Autore Topic: Figlio subisce false accuse, la madre femminista dice: troppe tutele alle donne!  (Letto 3115 volte)

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Offline TheDarkSider

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Il figlio di una nota attivista femminista in USA subisce false accuse e viene incriminato con il solito procedimento-farsa in cui vige la presunzione di colpevolezza per gli uomini, per tutti gli uomini.
E la femminista ripensa a tutta la questione dell'inversione dell'onere della prova e dice che nei processi per molestie sessuali le donne hanno troppe tutele.

Il tutto viene descritto in un articolo di quel ricettacolo di misandria spinta che è la 27a ora, in cui per la prima volta si parla di fenomeni a noi tristemente noti come la quantità impressionante di false accuse e condanne inguste che subiscono gli uomini:


http://27esimaora.corriere.it/articolo/la-pasionaria-antimolestie-cambia-ideanei-processi-troppe-tutele-alle-donne/

 La pasionaria antimolestie cambia idea «Nei processi troppe tutele alle donne»

 di Elvira Serra

Judith Grossman è procuratore a New York. Femminista da sempre, ha marciato ai cortei e ha bussato di porta in porta per sostenere ogni candidato progressista che si battesse per le donne. Le sue certezze sulle battaglie di genere sono però crollate un mese fa, quando suo figlio, studente dell’ultimo anno in un piccolo college del New England, è stato accusato ingiustamente di abusi sessuali dalla sua ex fidanzata.

Sul Wall Street Journal la mamma racconta la vicenda come un incubo e si domanda se la conquista dei diritti delle donne a tutti i costi non mini istituti preziosi, come la garanzia di un processo equo. Conclude: «L’ortodossia femminista più spinta non è una risposta migliore di quanto non lo siano gli atteggiamenti e le politiche che vittimizzano la vittima».

Cosa è successo? «Mio figlio è stato convocato davanti alla commissione interna di Title IX, garante dell’uguaglianza tra i sessi nelle università, senza alcuna indagine preliminare. Nessuno ha preso in considerazione la possibilità che la ragazza avesse agito spinta dalla gelosia o dal desiderio di vendetta, non è stata contemplata la presunzione di innocenza». Perché l’accusa fosse formulata, era sufficiente un margine di verosimiglianza tra il 50,1 e il 49,9 per cento.

Lo studente ha dovuto affrontare il «tribunale interno» senza un avvocato, rispondendo a dichiarazioni vaghe e non circostanziate, mentre la documentazione scritta da lui presentata è stata liquidata come non rilevante.
Finché la mamma non è intervenuta, smontando ogni accusa. Ma non è stato un lieto fine. Judith Grossman ora lancia l’allarme sulla minaccia di altri tipi di ingiustizia, gli stessi, al contrario, per i quali il movimento femminista si è battuto.

Una possibilità lontana dall’Italia, secondo il giudice del Tribunale di Milano Annamaria Gatto. Dice: «Il nostro sistema non è come quello americano. Non si fa niente alle spalle dell’imputato e comunque nel momento in cui viene presentata una querela si procede prima con gli accertamenti. A Milano c’è un’ulteriore garanzia: un dipartimento della Procura della Repubblica specializzato nella materia, e so per certo che nel 50 per cento dei casi le denunce vengono archiviate». L’altro elemento di discontinuità tra i due sistemi riguarda l’università. «Non è ammissibile che si facciano indagini interne su una simile ipotesi di reato. I presidi o il rettore sono dei pubblici ufficiali e in questi casi sono tenuti a informare l’autorità giudiziaria».

Tuttavia un eccesso di giustizialismo talvolta si rischia anche da noi. Lo dichiara Lorenzo Puglisi, fondatore dell’associazione Sos Stalking che riceve 32 segnalazioni alla settimana, un terzo delle quali procedibili dal punto di vista tecnico. Nel libro Con te ho chiuso sul diritto di famiglia, che uscirà nei prossimi mesi per Feltrinelli, si occupa anche di quel fenomeno, per fortuna residuale, che riguarda «le scorrettezze processuali». Anticipa: «Un’analisi della Procura di Bergamo del 2009 ha dimostrato che su centomila abitanti arrivano in media 400 denunce di violenza e solo due casi su dieci sono veri e propri maltrattamenti, gli altri sono querele enfatizzate ad arte per scopi prettamente economici o legati a problematiche familiari». Ricorda poi quella donna che si era messa a urlare davanti al muro chiedendo aiuto. «Il marito, però, senza che lei se ne accorgesse, l’aveva filmata. Quando arrivarono i carabinieri, la signora fu denunciata per calunnia».

«Forse  :w00t: non servono più i toni contrappositivi che hanno caratterizzato gli inizi del femminismo, quando le donne venivano sottoposte a processi umilianti con un aggravio di violenza per il modo in cui si dubitava di loro», interviene la storica attivista Lea Melandri. E, con coraggio, ammette: «Non voglio dare la colpa alle donne per un asservimento all’uomo avvenuto a livello profondo, perché è stato necessario per la sopravvivenza. Oggi i diritti sono acquisiti. Bisognerebbe affrontare l’ambiguità dell’intreccio perverso di amore e dominio, amore e potere. Abbondano ormai i racconti di donne maltrattate e la parola amore non si nomina mai».] La pasionaria antimolestie cambia idea
.



"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
Una donna marocchina

Offline krool

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Sempre forti queste femministe che aprono gli occhi solo quando ci vanno di mezzo i loro cari (solitamente figli, mica mariti o compagni).

Offline ilmarmocchio

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è vero, il gusto della medicina che si vuol dare agli altri, fa capire molte cose.
E questo vale anche per i ragazzi che, vedendo le traversie  incontrate dai loro padri, ci penseranno più volte prima di sposarsi

Offline COSMOS1

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scusate ma x qs  notizia non ho titolo nè sezione adeguate:

una ultra femminuista americana si ricrede sulle tutele delle donne dopo che il figlio è stato accusato di molestie   :w00t:

http://27esimaora.corriere.it/articolo/la-pasionaria-antimolestie-cambia-ideanei-processi-troppe-tutele-alle-donne/#.UW-jbUnDXTE.twitter
Citazione
   La marcia indietro dopo che il figlio è stato accusato dall'ex fidanzata: "Nessuno ha preso in considerazione la possibilità che lei agisse per vendetta"                 La pasionaria antimolestie cambia idea
«Nei processi troppe tutele alle donne»
di Elvira Serra Tags: abusi, leggi, storie in tribunale
 

Judith Grossman è procuratore a New York. Femminista da sempre, ha marciato ai cortei e ha bussato di porta in porta per sostenere ogni candidato progressista che si battesse per le donne. Le sue certezze sulle battaglie di genere sono però crollate un mese fa, quando suo figlio, studente dell’ultimo anno in un piccolo college del New England, è stato accusato ingiustamente di abusi sessuali dalla sua ex fidanzata.
 
Sul
Wall Street Journal la mamma racconta la vicenda come un incubo e si domanda se la conquista dei diritti delle donne a tutti i costi non mini istituti preziosi, come la garanzia di un processo equo. Conclude: «L’ortodossia femminista più spinta non è una risposta migliore di quanto non lo siano gli atteggiamenti e le politiche che vittimizzano la vittima».
Cosa è successo? «Mio figlio è stato convocato davanti alla commissione interna di Title IX, garante dell’uguaglianza tra i sessi nelle università, senza alcuna indagine preliminare. Nessuno ha preso in considerazione la possibilità che la ragazza avesse agito spinta dalla gelosia o dal desiderio di vendetta, non è stata contemplata la presunzione di innocenza». Perché l’accusa fosse formulata, era sufficiente un margine di verosimiglianza tra il 50,1 e il 49,9 per cento.
Lo studente ha dovuto affrontare il «tribunale interno» senza un avvocato, rispondendo a dichiarazioni vaghe e non circostanziate, mentre la documentazione scritta da lui presentata è stata liquidata come non rilevante. Finché la mamma non è intervenuta, smontando ogni accusa. Ma non è stato un lieto fine. Judith Grossman ora lancia l’allarme sulla minaccia di altri tipi di ingiustizia, gli stessi, al contrario, per i quali il movimento femminista si è battuto.
Una possibilità lontana dall’Italia, secondo il giudice del Tribunale di Milano Annamaria Gatto. Dice: «Il nostro sistema non è come quello americano. Non si fa niente alle spalle dell’imputato e comunque nel momento in cui viene presentata una querela si procede prima con gli accertamenti. A Milano c’è un’ulteriore garanzia: un dipartimento della Procura della Repubblica specializzato nella materia, e so per certo che nel 50 per cento dei casi le denunce vengono archiviate». L’altro elemento di discontinuità tra i due sistemi riguarda l’università. «Non è ammissibile che si facciano indagini interne su una simile ipotesi di reato. I presidi o il rettore sono dei pubblici ufficiali e in questi casi sono tenuti a informare l’autorità giudiziaria».
Tuttavia un eccesso di giustizialismo talvolta si rischia anche da noi. Lo dichiara Lorenzo Puglisi, fondatore dell’associazione Sos Stalking che riceve 32 segnalazioni alla settimana, un terzo delle quali procedibili dal punto di vista tecnico. Nel libro Con te ho chiuso sul diritto di famiglia, che uscirà nei prossimi mesi per Feltrinelli, si occupa anche di quel fenomeno, per fortuna residuale, che riguarda «le scorrettezze processuali».
Anticipa: «Un’analisi della Procura di Bergamo del 2009 ha dimostrato che su centomila abitanti arrivano in media 400 denunce di violenza e solo due casi su dieci sono veri e propri maltrattamenti, gli altri sono querele enfatizzate ad arte per scopi prettamente economici o legati a problematiche familiari». Ricorda poi quella donna che si era messa a urlare davanti al muro chiedendo aiuto. «Il marito, però, senza che lei se ne accorgesse, l’aveva filmata. Quando arrivarono i carabinieri, la signora fu denunciata per calunnia».
«Forse non servono più i toni contrappositivi che hanno caratterizzato gli inizi del femminismo, quando le donne venivano sottoposte a processi umilianti con un aggravio di violenza per il modo in cui si dubitava di loro», interviene la storica attivista Lea Melandri. E, con coraggio, ammette: «Non voglio dare la colpa alle donne per un asservimento all’uomo avvenuto a livello profondo, perché è stato necessario per la sopravvivenza. Oggi i diritti sono acquisiti. Bisognerebbe affrontare l’ambiguità dell’intreccio perverso di amore e dominio, amore e potere. Abbondano ormai i racconti di donne maltrattate e la parola amore non si nomina mai».

ormai pssiamo chiudere il forum ...
Dio cè
MA NON SEI TU
Rilassati


Offline ilmarmocchio

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è un bel punto, ma magari potessimo chiudere il forum...

Online Massimo

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Niente di nuovo sotto il sole: quando si è colpiti in prima persona ci si ricrede sulle proprie precedenti
idee se le stesse idee, applicate nel tuo caso, ti danneggiano. Ne fanno le spese le femministe madri
di maschi. Per questo le femministe radicali predicano l'aborto qualora si sappia che il feto è di sesso maschile.

Offline vnd

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Niente di nuovo sotto il sole: quando si è colpiti in prima persona ci si ricrede sulle proprie precedenti
idee se le stesse idee, applicate nel tuo caso, ti danneggiano. Ne fanno le spese le femministe madri
di maschi. Per questo le femministe radicali predicano l'aborto qualora si sappia che il feto è di sesso maschile.

Semmai è la riprova del fatto che:
1. gli uomini non sono capaci di resistere alle richieste avanzate da una donna, per quanto siano delle puttanate;
2. le donne non sono capaci di pensare ad altro che a se stesse.

Il patriarcato che già era  molto meglio della parità della differenza. Perché invece che pretendere privilegi e discriminazioni positive, curava gli interessi di uomini e donne con compensazioni, privilegi e doveri applicati con criteri di equilibrio:
Donna madre - maternità - esonero dal lavoro retribuito, dai veleni dell'amministrazione e dalla guerra.
Donna zitella - a lavorare come gli uomini ma esonero dal combattimento.


Belfort Bax, ne" La penalizzazione legale dell'uomo", pubblicato in risposta al "la penalizzazione legale della donna" pubblicato da uno zerbino anni prima, già poneva l'accento sui privilegi che quello che oggi si definisce patriarcato, riservava alla donna nel Regno Unito. Ad esempio, per alcuni reati commessi da una donna veniva recluso il marito.
L'onore dell'uomo, dipendeva dal comportamento della moglie 8questo vale ancora oggi in molte culture).

Vnd [nick collettivo].

Offline TheDarkSider

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Sempre forti queste femministe che aprono gli occhi solo quando ci vanno di mezzo i loro cari (solitamente figli, mica mariti o compagni).
Ottimo punto, alle femmine importa solo dei figli, mai dei mariti e padri dei loro figli.
"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
Una donna marocchina

Offline TheDarkSider

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è un bel punto, ma magari potessimo chiudere il forum...
Già.

Però se dipendesse dai commenti all'articolo, l'antifemminismo avrebbe già vinto.
Non so, succede qualcosa di strano: giornalisti e media cantano una sola canzone, la canzone del femminismo.
Ma appena si da voce alle persone comuni, la musica cambia.

Se leggete i commenti di quell'articolo, la quasi totalità ha forme e contenuti antifemministi.
Questo su un blog femminista che più femminista non si può.

Che la gente si stia svegliando?

"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
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Offline Animus

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Chi è HAYAST?

Femminismo? No: mito della Madre sempre Immacolata e sempre Santa
18.04 | 17:09 HAYAST
Quanto “scoperto” dalla femminista e procuratore americano è una verità ormai conosciuta dai più.
Il problema -grave,veramente grave- è che la donna se ne è accorta da Madre, e non da femminista e, tanto meno, da procuratore.
E il dato è diventato importante perché la Madre ha sopravanzato la femminista e il procuratore.
Qui c’è a mio avviso la piena dimostrazione che una gran parte del Mito Femminista è in realtà una rivisitazione odierna del Mito della Immacolata Concezione, cioè della Madre Santa e priva di peccati.
In questo caso, la madre del maschio è stata -semplicemente- messa in corto circuito con il proprio Dogma e ha dovuto infrangere il Dogma per affermarlo.
Per afferrare questo punto di vista basta guardare a quale descrizione della donna vien fuori considerando il mondo dipinto dalle femministe con il Mito del Maschio Violento, e che aspetto ha la Donna in esso.
La donna descritta da chi individua nel “maschio” il violento per genere, è una donna che corrisponde infatti pienamente ai dogmi medievali, che vedono nella donna una immagine terrena della Madonna.
E’ infatti Immacolata Concezione: priva di colpe e peccati, non sbaglia mai, ed dunque Immacolata da Colpe, Errori, violenze, è sempre Martire (essendo sempre e solo vittima!), è Vergine (in senso psichico e spesso anche fisico: non è mai contaminata dal Maschile (mentre si ammette per il maschio una quota interiore di femminilità), è priva di desideri sessuali, ed è dunque Madre Vergine (essendo priva di contatti con la psichicità maschile, che in lei non alligna e dunque non insemina).
A questa visione medievale della donna si associa una logica oscurantista, criminalizzante e psichiatrizzante. I Processi al Maschio sono identici ai Processi alle Streghe: il colpevole nega perché colpevole ed è sempre colpevole.
Il che porta ad un’altro oscurantismo: quello (pseudo-)scientifico
Il 1968 ci aveva (definitivamente, almeno) spiegato che Lombroso era un inventore di assurdità: ma per il femminismo estremo, il maschio è criminale perché maschio e dunque geneticamente portato alla violenza.
Non è dunque un prodotto del sistema, ma un prodotto della Genetica.
La Genetica di Genere esiste, ed è dunque evoluzione più fashion della Genetica delle Razze, di cui clona le premesse epistemologiche (e ideologiche) e la si conosce ritagliandone i canoni dai discorsi che si fanno dei Maschi colpevoli e delle donne vittime (di “Femminicidio”), come da queste cacce alle streghe che si aprono nei Tribunali (e nelle quali è orrendo dire che la vittima, sempre Immacolata, può -appunto- desiderare).
Una Madre si è accorta che esistono le false accuse e che se ne abusa terribilmente?
E’ la prova che le femministe e i procuratori non se ne accorgono mai e che la Madre è però il riferimento principe di queste nuove religioni, perché può svelare dogmi altrimenti occulti.
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)

Offline ilmarmocchio

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Già.

Però se dipendesse dai commenti all'articolo, l'antifemminismo avrebbe già vinto.
Non so, succede qualcosa di strano: giornalisti e media cantano una sola canzone, la canzone del femminismo.
Ma appena si da voce alle persone comuni, la musica cambia.

Se leggete i commenti di quell'articolo, la quasi totalità ha forme e contenuti antifemministi.
Questo su un blog femminista che più femminista non si può.

Che la gente si stia svegliando?

si, perchè parlando con la gente, noto lo stesso fenomeno. i media ? censurano.
ricorda quel video di Foa

Offline Lucia

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Niente di nuovo sotto il sole: quando si è colpiti in prima persona ci si ricrede sulle proprie precedenti
idee se le stesse idee, applicate nel tuo caso, ti danneggiano.

infatti anche quei uomini che hanno una figlia e gli vogliono bene capsicono diversamente le donne e il rapporto uomo-donna.

Offline ilmarmocchio

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Alberto86

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ormai pssiamo chiudere il forum ...


Col femminismo più vivo che mai equivarrebbe solo ad una nostra definitiva sconfitta.....

per il resto credo che queste criminale femminista pentita farà solo la fine di altre ex-femministe come Erin Pizzey...E cioè finirà nel dimenticatoio mediatico magari pure perseguitata dalla sua ex sorellanza!!!