Dialoghi > Natura maschile e natura femminile

domanda riguardo ai ruoli

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catoblepa:
amycy del forum volevo chiedervi cosa pensate riguardo ai ruoli maschili e femminili nella società: secondo voi è giusto che ogni individuo sia libero di scegliere le qualità e i modelli comportamentali che preferisce a prescindere dal proprio sesso fisico oppure lo stato/la società dovrebbero indirizzare i maschi verso modelli e ruoli maschili e le femmine verso ruoli e modelli femminili perché è nell'ordine naturale delle cose e/o non lo si può evitare? oppure avete una visione delle cose intermedia fra quelle che ho sopra esposto? oppure avete idee che non rientrano in nessuna delle ipotesi da me elencate?
personalmente sono dell'idea che ogni persona debba essere libera di seguire ciò che più gli aggrada quindi scelgo la prima opzione.

COSMOS1:
1 da un punto di vista giuridico non c'è dubbio che ciascuno debba scegliere il ruolo che preferisce

2 da un punto di vista filosofico l'ipotesi che l'uomo sia ciò che sceglie di essere è uno degli aspetti prometeici della cultura contemporanea. Ciascuno è libero di scegliere la filosofia che gli aggrada, ma se non è cosciente che ha fatto una opzione filosofica, va a finire che vorrebbe imporre il suo punto di vista come universale.

3 l'idea che maschile e femminile siano costrutti sociali modificabili a piacere ha dato origine ad una infinità di esperimenti, tutti finiti miseramente. Ma la conclusione che mm e ff siano diversi geneticamente non può essere imposta per legge o per forza. Se qualcuno ritiene che il fuoco sia freddo, deve essere libero di metterci dentro la mano. E' stupido e controproducente impedirglielo per il suo bene,

Ernestigno:
io ti rispondo in maniera più sintetica: fai un po' quello che ti pare, l'importante è non nuocere ad altri!
Il concetto di raggiungimento della felicità viene spesso sorpassato da altri...lottiamo per la nostra felicità

Betti:
E' chiaro il fatto che esistono distinzioni biologiche tra i due sessi, incontestabili.
A mio avviso, esse non dovrebbero costituire una conseguente distinzione di "ruoli".

In un contesto relazionale (razionale) bisognerebbe interpretare in chiave antropologica e psico-evolutiva la relazione che intercorre  tra 'sesso' e 'genere' e constatare che il concetto e l'inconfutabilità delle differenze biologiche tra l'organismo maschile e quello femminile non dovrebbe giustificare la differenziazione degli obblighi, dei diritti e delle funzioni tra uomini e donne all'interno di una società.

Il comportamento che si adotta e si concretizza in relazione con gli altri..beh..come regola per una pacifica convivenza nonché sinonimo di civiltà, non dovrebbe recare danno al prossimo.

Liberissimi di essere ed esprimersi per ciò che si è.

Animus:

--- Citazione da: Betti - Maggio 29, 2013, 12:31:05 pm ---E' chiaro il fatto che esistono distinzioni biologiche tra i due sessi, incontestabili.
A mio avviso, esse non dovrebbero costituire una conseguente distinzione di "ruoli".

In un contesto relazionale (razionale) bisognerebbe interpretare in chiave antropologica e psico-evolutiva la relazione che intercorre  tra 'sesso' e 'genere' e constatare che il concetto e l'inconfutabilità delle differenze biologiche tra l'organismo maschile e quello femminile non dovrebbe giustificare la differenziazione degli obblighi, dei diritti e delle funzioni tra uomini e donne all'interno di una società.

--- Termina citazione ---

Non dovrebbero, eppur ... lo sono.
Una cosa, banale certo, ma è anche dalle cose piccole che si vedono poi quelli grandi, è passare per le vie centrali di un grande città, Brera, e vedere così tanti gruppi di donne che bevono mangiano ridono si divertono e alla fine...pagano.
Tra li loro, sono egualitarie, oguna paga il proprio.

Ecco, poi penso: "certo, quelle stesse donne, quando escono, negli stessi posti, col proprio "manico", chissà perchè, chissà per come, tutto il loro egualitarismo, se lo dimenticano".



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