Vorrei chiederti che avresti fatto al posto di Napolitano.
Il presidente della Repubblica in Italia è solo un organo di garanzia, non un organo decisionale, prova ne sia che tutte le forze politiche ne invocano continuamente l'irresponsabilità: sia per difenderlo, sia per impedirne l'ingerenza nell'esercizio del potere politico, che non gli spetta. Responsabilità = potere; irresponsabilità = assenza di potere. La nostra repubblica è parlamentare.
Detto questo, nonostante l'errore comune di sopravvalutare i poteri del capo dello Stato nella fase di formazione del nuovo governo, egli non ne possiede praticamente alcuno. Neppure quello di scioglimento delle Camere. Deve obbligatoriamente procedere alla nomina del presidente del Consiglio se glielo chiedono le forze politiche, e deve obbligatoriamente sciogliere le Camere se le forze politiche non trovano un accordo.
Se fa il contrario di ciò che gli chiedono i partiti sta virtualmente tentando un colpo di Stato: vuoi per sciogliere un Parlamento che intende esprimere un governo a lui sgradito, nel primo caso, vuoi per mantenere in carica un governo gradito o per crearlo dal nulla, nel secondo.
Napolitano sta tenendo in carica un governo morto, è una scelta arbitraria e costituzionalmente scorretta, perché i governi dimissionari e/o sfiduciati (è la stessa cosa, in pratica) devono essere rapidamente sostituiti. In una situazione d'
impasse come la presente si dànno solo due possibilità:
a) nuovo tentativo di formare un governo;
b) scioglimento delle Camere.
Le dimissioni sarebbero state utili a entrambi i fini (e indispensabili al secondo), ma sono state ormai praticamente svuotate dal decorso del tempo. Doveva dimettersi due settimane fa, ed è esattamente quel che avrei fatto io. In quel momento, il governo «tranquillizzante» per i mercati c'era lo stesso, e oggi avremmo forse un capo dello Stato con tutti i poteri.
La prima possibilità è ancora in vita, ma va praticata direttamente dal capo dello Stato con il ricorso a nuove consultazioni delle forze politiche, non attraverso il «filtro» di un gruppo di (presunti) saggi che non hanno
alcun titolo per stabilire le «priorità» del paese (quello sta al Parlamento!) né per vagliare le proposte dei partiti (quello sta al presidente della Repubblica!).
Si tratta evidentemente di un espediente dilatorio, defatigante, con uno scopo preciso: instaurare un governo gradito a Napolitano (cioè Pd-PdL-Monti). Non a caso è stato escluso il M5S (che a buon diritto rifiuta di collaborare con i cosiddetti «saggi»!) e anche altre forze politiche (ad es. SEL).
Mi scuso per il lungo
off topic ma dovevo dare una risposta.