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http://www.notizieprovita.it/filosofia-e-morale/si-e-vinta-una-battaglia-ma-la-guerra-in-difesa-dei-nostri-bambini-continua-sostienici/Si è vinta una battaglia ma la guerra in difesa dei nostri bambini continua! Sostienici!
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I nostri lettori sono a conoscenza dei libretti sulla cosiddetta “Educazione alla diversità” documento UNAR scuola primaria - documento UNAR scuole medie – documento UNAR Liceo “ nelle scuole, pubblicati dal Dipartimento delle Pari Opportunità e dal Ministero dell’Istruzione (che però han detto di non saperne l’esistenza!) Avvenire 11 Febbraio 2014 – Avvenire 15 Febbraio 2014. Vi si legge che è omofobo chi è religioso, , chi sostiene che l’ attività sessuale deve essere procreativa e chi considera l’omosessualità una deviazione o un peccato. Grazie a Gianfranco Amato e ai Giuristi per la Vita la distribuzione dei libretti è stata bloccata. Erano stati redatti dal gruppo omosessualista A.T.Beck, diretto da Antonella Montano, autrice di “Donne, amanti, madri lesbiche”, presentato alla stampa dall’On.le Paola Concia, sposata in Germania con Riccarda Tramutane. Amato ha quindi presentato un esposto alla Procura della Corte dei Conti del Lazio chiedendo con quale procedura sia stato scelto il gruppo A.T. Beck e chi ne abbia determinato il compenso (che è denaro dei contribuenti) Esposto alla procura regionale della corte dei conti del Lazio, ha chiesto poi di far pagare ai responsabili tutte le spese per detti libretti, soprattutto in considerazione di tutti quei genitori che sono costretti a contribuire alle spese per la carta igienica ed altro materiale di cui le scuole pubbliche spesso sono carenti.
Tuttavia, questa è solo una battaglia vinta e la guerra in difesa dei nostri bambini continua. Tutti i genitori devono vigilare su quello che succede nelle scuole. Suggeriamo lettura di questo vademecum (
http://www.notizieprovita.it/wp-content/uploads/2014/02/Vademecum-per-genitori.pdf).
Intanto la nostra petizione contro le direttive dell’OMS e la strategia nazionale dell’UNAR ha superato le 10.000 adesioni e viene ora consegnata ai Ministri competenti.
Ecco la prossima battaglia: anche l’Ordine dei Giornalisti in collaborazione con l’UNAR ha pubblicato delle “Linee guida per un’informazione rispettosa delle persone LGBT” (
www.pariopportunita.gov.it/images/lineeguida_informazionelgbt.pdf) alle quali saranno costretti ad attenersi tutti i giornalisti italiani. Quelli che non si piegheranno ai diktat dell’UNAR violeranno le norme deontologiche, per cui rischiano la denuncia e forse il carcere (soprattutto dopo il passaggio della legge contro la omo-transfobia). Ecco alcuni di questi comandamenti: vietato parlare di «gay esibizionisti»: il giornalista porrà invece attenzione a sottolineare gli aspetti positivi della «visibilità» degli omosessuali e il coraggio di chi si rende visibile; se un transessuale si sente donna il giornalista deve scrivere «la trans» e non «il trans» (come per Luxuria); non associare transessuali e prostituzione e mai parlare di prostitute o prostituti. Il giornalista userà invece l’espressione «lavoratrice del sesso trans»; il giornalista dovrà anche educare i suoi lettori a considerare cosa buona e giusta il «matrimonio» omosessuale e farà notare che «il matrimonio non esiste in natura, mentre in natura esiste l’omosessualità»; non si potrà scrivere di “uteri in affitto” ma solo di “gestazione di sostegno” … Insomma un vero e proprio lavaggio del cervello degno delle peggiori dittature del secolo scorso.
Queste imposizioni sono contrarie alla nostra Costituzione poiché violano la libertà di espressione e il pluralismo informativo – artt. 13 e 21 Cost.– e sono in diretto contrasto con l’ art. 10 della Convenzione Europea dei Diritti dell’ Uomo.
Quindi i Giuristi per la Vita, in collaborazione con la nostra Associazione Pro Vita Onlus e altre organizzazioni, presenteranno un ricorso al TAR del Lazio per fare annullare tali assurde direttive (Ricorso al TAR): altrimenti tutta l’informazione che riceveremo in futuro verrà distorta a favore della propaganda trans-omosessualista.
Ti invitiamo a compilare il questionario.
Un tuo contributo per le spese legali è fondamentale: se hai a cuore il futuro dei tuoi bambini e la verità, sostienici!