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FAS alla resa dei conti

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Stendardo:
Arrivati a questo punto , se un uomo decide di fare sesso con una femminista , non importa che sia una giornalista della 27ora o una blogger FAS o una sgualdrina che batte il marcapiede anzichè corteggiare una donna che abbia dei sani valori , uno stile di vita equilibrato e dei costumi morigerati e , poi scopre di aver contratto la sifilide , la gonorrea o altre malattie sessualmente trasmissibili e nella peggiore delle ipotesi l'AIDS , bhe , francamente , per questi uomini , non mi sentirei di versare una lacrima .

COSMOS1:
1 il femminismo è tutto cattivo, sennò che ci stiamo a fare nel forum della QM? ma c'è un femminismo cattivo e uno peggiore

c'è un femminismo che fa gli interessi delle donne e che si interroga se sia negli interessi delle donne il carcere degli uomini, si interroga su cosa ci guadagnano le donne quando gli uomini vanno in galera

e c'è un femminismo al quale gli interessi delle donne non interessano punto, un femminismo misandrico, istituzionale, a cui interessa il potere e che è già al potere in tutto l'occidente

è evidente che noi possiamo combattere contro ambedue ma mentre consideriamo il primo un nemico leale, il secondo è quasi  :hmm: la personificazione di Satana, cioè intendo dire: il dramma dell'Olocausto non può essere spiegato in nessun caso, non si può capire come si fa a mandare nelle camere a gas le mamme con i loro bambini. Quel femminismo che noi chiamiamo nazifemminismo è pur sempre un nemico, ma un nemico con il quale non siamo mai riusciti a dialogare e che di fatto si dimostra del tutto irrazionale, a tal punto irrazionale che le sue somiglianze con il nazismo sono sorprendenti: Hitler non sterminò solo gli ebrei, ma anche il proprio popolo, chi va in Germania oggi di architettura pre-1945 ne trova molto poca! Lo stesso fanno quelle nazifemministe che portano i maschi al suicidio e le femmine anche!

2 alla fine noi siamo qui per discutere di QM e ci sono ben pochi problemi finchè critichiamo il femminismo e la misandria dominante. Quando andiamo oltre cominciano gli attriti. È possibile restaurare il patriarcato? è possibile portare indietro la storia? il fascismo era di destra o di sinistra?
Non credo che basti qualche post su di un forum per farsi idee adeguate su questi argomenti
Quando perciò usciamo dal sentiero QM dobbiamo essere molto cauti: da un lato non possiamo non uscire, dall'altro dobbiamo ricordarci che lo strumento che abbiamo è inadeguato

Stendardo:
Queste confusioni a centro a destra ed a sinistra , sono state create ad hoc dallo stesso Mussolini che così facendo , spiace dirlo , si è dimostrato solo un opportunista .

In un intervista concessa all'inviato del Sunday Pictorial di Londra del 12 Novembre 1926 Mussolini disse : "« Il fascismo è un metodo, non un fine; una autocrazia sulla via della democrazia »

In un discorso pronunciato come parlamentare al Senato della Repubblica prima dell avvento del fascismo il 27 Novembre 1922 , Mussolini disse : "Noi ci permettiamo il lusso di essere aristocratici e democratici, conservatori e progressisti, reazionari e rivoluzionari, legalisti e illegalisti, a seconda delle circostanze di tempo, di luogo e di ambiente . Nessuno vorrà gabellare per "rivoluzionario" il complesso dei fenomeni sociali che si svolgono sotto i nostri occhi. Non è una rivoluzione quella che si attua, ma è la corsa all'abisso, al caos, alla completa dissoluzione sociale. Io sono reazionario e rivoluzionario, a seconda delle circostanze. Farei meglio a dire - se mi permettete questo termine chimico - che sono un reagente. Se il carro precipita, credo di far bene se cerco di fermarlo; se il popolo corre verso un abisso, non sono reazionario se lo fermo, anche con la violenza. Ma sono certamente rivoluzionario quando vado contro ogni superata rigidezza conservatrice o contro ogni sopraffazione libertaria. I peggiori reazionari in questo momento sono, per il Fascismo e per la storia, coloro che si dicono rivoluzionari, mentre i Fascisti, tacciati cretinamente di "reazionari", sono in realtà, coloro che eviteranno all'Italia la terribile fase di un'autentica reazione. Chiunque in Italia abbia il coraggio di fronteggiare le degenerazioni della sovversione e non, corre il pericolo di essere bollato come reazionario; ma poiché tali degenerazioni esistono e poiché il coraggio di fronteggiarle lo abbiamo dimostrato seminando anche di nostri morti le piazze d'Italia, noi abbiamo la spregiudicata disinvoltura di sorridere se ci chiamano reazionari. Io non ho paura delle parole. Se domani fosse necessario, mi proclamerei il principe dei reazionari. Per me tutte queste terminologie di destra, di sinistra, di conservatori, di aristocrazia o democrazia, sono vacue terminologie scolastiche. Servono per distinguerci qualche volta o per confonderci, spesso. "


« I nostri programmi sono decisamente rivoluzionari le nostre idee appartengono a quelle che in regime democratico si chiamerebbero "di sinistra"; le nostre istituzioni sono conseguenza diretta dei nostri programmi; il nostro ideale è lo Stato del Lavoro. Su ciò non può esserci dubbio: noi siamo i proletari in lotta, per la vita e per la morte, contro il capitalismo. Siamo i rivoluzionari alla ricerca di un ordine nuovo. Se questo è vero, rivolgersi alla borghesia agitando il pericolo rosso è un assurdo. Lo spauracchio vero, il pericolo autentico, la minaccia contro cui lottiamo senza sosta, viene da destra. A noi non interessa quindi nulla di avere alleata, contro la minaccia del pericolo rosso, la borghesia capitalista: anche nella migliore delle ipotesi non sarebbe che un'alleata infida, che tenterebbe di farci servire i suoi scopi, come ha già fatto più di una volta con un certo successo. Sprecare parole per essa è perfettamente superfluo. Anzi, è dannoso, in quanto ci fa confondere, dagli autentici rivoluzionari di qualsiasi tinta, con gli uomini della reazione di cui usiamo talvolta il linguaggio »

Guit:

--- Citazione da: Standarte - Maggio 06, 2013, 22:20:31 pm ---1°Domanda :
Avete letto i due articoli ?

2°Domanda :
Siete ancora convinti che esista un femminismo diciamo più "buono" rappresentato dalle FAS e tutto il resto del femminismo ?

Ripeto non voglio commentare perchè rischierei di essere di parte , ma vorrei un Vostro parere obiettivo .

--- Termina citazione ---

Più che domandarsi se esista un femminismo buono o cattivo come ideologia, la distinzione tra femminismo e neofemminismo è, almeno per Uomini Beta, la funzionalità che questa ideologia ha rispetto alla gestione del potere, ed è quindi una distinzione storica.
Essendo contrario all'impostazione ideologica e filosofica femminista e alla sua rilettura unilaterale della storia dei sessi, il mio problema nel distinguere non è tra bontà o non bontà del pensiero bensì tra buona o cattiva fede di chi lo sostiene, questione per niente banale, secondo me. I neofemminismi, cioè i femminismi organici, sono caratterizzati da una profonda cattiva fede e consapevolezza discriminatoria delle dirigenze, carattere non sempre riscontrabile nei femminismi "dal basso" e nell'adesione popolare.



Mercimonio:

--- Citazione da: zagaro - Maggio 07, 2013, 12:11:35 pm ---la Storia  non torna mai indietro, e che io sappia nessuna Restaurazione  ha  mai avuto successo.

io che  ho un cervello composto da pochi neuroni uso come bussola un vecchio adagio popolare:

' u rispetto è misurato, cu porta l'avi purtato'

in soldoni ' il rispetto verso le persone è cosa  misurabile, ne avrai per quando ne darai'
e corollario
chi mi tratta con rispetto avrà il mio rispetto, e a chi mi mostrerà i denti mostrerò i denti.

ti faccio un esempio banale.
sai chi è considerato il più grande precettore della storia?

è Chirone  il maestro degli eroi. ma è un centauro manco un essere umano.

per dirti che come mio precettore-insegnante di vita può essere chiunque, ma  la base  è il rispetto reciproco

--- Termina citazione ---


restaurare al 100% non sara' mai possibile ma fare molti passi indietro sara' inevitabile quando una societa' si mette in un vicolo cieco.
oppure muore e viene rimpiazzata da altri popoli, come e' sempre stato.

e chi sono questi popoli che invadoni le civilta' moribonde se non popoli che sono in primis bene organizzati e con una societa' fondata su basi solide ? ci sono voluti secoli di "dividi et impera" per spezzare gli Ottomani o adesso ci avrebbero gia' invasi, ma le loro basi restano solide, quando si sapranno anche organizzare meglio noi che si fa ? infatti dell'Islam la gente non e' certo impaurita dai suoi eserciti ma dalla solidita' con cui dirigono le nazioni islamiche con leggi severe ma giuste.

le donne hanno il terrore del BURKA infatti, non delle scimitarre o delle lapidazioni, che magari gli piacerebbe pure vedere di persona...

il burka come simbolo del rimettere la donna al suo posto nella sua funzione naturale, la casa, la famiglia.
in totale antitesi con tutta l'immondizia femminista e modernista quindi.


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