http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2010/01/Marcegaglia-scuola-merito-talento.shtml?uuid=aef58274-0443-11df-a6b8-81e559ea24b2&DocRulesView=LiberoSulle riforme Confindustria «sta ragionando» e nelle «prossime settimane» farà una proposta sul fisco oltre che sulla pubblica amministrazione e sulla scuola. Lo ha detto Emma Marcegaglia, a margine della manifestazione 'Diamo merito al talento' a Milano, al Mediolanum Forum.
La presidente di Confindustria ha precisato che «è venuto il momento di avere una visione d'insieme. Pensiamo che l'equilibrio dei conti pubblici sia un fatto fondamentale. Se avessimo sforato pesantemente sarebbe stata una scelta sbagliata, però questo non può essere neanche un motivo per non fare niente».
Tra le imprese italiane «non c'è rassegnazione, ma c'è la volontà di ripartire velocemente», ha sottolineato Marcegaglia, ricordando che «il 2009 è stato un anno drammatico» e che «il 2010 sarà ancora un anno difficile» con gli industriali che stimano una crescita del pil compresa tra l'1,1 e l'1,2 per cento a fronte di una perdita al 6% nel 2009».
Per quanto riguarda l'anno appena passato, la presidente di Confindustria ha sostenuto: «possiamo, però, dire in positivo che i posti di lavoro in Italia hanno tenuto di più rispetto al resto d'Europa: abbiamo un tasso di disoccupazione all'8,3% contro una media del 10%». E appena ci sarà «un pò di risveglio di domanda internazionale - ha aggiunto - le imprese saranno pronte a far di tutto per ripartire».
Secondo Emma Marcegaglia «sulla riforma della scuola va fatto molto di più». «Tutti quelli che hanno responsabilità politiche nel Paese, io per prima come presidente di Confindustria - ha affermato - devono lavorare seriamente per far sì che quando questi ragazzi arriveranno sul mercato del lavoro si troveranno in un paese diverso, che sappia valorizzare il merito, che sappia evitare che ragazzi bravissimi se ne vadano via, ed evitare il meccanismo per cui non si trova posto se non si è raccomandati». Il presidente degli industriali ha poi sottolineato che anche «nel mercato del lavoro bisogna fare in modo che non ci sia una separazione netta tra chi ha un posto di lavoro fisso e chi è destinato ad essere precario».
18 gennaio 2010
