Autore Topic: La Teoria Queer: riflessioni  (Letto 24316 volte)

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #45 il: Maggio 12, 2013, 14:37:18 pm »
Infatti la psichiatria la considera un vero e proprio disturbo mentale. Poi bisogna anche distinguere tra quelli che hanno un VERA e AUTENTICA identità femminile(e in genere questi quando si trasformano in donne, stanno meglio)  e invece chi vuole cambiare sesso per altri problemi psichiatrici e disturbi della personalità più gravi. E questi ultimi possono anche farsi centinaia di interventi chirurgici, ma non troveranno mai pace!

Visto che la vera identità femminile è una cosa rarissima(riguarda al massimo 2 uomini su 100 mila) è probabile che la maggior parte delle trans che vediamo in giro, non abbiano un'identità femminile, ma siano persone affette da problemi assai più gravi!

io penso comunque che ci sia anhce un contagio culturale (moda)
Come dicevo sopra da Freud lo sviluppo sessuale non è lineare, i ragazzi di 10-11 anni non vogliono piu gioccare con le bambine, oggi si penserebbe che sono inclini alla omosessualità perché è di moda invece è un periood che passa e che è neccessario propro per rafforzare l'identità maschile.
A 13 anni avevo anch'io desideri di essere assessuata. Per fortuna i miei genitori sapevano che "gli passa!" e non mi hanno portato a psicologo o a operarmi come alcuni genitori oggi potrebbero fare.

Offline Lucia

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #46 il: Maggio 12, 2013, 15:21:54 pm »
Nel passato che genere avevano gli castrati o gli eunuchi
non ci siamo mai fatti la domanda se anche  i circuiti logici- mentaii siano diversi anche se possono arrivare a risultati simili
e questa è la teoria che si sta affacciando ultimante  nelle branche di studio a base di etologia


finora abbiamo considerato la creazione del pensiero avvenisse in modo uniforme sia  nel maschio e sia  nella  femmina, .........ma  è possibile anche se poi arrivano agii stessi risultati che il percorso della formazione del pensiero non sia identico?

Potrebbe non essere uguale in nessuno di noi, essere diverso da un individuo all'altro, comunque tutto cio che conosciamo filtriamo attraverso la nostra esperienza, attraverso il nostro vissuto.
SE fosse una differenza assolutta tra il modo di pensare femminile e maschile non potremmo comprendere cio che dice l'altro.
Ma perfino nel desiderio amoroso, il fatto che, leggendo un romanzo o una autobiografia maschile riesco immedessimarmi nelle sofferenze di lui per lei , significa che anche il desiderio  è uguale.

La teoria dice che parte sulla scia di M.Foucault, Kristeva e Derrida, e mi piacerebbe capire il collegamento perché non mi è chiaro. Io Foucault lo conosco, wera quello che diceva che la verità è solo un metodo di esclusione e che collegare la verita con la sessualità è sempre un abuso di potere (poi si fa, appunto, ha effetto). Di Julia Kristeva lo so che ha scritto sulle donne e tra altre ha scritto un libro insieme con la mia prof parigina sulla CRudeltà al femminile, non mi sembra una che nega l'esistenza dei sessi o che considera migliore un sesso all'altro..
« Ultima modifica: Maggio 12, 2013, 15:34:31 pm da Abraxas »

Offline Angelo

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #47 il: Maggio 12, 2013, 15:38:03 pm »
3 .

Più divisi sono più sono facili da dominare.

L'ultimo regalo della Fornero: sdoganata la pedofilia
 di Riccardo Cascioli11-05-2013
 La nuova Bussola Quotidiana
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-lultimo-regalo-della-fornerosdoganata-la-pedofilia-6443.htm

 Scuole e luoghi di lavoro ridotti a campi di rieducazione in chiave omosessuale, e sdoganamento della pedofilia (o almeno della efebofilia, ovvero i rapporti di un adulto con un adolescente). E’ questo lo scenario che ci si prospetta per il prossimo futuro, in quanto l’allora ministro del Lavoro (con deleghe per le Pari opportunità) Elsa Fornero ha aderito sei mesi fa a un progetto sperimentale del Consiglio d’Europa per la lotta alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.

 E ora l’Unar (ovvero l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, istituito all’interno del Dipartimento per le Pari Opportunità) ha pubblicato le linee guida per l’applicazione dei princìpi contenuti nella Raccomandazione CM/REC (2010) 5 del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, volta a combattere la discriminazione fondata sull’orientamento sessuale o l’identità di genere: “Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere (2013-2015)”, si chiama.

 L’intero documento del nostro governo è improntato al più radicale estremismo gay, mentre è nella Raccomandazione del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa che si trova l’invito agli Stati membri ad abrogare “qualsiasi legislazione discriminatoria ai sensi della quale sia considerato reato penale il rapporto sessuale tra adulti consenzienti dello stesso sesso, ivi comprese le disposizioni che stabiliscono una distinzione tra l’età del consenso per gli atti sessuali tra persone dello stesso sesso e tra eterosessuali” ( art. 18 ). Considerato che in Italia l’età del consenso per i rapporti sessuali è di 14 anni, si vorrebbe che un cinquantenne possa tranquillamente avere rapporti omosessuali con un 14enne senza incorrere in reati. Ma potrebbe andare anche peggio, perché i Radicali stanno da tempo proponendo di eliminare qualsiasi limite di età di consenso.

 Pur tralasciando questo aspetto, che non viene direttamente ripreso nella Strategia Nazionale (ma è implicito), il documento dell’Unar è inquietante perché impone l’obbligo di considerare l’omosessualità equivalente all’eterosessualità in tutto e per tutto. E soprattutto non è ammesso alcun dubbio o riserva.

 Ma vediamo gli aspetti più inquietanti di questa strategia nazionale:

 Tutto ciò che non è approvazione di ogni diritto richiesto dalla comunità LGBT (Lesbiche, gay, bisessuali e trans) è omofobia, rientra in quei “pensieri dell’odio” che la legge punisce severamente . In pratica è obbligatorio pensare che sia sacrosanto il matrimonio tra persone dello stesso sesso, perché come radice dell’omofobia viene indicato l’eterosessismo, vale a dire pensare che solo il rapporto eterosessuale sia naturale. Non a caso si fa riferimento a personalità politiche ed ecclesiastiche, che violerebbero spesso e volentieri questo punto: “incitamenti all’odio e alla discriminazione permangono nelle dichiarazioni provenienti dalle autorità pubbliche e da alcuni rappresentanti delle istituzioni politiche ed ecclesiastiche, veicolate costantemente dai media italiani”. Sotto questa luce si capisce meglio il “caso Biancofiore”, dapprima nominata sottosegretario alle Pari opportunità e poi spostata perché le organizzazioni gay l’hanno bollata come omofoba: appoggiava in tutto le battaglie del mondo gay, disposta pure a partecipare ai Gay Pride, l’unica cosa che non concedeva era il matrimonio, ed è stata “espulsa” dalle Pari Opportunità.
 Né può passare inosservato quel riferimento esplicito alle personalità ecclesiastiche che starebbero incitando all’odio: siccome non risulta che ci siano vescovi che vanno in giro invitando i fedeli a emarginare gli omosessuali o a picchiarli, possiamo facilmente immaginare cosa potrà accadere a chi – sul tema omosessualità – si limiterà anche solo a leggere il Catechismo della Chiesa.

 La scuola sarà il principale teatro delle operazioni: cambiamento dei programmi scolastici e indottrinamento forzato sull’argomento per promuovere lo stile di vita LGBT sono i cardini di questa iniziativa. Ecco, ad esempio, alcuni degli obiettivi e delle misure fissati dall’Unar per le scuole: ampliare le conoscenze e le competenze di tutti gli attori della comunità scolastica sulle tematiche LGBT; favorire l’empowerment delle persone LGBT nelle scuole, sia tra gli insegnanti che tra gli alunni; contribuire alla conoscenza delle nuove realtà familiari, superare il pregiudizio legato all’orientamento affettivo dei genitori per evitare discriminazioni nei confronti dei figli di genitori omosessuali; realizzazione di percorsi innovativi di formazione e di aggiornamento per dirigenti, docenti e alunni sulle materie antidiscriminatorie, con un particolare focus sul tema LGBT e sui temi del bullismo omofobico e transfobico; integrazione delle materie antidiscriminatorie nei curricula scolastici (ad es. nei percorsi di Cittadinanza e Costituzione) con un particolare focus sui temi LGBT; riconoscimento presso il Ministero dell’Istruzione delle associazioni LGBT; ulteriori corsi di approfondimento che daranno crediti formativi. Inutile dire che è previsto che siano direttamente le associazioni LGBT a gestire corsi di istruzione sul tema.

 Per quanto riguarda il lavoro il discorso è analogo, con l’aggiunta di corsie preferenziali per l’assunzione e la formazione di personale LGBT (dopo le quote rosa anche quelle arcobaleno) e formazione a tutti i lavoratori sul tema per cancellare ogni residuo di resistenza. Corsi di formazione e iniziative varie saranno finanziate con i fondi strutturali europei, vale a dire con i soldi, in massima parte, della Commissione Europea, cioè le nostre tasse. C’è poi l’introduzione forzata di una (quasi) nuova figura professionale, ovvero chi si occupa del diversity management, gestire e valorizzare le diversità.
 Ovviamente le diversità in questione sono quelle dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, ma le indicazioni sul diversity management lasciano sconcertati. Ecco alcune indicazioni: creazione di network LGBT all’interno delle aziende e istituzione a livello di alta dirigenza del ruolo di mentore LGBT; estensione di benefit specifici per le persone LGBT, anche in relazione alle famiglie omogenitoriali; certificazione delle aziende gay friendly.
 Questo indottrinamento è previsto specificamente anche per giornalisti, tutori dell’ordine pubblico, personale carcerario.

 E’ inoltre prevista una inquietante cabina di regia, definita “Sistema integrato di governance”, composto da Unar, organizzazioni di gay e lesbiche, diversi ministeri, Ordine dei Giornalisti, sindacati e così via. La governance peraltro è già una realtà, visto che il 20 novembre 2012 si è costituito il Gruppo Nazionale di Lavoro LGBT.

 Il ministro Fornero dunque, avrà pure sbagliato i conti sugli esodati, ma sicuramente ha portato avanti con decisione – e senza fare pubblicità - l’agenda della lobby gay, che se non viene fermata ci porta rapidamente all’approvazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso e alla legalizzazione della pedofilia. Non a caso diciamo “se non viene fermata”: la Raccomandazione del Consiglio d’Europa che è alla base della Strategia Nazionale è infatti un protocollo cui si aderisce su base volontaria; non c’è alcun obbligo né morale né politico di recepirlo, tanto è vero che l’Italia è fra i pochissimi paesi che lo hanno fatto. E quindi è possibile per il nuovo governo ritirarsi dal progetto in qualsiasi momento.

 La cosa non sarà però facile, per due motivi: il Dipartimento delle Pari Opportunità è dominato da militanti pro-LGBT, e il nuovo ministro delle Pari Opportunità Josefa Idem ha già sposato la visione più radicale. Basta leggere la lunga intervista rilasciata ieri a “Repubblica” per capire che l’intenzione non è solo di procedere nella direzione del matrimonio gay, ma di farlo anche rapidamente. E il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha tutta l’aria di non voler contrastare questa ondata: ha rimosso Michaela Biancofiore da sottosegretario alle Pari Opportunità con il pretesto di un’intervista rilasciata in violazione di un ordine dato di sobrietà e rinuncia al protagonismo; nessuna conseguenza invece per l’intervista – ben più dirompente – del ministro Idem.

 Ci sarà in questo governo qualche ministro capace di opporsi a questa deriva, nella convinzione che questa opera di distruzione della famiglia finirà di distruggere la nostra società?
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #48 il: Maggio 12, 2013, 15:41:20 pm »
3.1

Trasformazione della coppia classica per creare una società futura di sole donne o comunque di soli soggetti deboli. Riduzione all'unico prima del robot. Il soggetto da abbattere è proprio l'uomo, perché, è il soggetto capace di contrastare tale deriva.

Per puro caso, adesso (in realtà da qualche mese) sul sito dell'amichetta di qualcuno c'è una donna robot invece della classica operaia...  :shifty:
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline vnd

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #49 il: Maggio 12, 2013, 16:24:02 pm »
io penso comunque che ci sia anhce un contagio culturale (moda)
Come dicevo sopra da Freud lo sviluppo sessuale non è lineare, i ragazzi di 10-11 anni non vogliono piu gioccare con le bambine, oggi si penserebbe che sono inclini alla omosessualità perché è di moda invece è un periood che passa e che è neccessario propro per rafforzare l'identità maschile.
A 13 anni avevo anch'io desideri di essere assessuata. Per fortuna i miei genitori sapevano che "gli passa!" e non mi hanno portato a psicologo o a operarmi come alcuni genitori oggi potrebbero fare.

Veramente la repulsione per le bambine comincierebbe intorno ai sei anni.
Solo che i bambini di oggi vivono per lo più in cattività e sono "costretti" dagli adulti a convivere e "forzati" a giocare insieme.
Il che, per i maschietti, è un vero disastro.
Passeranno un'infanzia di merda a farsi sgridare dagli adulti ai quali sono affidati.
Se un bambino, correndo, urta una bambina può farle molto male.
Per lo più, questi adulti sono femmine. Per lo più si tratta di femmine che temono la vivacità maschile. Poiché tempono di non riuscire a controllarla.

Generazione infelice.
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Offline Mercimonio

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #50 il: Maggio 12, 2013, 16:38:58 pm »
questi sono concorrenti del concorso Miss Tiffany International, riservato ai transessuali:

A livello visivo, sono molto convincenti :w00t:

appunto ! i piu' convincenti che ho visto in vita mia infatti erano a Bangkok e Pattaya, li ho sgamati solo appena hanno iniziato a parlare comunque in casi rarissimi ci sono alcuni che hanno voce quasi femminile, ma magari sono castrati o per motivi genetici hanno carenze ormonali fin da giovani, bohh .. tutti gli altri hanno una voce ibrida tipica dei ladyboys.


Offline kautostar

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #51 il: Maggio 12, 2013, 16:41:50 pm »
3 .

Più divisi sono più sono facili da dominare.
Da che mondo è mondo, il potere costituito ha sempre promosso la famiglia con prole  numerosa, e temuto gli scapoli(che non avendo moglie e figli, sono visti come mine vaganti, senza nulla da perdere e quindi molto più liberi, e più propensi a fare attentati e rivoluzioni), quindi secondo me la tua teoria non sta in piedi!

Offline Animus

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #52 il: Maggio 12, 2013, 16:42:49 pm »
Abraxas, questo tua avatar somiglia terribilmente a Scienziato Apocrifo (un ex, mitico, utente del forum).

Mi fa impressione. :w00t:

Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Offline Lucia

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #53 il: Maggio 12, 2013, 17:03:26 pm »
Abraxas, questo tua avatar somiglia terribilmente a Scienziato Apocrifo (un ex, mitico, utente del forum).

Mi fa impressione. :w00t:

 :lol: se il mio avatar ti ricorda un utente maschile del forum siamo proprio nel posto giusto per parlare di differenze tra i sessi.  :lol:

Offline Lucia

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #54 il: Maggio 12, 2013, 21:09:20 pm »
L'ho cambiato   :rolleyes:

(era il foto di re Artu con il mio volto realizzato con qualche gioco in internet)
a me piaceva come maschio (piu del foto originale come donna )

infatti mi faceva pensare piu al fatto che tra uomo e donna non c'è infinito cosi grande come credi,

ma comunque le differenze tra i sessi sono piu interessanti delle sommiglianze.

Offline ilmarmocchio

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #55 il: Maggio 12, 2013, 21:47:27 pm »
3.1

Trasformazione della coppia classica per creare una società futura di sole donne o comunque di soli soggetti deboli. Riduzione all'unico prima del robot. Il soggetto da abbattere è proprio l'uomo, perché, è il soggetto capace di contrastare tale deriva.

Per puro caso, adesso (in realtà da qualche mese) sul sito dell'amichetta di qualcuno c'è una donna robot invece della classica operaia...  :shifty:

quoto, il progetto e' fin troppo evidente. eppure , la maggioranza non se ne avvede.
la storia e' una maestra senza alunni

Offline Animus

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #56 il: Maggio 12, 2013, 23:00:14 pm »
3.1

Trasformazione della coppia classica per creare una società futura di sole donne o comunque di soli soggetti deboli. Riduzione all'unico prima del robot. Il soggetto da abbattere è proprio l'uomo, perché, è il soggetto capace di contrastare tale deriva.

Per puro caso, adesso (in realtà da qualche mese) sul sito dell'amichetta di qualcuno c'è una donna robot invece della classica operaia...  :shifty:

Ecco, capisci che questo è mooolto più importante delle analisi dei ns...analisti. :doh:
"E' vera, è falsa, si vede sempre che è dell'altro sesso, non riusciranno mai a..., 1 su 30.000 e bla bla"
Cioè...ma chi cazzo se ne frega!

Se non si colgono i rapporti (sintetici), "come influisce su ciò a cui teniamo/perchè nasce in un periodo e non in un altro/con che fine/ quali scopi si propone/chi l'appoggia/etc etc,  che cosa si sta "analizzando"? :doh:

Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Offline kautostar

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #57 il: Maggio 12, 2013, 23:10:32 pm »
Ecco, capisci che questo è mooolto più importante delle analisi dei ns...analisti. :doh:
"E' vera, è falsa, si vede sempre che è dell'altro sesso, non riusciranno mai a..., 1 su 30.000 e bla bla"
Cioè...ma chi cazzo se ne frega!

Se non si colgono i rapporti (sintetici), "come influisce su ciò a cui teniamo/perchè nasce in un periodo e non in un altro/con che fine/ quali scopi si propone/chi l'appoggia/etc etc,  che cosa si sta "analizzando"? :doh:
ma anche la sintesi deve essere dimostrata, o perlomeno dovrebbe poggiare su solide basi razionali, per valere qualcosa, mentre quella di Sandokan mi sembra il solito delirio cattolico-bigotto, dei matrimoni gay che distruggeranno il mondo!

Offline Animus

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #58 il: Maggio 12, 2013, 23:23:25 pm »
ma anche la sintesi deve essere dimostrata, o perlomeno dovrebbe poggiare su solide basi razionali, per valere qualcosa, mentre quella di Sandokan mi sembra il solito delirio cattolico-bigotto, dei matrimoni gay che distruggeranno il mondo!

MAh, la sintesi in termini stettamente logici, quindi nel dominio delle scienze matematiche, è una deduzione.
Quindi sì, sostanzialmente è vero quello che dici te.

Ma appena si esce dalla matematica, una deduzione è ...una deduzione.
Può essere giusta, può essere sbagliata.

E' l'intuito/intelligenza/conoscenza di chi effettua la deduzione (dai fatti noti generali, il contesto intorno al fatto in esame/ che relazioni esistono tra altri  "fatti" e questo, più di "ciò che è dentro il fatto stesso" che riguarda l'analisi) che vale di più.

Il vantaqggio della sintesi/deduzione/composizione è che porta a conclusioni che sono precluse al metodo analitico.

Lo svantaggio, è che si rischia di prendere una cantonata. :D



« Ultima modifica: Maggio 12, 2013, 23:36:41 pm da Animus »
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Alberto86

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Re:La Teoria Queer: riflessioni
« Risposta #59 il: Maggio 12, 2013, 23:35:20 pm »
.... mentre quella di Sandokan mi sembra il solito delirio cattolico-bigotto, dei matrimoni gay che distruggeranno il mondo!


I "matrimoni" gay (se cosi si possono chiamare) forse forse ancora no, ma certamente la possibilità di adozione per gli omosessuali ( comprese quindi le lesbiche) sono un grave attentato alla società e prima di tutto all'incolumità psico-fisica dei bambini. 
Io personalmente credo che uno Stato in fini dei conti debba garantire certi diritti base a tutti e che quindi una sorta di "matrimonio" ai gay (anche se chiamarlo cosi denota ignoranza e/o malafede) sia oggigiorno giustificabile e tollerabile (basta che poi gli omosessuali come categoria/lobby, non pretendano come le femministe di valere di più degli altri a livello legislativo)
Ma in nessun modo tollererei mai l'adozione dei bambini ad omosessuali per nessun motivo al mondo. Ed anzi vedere quanti politicanti chiedono oggi anche questo, mi evidenzia maggiormente quanta malattia mentale non curata ci sia in giro.