La fiction al femminile, "un modello per valorizzare il ruolo delle donne"
Oggi il convegno a Palazzo Vecchio all'interno degli 'Screenings' Rai
Foto LE PROTAGONISTE DELLE FICTION: GUARDA LE FOTO
http://www.lanazione.it/firenze/spettacoli/2013/04/05/869119-fiction_femminile.shtml Un'occasione di confronto su uno dei prodotti televisivi di maggior successo, con Veronica Pivetti, Stefania Rocca e Cristiana Capotondi
di Roberto Davide Papini
La fiction al femminile agli `Screenings Rai` di Firenze
La fiction al femminile è la protagonista degli `Screenings Rai` in corso a Firenze (Michele Coppini)
La fiction al femminile è la protagonista degli `Screenings Rai` in corso a Firenze (Michele Coppini)
Firenze, 5 aprile 2013 - Nella fiction tv le donne sono grandi e brillanti protagoniste e vedono riconosciuto un ruolo importante. Nella realtà della società italiana, però, le cose non vanno proprio così. Almeno non ancora.
"Diciamo che la fiction al femminile può rappresentare un modello per dare più peso al ruolo femminile della società, è normale che la fiction sia più avanti in questo", spiega Eleonora Andreatta, direttore di Rai Fiction, introducendo la giornata degli 'Screenings in Florence' della Rai dedicata al 'protagonismo femminile nella fiction', in corso a Palazzo Vecchio.
Certo, ancora non abbiamo visto una fiction con una donna presidente del consiglio o presidente della Repubblica, ma indubbiamente la personalità femminile trova una maggiore valorizzazione in questo tipo di prodotti televisivi che non nella società italiana.
"Finora non è stato facile raccontare storie di donne, ma negli ultimi anni le cose stanno cambiando per fortuna _osserva la regista Cinzia Th Torrini_ e io mi batto perché, nella diversità, emerga una parità. Certo dal punto di vista dell'immagine della donna occorre lottare contro una certa tv che rappresenta le donne senza etica e senza valori, diciamo che c'è ancora molto da lavorare".
L'attrice Veronica Pivetti (grande protagonista di "Provaci ancora prof") sottolinea il suo impegno nell'interpretare personaggi femminili moderni: "Le donne che interpreto, come la professoressa Baudino di 'Provaci ancora prof', sono al tempo stesso donne normali con una vita di tutti i giorni, ma anche forti e indipendenti. La professoressa si ritaglia degli spazi di libertà, non è una figura sottomessa e in un cerrto senso è un modello rivoluzionario di donna. Insomma, voglio dare, in un certo senso, un suggerimento allle donne e dal pubblico femminile ho risposte davvero piene di entusiasmo".
La giornata si snoda tra interventi e video, sempre con al centro l'universo femminile raccontato attraverso le sue mille sfaccettature. "Le donne rappresentate nelle fiction _dice l'attrice Stefania Rocca_ sono di tanti tipi, una galleria molto ampia, dai personaggi storici a situazioni di vita familiare".
Tanti gli spazi anche per il futuro, con i sogni per il futuro: "Mi piacerebbe interpretare la poetessa Alda Merini", dice Rocca, mentre l'aambizione di Cristiana Capotondi è quella di vestire i panni di due personaggi molto affascinanti dal punto di vista narrativo, pur nella loro grandissima diversità: "Vorrei interpretare Caterina II di Russia, ma anche Santa Teresa di Lisieux".
Per Andreatta, "la fiction al femminile, nel panorama televiso, è mportantissima, soprattutto perché la donna di oggi ha un'identita' piu' complessa ed articolata e quindi, oltre alle forme di fiction gia' sperimentate, c'e' la necessita' di trovare delle forme di racconto nuovo che rendano conto del duplice ruolo familiare e professionale delle donne oggi".
Per Stefania Rocca, l'obiettivo di una fiction al femminile, in un momento che vede la donna ancora vittima di violenze, "è il tentativo di sensibilizzare le persone, ma soprattutto gli uomini, su un tema ancora sottovalutato. Invece - dice l'attrice - il numero delle violenze sulle donne oggi è davvero troppo alto"
Di certo, la fiction al femminile rappresenta un genere di grande successo: "E' proprio il pubblico che richiede fiction con donne protagoniste _dice Capotondi_ e questo in parte perché si tratta di un pubblico in maggioranza femminile e in parte perché ci sono elementi di tenerezza e romanticismo che piaccciono anche al pubblico maschile".
Insomma, fiction al femminile come cavallo di battaglia della Rai: "E' vero e i risultati lo dimostrano _conclude Andreatta_: si è appena conclusa la seconda serie di 'Che dio ci aiuti', con Elena Sofia Ricci e l'ultima puntata ha fatto 7 milioni e mezzo di spettatori, poi stiamo girando la nuova serie di 'Provaci ancora prof'', insomma continuiamo su questa strada".
Tra le prossime produzioni anticipate dal direttore di Rai Fiction, anche quella dedicata alla figura
di una donna sindaco di un paese della locride: "Vogliamo evidenziare - spiega Andreatta - il rapporto tra vita privata e professionale, che è anche una storia d'impegno sociale. Intendiamo sottolineare l'aspetto, anche privato, di una donna che si trova ad avere un incarico professionale che le toglie tempo agli affetti familiari e dall'altra anche qurello che è il suo impegno istituzionale e il suo portare valori etici civili ed un'idea alta della politica all'interno del suo lavoro in una zona difficile dell'Italia".
QUINDI DETTO apertamente al via la propaganda pro-femminista e pro donne, insomma il solito idolatramento verso il sesso considerato più debole. Sembra una novità, basta guardare Hollywood per capire come il cinema da sempre faccia già le stesse cose, basta vedere le locandine postate dall'utente Fabrizio e qualche recensione sulla misandria dei filmacci italici.
Niente di nuovo e queste escono ora allo scoperto con queste fesserie, dette poi con tale ingenuità che rasenta quasi l'oligofrenia.
Ma scusate e Hollywood? Il cinema europeo occidentale e anche orientale non vi dice nulla?
Quindi da oggi cinecittà vuole compere per la supremazia delle donne con Hollywood, bene ma per quando misandrici i film hollywoodiani sono gestiti in modo professionale, quelli nostrani invece da dilettanti, anche perché le caricature delle donne sono molto più estreme e surreali.
Comunque è tutto in linea con tale ideologia mondialista, incarnata oggi dal sinistrismo; ecco per esempio: Gay, boss della Sony contro Hollywood: “Basta stereotipi nei film
http://www.blitzquotidiano.it/cinema/gay-boss-della-sony-contro-hollywood-basta-1511482/NEW YORK – Bacchetta Hollywood, invitandola a eliminare dai film gli stereotipi e le offese ai gay. A scendere in campo a favore dei gay è il numero uno della Sony Pictures Entertainment, Amy Pascal. E lo fa a pochi giorni dalle attese sedute della Corte Suprema americana, chiamata a esprimersi sulle nozze gay, esaminando fra l’altro la “Proposition 8″ della California che vieta le nozze fra lo stesso sesso.
”Dobbiamo creare un’atmosfera che incoraggi a parlare”, a uscire allo scoperto, afferma Pascal – secondo quanto riporta la stampa americana – intervenendo a una raccolta fondi per i giovani senza tetto gay e lesbiche. ”Che ne dite se la prossima volta, quando uno di noi si trova a leggere una sceneggiatura” in cui personaggi gay vengono identificati con termini e stereotipi in qualche modo dispregiativi ”questi vengono cancellati.
Possiamo fare meglio e faremo meglio. Dobbiamo farlo. E’ il momento per noi di fare un passo in avanti. Non tutti i personaggi gay hanno bisogno di essere definiti dalla loro sessualità”.
Consiglio questo libro, non parla di femminismo, lui analizza altro:
DIVI DI STATO IL CONTROLLO POLITICO SU HOLLYWOOD
Categorie: SAGGISTICA
Editore: EDIZIONI SETTIMO SIGILLO
I DIVI DI STATO IL CONTROLLO POLITICO SU HOLLYWOOD
http://www.librogalleria.com/prodotto-144196/I-DIVI-DI-STATO--IL-CONTROLLO-POLITICO-SU-HOLLYWOOD.aspxLe motivazioni politiche e giudiziarie che ridussero Hollywood a filmografia di Stato.
Le mistificazioni, le tecniche subliminali, le menzogne sulla società americana.
Tutti i retroscena, la censura, il plagio di massa, il ruolo dei critici.
In che modo è coinvolta l'Italia?
Un'analisi sensata e inattaccabile.
Autore Kleeves John
Pagine 241 Formato 17 x 24