Autore Topic: Quel che si dice all'estero  (Letto 1904 volte)

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Quel che si dice all'estero
« il: Marzo 25, 2013, 19:17:32 pm »
http://www.rooshvforum.com/showthread.php?mode=linear&tid=17185&pid=295529&my_post_key=e64cc4732544a0be31057658f925c3a8&language=espanol

Il Documentario indica nel femminismo la causa dei maggiori problemi economici.
In particolare, vengono messi in risalto i peggiori cambiamenti sociali causati dal femminismo. Soprattutto il calo democrafico che causa gravi problemi per l'economia del lungo termine.

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Re:Quel che si dice all'estero
« Risposta #1 il: Marzo 25, 2013, 19:50:57 pm »
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Re:Quel che si dice all'estero
« Risposta #2 il: Marzo 25, 2013, 19:52:49 pm »
False accuse in Spagna
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Re:Quel che si dice all'estero
« Risposta #3 il: Marzo 25, 2013, 19:57:32 pm »
Christopher Hitchens versus Feminism

- Io detesto il femminismo.

- Tu stai scherzando.

- No.

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Re:Quel che si dice all'estero
« Risposta #4 il: Marzo 25, 2013, 23:31:04 pm »
Citazione
Il Documentario indica nel femminismo la causa dei maggiori problemi economici.
In particolare, vengono messi in risalto i peggiori cambiamenti sociali causati dal femminismo. Soprattutto il calo democrafico che causa gravi problemi per l'economia del lungo termine.
Questa dovrebbe essere materia d'insegnamento: per le donne sarebbe un argomento infallibile. Tra l'altro si dice che il figlio unico in Cina stia causando problemi, sarebbe interessante ascoltare il parere di Mercimonio che c'è stato.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Mercimonio

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Re:Quel che si dice all'estero
« Risposta #5 il: Marzo 26, 2013, 08:46:00 am »
la politica del figlio unico e' un disastro totale e tantissimi da decenni vogliono toglierla ma non si riesce a raggiungere un accordo nel Politburo.

comunque attenzione, non e' una legge che vale in tutto il paese ma solo nelle citta' medio grandi, in campagna infatti in base alla zona si possono fare 3-4 figli, in zone spopolate come l'ovest anzi incoraggiano i contadini a farne anche 5-6.

e' uno dei tanti relitti del sedicente "socialismo scientifico", purtroppo va detto che all'interno del partito ci sono anche fazioni al 100% contrarie alla crescita demografica e che anzi vedono nella sovrappopolazione la radice di tutti i mali, all'estremo opposto ci sono invece fazioni pro-life che vorrebbero una cina con 3-4 miliardi di abitanti ...

i disastri sono molteplici e sara' un gran casino comunque vada a finire.
in primis i bambini nati in citta' soffrono tutti della sindrome del "piccolo imperatore" essendo figli unici e straviziati.
secondo, le mogli avendo un figlio solo dopo un po' si devono trovare un lavoro e questo non sempre e' possibile ma allo stesso tempo un figlio solo non giustifica molto l'essere casalinga full time contando poi quanto piccole sono le case dei cinesi medi.
terzo, odio reciproco tra contadini e cittadini, quarto sproporzione tra campagna e citta' sia sui salari che a livello demografico, il tutto creato artificialmente poi per usare le campagne come manovalanza low-cost.

e poi, innalzamento e invecchiamento dell'eta' media nelle citta', visibilissimo anche a occhio nudo rispetto alle campagne.

e infine il problema chiave : nella cultura cinese ma anche orientale in generis, non esiste il concetto di pensione perche' sono i figli a mantenere i genitori da vecchi, nel momento che tutti hanno un figlio solo, magari donna poi, chi stracazzo gli potra' garantire quattro soldi con cui sopravvivere e soprattutto i soldi per le cure mediche ? e se il figlio muore o e' malato o disoccupato poi che si fa ?

e' la solita follia socialista, leggi draconiane buttate li' senza calcolare gli effetti nefasti a lungo termine !
ma in china questa e' stata la norma per piu' di 50 anni d'altronde, i disastri del figlio unico sono bazzeccole in confronto ai milioni di morti per carestie create a tavolino e altre idee economiche orwelliane che solo in cina ...

conclusione : e' parere di molti analisti cinesi che prima o dopo questa legge verra' rimossa del tutto ma verra' su un gran casino con effetti imprevedibili, tanto per iniziare speculazione edilizia ma quella e' gia' un problema in ogni caso da anni nonostante i tentativi di tenerla sotto controllo.

grande paese, enormi problemi, e in molti casi irrisolvibili a mio parere, specie citta' come Beijing e Shanghai stanno implodendo.
ma se e' per questo tutte le megalopoli sopra i 10 milioni di abitanti che ho visitato e in cui ho vissuto sono al punto di esplodere e non direi sono posti che invitano a farsi famiglie numerose, l'atmosfera' e' veramente opprimenti in molti casi.

Offline Vicus

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Re:Quel che si dice all'estero
« Risposta #6 il: Marzo 26, 2013, 12:27:04 pm »
Grazie Mercimonio, davvero interessante.
Citazione
citta' come Beijing e Shanghai stanno implodendo.
ma se e' per questo tutte le megalopoli sopra i 10 milioni di abitanti che ho visitato e in cui ho vissuto sono al punto di esplodere e non direi sono posti che invitano a farsi famiglie numerose, l'atmosfera' e' veramente opprimenti in molti casi.
Che vuoi dire?
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Mercimonio

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Re:Quel che si dice all'estero
« Risposta #7 il: Marzo 26, 2013, 14:16:15 pm »
voglio dire che sono sovrappopolate all'eccesso, che il traffico e' intollerabile a tutte le ore, che lo smog e' a livelli tossici, che tutto costa piu' caro e specie gli affitti per avere case piccole e scassate poi, e' un "format" che ormai e' scappato di mano e sara' impossibile "riparare", solo le citta' medio piccole si salvano ancora e sono ancora vivibili, le megalopoli a questo punto sono delle mostruosita' orwelliane, il peggio comunque a riguardo lo si vede nelle megalopoli indiane da 20 milioni di persone come Delhi o Calcutta.

Offline Vicus

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Re:Quel che si dice all'estero
« Risposta #8 il: Marzo 26, 2013, 16:13:29 pm »
Interessante. Ho letto da qualche parte che le città sono destinate a scomparire almeno come luogo di residenza, e sopravviverebbero solo in Europa e pochi altri posti per ragioni storiche. Detto così può sembrare un'opinione discutibile, ma è ben argomentata.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Quel che si dice all'estero
« Risposta #9 il: Marzo 26, 2013, 16:59:46 pm »
il problema non e' la megalopoli in se', ma il fatto che siano esplose in pochi decenni senza alcun planning.

non a caso proprio in cina stanno creando citta' nuove di zecca studiate con cura con strade larghe e parcheggi e tutto il resto, le chiamano citta' satellite ma in realta' l'idea e' di usarle come prototipo per le citta' del futuro vere e proprie.

le citta' come Beijing o Shanghai o ChongQing o Guangzhou sono una cozzaglia inestricabile di vecchio e nuovo, impossibile "ripararle", e' tutto da rifare e costa molto di piu' riparare che non creare ex novo !

tra l'altro per far spazio al nuovo hanno distrutto un sacco di cose vecchie che invece andavano salvate e valorizzate ma essendo in zone centralissime e quindi di alto valore commerciale hanno buldozzerato tutto, vedi l'intera area di TianAnMen sud che ora e' una porcata nuova di zecca finta quanto la fintissima "old town" di shanghai.

vogliamo parlare di Tokyo ? area metropolitana se includiamo Yokohama di quasi 40 milioni di persone ? o HongKong, 8 milioni tutti stretti tra l'isola di HK e Kowloon con affitti piu' cari che a London per bettole di 20mq, o Saigon e Bangkok veramente invivibili ormai e anche molto brutte viste tutte le mostruosita' architettoniche vecchie e nuove buttate li' alla rinfusa.

non a caso i posti piu' belli in cina sono tutti medio piccoli, relativamente, Dalian, Qingdao (8 milioni), PingYao, Guilin, Dali, Kashgar, Hangzhou ..

semplicemente non c'e' soluzione, tutte queste mega citta' odierne non erano state studiate per le macchine ne' per avere 10-20 milioni di abitanti ! e' inutile rattoppare o aggiungere 20 nuove linee della metro, semplicemente non c'e' piu' spazio, se ne devono fare una ragione.

e anche le metro sono sempre strapiene a tutte le ore, a piedi vedi milioni di persone avanti e indre', macchine, moto, bus, taxi, quando piove e' come essere in un film alla Bladerunner ...

Singapore e' forse l'unica vera eccezione, l'unico "gioiellino" ma ha solo 4 milioni di abitanti, vorrei vedere ne avesse 10-15 che fanno, idem per Kuala Lumpur.

e il peggio comunque mi dicono tutti siano Jakarta e Manila, vedro' di persona nei prossimi mesi ma mi aspetto gia' il solito caos dantesco di tutte le altre megalopoli asiatiche puzzolenti e inquinatissime, non che a me dispiaccia perche' io amo anche certe situazioni e sono di indole cittadina ma il troppo storpia dopo un po'.

Offline Mercimonio

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Re:Quel che si dice all'estero
« Risposta #10 il: Marzo 26, 2013, 17:12:34 pm »
Interessante. Ho letto da qualche parte che le città sono destinate a scomparire almeno come luogo di residenza, e sopravviverebbero solo in Europa e pochi altri posti per ragioni storiche. Detto così può sembrare un'opinione discutibile, ma è ben argomentata.

io non ci vedo proprio nulla di sacro nelle citta'.

nascono intorno a posti dove si crea il lavoro e si espandono di conseguenza, quando il lavoro si sposta altrove la gente segue il lavoro e le citta' muoiono, molto semplice e lineare !

supporto al 100% la creazione di nuove citta' meglio se medio/piccole tra l'altro, che non la creazione di nuovi orrendi quartieri popolari in citta' come milano o roma.

semplicemente c'e' da accettare che molte delle citta' odierne in futuro saranno solo musei o luoghi di villeggiatura con villette al posto dei vecchi casermoni popolari e non ci vedo proprio nulla di male onestamente, solo in italia c'e' sta fissa mentale che le citta' debbano per forza esser vecchie di 2-3000 anni !

citta' satellite a L'Aquila ad esempio ? e allora ? e che cazzo pretendevano che gli riparassero tutto il centro storico da zero e gli dessero le chiavi in mano senza un granello di polvere per terra con tutti i palazzi a rischio terremoto ?

semplicemente gli aquilani se ne andranno a valle e l'Aquila diventera' un museo, sorry ma altro non si puo' fare se la zona e' sismica.

anche Aquileia fu rasa al suolo, e Altino dimenticata e abbandonata, ma poi la gente e' andata a Venezia e in laguna, ora venezia a sua volta si e' spopolata e la gente vive a Mestre ... sono cicli normalissimi e sara' sempre cosi' anche in futuro.

incancrenirsi col vecchio fa solo il gioco di palazzinari e speculatori.

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Re:Quel che si dice all'estero
« Risposta #11 il: Marzo 26, 2013, 21:02:03 pm »
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semplicemente c'e' da accettare che molte delle citta' odierne in futuro saranno solo musei o luoghi di villeggiatura
Probabile, soprattutto fuori dell'Europa dove le città sono in realtà un continuum di sobborghi anche di centinaia di chilometri tra un centro cittadino e l'altro.
Ho sentito parlare anche di un progetto alquanto orwelliano di concentrare (!) la popolazione in grandi città stipate all'inverosimile, a Parigi ad es. si parla di aggiungere 2 piani ai palazzi esistenti, ma credo che la tendenza del futuro sia quella di trasformare il grande centro urbano in museo o parco a tema.
Tra l'altro la cottage economy permette un decentramento considerevole, e l'agricoltura intensiva non crea più quelle condizioni per la creazione di città come centro di aggregazione socio-istituzionale per i dintorni ad economia agricola (come in passato in Europa, ad es. Siena).
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Re:Quel che si dice all'estero
« Risposta #12 il: Aprile 08, 2013, 21:25:45 pm »
Femminismo Vs verità.
Il filmato è realizzato in modo impeccabile.
Il montaggio è incalzante e, soprattutto, lo speaker è un vero attore.

Si parla di videogiochi e sell'opportunità di realizzarne come piacerebbe alle femministe.
Una cosa impossibile nel mondo commerciale perché non venderebbero.
I modelli femministi sono innaturali.

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