Autore Topic: Io mi sento individuo-e basta  (Letto 5350 volte)

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Offline Salar de Uyuni

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Io mi sento individuo-e basta
« il: Aprile 18, 2013, 00:18:13 am »
Scrivo questo topic,assemblando alcuni che ho fatto in giro,per ribadire,che non si esce dal pantano femminista'',se non tramite il ritorno dell'individuo al centro della scena,e della legge.
Questo per spiegare,che tutte le ideologie truffaldine,hanno diviso il mondo,secondo i loro personali comodi in vittime e carnefici,buoni e cattivi(donne e uomini,capitalisti e proletari,bianchi e neri ecc...)
Ma hanno mentito,giacchè l'unica vera divisione del mondo è
1)IO
2)Il resto del mondo
E dal momento che il resto del mondo,è quantomeno,un pò più grosso di me,ne conviene che la minoranza reale da difendere,è l'individuo.

Anche con gli attentati di Boston,ho dovuto riconoscere che c'è un razzismo latente politicamente corretto,che avevo già visto  di fronte a eventi come l'11 di Settembre,il quale dice ''se lo sono meritato'',facendo confusione fra i pochi potenti che ordinano stragi nel globo,e la molta popolazione,che è gente come noi,che non c'entra un tubo,ma sfortunatamente è stata messa in mezzo.
Questo genere di confusione è anche alla radice del femminismo.
PERCHE' NON RAGIONA PER INDIVIDUI,MA PER CATEGORIE...
come quando una ragazza quando stavo tentando di spiegarle che esiste un movimento antifemminista,mi rispose:
E che cosa volete di più?
Avete già la maggioranza in parlamento,nei cda ecc...
Avete...
Voi...
Ma voi chi?
Io non sono in parlamento,nè dentro un cda,non sono ricco,perchè devo essere messo in mezzo a categorie assurde,in base alle quali risulterei quello che non sono?
Forse non sono chiaro...
La questione maschile,è,e deve sempre di più diventare libertaria,perchè deve porre L'INDIVIDUO,al centro dell'attenzione,piuttosto che non le varie categorie fittizie,che ideologia,per ideologia,dividono il mondo in buoni e cattivi.
Io esisto come persona che ha 2 braccia e 2 gambe,sono una persona fisica,che risponde di quel che fa e dice personalmente,NON HO RESPONSABILITA' COLLATERALI DI NESSUN GENERE,PERCHE' APPARTENGO A DELLE CATEGORIE VERE O IPOTETICHE CHE ESSE SIANO,
maschi che opprimono le femmine,capitalisti che opprimono proletari ecc...
Le ideologie traggono la loro forza,e pericolosità,dalla sostanziale esautorazione del principio di responsabilità personale,per cui io sono responsabile di quel che faccio e dico,ma lo divento sulla base di un'appartenenza ad una categoria.
Per questo è fondamentale che la qm si scopra liberale,e libertaria.
In questo senso,non ho bisogno di sentirmi americano,di fronte agli attentati di Boston,ma neanche di ribadire quanto sono antiamericano,PERCHE' MI RENDO CONTO CHE QUEI POVERACCI CENTRANO CON L'IMPERIALISMO AMERICANO,QUANTO CENTRO IO CON GLI UOMINI NEL PARLAMENTO E NEI CDA.


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Re:Oggi io mi sento americano

« Risposta #21 il: Oggi alle 23:24:37 »

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Gli americano si sono organizati probabilmente da soli il 11 settembre per trovare un pretesto per attaccare i paesi arabi. Certo ho tutta la compassione per gli individui che sono diventati cavie nelle mani dei grandi. Molto ptobabilmente anche queste bombe le hanno messi gli stessi americani anche se poi hanno subito fermato un arabo...
Non mi è mai piaciuta America, la trovo inquietante.

Non trovo più interessante e stimolante il discorso del  ''se lo sono fatti da soli''...
Il web pullula di gente che discute di queste cose,e si batte,per la ''verità''...
E' gente che pensa di cambiare il mondo ''svelando'' il complotto,spazzando via,i cattivi che ci comandano.
Persino femministe come antonella randazzo,ci campano scrivendo libri,che altro non sono che una minestra di complotti assortiti copia-incollati da internet,senza nemmeno un tentativo,di ricavarne una summa,un'indizio,uno zeitgeist,che possa dare un senso logico...
Per la carità,hanno quasi certamente ragione  sul fatto che è roba autorganizzata,ma cosa cambia?
Per me nulla.
Questa gente non capisce un cazzo,non capisce che è la democrazia lasciata a se stessa,senza uno scudo di liberalismo,a precipitare nel caos e nell'inciviltà
La democrazia,con l'estensione del suffragio universale,si divide in 2 fasi:
nella prima le maggioranze si mettono subito d'accordo e spennano le minoranze,come accaduto appena è arrivato il suffragio universale in Germania,dopo pochissimo tempo i nazisti hanno preso il potere democraticamente,e con questo mandato democratico hanno preso possesso dei beni degli ebrei per dividerli tra gli ''ariani''.
La shoah,il grande cosidetto ''mistero irrisolto'' della storia contemporanea,è in realtà la banale conseguenza del suffragio universale,e della democrazia,per quanto questo possa sembrare paradossale...
In una seconda fase,le minoranze spennate,hanno deciso di organizzarsi e di vendicarsi delle maggioranze,che in quanto maggioranze,dopo i fatti della seconda guerra mondiale,hanno le mani legate,e ora siamo tiranneggiati da loro.
La democrazia è il sistema dove,una parte della popolazione decide di vivere con i soldi della rimanente,e lo fa,non già con la coercizione pura,ma per alzata di mano,per cui è tutto perfettamente democratico e in regola.

L'unica salvezza da minoranze organizzate,o maggioranze aggressive,per l'individuo,sta appunto in un impianto legislativo liberale e libertario,che difenda la proprietà privata,di fronte ai moralismi ''redistributivi'',e che consideri e giudichi l'individuo,in quante tale,e non in base a categorie d'appartenenza.
La stessa invenzione di supposte categorie deboli,nei confronti delle quali,lo stato dovrebbe applicare diversi criteri,è un attacco alla costituzione LIBERALE.
No mi dispiace,a volte mi viene da pensare che la qm,non possa essere di sinistra,a meno che questa non introietti i principi del liberalismo.
Quando Berlusconi disse alla Gruber che era stato condannato a pagare un mantenimento enorme all'ex moglie,lei gli rispose che era commisurato al suo reddito...
Ma te cara stronza,in base a quale diritto ti prendi dei soldi commisurandoli al mio reddito?
Ricordate lo slogan:se il corpo è tuo,e te lo gestisci tu,il portafoglio è mio me lo gestisco io.
Non c'è storia qmissti,anche se siete poveri,dovete capire che la difesa della proprietà privata è il caposaldo,senza il quale,la nostra battaglia perderà il suo nucleo etico,e civilizzante.
Quelli che sperano che gli uomini diventino in fretta dei paria in modo che le donne perdano le loro argomentazioni,sono dei pazzi che non ci porteranno da nessuna parte.
L'uomo è già categoria debole nella società femminista,ma questo non impedisce alle femministe di moltiplicare ad libitum i motivi di lagnanza,e i tentativi di mettere le mani sui portafogli degli uomini.

Ribadisco:se il corpo è tuo,e te lo gestisci tu,il portafoglio è mio me lo gestisco io.

« Ultima modifica: Aprile 18, 2013, 00:31:44 am da Salar de Uyuni »
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Salar de Uyuni

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Re:Io mi sento individuo-e basta
« Risposta #1 il: Aprile 18, 2013, 00:26:47 am »
Elio Paoloni sul ''femminicidio''

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In tutti i casi riportati le donne sono state uccise come individui. Per gelosia, avidità, rabbia, frustrazione e mille altri motivi, mai per l’appartenenza: si uccide quella e quella sola donna, incolpevole succube o insuperabile stronza, per motivi di volta in volta diversi, quasi sempre in preda a un raptus.
E gli assassini hanno agito individualmente, sempre: Non c’è un’ideologia dietro agli omicidi illustrati sui giornali, non c’è uno straccio di teoria seppur delirante, non c’è consenso da parte di altri maschi.

Vi rendete conto che le persone che riescono a discernere meglio la realtà,sono quelle che analizzano la realtà partendo dall'individuo?

E non è forse un caso che l'associazione dei maschi pentiti,si chiami maschile PLURALE,mentre quella dei maschi ribelli si chiami maschile INDIVIDUALE?
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Animus

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Re:Io mi sento individuo-e basta
« Risposta #2 il: Aprile 18, 2013, 01:52:05 am »
Salar, dai retta a me, son concetti troppo difficili.
Il 95% degli uomini proprio non li capisce.

E infatti, quando affermo che la condizione maschile (in realtà la condizione di tutti i "subordinati") è dovuta ad un'inadeguatezza degli stessi, lo dico ... Ex professo (con cognizione di causa)
;)
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Offline Lucia

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Re:Io mi sento individuo-e basta
« Risposta #3 il: Aprile 18, 2013, 12:31:53 pm »
Non trovo più interessante e stimolante il discorso del  ''se lo sono fatti da soli''...
Il web pullula di gente che discute di queste cose,e si batte,per la ''verità''...
E' gente che pensa di cambiare il mondo ''svelando'' il complotto,spazzando via,i cattivi che ci comandano.

A  me invece mi da molto fastidio che poco dopo l'incidente hanno fermato il primo arabo come sospetto. So cosa hanno distrutto gli americani nei paesi arabi e mi sono stuffata di considerare sempre i arabi e i musulmani i capri espiratori di tutti i loro mali.
Tu hai raggione ma l'ho detto anch'io che quelli sono comunque vittime di chi è più grande di loro ma cercare subito colpevoli tra i stranieri è una ingiustizia nei confronti di questi ultimi quindi mi sentivo obbligata di dire che non è detto che tra gli arabi o comunque stranieri bisogna cercare i colpevoli.

Offline Animus

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Re:Io mi sento individuo-e basta
« Risposta #4 il: Aprile 18, 2013, 12:47:36 pm »
Cmq devo dire una cosa, per onestà intelletuale, nei riguardi di coloro che non hanno una visione individualistica.

Uno dei massimi profeti della concezione individualistica è Max Stirner,e come promesso a Bhishma, ho dovuto leggere (una metà, tutto non son riuscito) il suo capolavoro, ""L'unico e la sua proprietà" (Dove unico sta per L'Io, L'Ego).

Si dice addirittura che Stirner abbia influenzato/formato il pensiero di Nietzsche, ed io ci credo, dato che vi ho letto un'intelligenza che non mi aspettavo di trovare in uno sconosciuto.

Tante cose che dice sono giuste, però a mio parere, una visione solamente individualistica è altrettanto ingenua (ragione per cui non ho finito il libro) come quella che si riconosce solamente in categorie: Noi/Loro, l'infartuato che dice "siamo campioni del mondo"(??), il maschio deficiente che si fregia (??) del fatto che "gli uomini hanno inventato tutto", etc.

Purtroppo, bisogna riconoscere che esistono entrambe le realtà, siamo individui e allo stesso tempo parte di  categorie in contrapposizione (quindi nella seconda accezione non individui ma parte di un insieme più grande, un gruppo), e la fallacia è come al solito quella di cadere nell'assolutismo - ciò che ho battezzato monote(s)ismo - ovvero di credere vera solo una tesi, e false le altre.
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Offline Lucia

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Re:Io mi sento individuo-e basta
« Risposta #5 il: Aprile 18, 2013, 12:51:57 pm »
Elio Paoloni sul ''femminicidio''

Vi rendete conto che le persone che riescono a discernere meglio la realtà,sono quelle che analizzano la realtà partendo dall'individuo?

E non è forse un caso che l'associazione dei maschi pentiti,si chiami maschile PLURALE,mentre quella dei maschi ribelli si chiami maschile INDIVIDUALE?

Invece qui in questo forum si distingue il mondo nelle categorie donne e uomini come se tutte le donne fossero uguali e simili e tutti gli uomini fossero uguali e simili.

Offline Lucia

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Re:Io mi sento individuo-e basta
« Risposta #6 il: Aprile 18, 2013, 12:59:51 pm »
Scrivo questo topic,assemblando alcuni che ho fatto in giro,per ribadire,che non si esce dal pantano femminista'',se non tramite il ritorno dell'individuo al centro della scena,e della legge.
Questo per spiegare,che tutte le ideologie truffaldine,hanno diviso il mondo,secondo i loro personali comodi in vittime e carnefici,buoni e cattivi(donne e uomini,capitalisti e proletari,bianchi e neri ecc...)
Ma hanno mentito,giacchè l'unica vera divisione del mondo è
1)IO
2)Il resto del mondo


Non credo che è solo cosi. Ci sono anche quei gruppi etnici, religiosi, o di pensiero con chi mi identifico per la propria volontà.

Considerare questi gruppi cattivi o nemici è quella che crea i genocidi, divisioni e guerre.

Ci sono tra l'altro minoranze, o anche gruppi che il vittimismo li considera carnefici, che invece hanno creato i veri valori e che hanno fatto cosi che la maggioranza (insignificante ) sopraviva.
Ciò che dici tu mi sembra la proposta di un globalismo che nega le differenzze tra vari gruppi di appartenenza (e con quali ci si identifica volontariamente)

Offline vnd

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Re:Io mi sento individuo-e basta
« Risposta #7 il: Aprile 18, 2013, 13:18:21 pm »
Invece qui in questo forum si distingue il mondo nelle categorie donne e uomini come se tutte le donne fossero uguali e simili e tutti gli uomini fossero uguali e simili.

A me non sembra.
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Offline Animus

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Re:Io mi sento individuo-e basta
« Risposta #8 il: Aprile 18, 2013, 13:25:35 pm »
Si dice addirittura che Stirner abbia influenzato/formato il pensiero di Nietzsche, ed io ci credo, dato che vi ho letto un'intelligenza che non mi aspettavo di trovare in uno sconosciuto.

- Nelle mani dello Stato la forza si chiama diritto, nelle mani dell'individuo si chiama delitto.
- Per lo Stato è indispensabile che nessuno abbia una sua volontà; se uno l'avesse, lo Stato dovrebbe escluderlo, chiuderlo in carcere o metterlo al bando.
-Osservate un po' quel sultano, che provvede con tanto affetto ai suoi. Non è egli forse l'immagine più schietta del disinteresse? Non sacrifica egli forse incessantemente se stesso al bene dei suoi? Sì, proprio dei suoi! Prova un po' a fargli capire che non sei suo bensì tuo: in premio dell'esserti sottratto al suo egoismo, tu sarai gettato in carcere. Il sultano non conosce altra causa che la propria: egli è per sé il tutto nel tutto, è l'unico, e non consente ad alcuno di non essere dei "suoi"
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)

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Re:Io mi sento individuo-e basta
« Risposta #9 il: Aprile 18, 2013, 14:30:50 pm »
A me non sembra.

a volte parli solo per parlare. Non hai trovato in questo forum frasi su Le donne sono cosi... Gli uomini sono cosi...?

Comunque è una categorizazione che presupone che tutti sono cosi o cosa...
e ceh dice che non sono solo un individuo ma un sacco di cose che ho scelto o non di essere.

Offline vnd

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Re:Io mi sento individuo-e basta
« Risposta #10 il: Aprile 18, 2013, 16:12:36 pm »
a volte parli solo per parlare. Non hai trovato in questo forum frasi su Le donne sono cosi... Gli uomini sono cosi...?

Comunque è una categorizazione che presupone che tutti sono cosi o cosa...
e ceh dice che non sono solo un individuo ma un sacco di cose che ho scelto o non di essere.

Bisogna saper leggere tra le righe.
Vnd [nick collettivo].

Offline ilmarmocchio

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Re:Io mi sento individuo-e basta
« Risposta #11 il: Aprile 18, 2013, 17:33:56 pm »
l'idea di Salaar è buona, nel senso che i regimi, e quello femminista è un regime, creano delle neolingue, nuovi termini , quindi nuove categorie.
Le nuove categorie ( uomini, donne )  vengono ovviamente caretterizzate globalmente e così abbiamo cattivi vs buone, ecc.
l'indirizzo libertario ( più che liberale ) es la scuola economica ( e non solo ) austriaca, nega tali generalizzazioni di comodo e infatti una delle più efficaci e precoci critiche al femminismo è quella di un esponente di tale corrente di pensiero, Murray Rothbard.
Ne abbiamo il testo  nel nostro sito.
Anche l'assurdo concetto del femminicidio e in genere tutte le aberrazioni giuridiche si cerca di imporre , nascono da questo filone comunitario.
Infatti, il femminismo è ben più radicato a sinistra, la quale alla fin fine, ha una certa allergia alla libertà

Offline Red-

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Re:Io mi sento individuo-e basta
« Risposta #12 il: Aprile 18, 2013, 22:28:31 pm »
Scrivo questo topic,assemblando alcuni che ho fatto in giro,per ribadire,che non si esce dal pantano femminista'',se non tramite il ritorno dell'individuo al centro della scena,e della legge.
[...]
Argomentazione interessante ma molto controversa.
Se immaginiamo ognuno come un individuo a sè stante, in Italia dobbiamo immaginare 60 milioni di individui a sè stanti. E allora perchè fare le strade tutte uguali, le auto col volante, le bici coi pedali?
Ognuno potrebbe volere qualcos'altro.
E' evidente che nel momento in cui l'essere umano decide di vivere in gruppo, deve per forza stabilire regole comuni; approssimate, ma il più possibile condivise. Tali regole nn possono che basarsi -molto semplicemente- sulla naturalità.
Il problema è che oggi accade che alcune regole comuni vanno contro -troppo contro- la naturalità.
A mio personalissimo avviso, l'individualità è una soluzione improbabile. Lo si comprende meglio se immaginiamo degli esempi pratici.
Possiamo portare esempi pratici di una società basata sull'individualità?
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline Salar de Uyuni

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Re:Io mi sento individuo-e basta
« Risposta #13 il: Aprile 20, 2013, 11:03:19 am »
Citazione
Se immaginiamo ognuno come un individuo a sè stante, in Italia dobbiamo immaginare 60 milioni di individui a sè stanti. E allora perchè fare le strade tutte uguali, le auto col volante, le bici coi pedali?
Ognuno potrebbe volere qualcos'altro.
E' evidente che nel momento in cui l'essere umano decide di vivere in gruppo, deve per forza stabilire regole comuni; approssimate, ma il più possibile condivise. Tali regole nn possono che basarsi -molto semplicemente- sulla naturalità.
Il problema è che oggi accade che alcune regole comuni vanno contro -troppo contro- la naturalità.
A mio personalissimo avviso, l'individualità è una soluzione improbabile. Lo si comprende meglio se immaginiamo degli esempi pratici.
Possiamo portare esempi pratici di una società basata sull'individualità?


Non ci siamo capiti.
Io non sostengo un ulteriore amplificazione dell'ego,che è già sufficientemente spinta,nelle società occidentali,ho fatto un discorso diverso.

Citazione
''Possiamo portare esempi pratici di una società basata sull'individualità?''
E' la giurisprudenza che deve basarsi sull'individuo,e valutare i problemi dal suo punto di vista,tutelandolo,dalla somma degli interessi costituiti del resto della comunità,sancendo che il suo perimetro è spazio inviolabile al cosiddetto ''pubblico interesse'',detto anche ''bene comune''.
Nella mia affermazione,io sostengo L'INESISTENZA,di tale pubblico interesse,o bene comune,giacchè ogni pubblico interesse,può essere scomposto nella somma di interessi singoli,sovente davvero singoli,nel senso che convengono a una manciata di individui,spacciati però come qualcosa di collettivo,e dunque ineludibile,e addirittura etico.
Questo pubblico interesse,può vestire molte forme,una volta c'erano comunismo e fascismo,poi,si è entrati nella democrazia,ma questo non ha coinciso,con l'entrata in vigore di un sistema libertario,per cui permangono,delle nuove forme di ''bene comune'',di fronte alle quali,l'individuo deve soccombere:il progresso,il pil,la crescita economica,il contenimento demografico,il debito pubblico da servire,l'integrazione europea,l'euro,la lotta al femminicidio ecc...
Il problema è che,se prevalesse un'impostazione libertaria,tutti questi problemi sarebbero almeno analizzati in chiave individuale.
Ovviamente l'individuo,deve commisurare i suoi no,alle sue responsabilità,e a ciò che PRENDE dalla collettività,se per esempio,un comune non fa la raccolta differenziata,non può rifiutarsi poi di ospitare un inceneritore.
Però se un montagnino che vive delle sue pecore,e delle sue vigne,e arriva la commissione europea e decide che bisogna fare la TAV,perchè ''fa crescere il pil''e trivellare lì,mandando a fanculo,le sue pecore e la sua vigna,HA PIENO DIRITTO DI OPPORSI,e di dire,questo è mio,non si fa.
Una società mette al centro l'individuo in tutti i sensi,in termini di VOLONTA',certamente,in primo luogo,gli si chiede cosa vuole lo si interperpella,non si fanno le cose e gliele si mettono davanti a fatti compiuti,ma anche in termini di RESPONSABILITA',si valuta quale sono le responsabilità del singolo,e si mettono a confronto le 2,e si vede se si contraddicono.
Ognuno di noi prende qualcosa dalla collettività,e ognuno di noi,da qualcosa alla collettività,quando questo bilancio è sproporzionato,i libertari dicono:ok c'è un problema.
Proprio perchè è difficile commisurare,quanto uno prende e quanto uno dà,alla collettività,in una società libertaria,si tende a minimizzare gli aiuti statali,le discriminazioni positive (ciò che uno prende),in modo da ridurre i pretesti che lo stato ha,per prendere,giacchè i libertari ritengono che lo stato prenda SEMPRE,più di quel che dà,anche nei paesi cosidetti ''efficienti'',come Germania,Svezia ecc...
Inoltre anche lo stato non esiste di per sè,ma è una sorta di carro,su cui salgono sopra alcune categorie,e che schiaccia sotto le sue ruote chi è rimasto sotto.
Facciamo un esempio concreto:
In Francia il governo Hollande su impostazione collettivista,ha imposto che chi ha un reddito superiore al milione di euro,deve dare il 75% allo stato.
E' giusto?
Se noi ragioniamo in termini democratici,diciamo SI',LA MAGGIORANZA HA UN REDDITO MINORE DI 1 MILIONE DI EURO,LA MAGGIORANZA VOTA UN GOVERNO SOCIALISTA,IL GOVERNO SOCIALISTA DECIDE CHE LA MINORANZA DEVE ESSERE ESPROPRIATA.
Se noi,ragioniamo in termini LIBERTARI,no,la maggioranza non può espropriare l'individuo,invadere,il suo spazio,perchè quello spazio è sacro,e diversamente se quel perimetro viene violato,si crea un pessimo precedente,e le invasioni possono diventare sempre più gravi,ed arrivare all'individuo stesso,che può essere imprigionato,eliminato,in nome di una ragione di stato.
Ed è pericoloso che noi ci ribelliamo alle norme che vogliono prendere soldi agli uomini,per darli alle donne,su logica redistributiva (le donne guadagnano di meno ecc...) e poi ci dichiariamo favorevoli,a norme giacobine come quelle di Hollande,SOLO PERCHE' NON SIAMO COINVOLTI,SOLO PERCHE' A FARCI I CONTI IN TASCA,SE FACESSERO UNA COSA DEL GENERE AVREMO DA GUADAGNARCI.
Saremo degli stronzi,ma anche degli STUPIDI,ovvero saremmo molto simili alle nostre care nemiche.
In sostanza,una società libertaria,non è una società dove ognuno fa quel cazzo che vuole,e crede di essere Dio in terra,(questo è più che altro la società attuale),una società libertaria è una società dove le volontà,e le responsabilità vengono valutate sull'individuo,e non su categorie collettive(il femminicidio,non esiste perchè a uccidere è l'individuo,per motivazioni individuali),e ogni tentativo di iscrivere degli episodi di cronaca in una volontà generale,e responsabilita' generale,deve scontrarsi,con una valutazione individuale,degli stessi casi.
In una società libertaria,è incocepibile che un uomo divorziato,debba dare qualcosa alla sua ex-moglie,anche se ''commisurato al suo reddito'',perchè quel che è suo è suo,e una volta usciti dal regime dalla comunione di beni,la sua proprietà privata,è sua e soltanto sua.


« Ultima modifica: Aprile 20, 2013, 11:21:11 am da Salar de Uyuni »
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

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Re:Io mi sento individuo-e basta
« Risposta #14 il: Aprile 20, 2013, 11:47:28 am »
I libertari infatti ritengono che l'unica vera rivoluzione sia quella americana,proprio perchè fu una rivolta fiscale.
Le altre rivoluzioni,proprio perchè si reggevano solo su presupposti astratti (egualitè,libertè fraternitè),o su sentimenti di tipo etnico-nazionalista,sono state soltanto,dei cambiamenti di gerarchie,spalleggiati da un supposto nuovo ordine morale,ma che riproponevano,uno schema di potere identico a quelli precedenti.
Anche la Magna Charta,è nata con l'obiettivo,di controllare le imposizioni fiscali del re,il parlamento doveva essere strumento di controllo dele spese regali,e doveva votare ogni tassa,in modo da controllare le spese dello stato.
Oggi si è arrivati al paradosso,per cui,è il parlamento,in modo totalmente democratico ad imporre nuove tasse e nuove spese,ovvero a contraddire le ragioni per cui è nato.
Questo dovrebbe fare riflettere su come la democrazia di per sè,non sia una garanzia nei confronti del cittadino,ma lo è solo se viene rispettato un ordinamento di tipo liberale-libertario,per cui anche se sostituisci il popolo al re,devi comunque mantenere un sistema di tutele,ANCHE dalla volontà del popolo.
Il punto non è chi comanda,ma quanto la sua sfera di potera interferisca,con quella dell'individuo,questo io intendevo dire.
In questo senso,io posso anch'io sentirmi americano,ma del 1775,non di adesso,giacchè,via,via quei principi,sono stati disattesi,per arrivare alla formalità democratica di oggi.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''