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Cambiare il ruolo degli uomini

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Stealth:
Prendere atto di una realtà non è mai una cosa negativa.

Cassiodoro:
Non c'e' niente che non fa arrabbiare di piu' le femmine se non l'entrata degli uomini nei ruoli tradizionalmente femminili.

Cad.:
Norvegia. Nazione in cui le aziende sono state obbligate a inserire nei consigli di amministrazione il 40% di donne, pena: la chiusura.
Una azienda obbligata a chiudere vuol dire perdere una fonte di reddito e ricchezza, si era disposti anche a questo in nome della parità.

Ora si guarda ad alcuni problemi che hanno gli uomini.

Bastone e carota?

Guit:
Se parità dev'essere, questa cosa che nessuno ha mai saputo spiegare bene, meglio quella di un paese come la Norvegia rispetto a quella anglo-latina zapaterista e almodovariana.

Non c'è confronto. Da noi c'è la gara al dileggio maschile, la classe dirigente è stupida e il popolo televisivo si adegua.

Wyk72:
Concordo con Guit.

Non ho reale antipatia per i popoli scandinavi, anche se sono considerati femministi per antonomasia. Hanno situazioni diverse dalle nostre, socialmente parlando. Trovo abbastanza interessante il testo riportato, anche se è "goccia nel mare".

Da noi purtroppo c'è il cerchiobottismo solito, che è insopportabile, secondo me: si sbraita per la "parità" quando c'è da PIGLIARE, ma quando c'è da DARE si torna improvvisamente alla (conservatrice) "precedenza alle signore".

Finché non vedrò le donne ITALIANE, fare TUTTI I LAVORI che oggi fanno gli uomini (agricoltrici, benzinaie, muratrici, meccaniche, elettriciste, ecc ecc), parlare di parità è una panzana. In Scandinavia ho conosciuto donne che fanno tranquillamente "lavori di fatica".
Per questo non mi sento di "crocifiggerli" troppo.

Commento maschilista:

Le nostre "fichette" sono buone per passare carte in ufficio (e spessissimo fare "servizi speciali" ai superiori), ma sui lavori VERAMENTE tecnici sono scarsissime (MAI visto una brava tecnica informatica, per esempio, solo una mediocre  su 120 maschi) e non venitemi a raccontare favolette. Abbiamo ORDE di segretarie o pseudo-segretarie ma pochissime donne veramente valide, nel senso, capaci di prendere decisioni importanti, o di valutare situazioni complesse.


Meglio non indagare sulle amministrazioni pubbliche italiane, sono sicuro che troveremmo delle belle sorprese (ossia, che sono PIENE di donne).

Rimango straconvinto che molti uffici dirigenziali non siano altro che una specie di  "harem travestiti" per il sollazzo dei megadirettori.

E' solo un mio pensiero, per quello che vale.

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