Autore Topic: onu e aborto  (Letto 14824 volte)

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Offline ilmarmocchio

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Offline vnd

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Re:onu e aborto
« Risposta #1 il: Aprile 08, 2013, 18:29:28 pm »
http://www.ilquintuplo.it/lonu-inserisce-nellelenco-delle-torture-lopposizione-allaborto/

questa è grossa

Frega un cazzo. Nessuno mi può obbligare a praticare un aborto.
Voglio proprio vedere se mi mandano in galera!

E, prima che qualcuno cominci a sparare troiate sulla religione, dico subito che sono ateo.

Ma io non uccido innocenti.

Anzi. Costringere ad uccidere, in pace o in guerra, è una forma di tortura.


Tolto il due per cento, che abortisce in seguito ad uno stupro o ad una grave patologia della madre o del nascituro, si abortisce perché si è cretine e ci si è dimenticate di prendere la pillola.
Chi è causa del suo mal pianga se stessa a non rompa il cazzo!

E vaffanculo! Le nazioni Unite, le femministe e le imbecilli.


Vnd [nick collettivo].

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Re:onu e aborto
« Risposta #2 il: Aprile 08, 2013, 18:56:57 pm »
stanno andando a braccetto su ste cose ... ho giusto letto poco fa un articolo sul Telegraph su nuove sentenze che condannano chi sul lavoro ha una catenina con croce cristiana, altre su chi fa obiezione di coscienza in ospedale e altrove, etc

vogliono imporre l'ateismo a tutti i costi come in epoca sovietica, prima con qualche leggina e poi con leggi piu' severe, vedrete.

Offline vnd

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Re:onu e aborto
« Risposta #3 il: Aprile 08, 2013, 19:41:39 pm »
stanno andando a braccetto su ste cose ... ho giusto letto poco fa un articolo sul Telegraph su nuove sentenze che condannano chi sul lavoro ha una catenina con croce cristiana, altre su chi fa obiezione di coscienza in ospedale e altrove, etc

vogliono imporre l'ateismo a tutti i costi come in epoca sovietica, prima con qualche leggina e poi con leggi piu' severe, vedrete.

La civiltà come la conosciamo oggi, che ché dica Animus è figlia della cultura ebraico-cristiana.
E non mi riferisco certo al femminismo ma a concetti superiori come l'aiuto per il più debole (ma meritevole) e al perdono.

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Offline Mercimonio

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Re:onu e aborto
« Risposta #4 il: Aprile 08, 2013, 20:16:07 pm »
si ma quando noi non ci saremo piu' non restera' piu' un cazzo, ormai comandano sessantottini e liberali e femministe, tutte le nostre tesi e' roba del millennio scorso oramai e non ci caga nessuno neppure gli zerbini ovviamente.

... io veramente non vedo piu' speranze per l'occidente, e vedo una forte accelerazione del piano di dittatura ateo/femminista invece .. ogni giorno notizie di nuove leggi e leggine ... con l'unica eccezione della russia, ma per quanto ? gia' quando han messo su Medvedev sto stronzo ha subito iniziato ad ammorbidire i toni, chi verra' dopo Putin puo' letteralmente mandare la russia a puttane in soli 6 mesi .. e se casca anche la russia si chiudera' il cerchio.

civilta' cristiana ? non restera' nulla anzi non vedo piu' nulla gia' tra i giovani onestamente, ormai l'intera popolazione e' manipolata dalla TV e dai media la loro intera vita e' basati su valori e idee sentite in TV e sui media, non leggono non si informano e se lo fanno si trovano comunque davanti un muro e anche la minaccia di andare in galera per una frase sgradita .. ormai siamo come in unione sovietica ... se sgarri ti danno del "nemico del popolo" e ti mandano nei gulag o ti trattatno da appestato.

in UK hanno gia' fatto varie sentenze che discriminano i cristiani, rendiamoci conto, e' solo il primo passo, con calma verra' tutto il resto, e poi in olanda e francia, e poi la UE lo imporra' a tutti ... in 2-3 anni ci possono arrivare con comodo tanto ormai non si incazza piu' nessuno.

sara' un futuro dove dirsi cristiani e' visto come un insulto e dirsi froci viene visto come un complimento.
io veramente finira' che mi faccio musulmano.


Offline vnd

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Re:onu e aborto
« Risposta #5 il: Aprile 08, 2013, 20:32:01 pm »
si ma quando noi non ci saremo piu' non restera' piu' un cazzo, ormai comandano sessantottini e liberali e femministe, tutte le nostre tesi e' roba del millennio scorso oramai e non ci caga nessuno neppure gli zerbini ovviamente.

.

Io sono padre e ho insegnato quello che so ai miei figli.
Spero vivamente che mi sopravvivano.
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Online Cassiodoro

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Re:onu e aborto
« Risposta #6 il: Aprile 09, 2013, 10:01:35 am »
.........
E, prima che qualcuno cominci a sparare troiate sulla religione, dico subito che sono ateo.
.............
Ingatti, gli atei, con il Giuramento di Ippocrate fin dal IV secolo a.C. dichiaravano:"Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo."
Oggi, dove la religione (cristiana) ha un certo potere, il giuramento dei medici è cambiato ed è sparita la parte sottolineata.
"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

Offline Lucia

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Re:onu e aborto
« Risposta #7 il: Aprile 09, 2013, 10:06:42 am »

Tolto il due per cento, che abortisce in seguito ad uno stupro o ad una grave patologia della madre o del nascituro, si abortisce perché si è cretine e ci si è dimenticate di prendere la pillola.
Chi è causa del suo mal pianga se stessa a non rompa il cazzo!


si abortisce perché il probabile padre del bimbo ti spinge a farlo.

Online Cassiodoro

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Re:onu e aborto
« Risposta #8 il: Aprile 09, 2013, 10:14:11 am »
si abortisce perché il probabile padre del bimbo ti spinge a farlo.
Hai delle statistiche a proposito?
Forse non conosci abbastanza la lingua italiana per metterci un "anche".
Dalla tua affermazione si potrebbe dedurre che sono gli uomini che costringono le donne ad abortire, mentre in realtà non è così.

Aborto, decide la donna. Il no del marito non conta


Dal Corriere.it del 31 gennaio 2006

Lei rinuncia alla gravidanza, lui contesta. Il giudice: decide la donna

Una donna, sposata o meno che sia, ha diritto a interrompere la sua gravidanza entro i primi 90 giorni senza considerare il diritto alla paternità del padre del concepito. Così ha deciso il tribunale di Monza dando torto a un marito che, dopo l’interruzione di gravidanza decisa dalla moglie senza consultarlo, aveva chiesto la separazione per colpa della donna e il risarcimento dei danni.

Un marito ha chiamato in causa la moglie di fronte al tribunale di Monza per chiedere la separazione, che doveva essere a lei addebitata, in quanto avrebbe violato i doveri che derivano dal matrimonio, e per chiedere anche il risarcimento del danno. Qual era la colpa della signora? Avere abortito avvalendosi della legge 194 e perciò nel rispetto della normativa vigente, ma senza fare partecipe il marito della procedura per l’autorizzazione dell’interruzione di gravidanza. In particolare il coniuge invocava il proprio diritto alla paternità che avrebbe imposto, secondo lui, alla moglie «di tener conto delle sue ragioni eventualmente contrarie» dovendo «ritenersi illecito, nell’ambito del matrimonio, un ingiustificato rifiuto della donna a far partecipare alla decisione il marito-padre».

La sentenza del tribunale di Monza (presidente Piero Calabrò), depositata in questi giorni è rigorosa. Si fa riferimento a una sentenza della Cassazione (5 novembre ’98, n. 11094) che ha considerato irrilevante la questione di legittimità costituzionale in ordine all’art. 5 della legge 194/78, che individua nella donna l’unica titolare del diritto di interrompere la gravidanza senza attribuire alcun peso alla contraria volontà del marito e, a maggior ragione del padre naturale. La legge insomma tutela il diritto della madre, sposata o meno che sia, all’interruzione della gravidanza entro i primi 90 giorni dal concepimento, in piena liberà di autodeterminazione, senza considerare il diritto alla paternità del padre del concepito, nonché il diritto alla vita di quest’ultimo.

La sentenza del tribunale di Monza procede rilevando che sarebbe quanto meno incongruo stabilire che la donna, quando abbia assunto anche la condizione di «moglie», debba essere sanzionata con l’addebito della separazione e con le rilevanti conseguenze giuridiche a tale pronunzia direttamente riconducibili (prima fra tutte la perdita dell’assegno di mantenimento) a causa e per effetto dell’esercizio di un diritto riconosciutole dalla legge. Ne consegue che di fronte alla decisione della moglie di abortire nel rispetto della legge 194, il marito potrà chiedere la separazione se non ha condiviso la scelta della moglie e se ritiene che la convivenza non sia più possibile. Ma certo non potrà chiedere che la separazione sia addebitata alla consorte e ancor meno che la consorte sia tenuta a risarcire il danno per la lesione al suo diritto alla paternità. È ben vero che la procreazione costituisce una dimensione fondamentale della persona ed una delle finalità primarie del matrimonio ma è altrettanto vero che colei che esercita un proprio diritto non può, per ciò solo, essere oggetto di un giudizio che la penalizza.

In un momento in cui la legge sull’aborto è diventato un tema incandescente è importante una decisione rigorosa come quella del tribunale di Monza, che afferma che non può derivare una sanzione alla moglie, né sotto il profilo dell’addebito della separazione, né sotto il profilo del risarcimento del danno per una scelta di interruzione della gravidanza riservata alla sola donna e avvenuta nei termini previsti dalla legge.

Cesare Rimini
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Offline Lucia

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Re:onu e aborto
« Risposta #9 il: Aprile 09, 2013, 10:24:21 am »
Dalla tua affermazione si potrebbe dedurre che sono gli uomini che costringono le donne ad abortire,

si, spesso, le costringono o semplicemente non vogliono il bambino, fa lo stesso.

Online Cassiodoro

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Re:onu e aborto
« Risposta #10 il: Aprile 09, 2013, 10:24:37 am »
si abortisce perché il probabile padre del bimbo ti spinge a farlo.
Questa tua affermazione rientra nella casistica che riesce a dimostrare come le donne non ritengono di avere mai nessuna responsabilità in qualsiasi azione o evento.

Eppure se leggi un qualsiasi volantino femminista delle (dis)Pari Opportunità l'aborto rientra in quelli che sono i famigerati "diritti delle Donne".........

INTERRUZIONE DI GRAVIDANZA (L. 194/78)
La decisione di avere un figlio è personale e libera. Ogni donna deve poter scegliere liberamente se e quando diventare madre. Se hai deciso di non continuare una gravidanza puoi rivolgerti alle strutture pubbliche (L. 194/78). Dal 1978 la legge 194 non considera più l’aborto un reato contro l’integrità e la sanità della stirpee ha regolamentato l’interruzione di gravidanza. Anche in questa situazione puoi esercitare dei diritti come donna, in primo luogo quello della scelta.
Non si può:
- costringere una donna ad abortire;
- far conoscere il nome di una donna che abortisce direttamente o indirettamente: ha diritto all’anonimato assoluto;
- costringerla a continuare la gravidanza;
- contestare le motivazioni portate dalla donna che intende abortire;
- costringerla a svolgere i colloqui previsti dalla legge in presenza del suo compagno; la sua presenza è accettata se la donna lo richiede;
- rifiutare  l’intervento,  le  certificazioni  necessarie;  le  strutture pubbliche (consultori, ospedali), le cliniche convenzionate sono obbligate a garantire l’applicazione della legge;
- far  pagare  le  certificazioni  o  l’intervento  che  sono  totalmente gratuiti;
- emarginarla  o  sottoporla  a  pressioni  psicologiche  durante  il ricovero in ospedale.
Puoi: interrompere la gravidanza entro i primi 90 giorni se tu pensi  che  la  sua  continuazione  possa  portarti  problemi  fisici  o psichici. La decisione è esclusivamente tua............

GUIDA PRATICA
I DIRITTI delle DONNE
Aggiornamento a cura della
Commissione Pari Opportunità Provincia Autonoma di Trento
Commissione Provinciale per le pari opportunità tra uomo e donna
2005
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Online Cassiodoro

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Re:onu e aborto
« Risposta #11 il: Aprile 09, 2013, 10:25:37 am »
si, spesso, le costringono o semplicemente non vogliono il bambino, fa lo stesso.
"spesso" cosa vuol dire, il 100% dei casi, oppure il 50, il 25... forse è solo una tua sensazione....... e poi c'è una bella differenza tra "il costringere all'aborto" ed il "non volere il bambino"... e non la ritengo "la stessa cosa".
Vedi l'allegato
L’ età della donna
Una peculiarità tutta Italiana, rispetto agli altri paesi dell’Europa Occidentale, è rappresentata dalla
netta prevalenza, tra quante ricorrono all’IVG, di donne di età 25-34 anni, coniugate e con figli.
Difatti, mentre in altri paesi dell’Europa Occidentale e negli Stati Uniti il fenomeno aborto interessa
prevalentemente le giovani sotto i 25 anni, in Italia il grosso del fenomeno ha riguardato le donne
delle classi di età centrali che avevano concluso la dimensione desiderata della famiglia e avevano
difficoltà a regolare la loro fecondità.
« Ultima modifica: Aprile 09, 2013, 10:35:38 am da Cassiodoro »
"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

Offline Mercimonio

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Re:onu e aborto
« Risposta #12 il: Aprile 09, 2013, 11:21:06 am »
ci sono 300 aborti AL GIORNO in italia ... e nessuno dice un cazzo.

Offline Animus

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Re:onu e aborto
« Risposta #13 il: Aprile 09, 2013, 12:31:18 pm »
Ingatti, gli atei, con il Giuramento di Ippocrate fin dal IV secolo a.C. dichiaravano:"Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo."
Oggi, dove la religione (cristiana) ha un certo potere, il giuramento dei medici è cambiato ed è sparita la parte sottolineata.

Mah, con tutte le critiche che si possono fare al cristianesimo, non mi sembra che questa possa rientrarvi. :hmm:

Poi il non essere cristiani non significa mica essere a-theos..


Giuramento di Ippocrate del XI secolo custodito nella biblioteca vaticana.

Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)

Offline Lucia

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Re:onu e aborto
« Risposta #14 il: Aprile 09, 2013, 13:06:42 pm »
"spesso" cosa vuol dire, il 100% dei casi, oppure il 50, il 25... forse è solo una tua sensazione....... e poi c'è una bella differenza tra "il costringere all'aborto" ed il "non volere il bambino"... e non la ritengo "la stessa cosa".
Vedi l'allegato
L’ età della donna
Una peculiarità tutta Italiana, rispetto agli altri paesi dell’Europa Occidentale, è rappresentata dalla
netta prevalenza, tra quante ricorrono all’IVG, di donne di età 25-34 anni, coniugate e con figli.
 


io non so bene queste distinzioni per paesi,
ma presuppongo che si almeno un 50% dei aborti non esisterebbero se l'uomo con chi è stato fatto il bambino, volesse il bambino.

Io non considero l'aborto una cosa buona,
ma ho visto che nel comunismo il divieto d'aborto ha fatto crescere solo gli  orfanotrofi, la miseria e il numero dei mendicanti,