Autore Topic: Convenzione di Istanbul - "Prevenzione e lotta alla violenza sulle donne"  (Letto 95883 volte)

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Offline Stendardo

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Re:Convenzione di Istanbul - "Prevenzione e lotta alla violenza sulle donne"
« Risposta #105 il: Maggio 29, 2013, 15:48:48 pm »
Insomma, uno dice di si l'altro di no. L'ha approvata oppure no?
Dal brano postato da Worldlordmaniac si direbbe di si.

Porca puttana , Giubizza !

Ma tu ci sei o ci fai...?

Li leggi gli articoli sul forum...?

Eppure sarà almeno la 4-5 volta che scrivo che affinchè la convenzione di Istanbul possa essere vincolante per gli stati è conditio sine qua non che essa venga ratificata da almeno 10 stati membri .


La Convenzione , infatti , si chiude dichiarando che "entrerà in vigore il primo giorno del mese successivo alla scadenza di un periodo di tre mesi dopo la data in cui 10 firmatari, di cui almeno otto Stati membri del Consiglio d'Europa, avranno espresso il loro consenso a essere vincolati dalla Convenzione".

Io queste cose le so semplicemente perchè me le vado a leggere...

Eppure ho messo anche il link della convenzione di Istanbul...

Gli stati che l'hanno già firmata sono : Albania , Montenegro , Portogallo e Turchia .

Gli stati che , invece , l'hanno rifiutata sono : Danimarca , Cipro , Estonia , Irlanda , Lettonia , Lituania , Repubblica Ceca e Romania .

Quante altre volte dovrò ripeterlo...?


Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Offline Stealth

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Re:Convenzione di Istanbul - "Prevenzione e lotta alla violenza sulle donne"
« Risposta #106 il: Maggio 29, 2013, 15:57:47 pm »
Ah, ecco spiegato l'arcano.. Wordllordmaniac ha citato la lista degli stati firmatari non di quelli che l'hanno ratificata.

The following countries signed the new Convention during a ceremony held 11 May in Istanbul: Austria, Finland, France, Germany, Greece, Iceland, Luxembourg, Montenegro, Portugal, Slovakia, Spain, Sweden and Turkey.

Sarebbe a dire:

I seguenti paesi hanno firmato la nuova convenzione nel corso di una cerimonia tenutasi 11 maggio a Istanbul: Austria, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Lussemburgo, Montenegro, Portogallo, Slovacchia, Spagna, Svezia e Turchia.

Porca puttana , Giubizza !

Ma tu ci sei o ci fai...?

Tipico dilemma di natura e cultura...

Offline dimitri

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Re:Convenzione di Istanbul - "Prevenzione e lotta alla violenza sulle donne"
« Risposta #107 il: Maggio 29, 2013, 17:36:40 pm »
Aahahahah  :D 
:P
..Dimitri, perdonami sai, se rido. Non ce l'ho con te e non te la prendere, tra l'altro forse non ho capito bene quel che volevi dire. 


 :D ma figurati!
Infatti, stavo parlando di una cosa diversa. ;)

Non sempre.
Chi ha promosso il procedimento penale con querela di parte (e mettiamo che poi questa si riveli falsa ed abbia incolpato un innocente), quando chiamato a testimoniare avrà sì l'obbligo di dire la verità ma se non lo farà non sarà punibile per "falsa testimonianza" ma solamente per "calunnia".
In definitiva il reato di "calunnia" sarà già consumato al momento della querela, quindi avrà tutto l'interesse a perseverare nelle false accuse in virtù della sua non punibilità se non dichiara il vero.

Possiamo fidarci della testimonianza di chi potrebbe trovarsi nella situazione di non avere il timore di una sanzione penale se dichiara il falso?

Per similitudine riporto un estratto della sentenze della Corte di Cassazione
Sezioni Unite Penali
Sentenza n. 7208 del 29 novembre 2007 - depositata il 14 febbraio 2008


Beh, ovviamente il mio discorso era generico ed in quel caso stavo rispondendo ad un utente che mi aveva fatto una domanda esordendo con: “se la parte lesa non giura”.. ed ho risposto che invece, come ho scritto, giura ed è responsabile sia civilmente che penalmente delle sue dichiarazioni. Poi non sono entrato nel dettaglio e per quanto riguarda la tipologia dei singoli reati a cui va incontro, l’impunibilità ovvero le problematiche inerenti l’attendibilità del teste, queste sono tutt’altre questioni che io non ho toccato.
Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.

Offline Mercimonio

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Re:Convenzione di Istanbul - "Prevenzione e lotta alla violenza sulle donne"
« Risposta #108 il: Maggio 29, 2013, 18:57:23 pm »
Io ho deciso , quindi , di restare qui in Italia per condividere la mia sorte con quella degli altri uomini italiani e di combattere il femminismo , nel mio piccolo , con tutto me stesso . 

e con quali armi ? ormai comandano loro, ieri ne hanno dato un'ennesima dimostrazione di forza, siamo in pieno regime femminista conclamato.

comunque per chi resta la situazione si fara' interessante se l'italia finisce come la Grecia, che faranno tutte ste zitelle acide senza uno straccio di uomo alle spalle che le foraggia e nessuno che offre lavoro e i negozi tanto piu' se femminili (vestiti, estetiste, parrucchiere ..) che chiudono baracca ?

Offline Mercimonio

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Re:Convenzione di Istanbul - "Prevenzione e lotta alla violenza sulle donne"
« Risposta #109 il: Maggio 29, 2013, 19:01:03 pm »
Ma infatti. Le case rifugio per le vittime di violenza ci sono già; l'inversione dell'onere della prova di fatto c'è già; il monitoraggio sulla violenza domestica c'è già; le misure precauzionali per proteggere le vittime o le presunte vittime di violenza domestica una volta fatta denuncia... tutto questo c'è già. Mi sapete dire cosa introduce di veramente nuovo, oltre a qualche sigla, questo trattato?

che e' un altro tassello della loro egemonia culturale e politica, questo e' il problema.
continuano a conquistare terreno e hanno supporto pieno all'unanimita'.

Offline vnd

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Re:Convenzione di Istanbul - "Prevenzione e lotta alla violenza sulle donne"
« Risposta #110 il: Maggio 29, 2013, 19:31:36 pm »

Beh, ovviamente il mio discorso era generico ed in quel caso stavo rispondendo ad un utente che mi aveva fatto una domanda esordendo con: “se la parte lesa non giura”.. ed ho risposto che invece, come ho scritto, giura ed è responsabile sia civilmente che penalmente delle sue dichiarazioni. Poi non sono entrato nel dettaglio e per quanto riguarda la tipologia dei singoli reati a cui va incontro, l’impunibilità ovvero le problematiche inerenti l’attendibilità del teste, queste sono tutt’altre questioni che io non ho toccato.

Ho scritto "la parte lesa"?

Sarà stato un errore.
L'accusatrice giura, e l'imputato no.
La parola dell'accusa non vale quanto quella della difesa.
Mi sembra che non ci siano cazzi.


Vnd [nick collettivo].

Offline COSMOS1

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Re:Convenzione di Istanbul - "Prevenzione e lotta alla violenza sulle donne"
« Risposta #111 il: Maggio 30, 2013, 00:48:39 am »
http://pensareliberi.com/2013/05/29/femminicidio-e-convenzione-di-istanbul-la-guerra-dei-sessi-e-il-nazifemminismo/
Citazione
Convenzione di Istanbul: guerra agli uomini italiani (Italy declares war against Italian men)
I diritti degli uomini sono sotto attacco in Italia: da più parti è in atto una violenta campagna di stampa diffamatoria anti-maschio con l’obiettivo di far passare nuove leggi di stampo femminista (1) e, sopratutto, di far riconoscere 85 milioni di € di fondi pubblici alle organizzazioni femministe che attaccano ideologicamente gli uomini fingendo di proteggere le donne da quella che chiamano “violenza di genere”.
Suona familiare?
I Media continuano, ancora oggi, a ripetere che la cosiddetta “violenza maschile è la prima causa di morte per le donne”. La verità, in questo caso, è che il tasso di morti femminili è solo lo 0,056% (cioè 0,56 per 100.000 abitanti), e le donne rappresentano solo il 23% degli italiani che, ogni anno, vengono uccisi.
I media continua a ripetere che 7 milioni di donne italiane sono vittime della violenza maschile. Questa falsa affermazione si basa su un sondaggio telefonico, in cui le donne italiane ricevono domande come “Il tuo partner critica il vostro abbigliamento?” Le donne che hanno risposto “sì” sono state contate, senza saperlo, come vittime di violenza psicologica dagli intervistatori. La frode statistica divenne evidente quando alcuni ricercatori hanno fatto, nell’ambito di un nuovo studio scientifico-universitario, le stesse domande agli uomini, ricevendo lo stesso tasso di risposte “sì”, e raggiungendo il risultato di 6.000.000 di vittime maschili.
I Media, poi, da alcuni mesi vanno ripetendo all’infinito che l’Italia è il paese del “femminicidio”. Le lobbies che sostengono la teoria del femminicidio vogliono che l’uccisione di una donna venga considerata un crimine più grave dell’omicidio di un uomo. Nonostante questi atti vengano commessi da uomini che seguono le loro azioni con il proprio suicidio, anche così l’Italia è uno dei paesi più sicuri al mondo per le donne: 5 donne uccise ogni milione di abitanti ogni anno [2].
Questa invenzione del “femminicidio” non è nuova. La lobby femminista globale è riuscito a passare questo in Argentina [3] – in cui l’omicidio di una donna (ma solo se l’autore è maschio) porta una condanna a vita, mentre ogni altro omicidio (donna contro uomo o uomo contro uomo) comporta una pena di 8 fino a 25 anni di reclusione. In sostanza, la legge letteralmente afferma che la vita di un uomo è meno rilevante per la società.
I media italiani ignorano anche problemi molto più grandi, come ad esempio che il tasso di suicidi tra i padri separati è 284 all’anno per milione. Il tasso di suicidi diventa 4 volte più elevato con la separazione, quando uomini e bambini hanno a che fare con un sistema giudiziario sessista e con false accuse [4]. Come si è raggiunta questa situazione nel Bel Paese, dato che le leggi sessiste che sono più espliciti in diversi paesi europei non esistono in Italia perché l’articolo 3 della Costituzione è finora riuscita a bloccarle? L’articolo in questione dice che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione …. [5].
L’Italia è uno strano paese, in cui ciò che si vede nelle leggi non è quello che poi si ottiene quando ci si rivolge alle Istituzioni. Il femminismo non ha mai avuto grande popolarità tra gli italiani. Tuttavia, è diventato politicamente potente. In effetti, le principali organizzazioni femministe, come UDI (Unione Donne Italiane), sono state fondate dal PCI (Partito Comunista Italiano) e hanno ancora un potere forte, soprattutto nei partiti di sinistra. Attraverso la politica, il femminismo italiano ha una forte influenza artificiale sui media e nello Stato.
FeminaziAgentD height=300Ancora non suona familiare? Quasi tutti i quotidiani italiani sono finanziati dallo Stato e ospitano un blog femminista. Ad esempio, il giornale comunista “il manifesto” ospita un blog che reca nel titolo la frase “Prima donne e bambine”. Qui i commenti dei lettori sono spesso censurati, e anche quelli che superano la censura sono per lo più negativi.
Il potere politico, tuttavia, è il problema più grande. Gli italiani possono votare per i partiti, ma non per i politici. Una volta eletti, i politici possono fare quello che vogliono. I politici hanno deciso di mettere nella terza posizione più importante dello stato (la Camera dei deputati) una femminista che proviene da un partito di estrema sinistra che ha ottenuto solo il 3% dei voti alle recenti elezioni.
Come in molti paesi, gli uomini italiani lavorano e guadagnano di più, anche perché molte donne preferiscono il ruolo femminile tradizionale piuttosto che fare carriera. Ma in Italia questo è il momento del divorzio. Il femminismo italiano è diventato una sorta di “mammismo”, che va contro anche il femminismo internazionale. Questo dimostra ancora una volta che il femminismo è esclusivamente una questione di potere politico. Ad esempio, le femministe svedesi, nell’ottica di supportare le madri che lavorano, sostengono l’affidamento congiunto in modo che le donne possono intraprendere una carriera. Il femminismo italiano, invece, fa esattamente il contrario ed ha assunto il ruolo di nemico dei padri che si desiderano prendersi cura dei bambini, portando avanti falsi principi secondo cui i bambini dovrebbero rimanere con la madre fino a quando hanno 3 o 6 (… o 18) anni di età.
Quando il Parlamento ha approvato l legge sull’affidamento condiviso, nel 2006, il femminismo ha preso l’unica strada possibile in un paese dove le leggi sono buone, ma rispettarle è facoltativo: quella dell’illegalità. Le false accuse sono molto efficaci nel paese con il sistema giudiziario più lento d’Europa. I risultati di questi atti criminali sono stati descritti da molti giudici. Il giudice Carmen Pugliese ha detto [5] “Solo 2 su 10 accuse di violenza sono vere. Gli altri sono usati come ricatto contro i mariti”. Gian Ettore Gassani, presidente dell’AMI (una delle principali associazioni di avvocati) dice: “E ‘una situazione di emergenza, i giudici di Roma hanno stabilito che il 75% delle accuse contro l’ex-coniugi sono false, fatto con lo scopo di ottenere vantaggi”. Il giudice Barbara Bresci ha aggiunto: “Molto spesso le accuse vengono utilizzate per ottenere i bambini e gli alimenti”. Il giudice Monica Magi ha detto: “Potrebbe sembrare incredibile che si usano false accuse di abusi sessuali e del bambino … quasi sempre fatto da donne che tentano di rimuovere i padri”.
Lo psicologo Sara Pezzuolo dice: “Le false accuse di violenza e di abusi sessuali costruiti per eliminare l’ex-partner sono tra il 70% e il 95%”. Luca Steffenoni, esperto di crimine, ha calcolato in un libro che le false accuse sono utilizzate nell’86% dei divorzi. Una ricerca del Prof. Camerini et al. ha mostrato che in Italia l’80% delle persone accusate di pedofilia sono padri, ed essi risultano essere innocenti nel 92,4% dei casi.
Anche quando false accuse non sono utilizzate, i padri italiani soffrono momenti difficili, come descritto dal New York Times [6]
La legge sull’affidamento condiviso democraticamente votata dal Parlamento italiano non viene applicata dai giudici: Adiantum (associazione per i diritti dei bambini) ha lanciato una class action contro il sistema giudiziario italiano, con un procedimento collettivo in corso presso la Corte Europea per i Diritti Umani, un tribunale che ha già sanzionato Italia, in molti casi [7].
Intanto i giudici fanno il contrario e, a volte si applica il principio (che non è mai stato democraticamente votato, intendiamoci) adottato dalla Cassazione (Corte suprema italiana), che ha inventato il “diritto a mantenere lo stile di vita adottato durante il matrimonio”. Il risultato è stato definito dal New York Times: gli uomini diventano schiavi che lavorano con un buon stipendio, ma hanno spesso bisogno di trovare una camera da letto e il cibo.
Ancora non suona familiare?
Due recenti sentenze esemplificano il funzionamento del sistema giudiziario. L’8 marzo 2013, la Cassazione ha stabilito che i bambini devono essere protetti dalla sindrome di alienazione genitoriale (PAS): l’alienante è stato un padre. Il 20 marzo 2013, nello stesso mese, la Corte ha dichiarato, in un caso in cui l’alienante è una madre, che la PAS non ha il supporto scientifico sufficiente. Quindi, in pratica, secondo la Corte di Cassazione italiana, PAS esiste solo quando la madre può trarre beneficio. Il presidente della Cassazione era in entrambi i casi, Maria Gabriella Luccioli, già criticato in passato per altre frasi. Il principale quotidiano italiano Corriere della Sera, ha scritto nel 2008 [8]: “Lei ha riscritto il diritto di famiglia. Tutto e sempre a favore delle donne”. Il secondo giornale principale, la Repubblica, ha scritto nel 1997 [9]: “La Cassazione sta diventando femminista”.
Adesso il Parlamento italiano ha ratificato all’unanimità la Convenzione di Istanbul [10]. E’ quasi un “game over”. Con la Convenzione di Istanbul ratificata, la Costituzione è niente se l’interesse femminile è in gioco.
References:
[1] http://www.avoiceformen.com/feminism/government-tyranny/the-great-danger-of-the-istambul-convention/
[2] http://www.unodc.org/unodc/en/data-and-analysis/homicide.html – United Nations Office on Drugs and Crime – Homicide Statistics (in English) [
3] http://www.gandul.info/magazin/crimele-impotriva-femeilor-vor-fi-pedepsite-cu-inchisoare-pe-viata-in-argentina-10328839 – Murders against women shall be punished with life imprisonment in Argentina (in Romanian)
[4] http://www.eures.it/upload/doc_1305878239.pdf – EURES report on suicide rates in Italy (in Italian) [4] http://www.wipo.int/wipolex/en/text.jsp?file_id=230621 – Constitution of the Italian Republic (in English)
[5] http://www.senato.it/documenti/repository/commissioni/comm02/documenti_acquisiti/957%20FENBI%20-%20A.pdf – An expert report about the issue of false allegations in Italy (in Italian)
[6] http://www.nytimes.com/2012/05/26/world/europe/in-italy-economy-and-law-leave-many-single-fathers-broke-and-homeless.html?_r=0
[7] http://www.avoiceformen.com/men/mens-issues/italy-condemned-by-echr/
[8] http://archiviostorico.corriere.it/2008/luglio/11/giudice_che_cambia_diritto_famiglia_co_9_080711106.shtml (in Italian)
[9] http://www.repubblica.it/www1/sessi_stili/cassazione/intervista/intervista.html (in Italian)
[10] http://www.agi.it/flash-news/articles/201305281812-pol-ren1092-italian_parliament_ratifies_istanbul_convention (in English)
Fonte: Redazione – http://www.avoiceformen.com/feminism/government-tyranny/italy-declares-war-against-italian-men/

Dio cè
MA NON SEI TU
Rilassati

Offline Stendardo

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Re:Convenzione di Istanbul - "Prevenzione e lotta alla violenza sulle donne"
« Risposta #112 il: Maggio 30, 2013, 08:35:04 am »
e con quali armi ? ormai comandano loro, ieri ne hanno dato un'ennesima dimostrazione di forza, siamo in pieno regime femminista conclamato.

comunque per chi resta la situazione si fara' interessante se l'italia finisce come la Grecia, che faranno tutte ste zitelle acide senza uno straccio di uomo alle spalle che le foraggia e nessuno che offre lavoro e i negozi tanto piu' se femminili (vestiti, estetiste, parrucchiere ..) che chiudono baracca ?

Non dobbiamo far altro che rifiutarci di colare a picco . Con quali armi ? E' attualmente in corso un'iniziativa volta a unificare tutti i movimenti maschili in Italia per contrastare in tutte le sedi opportune la convezione di Istanbul !
fonte : http://www.uominibeta.org/articoli/unemergenza-democratica/
Io e tanti altri uomini non siamo affatto disposti a condurre un'esistenza peregrina solo per fuggire da una sacca per andarmi a ficcare in un'altra sacca , dato che ormai il modello occidentale e femminista sta prendendo piede ovunque nel mondo anche nella nazione che tu hai citato , la Russia .
Abbiamo di fronte a noi una accozzaglia allucinante fatta di lobby bancarie , femministe ed omosessuali il cui unico comune denominatore è l'odio sviscerato nei confronti degli uomini eterosessuali e della famiglia più in generale , ed ogni coalizione è per natura un'entità insabile che può saltare da un momento all'altro .
Pragmaticamente , in una tale situazione non mi pare che ci siano altre alternative possibili .
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Alberto86

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Re:Convenzione di Istanbul - "Prevenzione e lotta alla violenza sulle donne"
« Risposta #113 il: Maggio 30, 2013, 10:54:52 am »
Insomma, uno dice di si l'altro di no. L'ha approvata oppure no?
Dal brano postato da Worldlordmaniac si direbbe di si.


Giubizza leggi questo post di KasparHauser http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=7342.msg90155#msg90155

Basta una semplice ricerca.
« Ultima modifica: Maggio 30, 2013, 11:55:44 am da Alberto »

Offline StopMoralismoTv

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Re:Convenzione di Istanbul - "Prevenzione e lotta alla violenza sulle donne"
« Risposta #114 il: Maggio 31, 2013, 10:22:01 am »
questa convenzione dice chiaramente che il mondo perfetto è un mondo solo al femminile. Gli uomini?  Un rischio da evitare se non da eliminare

Offline StopMoralismoTv

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Re:Convenzione di Istanbul - "Prevenzione e lotta alla violenza sulle donne"
« Risposta #115 il: Maggio 31, 2013, 18:56:54 pm »
se ho capito bene, fino ad ora, hanno ratificato (aderito):

turchia, portogallo, montenegro e albania.

giusto?

ma quì non si è ratificato stamane?

Alberto86

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Re:Convenzione di Istanbul - "Prevenzione e lotta alla violenza sulle donne"
« Risposta #116 il: Giugno 01, 2013, 08:59:40 am »
se ho capito bene, fino ad ora, hanno ratificato (aderito):

turchia, portogallo, montenegro e albania.

giusto?

ma quì non si è ratificato stamane?

Da qui risulta che siano quelli da te citati. Ucraina sembra ancora di no.
Da noi verrà sicuramente ratificata a breve, dopo il passaggio al Senato.
E dubito fortemente che, per come siamo messi male, qualcuno si sognerà successivamente di sollevare la questione di incostituzionalità per discriminazione.
L'unica speranza è confidare nell'intelligenza e nel buon senso degli altri Paesi nel rigettare questo schifo, come d'altronde hanno fatto Stati come la Danimarca.
Perchè, a quanto ho capito, ci vuole la ratificazione di 10 stati firmatari per far entrare in funzione, a pieno regime, queste imposizioni misandriche comu-nazi-femministe. 
« Ultima modifica: Giugno 01, 2013, 09:28:50 am da Alberto »

Offline renato.dg

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Re:Convenzione di Istanbul - "Prevenzione e lotta alla violenza sulle donne"
« Risposta #117 il: Giugno 01, 2013, 10:27:40 am »
Sto leggendo il trattato ed in pratica istuzionalizza il regime femminista, il regime della condanna e della punizione, è il trattato che sancisce la repressione maschile, se dici A e a lei non va bene sei fregato.
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• una femminista si rivela: tolleranza zero
-Non condividere il rancore e la dottrina femminista
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Offline renato.dg

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Re:Convenzione di Istanbul - "Prevenzione e lotta alla violenza sulle donne"
« Risposta #118 il: Giugno 01, 2013, 10:30:32 am »
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Re:Convenzione di Istanbul - "Prevenzione e lotta alla violenza sulle donne"
« Risposta #119 il: Giugno 01, 2013, 10:42:38 am »
Sto leggendo il trattato ed in pratica istuzionalizza il regime femminista, il regime della condanna e della punizione, è il trattato che sancisce la repressione maschile, se dici A e a lei non va bene sei fregato.

In effetti il meccanismo dello stalking è proprio questo: il reato dipende dal rapporto che la vittima ha con la realtà.

Se una sente pera e capisce mela ma afferma di vvere nel terrore a causa della cosa che hai detto, tu vai dentro.
E non c'è un 1522 che possa proteggerti.

http://www.dailymotion.com/video/xa0xi4_telefonata-al-call-center-1522_news#.UamzxpyaRds

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