Autore Topic: La Teoria Queer: riflessioni  (Letto 24359 volte)

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La Teoria Queer: riflessioni
« il: Maggio 10, 2013, 22:41:44 pm »
La teoria Queer, in poche parole, è quella che dice che non esitono i sessi, ma esistono solo le persone. Se ad esempio un uomo fa sesso con una donna, secondo tale toria non è che lo faccia perchè è uomo, ma lo fa perchè tutti intorno a lui, nel corso della sua esistenza, gli hanno detto che deve fare sesso con una donna.

Liberamente tratto da wikipedia:

La teoria queer è una teoria critica sul sesso e sul genere emersa all'inizio degli anni novanta.
A coniare la formula "teoria queer" fu Teresa de Lauretis, nell'ambito di una conferenza tenutasi all'Università della California, Santa Cruz, nel Febbraio 1990.

Tale teoria nacque in seno agli studi gay e lesbici, agli studi di genere e alla teoria femminista. Sulla scia delle tesi di Michel Foucault, Jacques Derrida e Julia Kristeva, la teoria queer mette in discussione la naturalità dell'identità di genere, dell'identità sessuale e degli atti sessuali di ciascun individuo, affermando invece che esse sono interamente o in parte costruite socialmente, e che quindi gli individui non possono essere realmente descritti usando termini generali come "eterosessuale" o "donna". La teoria queer sfida pertanto la pratica comune di dividere in compartimenti separati la descrizione di una persona perché "entri" in una o più particolari categorie definite.
Laddove gli studi gay e lesbici analizzano in particolare il modo in cui un comportamento viene definito "naturale" o "innaturale" rispetto al comportamento eterosessuale, la teoria queer si sforza di comprendere qualsiasi attività o identità sessuale che ricada entro le categorie di normativo e deviante.


Cioè costoro sono dei relativisti puri. Non esiste alcuna verità vera, a questo mondo, ma tutto è vacillante e tutto può essere modificato a piacimento.
Se uno nasce uomo può diventare anche donna, gatto o topo. Dipende da cosa gli si dice. Un uomo che si crede topo, quindi, secondo tale logica, ha tutti i diritti di essere chiamato "topo" e creduto tale, ed avere stessa dignità di chiunque altro.

Critiche:
I critici della teoria queer sostengono che un vasto e crescente corpus di prove fisiologiche, genetiche, antropologiche e sociologiche mostra come, scientificamente parlando, l'orientamento e la classificazione sessuale sono più che semplici costrutti sociali[19]. Secondo questo punto di vista, varie caratteristiche biologiche (alcune delle quali genetiche ed ereditarie) giocano un ruolo importante nel plasmare il comportamento sessuale (parte del più ampio dibattito "natura vs. cultura"). Certi scienziati affermano[senza fonte] che le richieste decostruzioniste sulla scienza (non solo su questo argomento) siano pseudoscienza. Tali critiche, tuttavia, non considerano il fatto che gran parte dei testi nei quali la teoria è stata sviluppata né integrano al proprio interno fonti d'indirizzo scientifico né avanzano alcun desiderio di vero e proprio antagonismo nei confronti della scienza, escludendo casi particolari e quantitativamente limitati.

In altre parole, non pretendono di avere basi scientifiche, quello che sembra importare a codesti personaggi è solo che il termine passi, ovvero che sia accettato nell'uso comune, o perlomeno sia in qualche modo tollerato.

Al di là di ogni altra considerazione sulla logicità e sulla scientificità di tale teoria, è un dato di fatto che oggi i movimenti femministi basano molte delle loro rivendicazioni su tale concetto, quello cioè della sostanziale "uguaglianza" tra UU e DD.

...Se noi dovessimo far breccia nel loro ...castello di sabbia, usando lo stessa loro teoria, come ci dovremmo muovere?

...seconda domanda (ma forse sarebbe la prima) ...è possibile combattere efficacemente le neofemministe e le loro argomentazioni muovendosi sul terreno della teoria queer?
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline Animus

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #1 il: Maggio 10, 2013, 23:30:56 pm »
...seconda domanda (ma forse sarebbe la prima) ...è possibile combattere efficacemente le neofemministe e le loro argomentazioni muovendosi sul terreno della teoria queer?

Secondo me no, e cmq, sarebbe sbagliato per principio.
Ricordo sermpre uno dei concetti chiave di "Logica della scoperta scientifica" (il capolavoro epistemologico di Popper) dove dice, sostanzialmente,  che una teoria è come una rete, se pesca qualcosa, pesca quello per cui è stata progettata (larghezza delle masglie, forma, profondità,etc).

E' ovvio che la teoria queer, è stata progettata per un certo scopo, quello di negare la differenza sessuale.
E tanto basta, identificare il fine (i pesci che vuole prendere).

Non bisogna chiedersi se sia giusta o sbagliata, voi cristiani state sempre a porvi 'sto caxxxo di problema, il problema della verità, come se fosse una cosa così importante...
Quardate al fine, la verità gliela attribuite voi!

Aristotele, che non era cristiano, era greco, diceva che "l'argomentazione che vince sull'altra, quella è ciò che chiamiamo verità".

Non vince perchè è vera!
Qui sta l'inversione cristiana, dove la verità è per dono divino e antecedente agli uomini che devono solo cercare di raggiungerla, ma non dipende da loro (è vera indipendentemente da loro), per il pensiero antico pre-cristiano (credo che valga come generalizzazione) sono gli uomini, le loro argomentazioni, il loro genio, la loro "retorica" che se vince su quella dell'avversario, allora diventa vera!

La verità è un'etichetta che si mette sul vincitore di uno scontro dialettico.
Questa è la grande differenza tra le due ottiche.

Tutto questo per dire, quindi, che la confutazione, non va fatta all'interno di quella teoria (che nasce viziata per ottenere il suo scopo), ma opponendogliene, con forza,  un'altra.
Se vince, la teoria queer è automaticamente screditata.

E' sempre una questione ... di forza insomma. ;)
« Ultima modifica: Maggio 10, 2013, 23:47:01 pm da Animus »
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Offline Lucia

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #2 il: Maggio 11, 2013, 00:10:05 am »
La teoria Queer, in poche parole, è quella che dice che non esitono i sessi, ma esistono solo le persone. Se ad esempio un uomo fa sesso con una donna, secondo tale teoria non è che lo faccia perchè è uomo, ma lo fa perchè tutti intorno a lui, nel corso della sua esistenza, gli hanno detto che deve fare sesso con una donna.

Oddio, questa è abberrante, poi ci sono molti ambiti della vita dove non è importante il sesso che hai, ma nella sessualità non lo so, io credo nell'esistenza dei istinti.
Secondo me l'identita di genere è un istinto, in qualche forma dovrebbe uscire fuori anche se non è particolarmente incoraggiato dalla società, ma poi forse puo anche essere negato, o distorsionato. Se mi immagino per lungo tempo di essere estraterrestre commincio comportarmi cosi, se mi immagino di essere uomo probabilmente alcuni atteggiamenti riuscirò immitare bene. Ma è piu una questione di identità e follia.
Conosco una lesbica che si tteggia come um uomo, ti guarda come se fosse uomo, è inquietante.

Penso che l'identità di genere è un importante sostegno per la nostra individuazione, realizazione personale, forse ancora piu importante dell'intelligenza stessa, in chi è inibito crescerà in modo distorto, e alla fine si sentira come il brutto anatrocolo, il cigno costretto a essere una papera.

Poi ripeto ci sono molte cose che sono classificate come femminili o maschili senza un fondamento serio.

Bisognerebbe fare senza pregiudizzi di nessun tipo delle osservazioni sui bambini, senza imporrli nulla ma secondo me (e anche secondo altri genitori) l'identità del genere cioe la mascolinità o la femminilità prima o poi si manifesta chiaramente in qualche forma prima o dopo.



Offline Vicus

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #3 il: Maggio 11, 2013, 02:27:19 am »
Va bene, allora facciamo così: mettiamo un uomo e una donna su un'isola deserta e vediamo quello che succede :doh:
Ci hanno fatto anche un film, mi pare...
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline vnd

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #4 il: Maggio 11, 2013, 07:08:35 am »
Va bene, allora facciamo così: mettiamo un uomo e una donna su un'isola deserta e vediamo quello che succede :doh:
Ci hanno fatto anche un film, mi pare...

Più che film, mi ricordo quegli stupidi reality di gente famosa su un isola dove si vedeva chiaramente che le donne, senza uomini, sarebbero morte di fame, sete e, non sapendo accendere fuochi,  di infezioni.

E quelle che non sarebbero morte per cause naturali si sarebbero ammazzate per l'odio che nasceva tra loro. Tra l'altro, per i motivi più stupidi.

Vnd [nick collettivo].

Offline Mercimonio

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #5 il: Maggio 11, 2013, 08:56:41 am »
La verità è un'etichetta che si mette sul vincitore di uno scontro dialettico.
Questa è la grande differenza tra le due ottiche.

mah ! e' ovvio che sei di estrazione umanistica e questo e' anche il tuo grosso limite.

io che sono di estrazione tecnica vedo invece il mondo in chiave piu' tecnologica e matematica, dove le verita' sono sempre molte ma alla fine conta cio' che nell'atto pratico funziona e si puo' misurare e simulare, beninteso che per ogni verita' ci sono state decine o centinaia di interessantissime e plausibili teorie prima che quella funzionante venisse messa in pratica e accettata a livello accademico e industriale.

non capisco perche' ti accanisci sempre contro i cattolici.
semplicemente hanno i loro dogmi come li hanno gli atei e tutte le altre religioni, fedi, e sette.

anche filosofi come Severino hanno messo in serio dubbio molte delle credenze cattoliche, ma lo si accetta e non se ne fa un dramma come credi tu.

in tutte le culture la storia la scrivono i vincitori e si scrivono da soli pure le loro verita', e' normale e sara' sempre cosi' anzi non potrebbe essere altrimenti.

Offline Rita

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #6 il: Maggio 11, 2013, 14:38:17 pm »

Cioè costoro sono dei relativisti puri. Non esiste alcuna verità vera, a questo mondo, ma tutto è vacillante e tutto può essere modificato a piacimento.
Se uno nasce uomo può diventare anche donna, gatto o topo. Dipende da cosa gli si dice. Un uomo che si crede topo, quindi, secondo tale logica, ha tutti i diritti di essere chiamato "topo" e creduto tale, ed avere stessa dignità di chiunque altro.

Critiche:
I critici della teoria queer sostengono che un vasto e crescente corpus di prove fisiologiche, genetiche, antropologiche e sociologiche mostra come, scientificamente parlando, l'orientamento e la classificazione sessuale sono più che semplici costrutti sociali[19]. Secondo questo punto di vista, varie caratteristiche biologiche (alcune delle quali genetiche ed ereditarie) giocano un ruolo importante nel plasmare il comportamento sessuale (parte del più ampio dibattito "natura vs. cultura"). Certi scienziati affermano[senza fonte] che le richieste decostruzioniste sulla scienza (non solo su questo argomento) siano pseudoscienza. Tali critiche, tuttavia, non considerano il fatto che gran parte dei testi nei quali la teoria è stata sviluppata né integrano al proprio interno fonti d'indirizzo scientifico né avanzano alcun desiderio di vero e proprio antagonismo nei confronti della scienza, escludendo casi particolari e quantitativamente limitati.

In altre parole, non pretendono di avere basi scientifiche, quello che sembra importare a codesti personaggi è solo che il termine passi, ovvero che sia accettato nell'uso comune, o perlomeno sia in qualche modo tollerato.

Al di là di ogni altra considerazione sulla logicità e sulla scientificità di tale teoria, è un dato di fatto che oggi i movimenti femministi basano molte delle loro rivendicazioni su tale concetto, quello cioè della sostanziale "uguaglianza" tra UU e DD.

...Se noi dovessimo far breccia nel loro ...castello di sabbia, usando lo stessa loro teoria, come ci dovremmo muovere?

...seconda domanda (ma forse sarebbe la prima) ...è possibile combattere efficacemente le neofemministe e le loro argomentazioni muovendosi sul terreno della teoria queer?

dunque, se non esiste alcuna identità specifica ma è soltanto un costrutto culturale di condizionamento, come fanno a stabilire che l'uomo che vuole diventare donna (o viceversa) non sia condizionato culturalmente dalla teoria queer? Come fa la teoria queer a porsi al "di fuori" delle culture condizionanti?
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline Animus

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #7 il: Maggio 11, 2013, 14:44:42 pm »
dunque, se non esiste alcuna identità specifica ma è soltanto un costrutto culturale di condizionamento, come fanno a stabilire che l'uomo che vuole diventare donna (o viceversa) non sia condizionato culturalmente dalla teoria queer? Come fa la teoria queer a porsi al "di fuori" delle culture condizionanti?

Obiezione moooolto intelligente. :D
(Chi sa far uso della sintesi invece che dell'analisi, c'ha una o due marce in più, c'è un caxxo da fare...)

E che conferma che più che la condizione di teoria vera/falsa, è più importante il fine della teoria stessa.
Chapeau!, Rita.
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Offline Mercimonio

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #8 il: Maggio 11, 2013, 14:56:06 pm »
io non so chi tu sia ma ragioni in modo pittoresco, mi occupo proprio di analisi tecnica applicata e sostenere che la sintesi e' piu' importante e bla bla bla e' roba da far rizzare i capelli.

Offline zagaro

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #9 il: Maggio 11, 2013, 18:57:17 pm »
La teoria Queer, in poche parole, è quella che dice che non esitono i sessi, ma esistono solo le persone. Se ad esempio un uomo fa sesso con una donna, secondo tale toria non è che lo faccia perchè è uomo, ma lo fa perchè tutti intorno a lui, nel corso della sua esistenza, gli hanno detto che deve fare sesso con una donna.

Liberamente tratto da wikipedia:

La teoria queer è una teoria critica sul sesso e sul genere emersa all'inizio degli anni novanta.
A coniare la formula "teoria queer" fu Teresa de Lauretis, nell'ambito di una conferenza tenutasi all'Università della California, Santa Cruz, nel Febbraio 1990.

Tale teoria nacque in seno agli studi gay e lesbici, agli studi di genere e alla teoria femminista. Sulla scia delle tesi di Michel Foucault, Jacques Derrida e Julia Kristeva, la teoria queer mette in discussione la naturalità dell'identità di genere, dell'identità sessuale e degli atti sessuali di ciascun individuo, affermando invece che esse sono interamente o in parte costruite socialmente, e che quindi gli individui non possono essere realmente descritti usando termini generali come "eterosessuale" o "donna". La teoria queer sfida pertanto la pratica comune di dividere in compartimenti separati la descrizione di una persona perché "entri" in una o più particolari categorie definite.
Laddove gli studi gay e lesbici analizzano in particolare il modo in cui un comportamento viene definito "naturale" o "innaturale" rispetto al comportamento eterosessuale, la teoria queer si sforza di comprendere qualsiasi attività o identità sessuale che ricada entro le categorie di normativo e deviante.


Cioè costoro sono dei relativisti puri. Non esiste alcuna verità vera, a questo mondo, ma tutto è vacillante e tutto può essere modificato a piacimento.
Se uno nasce uomo può diventare anche donna, gatto o topo. Dipende da cosa gli si dice. Un uomo che si crede topo, quindi, secondo tale logica, ha tutti i diritti di essere chiamato "topo" e creduto tale, ed avere stessa dignità di chiunque altro.

Critiche:
I critici della teoria queer sostengono che un vasto e crescente corpus di prove fisiologiche, genetiche, antropologiche e sociologiche mostra come, scientificamente parlando, l'orientamento e la classificazione sessuale sono più che semplici costrutti sociali[19]. Secondo questo punto di vista, varie caratteristiche biologiche (alcune delle quali genetiche ed ereditarie) giocano un ruolo importante nel plasmare il comportamento sessuale (parte del più ampio dibattito "natura vs. cultura"). Certi scienziati affermano[senza fonte] che le richieste decostruzioniste sulla scienza (non solo su questo argomento) siano pseudoscienza. Tali critiche, tuttavia, non considerano il fatto che gran parte dei testi nei quali la teoria è stata sviluppata né integrano al proprio interno fonti d'indirizzo scientifico né avanzano alcun desiderio di vero e proprio antagonismo nei confronti della scienza, escludendo casi particolari e quantitativamente limitati.

In altre parole, non pretendono di avere basi scientifiche, quello che sembra importare a codesti personaggi è solo che il termine passi, ovvero che sia accettato nell'uso comune, o perlomeno sia in qualche modo tollerato.

Al di là di ogni altra considerazione sulla logicità e sulla scientificità di tale teoria, è un dato di fatto che oggi i movimenti femministi basano molte delle loro rivendicazioni su tale concetto, quello cioè della sostanziale "uguaglianza" tra UU e DD.

...Se noi dovessimo far breccia nel loro ...castello di sabbia, usando lo stessa loro teoria, come ci dovremmo muovere?

...seconda domanda (ma forse sarebbe la prima) ...è possibile combattere efficacemente le neofemministe e le loro argomentazioni muovendosi sul terreno della teoria queer?

si vede che non hanno studiato sociobiologia.

in un ambiente socialmente ristretto, in abbondanza di risorse, potrebbe funzionare.

ma  se si allargano gli orizzonti, e in situazione di scarsità di risorse credo che la cosa non funzionerebbe, potrebbe cominciare a scattare la teoria di soprvvivenza dei geni (tipica della sociobiologia)
mi ricodo che una vlta fecero degli esperenti di sociologia con i topi, i topi sono  animali con un elevato ordine  sociale, tanto da poter dire che" quanto ne hai visto uno è come se ne  avessi visti otto".
tsi  ero  il rapporto spazio animale
fin quandolo spazio rispettava  il rapporto con lo spazio minimale, la società dei topi funzionava.
quando si alterò il rapporto spazio-animale  oltre lasoglia minima,la società dei topi si smembrò, i topi si aggredivano fra di loro, fino ad osservare forme simili al gangsterismo(!).

Offline kautostar

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #10 il: Maggio 11, 2013, 19:29:47 pm »
DOMANDA
Secondo voi questo tizio, alla nascita era maschio o femmina?


Offline kautostar

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #11 il: Maggio 11, 2013, 19:39:19 pm »
E questa bella fanciulla?secondo voi è nata femmina o maschio?

Offline Lucia

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #12 il: Maggio 11, 2013, 20:12:49 pm »
infatti a questi travestiti o quelli che vogliono sembrare di altro sesso ho visto una hipertrofia delle caratteristiche sessuali dell'altro sesso che nella gente commune nata già maschio o femmina non sempre c'è.


Inoltre la machina della verità segnala bugia se in quelli casi di disturbo dichiari di avere il sesso con il qualle sei nato. Non so cosa sia l'identità, penso che è difficile da capirlo.

Offline kautostar

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #13 il: Maggio 11, 2013, 21:00:28 pm »
Inoltre la machina della verità segnala bugia se in quelli casi di disturbo dichiari di avere il sesso con il qualle sei nato. Non so cosa sia l'identità, penso che è difficile da capirlo.
No, l'identità sessuale esiste eccome, solo che non è determinata(perlomeno non totalmente) dalla genetica, altrimenti la disforia di genere (maschi "biologici" con identità femminile, e femmine "biologiche" con identità maschile) non si spiegherebbe!

Offline Red-

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #14 il: Maggio 11, 2013, 21:07:21 pm »
DOMANDA
Secondo voi questo tizio, alla nascita era maschio o femmina?
La prima (o primo) era una femmina, e lo si vede dallo sguardo; la seconda era un maschio, e lo si vede dall'atteggiamento, dallo sguardo e dal viso.
Il primo, quando bacerà una donna, continuerà a passarle le endorfine; la seconda continuerà a passargli un pò di testosterone (...poco).

Il primo alla fine di un rapporto continuerà a volere le coccole; la seconda, dopo un rapporto, continuerà a vivere la fase di refrattarietà; il tutto sarà solo più sfumato.

Al primo, di fronte ad un pericolo, verrà ancora l'istinto di lanciare un grido acuto; la seconda tenderà ancora a prendere a sprangate l'ostacolo.

Etc, etc.

-_-


Beninteso, però: ognuno è libero di vivere la propria vita come ritiene meglio e per me nessuno ha il diritto di contestarlo, finchè non fa danni al prossimo. Il discorso poi sarebbe lungo, e la sintesi qua sopra non rende piena giustizia al mio pensiero a proposito. Ma l'ho affrontato varie volte e non ne ho più voglia.
E' che le neofemminste mi fanno danni, e per questo le combatto.


...Ma tornando al cuore del topic, la teoria queer è quasi sicuramente una baggianata, ma se la massa è convinta che sia giusta, come si può fare per comunicare ugualmente le istanze maschili?
« Ultima modifica: Maggio 11, 2013, 21:35:24 pm da Red- »
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."