Per fortuna ho acceso tardi e mi sono risparmiato la retorica nazi-femminista della Idem.
Non ho potuto evitare però di seguire l'intervista a Mentana e il siparietto di Gramellini.
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1. Mentana
Sull'onda delle volontà censorie della Boldrini, si lamentava per l'assenza di regole nel web e per gli insulti ricevuti facendo riferimanto all'articolo di Saviano, pubblicato, ieri, su Repubblica.
Ora... mi spiace molto che un giornalista del calibro di Mentana sia stato insultato ed offeso. Ma ancor di più perché abbia detto cose senza senso.
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1.1. Diritto all'anonimato.
Mentana dimentica una cosa importantissima: la maggior espressione di libertà e democrazia si concretizza nell'anonimato e nella segretezza del voto.
Che nel web si possa dire qualsiasi cosa, senza che si possa essere giudicati da come ci si veste o ci si muove offre libertà che altrimenti non potrebbero esistere.
La mia compagna sa come la penso sul femminismo, perché la cosa la riguarda ma non è detto che tutti quelli che mi conoscono debbano essere al corrente del fatto che preferisco zappare l'orto piuttosto che lavare i piatti.
Dire quello che si pensa espone, a volte, a ritorsioni e a conseguenze.
Per esempio, potrei perdere clienti.
E perché mai dovrei?
Se nel web è così facile ricevere insulti, questi sono in qualche modo inflazionati.
Il loro potere offensivo è quindi quasi inesistente.
Con la stessa logica di mentana potrei dire che chi non è disposto ad accettare questo, dovrebbe evitare di mettersi in gioco nel web.
Io non voglio rinunciare alla libertà dell'anonimato.
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1.2. Considerate la libera espressione del pensiero antifemminista alla stregua di un'aggressione o di un insulto.
La conclusione del suo discorso è stata pressapoco questa:
"Chi partecipa ad uno scontro con la polizia, esprime un pensiero e se ne assume le conseguenze. Perhè ci mette la faccia, il nome ed il cognome. Sennò, coperti dall'anonimato, per forza che si insulta e si aggredisce e si fanno gli antifemministi!". E giù applausi.....
Una affermazione tanto becera l'ho letta in più di un'occasione nel sito delle faS, o nei blog Terragni, zanardo, senonoraquando et simila. ma che a dire una sciocchezza del genere sia un giornalista del calibro di mentana, addolora.
Esprimere concetti antirazzisti, antimaschilisti, antifascisti o antifemministi non può essere considerato una forma d'aggressione.
Anche Saviano, nel suo articolo dice una puttanata considerando come molestia e stalking l'espressione del pensieto controcorrente o in antitesi alle idee del titolare del blog.
Ma senza confronto non si può costruire nulla!
Il confronto è alla base delle regole democratiche.
Come spesso accade in caso di molestie, l'aggressione è percepita istericamente da chi si considera erroneamente vittima. Ma può non esistere affatto.
Io ho il diritto di esercitare il mio diritto di parola e pensiero come previsto dalla Costituzione senza che mi si accusi di aggredire qualcuno.
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2. Gramellini.
Gramellini ha raccontato di una donna uccisa dal marito definendola "vittima del patriarcato".
Quella donna è stata vittima dell'assassiono che si è scelta come marito.
Il patriarcato non uccide. Il patriarcato, al contrario, ha previsto pene severe per chi uccide.
Semmai è il matriarcato a generare odio e morte.
Le violenze subite dalle donne sono punite per legge (patriarcale).
Le violenze subite dagli uomini sono previste per legge (matriarcale).