Autore Topic: Pretesa di eternità,giovinezza e vecchiaia  (Letto 1435 volte)

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Offline Salar de Uyuni

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Pretesa di eternità,giovinezza e vecchiaia
« il: Gennaio 15, 2012, 10:37:20 am »
Che cos'è che distingue un'individuo giovane,da uno vecchio?
In un'epoca in cui tutti si sentono giovani,magari giovani in un corpo di vecchio,non è una domanda infeconda di riflessioni sull'animo umano.
Sarò sintetico nel dire ciò che divide il giovane dal vecchio:
La pretesa di eternità.
Pretesa,non ricerca.
Pretesa,nel senso di pretesa infantile,come dice il bambino,io voglio,il giovane dice io voglio,voglio che sia eterno,e dunque se lo voglio così intensamente,esso è...
Pretesa nel senso inglese di pretend,ovvero,fingere,fingere che sia eterno,non autoingannarsi,perchè il bambino,è fermamente convinto che volere e ottenere,sono i 2 aspetti di una stessa cosa,dunque il suo è inganno,e non autoinganno,l'inganno della giovinezza.
Il giovane si sente eterno,non necessariamente,crede in una vita dopo la morte,ma semplicemente la morte è una cosa che non lo riguarda,e quando la razionalità lo costringe a più realistiche riflessioni,egli pretende,l'immortalità,la pretende,come se fosse un suo diritto,come se quel sentimento,che pervade gli esseri umani,nella loro giovinezza,l'amore,fosse,il suo DIRITTO,all'eternità.
Pretesa di eternità,non è il sentire che esiste un'anima immortale,ma pretendere di essere immortali,così,tali quali come si è,con le proprie membra,il proprio cuore,che batte,il proprio cervello, che (non) pensa,con il proprio intestino,che digerisce,con il proprio culo,che caga.
Come se una rosa,potesse non appassire in eterno,perchè la sua bellezza gliene dà il diritto.
Non si fatica a ravvisare in me nelle ultime 2 righe,un'ironia,neanche troppo sottile,giacchè forse non sono più giovane,questo senso di vaga ironia,è la soluzione all'enigmatico sorriso delle statue dei buddha,in oriente.
Essi sorridono,della presunzione dei giovani,della crudeltà intrinseca di ciò che è bello,giacchè essi sono compassionevoli,e rinnegano ciò che è bello,perchè ciò che è bello è crudele.
E' crudele,per chi lo contempla,perchè se ne innamora,e lo vede disfarsi,è crudele per chi lo è,perchè vede ogni giorno il proprio disfacimento,ed è innamorato,o meglio innamorata,di sè stessa.
E' crudele,poi perchè esso pretende l'immortalità e non solo,per se stesso,ma la nega agli altri.
Il profumo della rosa ha diritto ad esistere per sempre,il tanfo della merda,deve sparire in pochi secondi.
Io sorrido di questo,non me ne dolgo,forse perchè non sono più giovane,ma nel sorriso dei buddha,vi è un'ironia nell'ironia,giacchè nella vita,vi è inganno,nell'inganno.
Io infatti a differenza di chi mi critica e dice che io sono un giovane-vecchio,non sono nè l'uno nè l'altro.
Giacchè il giovane,pretende di essere eterno,ed è uno sciocco,ma il vecchio,pretende di essere giovane,ed è uno sciocco più grande,ed in ragione di ciò,soffre di più.
Vi è in questa stoltezza,dicono i Buddha,l'origine di ogni sofferenza,se il giovane soffre,perchè non riconosce che tutto può invecchiare e morire,il vecchio soffre perchè continua a ritenersi giovane,e diventa la caricatura di sè stesso.
Qual è l'origine di tutte le sciagure del vecchio?
Il fatto di ritenersi giovane.
Quanti vanno in coma cardiocircolatorio al parco,perchè si mettono a correre,o a giocare a tennis,dopo 50 anni che stanno fermi?
Ne uccide più lo sport del petrolio,dico io.
Quanti si prendono un ictus perchè devono a tutti i costi farsi le ragazze,non perchè lo desiderino,ma perchè devono a tutti i costi dimostrare di ''avercelo ancora duro'',senatur in prima linea?
Vi è in ciò,un monito ancora più esteso,che non si rivolge solo ai vecchi,ma anche a tutti gli uomini,CHI NON RICONOSCE LA PROPRIA MORBIDEZZA,E' DESTINATO A INDURIRSI,MA CHI NON RICONOSCE LA PROPRIA FRAGILITA' E' DESTINATO A SPACCARSI.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline in vino veritas

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Re: Pretesa di eternità,giovinezza e vecchiaia
« Risposta #1 il: Gennaio 15, 2012, 11:26:12 am »

Quanti vanno in coma cardiocircolatorio al parco,perchè si mettono a correre,o a giocare a tennis,dopo 50 anni che stanno fermi?
Ne uccide più lo sport del petrolio,dico io.


Non mi trovo d ' accordo con questa affermazione.è logico che se non ti alleni per 50 anni poi rischi di prenderti qualcosa se vai troppo oltre.Bisogna seguire una dieta equilibrata e un allenamento costante nel corso degli anni.
Ho sentito di un uomo che all' età di circa 100 anni (anno in più anno in meno) ha vinto una maratona.Sai da quale età ha incominciato a correre?All ' età di 80 anni.Per non parlare dei maestri di Aikido (o di altre pratiche marziali) che alla loro età metterebbero in grossa difficoltà un giovane di 20 anni.
Si puo arrivare a 80 anni completamente lucidi e mantenere una mente frescha e versatile se ci si esercita.Einstein morì a 76anni stroncato da un infarto ma passò le ultime sue ore di vita esercitandosi ancora con i suoi calcoli matematici.

Per concludere, sono del parere che si può essere anziani pure a 20 anni e si può essere ancora giovani a 100 anni.Si inizia ad invecchiare quando si usa l' immaginazione solo per ricordare il passato e sempre meno per pensare al futuro.

Offline Rita

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Re: Pretesa di eternità,giovinezza e vecchiaia
« Risposta #2 il: Gennaio 15, 2012, 11:52:54 am »
Vi è in ciò,un monito ancora più esteso,che non si rivolge solo ai vecchi,ma anche a tutti gli uomini,CHI NON RICONOSCE LA PROPRIA MORBIDEZZA,E' DESTINATO A INDURIRSI,MA CHI NON RICONOSCE LA PROPRIA FRAGILITA' E' DESTINATO A SPACCARSI.

Bel pezzo Salar  :cool:

adesso però mi lancio in una delle mie solite esegesi con avvitamento e doppio carpiato, sperando di non spiaccicarmi.

In che senso? perchè a me leggendo queste ultime due righe m'è venuto in mente la contrapposizione femminile/maschile - morbidezza/durezza. Il femminile, non riconoscendo la propria morbidezza s'è indurito, ma essendo fatto di un materiale spirituale nato per essere morbido ed accogliente,quando s'indurisce diventa indigeribile e immasticabile come il cuoio. Il maschile, nato per essere duro dimenticando la propria durezza si spacca pià facilmente?  :unsure:
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline Salar de Uyuni

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Re: Pretesa di eternità,giovinezza e vecchiaia
« Risposta #3 il: Gennaio 15, 2012, 12:02:13 pm »
Citazione
In che senso? perchè a me leggendo queste ultime due righe m'è venuto in mente la contrapposizione femminile/maschile - morbidezza/durezza. Il femminile, non riconoscendo la propria morbidezza s'è indurito, ma essendo fatto di un materiale spirituale nato per essere morbido ed accogliente,quando s'indurisce diventa indigeribile e immasticabile come il cuoio. Il maschile, nato per essere duro dimenticando la propria durezza si spacca pià facilmente? 

Hai detto bene,era un'allusione della serie chi ha orecchie per intendere,intenda...
Il Tao insegna a essere femmina,perchè come dice il proverbio,la canna che non si piega si spezza.
Io sostengo da tempo che l'occidente ha espulso il femminile,il CONCEDERSI LA MORBIDEZZA,ed il femminismo origini da ciò.
Dal momento che nessuno è più in grado di riconoscere la propria debolezza,siamo tutti più fragili.
Questo è valido per le donne,ma anche per gli uomini,è valido per tutti.
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Offline Salar de Uyuni

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Re: Pretesa di eternità,giovinezza e vecchiaia
« Risposta #4 il: Gennaio 15, 2012, 12:06:16 pm »
Citazione
Ho sentito di un uomo che all' età di circa 100 anni (anno in più anno in meno) ha vinto una maratona.Sai da quale età ha incominciato a correre?All ' età di 80 anni.Per non parlare dei maestri di Aikido (o di altre pratiche marziali) che alla loro età metterebbero in grossa difficoltà un giovane di 20 anni.

Lo fanno perchè lo vogliono fare,o perchè devono dimostrare a sè stessi,e agli altri,di essere ancora giovani?
Questo è il punto.
Posto un articolo di Massimo fini.

L'impossibilità di essere vecchi
   Articolo uscito su IL Fatto Quotidiano sabato 3 dicembre 2011

Da parecchi decenni si registra, in Occidente, un fenomeno del tutto nuovo e sconosciuto alle società che ci hanno preceduto: i suicidi dei vecchi. Quelli, recenti, di personaggi illustri come Monicelli e Magri, che pur erano dei privilegiati rispetto ai loro coetanei, non fanno che evidenziare un trendben noto agli studiosi. Le ragioni sono principalmente due: la perdita di ruolo e la solitudine.

Nella società agricola, premoderna, preindustriale, prevalentemente a tradizione orale, statica, il vecchio è il detentore del sapere (ma sarebbe forse meglio dire di una sapienza) che tramanda ai suoi discendenti. Resta, sino alla fine, il capo indiscusso della famiglia e conserva quindi un ruolo e la sua vita un senso. Nella società attuale avviene esattamente l’opposto. Le rapidissime trasformazioni tecnologiche fanno del vecchio un analfabeta di ritorno, uno spaesato, uno spostato, la sua esperienza non serve più a nulla, non conta più nulla. Non è lui a insegnare ai giovani che, con una condiscendenza che lo ferisce, devono insegnare a lui. Scrive lo storico Carlo Maria Cipolla: “Un vecchio nella società agricola è il saggio, in quella industriale un relitto”.

Terribile, davvero terribile, è poi la solitudine del vecchio di oggi, soprattutto nella società urbana, rinchiuso in qualche bilocale negli hinterland delle grandi città, senza sapere più cosa fare di sé. In Europa solo il 2% dei vecchi vive con i propri figli o nipoti. La famiglia mononucleare, le ridotte dimensioni degli appartamenti, gli impegni sempre più stressanti dei figli, impediscono di tenere in casa i genitori, sempre più vecchi e malandati (viviamo troppo a lungo, dio stramaledica la medicina tecnologica). Nella società d’antan il vecchio viveva invece nella famiglia allargata, circondato dai numerosi figli, dai nipoti, dai molti bambini, dalle donne di casa e da esse accudito nel periodo, fortunatamente breve, in cui non era più in grado di badare a se stesso.

Come terzo elemento mettiamoci che oggi è proibito essere vecchi. E così la vecchiaia ha perso anche uno dei suoi pochi lussi: quello di potersi abbandonare alla propria età e ai suoi inevitabili limiti. “Vecchio è bello”, figuriamoci. Ma a patto che rinneghi se stesso, che appaia giovane, che se la dia da giovane, che faccia il giovane, che consumi, possibilmente, come un giovane. È costretto quindi a sgambettare impudicamente nelle balere, a scopare, con viagra o altri accorgimenti pompettari, anche se non ne ha più voglia, a imbarcarsi in maratone assassine in cui regolarmente si infartua. Se invece è vecchio e lo dimostra è irrimediabilmente out e viene emarginato senza pietà. Foera de ball.

Fra i vecchi si suicidano gli uomini, non le donne. Perché sono più vitali. Lo si vede anche fuori dall’ambito dei suicidi. Se in una vecchia coppia muore prima lui, lei, liberatasi dal rompicoglioni, rifiorisce, comincia a far viaggi, a visitare mostre, a curare antichi interessi. Se invece muore lei, il marito intristisce, rinsecchisce, perde ogni voglia, com’è capitato a Lucio Magri. Si obietta che anche in altre civiltà è esistito, o esiste, il suicidio dei vecchi. Fra gli esquimesi il vecchio capofamiglia una sera, nell’igloo, dopo la cena, fissa negli occhi, in silenzio, i propri familiari. Poi esce, da solo, nella notte polare. Ma il suo è un suicidio per consapevolezza, a suo modo sereno, naturale. La consapevolezza che il suo compito è terminato. Quello di Magri e degli altri è invece un suicidio per disperazione. Questa è la differenza.


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Re: Pretesa di eternità,giovinezza e vecchiaia
« Risposta #5 il: Gennaio 15, 2012, 12:15:24 pm »
Se in una vecchia coppia muore prima lui, lei, liberatasi dal rompicoglioni, rifiorisce, comincia a far viaggi, a visitare mostre, a curare antichi interessi.



Questo lo trovo al quanto macabro.
« Ultima modifica: Gennaio 15, 2012, 13:07:07 pm da Ethans »

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Re: Pretesa di eternità,giovinezza e vecchiaia
« Risposta #6 il: Gennaio 15, 2012, 13:04:39 pm »
secondo me, hai colto la differenza tra il giovane  ed il vecchio nel  sentirsi "invulnerabile" del giovane.
ma lo hai descritto dal punto di vista di un vecchio.
infatti il giovane ride del sorriso del buddha proprio grazie alla sua giovinezza
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
(Stirner , L'Unico e la sua proprietà)
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Re: Pretesa di eternità,giovinezza e vecchiaia
« Risposta #7 il: Gennaio 15, 2012, 13:17:01 pm »
E se in una coppia muore pirma lei, lui che fa cordoglio tutta la vita perché gli omini son tutti santi e pii romanticoni? :hmm:

Scusate ma a me certe cose mi sembrano un po' tirate per i capelli.

Offline Salar de Uyuni

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Re: Pretesa di eternità,giovinezza e vecchiaia
« Risposta #8 il: Gennaio 15, 2012, 15:27:37 pm »
Citazione
Se in una vecchia coppia muore prima lui, lei, liberatasi dal rompicoglioni, rifiorisce, comincia a far viaggi, a visitare mostre, a curare antichi interessi.


Anche Massimo Fini,ha dei difetti,ogni tanto un pò di male-bashing ce lo mette anche lui,per sembrare più imparziale nei giudizi,dato che è nota la sua critica al femminismo.
Una donna rifiorisce se non è legata a quell'uomo,ma con lo strumento del divorzio,non ha più bisogno di gufare il consorte per rifiorire.
Il discorso di Massimo Fini,era valido una volta,quando il divorzio non esisteva(forse neanche lui è proprio ''giovane''),oggi se una donna sta con uomo,è perchè un minimo ci tiene,dal momento che ha tutti gli strumenti per disfarsi di lui,mantenendo le condizioni economiche precedenti.
Sandra Mondaini è tutt'altro che rifiorita per esempio,nella mia famiglia,le vedove in questione anche se giovani,sono precipitate in una depressione tale che dormono solo più tre ore per notte,e vanno avanti a psicofarmaci.
Se escludiamo l'ultima frase il senso dell'articolo,però,è condivisibile.
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Offline Lucia

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Re:Pretesa di eternità,giovinezza e vecchiaia
« Risposta #9 il: Marzo 12, 2013, 14:18:59 pm »
muoiono anche i giovanni e hanno anche paura di morte, di solitudine, di esclusione di non senso. Poi la festa è una finta per dimenticare tutto ciò.