Autore Topic: Lettera al presidente del Consiglio su Carlo Parlanti  (Letto 2770 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline icarus.10

  • Affezionato
  • **
  • Post: 348
  • Sesso: Maschio
  • Panthera Pardus
Lettera al presidente del Consiglio su Carlo Parlanti
« il: Gennaio 21, 2010, 22:32:27 pm »
Su facebook un certo Riccardo Di Giuseppe, ha inviato questa lettera al presidente del consiglio, in merito alla vicenda Carlo Parlanti

Gentile Presidente Berlusconi,

Le scrivo in merito al caso Parlanti,un nostro connazionale ingiustamente accusato di crimini in base a prove fabbricate a tavolino dalla signora White ed ai teoremi finora indimostrati della procura di Ventura.
Le ricordo in breve la storia e le mando anche gli atti del processo:

" Carlo Parlanti, nato a Montecatini il 1 Novembre 1964, è un cittadino Italiano che dal .3 Giugno 2005 si trova rinchiuso in un carcere della California con l’accusa di aver sequestrato, usato violenza domestica e sessuale nei confronti della sua convivente Rebecca Mckay White, americana 43 anni nel 2002 (anno della denuncia)

Per capire meglio la sua vicenda e’ necessario ripercorrere brevemente quanto accaduto prima e dopo il suo arresto.

Nel 2001 il Parlanti incontra Rebecca White con la quale intreccia una sporadica relazione. Nel Novembre dello stesso anno la White, che nel frattempo è rimasta disoccupata ed ha incontrato difficoltà economiche, si trasferisce con il Parlanti da Monterey (nord California) al Westlake Village (vicino a Malibu, sud Carlifornia.). Dopo alcuni mesi, pero’, il rapporto si incrina ed il 16 luglio 2002 lo stesso viene concluso definitivamente con la richiesta ufficiale alla White di trovarsi un'altra sistemazione. Qualche settimana dopo - nell’agosto del 2002 - il Parlanti decide di concludere la sua avventura americana e ritornare in Italia alla ricerca di nuove e migliori opportunità di lavoro.

Di nuovo in Italia il Parlanti riprende la sua vita di sempre inconsapevole che il giorno 18 luglio 2002 la White ha sporto denuncia contro di lui affermando di essere stata picchiata, legata e stuprata dal suo ex-convivente nella notte del 6 luglio 2002 (la data viene ritrattata qualche giorno dopo al 29 giugno).

Paradossalmente il mandato di arresto spiccato dalle autorità statunitensi nei confronti del Parlanti non viene mai inviato o recepito in Italia, tanto che il nostro connazionale continua a vivere e lavorare in Italia e spostarsi per lavoro sia in Europa che in Canada rimanendo all’oscuro di quanto accaduto negli Stati Uniti.

Nel luglio del 2004 il Parlanti si trova in transito all’aeroporto di Duesseldorf quando viene arrestato dalla polizia tedesca e trasferito nel carcere cittadino. Il Parlanti rimane detenuto nel carcere tedesco per quasi un anno senza che gli venga data alcuna comunicazione in lingua Italiana. Le uniche comunicazioni avvengono in lingua inglese tramite il suo avvocato Franzisca Lieb. I legali tedeschi chiedono alla corte di Duesseldorf di tenere in considerazione la completa mancanza di evidenze a carico del Parlanti, ma la corte di Duesseldorf, prima,e la Corte Superiore Tedesca, poi, si appellano al loro diritto di estradare il Parlanti amministrativamente senza neppure entrare nel merito delle accuse fatte dagli Stati Uniti, violando il precetto di pari trattamento tra i cittadini europei negli stati membri.

La procura di Ventura era a conoscenza che erano state scattate dagli stessi poliziotti foto alla casa che le presentavano in perfetto ordine, che esisteva un quadretto contro cui la presunta vittima avrebbe sbattuto la testa ben 30 volte in perfetto ordine e non ritenuto il sequestro perchè non vi era motivo di pensare che effettivamente al testa vi fosse sbattuta contro. La procura era a conoscenza che la presunta vittima era in cura perchè dedita a mentire. E tutto questo non viene notificato alla Germania ne agli avvocati che si occupano del caso.

Mentre gli Stati Uniti richiedono l’estradizione del Parlanti, il Ministero di Giustizia Italiano tenta di far rientrare il connazionale in Italia ma senza successo, poiché la procura di Milano si rifiuta inizialmente ad aprire un fascicolo a carico del Parlanti senza evidenze a sostegno. Non essendoci nemmeno la denuncia firmata dalla presunta parte lesa, e nonostante venga poi ricevuta, a seguito di una rogatoria internazionale, il magistrato che trattava il fascicolo non riscontra requisiti per richiedere una custodia cautelare,(sebbene un cittadino italiano può essere procedibile in Italia per sequestro di persona e violenza sessuale,anche quando il fatto di violenza viene commesso all'estero). Nell’Aprile 2005 il legale Italiano del Parlanti presenta ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per violazione dei trattati internazionali in materia di estradizione, -ma il ricorso viene giudicato inammissibile. Il 3 giugno 2005 la Germania accoglie la richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti ed il Parlanti viene trasferito a Ventura, in California. L’esito del procedimento di estradizione rimane comunque controverso in quanto, in base ai trattati internazionali tra USA ed Unione Europea, gli Stati Uniti avrebbero dovuto fornire le prove a supporto della richiesta di estradizione entro 60 giorni dall'arresto, le uniche prove fornite sono state delle strisce di plastica inutilizzate e .la testiminonianza continuamente ritrattata e poco attendibile della White.

Estradato in America il Parlanti e’ sottoposto a procedimento penale. Durante la prima udienza il procuratore distrettuale – l’accusa - introduce il caso dichiarando che l'imputato ha precedenti penali in Italia per stupro e rapina a mano armata. In realta’ non vi e’ alcun precedente penale (cliccando potete viusalizzare la fedina penale di Carlo) a carico del Parlanti ne’ in Italia ne’ in altro paese europeo. Durante il processo la White non solo conferma le sue precedenti accuse ma aggiunge nuovi sconvolgenti dettagli sull’accaduto, mai rivelati nella denuncia. Per la cronaca, secondo la testimonianza della White il Parlanti l’avrebbe violata inserendo l'avambraccio e la mano aperta nella vagina procurandole gravi perdite di sangue. Dichiarazioni gravi per cui non si è richiesto alcuna indagine. Durante il presunto episodio di violenza il Parlanti, inoltre, avrebbe sbattuto la testa della White contro un pannello di sughero appeso alla parete ed il muro adiacente per circa 60 volte. Mentre nella sessione preliminare ne aveva menzionati 30. Le versioni dei fatti sono sempre diverse ed oggetto di continue ritrattazioni e revisioni rese necessarie dalle controdeduzioni dell'avvocato della difesa e dalle richieste di chiarimenti da parte dell’accusa.



Anche in questa occasione – come nel carcere tedesco - il Parlanti non ha l’ausilio di alcun interprete e non gli viene data alcuna comunicazione in Italiano



Il 20 Dicembre scorso la giuria popolare ha emesso un verdetto di colpevolezza in ordine a tutti i capi di accusa. La sentenza con la determinazione della pena – è stata emessa il 7 aprile 2006.



Il Parlanti, la sua attuale compagna Katia Anedda ed i suoi familiari confidano nella richiesta di nuovo processo, tale richiesta fu presentata dalla difesa nel corso dell’udienza del 24 Marzo 2006. La richiesta si basava su elementi di fatto e di diritto ed intendeva mettere in evidenza l’inconsistenza della denuncia e della testimonianza della White. Particolare attenzione deve essere data alle fotografie presentate dalla White a supporto della sua accusa. Si tratta di sei fotografie - quattro scattate dalla polizia il giorno della denuncia (18 luglio 2002) e due che la White, sostiene di aver scattato il 3 di luglio (15 giorni prima della denuncia) con una macchina fotografica usa e getta – nelle prime si notano uno sbiadito ematoma sull’avambraccio sinistro e nessuna percossa sul viso o in altre parti del corpo, così come testimoniato anche dalla polizia. In particolare, nelle foto che la stessa White sostiene di aver scattato da sola, la donna appare diversa e piu’ giovane rispetto a quelle scattate dalla polizia solo qualche settimana dopo, i capelli molto più corti e di diverso colore, la pelle più liscia ed abbronzata. Tali foto sono state consegnate dalla White alla procura solo nell’agosto del 2005, ovvero tre anni dopo la denuncia, senza che nessuna menzione delle stesse fosse stata mai fatta prima, in udienza alla giuria non sono state fatte vedere le foto originali ma degli ingrandimenti stampati su file, in ogni caso le originali che furono presentate in udienza preliminare, non presentano alcuna data, la White non ha mai presentato i negativi a seguito della richiesta della difesa, a dichiarato di averli persi, - di conseguenza - non sono attendibili (oltre ad altre inconsistenze che in questo momento non possono essere quì esposte).



Inizialmente non era stata richiesta la presenza di un patologo dalla difesa, e quando le dichiarazioni della White hanno oltrepassato il clinicamente possibile e la difesa ha richiesto l’intervento di un medico esperto, la corte lo ha rifiutato giudicando la richiesta tardiva, in quanto effettuata durante il processo.



In punto di fatto, si rilevano le illogicita’ e incongruenze di quanto dichiarato dalla White in diverse occasioni. In particolare, si riporta quanto segue:



- La White ha fornito diverse versioni su come la violenza e’ avvenuta e su quante volte si e’ verificata (avvolte 3 avvolte 4 avvolte 5 volte) sia in fase di denuncia (luglio 2002) che in fase di processo tra udienza preliminare e dibattimento.;

- La White all’inizio ha sostenuto di essere stata sequestrata dal Parlanti per numerosi giorni e che lo stesso la teneva legata durante il giorno quando si recava al lavoro a seguito dell’incredulità dei poliziotti ha cambiato subito dopo versione affermando che veniva legata solo durante la notte; Le strisce di plastica con cui sarebbe stata legata non avrebbero permesso di non evidenziare lesioni sul polso, in quanto la White in fase di dibattimento ha descritto di essere stata legata per tutta la notte polso a polso col Parlanti, le strisce sono di plastica rigida a strappo che generalmente vengono usate per fissare i cavi elettrici.

- La White ha testimoniato di avere tenuto due diari prima di subire le violenze del Parlanti e che utilizzava la stessa penna per scrivere in entrambi i diari. In udienza le fu mostrata che i diari erano scritti con inchiostri differenti; è da ricordare che i diari sono apparsi solo nell’agosto del 2005 insieme con le foto che la presunta vittima sostiene di essersi fatta da sola.

- Durante l’interrogatorio la White ha negato di aver scritto alcune e-mails presentate dalla difesa ed ha affermato che le stesse erano state forgiate completamente o per lo meno alterate dai destinatari delle stesse. In particolare una di queste consigliava al Parlanti di scappare dalla polizia, dichiarava che la stessa era in possesso di una pistola e che la avrebbe usata se il Parlanti avesse cercato di contattarla. Dopo essere stata confrontata con un'altra copia delle stesse emails in possesso della procura e quindi fornite da lei stessa al procuratore distrettuale, la White fu costretta ad ammettere di aver dichiarato il falso.

- La White ha testimoniato che il suo letto era macchiato di sangue per le violenze procuratele dal Parlanti (pozze di sangue tanto da attraversare i lenzuoli e macchiare il materasso). La polizia che ha investigato sul caso non ha trovato tracce di sangue, nonostante l’investigatore abbia dichiarato di ricordarsi il letto e lo abbia riconosciuto in una delle foto dell’appartamento. Nella sua prima denuncia alla polizia la White disse che il sangue era del Parlanti non sono mai state fatte analisi del DNA, trovate tracce di violenza o altre tracce forensiche (sangue, capelli etc.)

- La White ha dichiarato che il Parlanti prima della violenza aveva bevuto 4 litri di vino Chardonney (12g) in 5/6 ore, questo avrebbe procurato nel sangue del Parlanti un valore Bac 0.63, da statistiche è accertato che da 0.3 a 0.45 sopravviene il coma etilico e la morte. In aggiunta il giorno dopo, dopo appena 3 ore di sonno, si sarebbe alzato la mattina presto per andare al lavoro nonostante fosse domenica e avrebbe continuato le sua attività sportive di nuoto, corsa e palestra.

- La White ha dichiarato che la sua testa fu stata sbattuta contro una parete per piu’ di 60 volte, di aver ricevuto dieci pugni al volto, di essere stata strangolata e di essere stata presa calci all’altezza del rene piu’ di dieci volte, Ciò nonostante la White non avrebbe cercato o comunque ricevuto alcuna attenzione medica fino alla visita avvenuta il 22 luglio dal doctor on duty (tre settimane dopo la data in questione e 5 giorni dopo la denuncia e le foto della polizia), non si sono rilevati traumi ne lesioni a parte due costole contuse all’altezza del seno, lesione che secondo la testimonianza del doctor on duty sarebbe potuta risalire tra il 16 giugno e il 16 luglio.

- La White ha dichiarato che il Parlanti inseri’ il suo avambraccio dentro la vagina e apri la mano continuando a penetrarla per due minuti, dopodiché ha ripetuto la penetrazione con la mano questa volta nel suo ano tanto da provocare preoccupanti perdite di sangue, ma non ha mai richiesto una visita medica ne ha evidenziato problematiche ginecologiche; stranamente i detectives che hanno raccolto la sua deposizione non hanno neppure eseguito l’analisi medico-legale standard negli Stati Uniti in casi di stupro.

- La White ha dichiarato che dopo la violenza non fu in grado di alzarsi dal letto per piu’ di due giorni, nessuno ha potuto accertare che questo fosse vero;

- La White ha dichiarato che era stata convinta da suo padre a denunciare il Parlanti pur di ricevere supporto finanziario, successivamente la White cambio’ la versione ma solo dopo aver appreso che il procuratore aveva intervistato i suoi genitori.

- La White ha presentato delle prove che ha dichiarato essere risalenti alla data del presunto crimine dopo tre anni da quella data ed un giorno prima dell’udienza preliminare (fotografia di cui sopra, diari);

- Otto testimoni tra cui la figlia più tre ufficiali di polizia dichiararono di avere avuto contatti con la White nel luglio 2002. Tre testimoni non hanno potuto stabilirne la data esatta, mentre si è potuto statuibile che la manager di un ristorante dove la figlia aveva dimenticato la borsetta ha incontrato la White il 2 luglio 2002 sull’ingresso di casa ad una distanza di mezzo metro. Nessuno noto’ segni di percosse o segni di violenza. Due dei testimoni affermarono solo che la White sembrava camminare con una certa lentezza;

- La White ha presentato diverse dichiarazioni di come a suo dire avvennero i fatti. Due dichiarazioni orali rese a due poliziotti diversi, una denucnia scritta alla polizia, una dichiarazione scritta ad un terapista del Parlanti, una dichiarazione all’avvocato del Parlanti, un’altra dichiarazione scritta al suo dottore e le sue tesimonianze all’udienza preliminare ed durante il processo sono tutte differenti;

- Vi sono centinaia incongruenze nelle sue dichiarazioni.



In punto di diritto, le incongruenze ed illogicita’ delle dichiarazioni da parte della White non consentirebbero di verificare la presenza di tutti gli elementi del reato di violenza sessuale cosi’ come disiciplinati dal Codice Penale Californiano alla sezione 261 (a). La White – poi - e’ l’unica testimone dei presunti reati commessi e l’unica ad aver prodotto le prove delle presunte violenze commesse dal Parlanti.

La richiesta di nuovo processo presentata dall'avvocato Bamieh, nonostante Carlo Parlanti e la famiglia avessero chiesto più volte l'analisi sulle prove presentate in tribunale per dimostrare ciò che ad occhio profano era già evidente, quindi che erano state costruite delle prove (foto e diari) verteva sull'unico punto dell'impossibiltà logica, fisica e biologica che i fatti raccontati possano essere accaduti.

La sentenza pronunciata in 9 anni di reclusione da scontare nel penitenziario Californiano è stata giustificata dal giudice con il seguente concetto: 'seppur non vi sono referti medici, seppure la sig.ra White è stata inconsistente e quanto raccontato va oltre la realtà, penso che il sig. Parlanti l'abbia danneggiata psicologicamente da renderla inconsistente, che il sig. Parlanti sia una persona pericolosa testimoniato anche dalla sua ex convivente sig.ra Lavagnino'.

Non sono stai presi in considerazione i fatti, le dichiarazioni della Polizia, dei testimoni, la testimonianza di Mai De Barra e Katia Anedda

Allo stato attuale Carlo Parlanti è in una prigione di stato di smistamento in isolamento, non ha contatti esterni se non via epistolare all'interno degli Stati Uniti, gli sono stati sequestrati i francobolli per corrispondere con l'Italia, ha dei problemi di salute. Per avere il permesso di incontrarlo, il consolato italiano ha dovuto aspettare qualche settimana, l'attuale avvocato americano è in attesa che il permesso venga accordato. La famiglia ha notizie sporadiche tramite un ex fidanzata americana del Parlanti sig.ra Esposito a cui è stato concesso diritto di visita dopo un attesa di un mese e che va a trovarlo quasi ogni settimana, ma nella comunicazione con la famiglia incontra diversi problemi di lingua, quindi spesso non si riescono ad avere notizie in tempo utile.

La famiglia non si stanca di cercare di interessare il nostro governo ad agire per la tutela di un cittadino italiano, prelevato dalla famiglia, sequestrato e tenuto in detenzione senza alcun elemento probatorio sotto la giustificazione di 'Giustizia'

Si evince chiaramente dagli atti del processo che le ho inviato,che non vi è alcuna motivazione razionale per credere alle accuse della signora White,le quali sono state prodotte chiaramente dalla White stessa.
Le sarei molto grato qualora lei facesse tutto quanto in suo potere per restituire la libertà al Signor Parlanti,il quale è tuttora detunuto in un carcere delle California senza che le accuse a lui rivolte siano state nemmeno lontanamente esaustivamente provate.
La saluto cordialmente,

Riccardo Di Giuseppe
« Ultima modifica: Gennaio 21, 2010, 22:44:16 pm da icarus.10 »
"Sono contraria alla pena di morte e all'ergastolo, eccetto che per stupratori, pedofili, e per coloro che maltrattano cani, gatti e...criceti"