Per Cosimo: non ho avuto nessun problema nell'iscrizione e nemmeno per inserire i post.
Preciso il mio pensiero.
Per me cavalleria e zerbinaggio sono cose diverse.
Intendo per cavalleria la gentilezza disinteressata;
il vero premio è avere la coscienza a posto, sapendo
di aver contribuito a non inasprire questa guerra fra i sessi,
che ha fatto vittime da tutte le parti. E poi le interessate
potrebbero anche cominciare a riflettere, vedendo che uno
non vuole niente in cambio. Comunque, essere cavalieri
non significa tirar fuori soldi; il cavaliere è parsimonioso.
Zerbinaggio è il sottoporsi a umiliazioni, prepotenze e capricci,
per elemosinare un po' di compagnia femminile, dimenticando che a volte
è meglio essere soli che male accompagnati. E lo zerbino ha una
propensione irragionevole alla spesa inutile: cene, regali,
ostentazioni lussuose, ecc.
I comportamenti che descrivo al punto 3 non sono un cedimento
al ricatto: fate i bravi, così poi vi daremo il regalino.
Sono l'esatto contrario. Se dimostriamo di poter vivere anche
senza il "regalino", il loro potere ricattatorio sarà azzerato e
anche le loro maldicenze. Capisco che non è facile, ma si può.
Ed è l'unica strada.
Vendette, tradimenti, prostituzione e pornografia non soddisfano,
anzi fanno stare sempre peggio e aumentano il dolore di tutta l'umanità.
Per quanto riguarda i comportamenti delle donne sui posti di lavoro,
ritengo che molti problemi nascano dal fatto che tante vogliono
per forza lavorare fuori casa solo in ossequio alle dottrine femministe.
E si trovano poi a fare controvoglia cose di cui non gli importa niente,
seguendo la filosofia del minimo indispensabile e della lamentela continua.
Quella del doppio stipendio è spesso un'illusione; quello che si guadagna
in più, lavorando entrambi fuori casa, lo si spende poi per asili nido,
baby sitter, badanti, doppia macchina, ecc. Inoltre, rinunciare alla
maternità per il lavoro significa anche rinunciare ai redditi e agli aiuti
futuri dei figli diventati grandi.
E qui si potrebbe aprire un altro dibattito: molte donne hanno la sindrome
dell'eterna ventenne; pensano che potranno sempre fare i comodi loro,
perché tanto un uomo lo trovano sempre, strombazzano che non vogliono
mariti e figli tra i piedi e non pensano a quando saranno vecchie e sole,
senza figli e nipoti che le aiutino.