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FAS alla resa dei conti
Mercimonio:
--- Citazione da: Standarte - Maggio 06, 2013, 11:05:29 am ---Le femministe di qualunque corrente del femminismo appartengano agiscono come il branco di cani randagi . Quando c'è da attaccare la preda o da spartisi il bottino sono tutte unite ed attaccano compatte ma poi la loro bramosia le spinge inevitabilmente a dilaniarsi vicendevolemente in faide interne patetiche fatte di colpi bassi il che ci dà la misura della loro estrema vigliaccheria .
Se il mondo fosse completamente dominato dalle femministe , il loro egoismo sfrenato le condurrebbe inevitabilmente a farsi una guerra fratricida tra di loro , una volta che il vampiro ha succhiato tutto il sangue della sua vittima , il vampiro muore di fame . Ecco perchè il completo dominio mondiale del femminismo coinciderà anche con la fine stessa non solo degli uomini ma del femminismo stesso ed è questo il motivo di fondo che ci dovrebbe spingere ad opporci con tutte le nostre forze alla follia femminista .
--- Termina citazione ---
e infatti sarebbe corretto vedere il femminismo come un virus.
il maschilismo e' un sistema millenario che garantisce la continuazione della specie e la protezione delle donne e dei bambini all'interno della famiglia tradizionale.
il femminismo crea solo zitelle squattrinate, figli unici, e mariti ridotti alla fame.
Mercimonio:
--- Citazione da: COSMOS1 - Maggio 06, 2013, 10:49:23 am ---quadro fosco ma credibile
quindi?
dobbiamo ridere sotto i baffi perchè tanto peggio tanto meglio?
possiamo fare qualcosa di buono? possiamo lasciare una traccia buona passando per questo mondo o siamo condannati a fare il male raddoppiandolo all'infinito?
una locomotiva si ferma lenta sul binario morto, aprono le porte dei carri bestiame, alle persone esauste che scendono ordinano di posare i bagagli vicino al binario e di mettersi in fila, uomini di qua, donne e bambini di là ... eccetera eccetera ... c'è una alternativa?
--- Termina citazione ---
si, l'alternativa e' tornare agli stati cattolici e al Papa Re, perche' solo cosi' i valori morali e religiosi per dogma sono sopra il Dio Denaro e per effetto domino tutto di conseguenza si allinea a un concetto di cosa e' bene e cosa e' male che e' in antitesi con la societa' mercenaria odierna di cui il femminismo e' solo uno dei tanti tentacoli.
e infatti se guardiamo ai paesi musulmani guidati da leader religiosi sono paesi sani nel senso vero del termine : famiglie numerose e unite, stipendi che garantiscono al marito di mantenere moglie figli e anche qualche nonno o parente, tutto il resto e' in piu'.
questi non avranno manco bisogno di farci la guerra, bastera' aspettare che ci estinguiamo da soli e mandare da noi qualche milione di persone dei loro che gli avanza ..
non vorrei suonare "millenarista" ma veramente trovo molto difficile vedere un futuro per l'attuale colabrodo europeo ridotto a una cadavere tenuto in vita artificiale.
storicamente abbiamo avuto opportunita' incredibili, l'america potevano scoprirla gli altri prima di noi, gli asiatici avrebbero potuto fottersi l'africa e organizzarsi contro di noi ... qua stiamo tanto a pavoneggiarci per il fatto di essere bianchi ed europei ma abbiamo avuto pure i turchi e i mongoli alle porte checche' molti se ne dimentichino.
il femminismo e' uno dei tanti movimenti radicalmente anti cattolici atti a distruggere tutto il poco che resta di questa civilta' cattolica che per millenni ci ha governato, l'attuale fase non e' altro che di transizione verso una societa' che sara' orwelliana e tecnocratica peggio dell'unione sovietica.
e potra' esistere solo fino a che la religione sara' eliminata o ridotta a superstizione e folklore inoffensivo, qui sta il punto.
quindi che cazzo si puo' fare ? da soli, nulla, ma bisogna tenere su le antenne per il futuro e avere le idee chiare per il presente, tutto quello che e' successo finora e' a causa dell'ignoranza della gente comune che da secoli si fida delle menzogne laiciste e dei numerosissimi falsi profeti e falsi agnelli.
quando come oggigiorno c'e' cosi' tanta gente che credendosi pure piu' furba degli altri annuncia che loro figli non ne vogliono perche' i soldi se li vogliono spendere in vacanze e macchinoni ... questa e' una societa' finita, morta, sepolta.
Stendardo:
Per gli antifemministi di sinistra (escluso vnd) e per Cosmos , non voglio esprimere alcun commento perchè rischierei di essere di parte ma alla fine di questo post mi sono permesso di porvi 2 domande :
Ecco cosa ha scritto oggi cybergrrlz fonte : http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2013/05/06/task-force-contro-la-violenza-di-genere-inclusi-soggetti-glbt-e-migranti/ :
Task Force contro la Violenza di Genere: inclusi soggetti glbt e migranti!
Dall’Huffington Post arriva un aggiornamento su ipotesi circa quelle che potrebbero essere le misure e le soluzioni immaginate dalla Task Force contro la Violenza di Genere e tra queste siamo felici di leggere c’è quella che parla di una definizione di violenza di genere – così come da nostra proposta (qui l’intervista radiofonica che presenta il nostro appello) – che comprende le vittime di violenza di stampo omofobico e transfobico.
In dettaglio l’articolo dice:
“stavolta sembra che il Governo voglia finalmente affrontare in modo serio e trasversale la violenza di genere che colpisce una donna su tre nel nostro Paese, nonché moltissime persone gay e trans.”
Dopodiché considerando che una persona non può dirsi libera se poi soggiace a una serie di altre forme di oppressione e dipendenze (inclusa quella economica) che ledono la sua libertà di scelta e la sua capacità di proposizione d’uso degli strumenti messi in campo dalle Istituzioni, ci pare importante che la Task Force comprenda
“ministeri di Giustizia e Interno, ma anche Istruzione, Economia, Integrazione, Lavoro e Salute, perché è impensabile che una donna possa liberarsi da una situazione di violenza se non gode di autostima, istruzione, autonomia economica, accesso ai servizi di salute e libertà di denunciare i suoi carnefici (a prescindere dal proprio status migratorio).“
Circa le soluzioni già si parla di una legge sulla “Violenza di Genere”
“che includa un’aggravante per i crimini di odio legati all’identità o al ruolo di genere (includendo omofobia e transfobia, ma non solo).“
E dunque possiamo dire che almeno questa cosa nel discorso pubblico sia stata recepita grazie alla nostra petizione.
Tra le varie cose, si elencano forme preventive che ragionino di cultura, informazione e inclusione sociale.
Si parla di un emendamento al pacchetto sicurezza che garantisca alle comunità di migranti una maggiore inclusione e alle donne migranti vittime di violenza una forma di immunità nel caso in cui siano clandestine, magari vittima di tratta, terrorizzate all’idea di denunciare chi fa loro violenza.
Ci piacerebbe, ecco, e lo diciamo con il massimo del rispetto possibile, che la formula preferenziale non fosse legittimante per un quadro legislativo che comunque resta identico in relazione alla maniera in cui vengono trattati gli stranieri qui in Italia. Le leggi che parlano di immigrazione dovrebbero essere riviste tutte perché non è possibile che una persona di un’altra nazione sia considerata clandestina/criminale in virtù della sua provenienza. Avendo anche attenzione a limitare, per usare un eufemismo, le ordinanze pro-decoro contro le prostitute, per questo confinate in periferia e dunque maggiormente soggette a violenze.
Si parla di lavoro e quindi indubbiamente si spera che metteranno mano al welfare e alle varie riforme perché deve essere chiaro che un reddito minimo è la condizione essenziale affinché qualunque individuo, di qualunque genere, possa essere liber@ di lasciare la situazione di violenza nella quale è incastrat@ a causa della propria precarietà.
Si parla di corsi di educazione di genere, sarebbe fondamentale un discorso anti-omofobico/transfobico, antisessista nel suo insieme. Non leggiamo di un Osservatorio, che invece è una idea che abbiamo ampiamente auspicato e che sarebbe opportuno realizzare prima che qualunque proposta venga messa in campo.
Tra alcune cose che ci lasciano perplesse, ci piace poco l’idea di “un organo di controllo” sui media a difesa della dignità femminile perché ricorda molto tempi che furono in cui la comunicazione veniva monitorata per imporre ideologie brutte da ricordate. Controcultura e azione di sensibilizzazione sarebbe meglio di qualunque forma di controllo, moralizzazione e censura preventiva.
Dopodiché continua ad elencare proposte che è chiaro sono quelle della Convenzione NoMore.
C’è tempo e modo per ragionare delle criticità di alcune specifiche questioni. Per ora registriamo appunto come positivo il fatto che siano comprese in questo ragionamento le vittime di violenza di stampo omofobico/transfobico e le migranti.
Riproponiamo alla nostra riflessione pubblica, tuttavia, la nostra analisi e la nostra riflessione includendo l’invito a prestare attenzione a quello che sta succedendo attorno alla legge 194, la cui applicazione è oramai una chimera dato l’altissimo numero di obiettori di coscienza che in tutta l’Italia, mentre ci dicono che le donne non dovrebbero subire violenza, vengono tuttavia private della loro autonomia sessuale e libertà di scelta.
infooption
identi.ca
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Posted in Comunicazione, Critica femminista, Fem/Activism, Iniziative, R-esistenze.
Tagged with Azioni Istituzionali, migranti, Odio di genere, Violenza di genere.
By cybergrrlz– maggio 6, 2013
E questo e l'articolo dell'huffington post cui ella fa riferimento fonte : http://www.huffingtonpost.it/lucina-di-meco/cosa-dovra-fare-la-task-force-sulla-violenza-di-genere-in-tre-punti_b_3219968.html?utm_hp_ref=italy :
Cosa dovrà fare la Task Force sulla violenza di genere (in tre punti)
Pubblicato: 06/05/2013 06:00
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Josefa Idem , Laura Boldrini , Task Force Sulla Violenza Di Genere , cronaca , Diritti , Femminicidio , Violenza Sulle Donne , Notizie
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Anche grazie alla presenza di donne forti al governo come la Boldrini e la Idem, stavolta sembra che il Governo voglia finalmente affrontare in modo serio e trasversale la violenza di genere che colpisce una donna su tre nel nostro Paese, nonché moltissime persone gay e trans. In questo contesto, una Task Force interministeriale rappresenta una scelta estremamente saggia. Affinché abbia successo, della Task Force dovranno fare parte non solo i ministeri di Giustizia e Interno, ma anche Istruzione, Economia, Integrazione, Lavoro e Salute, perché è impensabile che una donna possa liberarsi da una situazione di violenza se non gode di autostima, istruzione, autonomia economica, accesso ai servizi di salute e libertà di denunciare i suoi carnefici (a prescindere dal proprio status migratorio).
Cosa dovrà fare questa Task Force? Fortunatamente, non si tratta di reinventare l'acqua calda, ma basta studiare le raccomandazioni esistenti e compilate da Nazioni Unite, Unione Europea e ONG come D.i.Re, magari guardando anche alle migliori pratiche mondiali, per agire su tre fronti.
1. Una nuova legge sulla violenza di genere e le altre norme necessarie
Attualmente, la normatività sulla violenza sulle donne è frammentata e si evince da tre principali: la legge 66 del 1996 (violenza sessuale), la legge 154 del 2001 (violenza domestica) e la legge 38 del 2009 (stalking). Per facilitare informazione, interpretazione, diffusione e applicazione è necessaria una legge unitaria sulla violenza di genere, che includa un'aggravante per i crimini di odio legati all'identità o al ruolo di genere (includendo omofobia e transfobia, ma non solo). La legge dovrà anche includere previsioni specifiche riguardanti l'affidamento dei figli nei casi in cui la madre sia vittima di violenza domestica, riconsiderando l'opportunità della custodia congiunta e una protezione speciale per le vittime di violenza sessuale (all'americana), intesa a impedire agli accusati di usare la condotta sessuale passata delle vittime contro di loro durante i processi.
Ma non basta. Sempre da un punto di vista normativo, è necessario inoltre che il parlamento si adoperi per l'immediata approvazione della legge sul divorzio breve. A livello internazionale, poi, è necessaria l'immediata ratifica della Convenzione di Istanbul (di cui ha parlato la Boldrini ultimamente), ma anche la firma e ratifica della Convezione Europea sulla Compensazione alle Vittime di Crimini Violenti.
2. Migliorare l'applicazione delle normative esistenti
Esistono poi delle leggi che in teoria sono vigenti ma in realtà si applicano in modo lacunoso, per via di mancanza di risorse economiche, come la Direttiva Europea 2004/80/CE per l'indennizzo vittime di reato da parte dello qualora i colpevoli non siano in grado di farlo e la legge 154/200 sulle misure per la violenza domestica che prevede aiuto legale gratuito alle donne vittima di violenza. La Task Force dovrà assicurarsi che esistano le risorse economiche necessarie per rendere effettive queste norme.
3. Prevenire la Violenza con Azioni di Sensibilizzazione, Informazione e Inclusione Sociale
Per la sua pervasività, è chiaro che la violenza sulle donne non è un crimine che può essere risolto unicamente da un punto di vista legale, ma rappresenta una malattia dell'intera società e come tale va affrontata, lavorando sulla prevenzione ancora più che sulla punizione. Come?
•Effettuando corsi di formazione per aiutare le forze dell'ordine a capire e contrastare la violenza di genere, possibilmente creando unità speciali dedicate a questo tema, come succede in altri Paesi. E poi migliorando il coordinamento e lo scambio d'informazioni tra ospedali, polizia e centri di accoglimento.
•Adottando politiche di inclusione sociale per le comunità di immigrati e emendando il pacchetto sicurezza per garantire immunità alle donne vittima di violenza che risiedono clandestinamente nel nostro paese (e spesso non denunciano i carnefici per timore di essere deportate).
•Favorendo l'inserimento lavorativo delle donne e garantendo l'applicazione della legge sugli alimenti in caso di divorzio per garantire l'autonomia economica delle donne.
•Insegnando l'educazione di genere nelle scuole, informando alunni e docenti sulle normative che riguardano la violenza domestica e sensibilizzando i docenti a riconoscere e denunciare i segni di questo tipo di violenza.
•Formando e monitorando (attraverso un organo di controllo) i media perché propongano rappresentazioni della donna e della famiglia che siano rispettose della dignità e della diversità delle persone.
•Garantendo il finanziamento dei centri antiviolenza, affinché le vittime possano vivere in condizioni di sicurezza in attesa del processo.
•Infine, come nel più elementare dei progetti, stabilendo meccanismi di monitoraggio e valutazione che permettano di capire se le iniziative intraprese funzionano. Tanto per iniziare, migliorando le statistiche ISTAT affinché si stabilisca un sistema di collezione e analisi a livello nazionale dei dati sulla violenza di genere.
C'è insomma tanto, tanto, tanto da fare. Dopo aver lavorato per molti anni su questo tema in altri Paesi, però, sono arrivata alla conclusione che la volontà politica faccia veramente la differenza tra una società che abbandona e marginalizza le donne a una che permette loro di vivere una vita libera da violenza e discriminazione. Il cammino è lungo, ma va pure iniziato e stavolta non ho dubbi: non c'è mai stato un momento migliore per farlo.
Segui Lucina Di Meco su Twitter: www.twitter.com/LucinaDiMeco
1°Domanda :
Avete letto i due articoli ?
2°Domanda :
Siete ancora convinti che esista un femminismo diciamo più "buono" rappresentato dalle FAS e tutto il resto del femminismo ?
Ripeto non voglio commentare perchè rischierei di essere di parte , ma vorrei un Vostro parere obiettivo .
Red-:
A- non è che sarebbe possibile un sunto della questione, senza stare a leggere tutto, che ci vuole un sacco di tempo?
B- Che succede a FS, ci sono novità interessanti?
C- Penso che nessuno abbia mai detto, men che meno io, che FAS sia "femminismo buono", io a suo tempoi ho solo detto che se una femminista o ex tale viene da noi con la bandiera bianca per parlare, noi non gli dobbiamo sparare addosso. La penso ancora così, peraltro.
vnd:
--- Citazione da: Standarte - Maggio 06, 2013, 22:20:31 pm ---Per gli antifemministi di sinistra (escluso vnd) e per Cosmos , non voglio esprimere alcun commento perchè rischierei di essere di parte ma alla fine di questo post mi sono permesso di porvi 2 domande :
--- Termina citazione ---
Pur se non invitato, vorrei imporre il mio personale punto di vista.
1.
faS non è un blog di sinistra. Nelle intenzioni della tenutaria, vorrebbe essere un blog anarco-insurrezionalista.
Solo mangiando porcherie vegane e che col culo grasso e piatto, sedute ad una sedia, non si possono fare rivoluzioni.
2.
Come spesso accade, non mi stupirebbe affatto se tra le adepte misandriche fosse presente qualche agentessa della postale.
Si fa così per controllarli. Li si aggrega e così un solo agente può controllarne un centinaio.
3.
Il fatto che adesso lecchino il culo alla Boldrini è soltanto perchè ne sono spaventate. O comunque hanno intravisto una speranza per poterne approfittare per i loro giochetti sessisti.
4.
Cosmos diceva che noi non riusciremmo a stare al passo delle faS. Eh... già... il fatto è che noi dobbiamo lavorare.
5.
Invece, sta gente, come vive? Pensate che gestiscano un blog gratuitamente? Ragazzi. Ricordatevi dove viviamo! Una sovvenzione ad un'associazione femminista non si rifiuta mai!
Specie se percentuali di queste sovvenzioni, ottenute, grazie a compiacenti ed influenti benefattori, ritornano a questi ultimi come compenso.
Forse che siamo nati ieri?
6.
Infine, cari amici, ricordate in quale regione vegeta sta gente.... Se sono sopravvissute fin'ora...è perchè qualcosina passa anche nelle tasche di chi le protegge....
7.
La sinistra in Italia non esiste più.... La sinistra era un'altra cosa.
Soprattutto era uguaglianza e tassazione commisurata al reddito.
La prima cosa che ha detto Letta qual'è stata?
Via l'IMU.
E giù applausi...
Il fatto è che se non si tassano le ricchezze, si continua a tassare il reddito.
Ossia si continua a tassare il 90% povero della popolazione.
Questi servi dei padroni vorreste ancora definirli di sinistra?
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