte al genitore rifiutato
. Un mediatore può avere successo nell'aiutare un genitore affidatario inflessibile a rispondere responsabilmente a modifiche nel programma delle visite e ad altre situazioni che richiedono interazione cooperativa fra genitori.
E' possibile ipotizzare che la mediazione, in famiglie PAS nel grado lieve o moderato, potrebbe essere efficace per aiutare i genitori in conflitto a raggiungere un certo numero di obiettivi. Tuttavia, le ricerche citate in questo articolo indicano che, nei casi di PAS grave, la negoziazione con il genitore schierato, portatore di importanti psicopatologie, sarebbe vana
Si può negare che un genitore, il programmatore, non sia afflitto da un disturbo se da vita ad un brainwashing devastante a danno del figlio? Si può pensare che un genitore, l'alienato, non sviluppi disturbi quali rabbia, apatia, instabilità e altro, se viene dipinto e trattato come il mostro cattivo? È sperabile che un bambino, il programmato, non sviluppi problematiche psicologiche che, a breve o lungo termine, hanno la possibilità di trasformarsi in problemi patologici che potrebbe non essere in grado di affrontare sino a farli diventare danni, sindromi, patologie o malattie? Chi è il "malato di PAS"? Questa riflessione vale sia nell'ipotesi di PAS -Sindrome- come di PAD -Disturbo- che dovrebbe divenire l'acronimo presente nel nuovo DSM V: la PAS è da considerarsi un contenitore, in questo modo è semplice individuare tutte le patologie, disturbi, manie e sindromi che affliggono il genitore alienante, chi fa volontariamente del male ai figli o li strumentalizza è malato.
Dinnanzi a tali effetti, che indubbiamente saranno protratti nel tempo e andranno a ledere ogni sfera dell'individuo, come è possibile che esperti e "addetti ai lavori" si perdano in bagarre inutile? Come è accettabile, per un genitore che vede rovinato presente e futuro del figlio dall'ex coniuge, restare ad ascoltare diatribe inutili sul fatto che il DDL 957 sia un attacco punitivo alla donna? Che importanza potrà mai avere se il genitore programmante è la madre o il padre, quando l'unico risultato è uccidere l'infanzia dei bambini?
La verità è che lentamente si sta coltivando un futuro malato. Il rischio è di "distruggere" un'infanzia, programmare e condannare adulti e bambini al dolore cronico, consegnare la società a pericoli -dal bullismo infantile alla delinquenza-, creare danni economici al singolo ed alla collettività
Non dovremmo arrivare alla conclusione che essendo l'argomento PAS assai controverso, deve essere messo da parte! Al contrario: e di vitale importanza che psicologi e psichiatri, educatori, mediatori e assistenti sociali, avvocati e magistratura collaborino sempre piu strettamente perche ai bambini sia assicurata la possibilità di avere un rapporto sereno con entrambi i genitori
Le conclusioni di tale contributo sottolineano la necessità che i professionisti che operano in questo ambito abbiano una conoscenza approfondita della materia ed effettuino un aggiornamento continuo. Ciò potrà servire ad evitare pericolose generalizzazioni e l'innescarsi di conflitti ulteriori ed errori grossolani rispetto a quelli già normalmente presenti nell'ambito delle valutazioni di abuso sessuale del minore, il cui interesse deve essere punto di partenza e di arrivo di qualsiasi intervento psicologico e di ogni decisione giudiziaria
Per dirla come Bruno de Filippis ideatore della legge sull' affido " Una separazione senza mediazione è come intervento chirurgico senza anestesia .
dott.ssa Anna Rita Micalef-
Professionista in ambito legale e mediatore sistemico-
Studio in Pachino-via Marsala 52- cell. 3498263404
Fonte: MEDIARE IN P.A.S.
(StudioCataldi.it)