Autore Topic: Martellamento mediatico sul femminicidio  (Letto 6939 volte)

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Offline Guit

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Martellamento mediatico sul femminicidio
« il: Maggio 15, 2013, 00:50:36 am »
L'incessante martellamento dei media nazionali sul tema della violenza alle donne serve per preparare l'opinione pubblica alla ratifica della Convenzione di Istanbul.

Secondo questa convenzione la violenza dell'uomo sulla donna ha una sua specificità che la differenzia dalle altre: quella di essere uno strumento di controllo e dominio dell'uomo sulla donna, quindi una caratteristica filogenetica, a cavallo tra natura e cultura, propria dell'individuo di sesso maschile.

E come tale va trattata.

Questo pensiero, che è di origine femminista radicale, ha una implicazione importante da capire: anche se e quando i casi di maschicidio, di uccisione di uomini per mano delle compagne, dovessero superare i casi di femminicidio, si avrà ancora un sistema pubblico di reazione differenziato e pregiudiziale contro gli uomini, perché comunque i loro delitti, pur se numericamente inferiori agli altri, saranno sempre connotati da quella volontà di dominio che li rende diversi dagli altri.

Non solo in Italia, contrariamente agli Stati Uniti, non esiste una sola indagine ufficiale sulla violenza di genere per entrambi i sessi, ma non esiste nemmeno uno straccio di principio scientifico sulla base del quale una donna sia immune dal voler controllare e dominare psicologicamente e fisicamente il proprio partner, e la negazione che anche la violenza della donna sull'uomo possa avere la stessa origine di quella dell'uomo sulla donna è priva di ogni fondamento.

Tale convinzione origina nella volontà di potenza femminile da un lato e nel sensismo di una società che per oltre mezzo secolo è stata martellata da messaggi vittimizzanti, che adesso si vanno via via codificando in leggi la cui incostituzionalità verrà tamponata con campagne d'informazione emergenziali.


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Offline Guit

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Re:Martellamento mediatico sul femminicidio
« Risposta #1 il: Maggio 15, 2013, 01:28:30 am »
Di quanto affermo sopra c'è già la prova storica: il Violence Against Women Act (VAWA) statunitense, che è quasi del tutto conforme alle raccomandazioni della Convenzione di Istanbul del Consiglio d'Europa.

Il Center for Disease Control (CDC) statunitense ha nel survey 2012 evidenziato che le vittime di violenza sono in maggioranza uomini, anche nei casi di violenza fisica con la sola eccezione della violenza grave, dove c'è una forbice del 10% sfavorevole alle donne. In totale le vittime sono soprattutto uomini.

Malgrado ciò Obama ha rinnovato la validità del VAWA con un sistema di fondi per programmi di prevenzione, educazione e supporto esclusivamente orientati alle donne. La motivazione fornita dal CDC per tale ingiustificata discriminazione è stata esattamente quella che ho scritto prima: la violenza dei maschi è diversa perché loro lo fanno per dominare, mentre le donne, aggiungo io, evidentemente, lo fanno solo per uccidere.



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Offline Guit

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Re:Martellamento mediatico sul femminicidio
« Risposta #2 il: Maggio 15, 2013, 01:39:04 am »
Nell'ultima riga ho accostato volutamente maschi e donne in luogo di uomini e donne o di maschi e femmine, come fanno sui media.

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Offline Vicus

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Re:Martellamento mediatico sul femminicidio
« Risposta #3 il: Maggio 15, 2013, 23:53:06 pm »
Questa tutela differenziata non può che avere uno scopo di breve periodo: garantire l'impunità di abusi e soprusi.
Una coppia, per forza di cose, risparmia e pensa al futuro. Una single mantenuta invece fa girare l'economia di consumo.
Come ho già detto, in tempi di crisi è necessaria una forza-lavoro di 'schiavi' per permettere ad una porzione decrescente della popolazione di mantenere (più o meno) il modello di vita precedente.
Senza contare il controllo (=castrazione) sociale esercitato, come altri hanno scritto qui, tramite pressioni in famiglia e sul posto di lavoro, oltre ad una leva di dissuasione morbida a metter su casa. Insolmma, una politica utile sotto più di un aspetto.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Guit

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Re:Martellamento mediatico sul femminicidio
« Risposta #4 il: Maggio 16, 2013, 01:16:21 am »
Questa tutela differenziata non può che avere uno scopo di breve periodo: garantire l'impunità di abusi e soprusi.
Una coppia, per forza di cose, risparmia e pensa al futuro. Una single mantenuta invece fa girare l'economia di consumo.
Come ho già detto, in tempi di crisi è necessaria una forza-lavoro di 'schiavi' per permettere ad una porzione decrescente della popolazione di mantenere (più o meno) il modello di vita precedente.
Senza contare il controllo (=castrazione) sociale esercitato, come altri hanno scritto qui, tramite pressioni in famiglia e sul posto di lavoro, oltre ad una leva di dissuasione morbida a metter su casa. Insolmma, una politica utile sotto più di un aspetto.

Aggiungerei questa tua sintesi al lunghissimo elenco di verosimili motivazioni che abbiamo nel tempo stilato, sul sodalizio tra neofemminismo ed economia di mercato. Che però è secondo me un po' fuori mira: non è l'economia di mercato ma l'imperialismo occidentale, il vero driver della politica di oggi.

Il neofemminismo è secondo me plurifunzionale: colonizzazione culturale sistemica dei paesi dell'occidente meridionale (mediterraneo); giusta causa per l'aggressione di paesi non allineati; attacco alla coesione sociale mediante atomizzazione individualista ingenerata dalla distruzione della famiglia naturale e dalla svalorizzazione della filogenetica paterna; strumento di destabilizzazione antropologica in prospettiva mondialista.

Una questione geopolitica, comprovata dalla omologazione globale delle leggi anti-uomo e anti-padre.



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Offline Guit

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Re:Martellamento mediatico sul femminicidio
« Risposta #5 il: Maggio 16, 2013, 01:21:54 am »
Se analizzate le parole della Boldrini, queste mirano alto, ed estendono la problematica al mondo intero.

La QM non può quindi reagire solo localmente. Proporrò presto una cosa che i movimenti maschili non hanno mai fatto compiutamente: una rete internazionale, a cominciare dallo avoiceformen.com statunitense.

Chiunque abbia conoscenze con qualcuno di loro mi contatti in mp.

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Alberto86

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Re:Martellamento mediatico sul femminicidio
« Risposta #6 il: Maggio 16, 2013, 01:53:30 am »
Condivido in parte la vostra visione globalista, mondialista, e tatticistica (qualcuno in malafede la chiama semplicemente "complottistica") del femminismo.

Ma poi consideriamo un attimo le cause più sempliciotte e banali: ma quanti maschi esistono a questo mondo che non si curano e/o addirittura assecondano tutto questo schifo?
Chiediamoci quindi: se esistesse una forte, dura e netta opposizione maschile popolare al problema, saremmo arrivati a questo punto?
 

Offline Guit

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Re:Martellamento mediatico sul femminicidio
« Risposta #7 il: Maggio 16, 2013, 01:58:59 am »
Condivido in parte la vostra visione globalista, mondialista, e tatticistica (qualcuno in malafede la chiama semplicemente "complottistica") del femminismo.

Ma poi consideriamo un attimo le cause più sempliciotte e banali: ma quanti maschi esistono a questo mondo che non si curano e/o addirittura assecondano tutto questo schifo?
Chiediamoci quindi: se esistesse una forte, dura e netta opposizione maschile popolare al problema, saremmo arrivati a questo punto?

L'opposizione va raccolta nel momento e nella quantità in cui si crea. L'opposizione è certamente più alta di quanto a noi risulti evidente: ancora oggi mi trovo a parlare con uomini e donne che, spiegando le mie obiezioni, sono felici di trovare qualcuno che la pensa come loro, ma che non sanno nemmeno dell'esistenza di un movimento maschile di opposizione a tutto ciò. Pensano di essere soli.


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Alberto86

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Re:Martellamento mediatico sul femminicidio
« Risposta #8 il: Maggio 16, 2013, 02:23:09 am »
L'opposizione va raccolta nel momento e nella quantità in cui si crea. L'opposizione è certamente più alta di quanto a noi risulti evidente: ancora oggi mi trovo a parlare con uomini e donne che, spiegando le mie obiezioni, sono felici di trovare qualcuno che la pensa come loro, ma che non sanno nemmeno dell'esistenza di un movimento maschile di opposizione a tutto ciò. Pensano di essere soli.


Sicuramente hai ragione e non posso non riconoscere le probabili difficoltà (caratteriali, emotive, sociali che siano) di molti uomini nell'affrontare il problema o di parlarne con qualcuno. 
Ma personalmente l'insofferenza al femminismo mi ha spinto in modo quasi automatico, anni addietro, alla ricerca di "luoghi di conoscenza" che mi permettessero di scambiare opinioni e di approfondire l'argomento.
Quindi non mi sento proprio di giustificare chi ancora oggi, nonostante covi una certa insofferenza, non si muove prendendo posizione.   
In passato, seppur l'informazione antifemminista fosse molto scarsa rispetto a quella attuale, la ricerca in tal senso ripagava adeguatamente.
Oggi che le possibilità di conoscenza e controinformazione si sono ulteriormente rafforzate, e che il femminismo ha invaso violentemente i media entrando nelle case e nella vita di ognuno, non ci sono scuse tali da poter comprendere e giustificare un comportamento di menefreghismo simile.
Per non parlare poi di tutti quei maschi che assecondano apertamente questo crimine (che lo facciano poi per puro tornaconto personale più che per ideologia mi sembra solo un'aggravante). 
Quindi siamo davvero sicuri che questa sottomissione maschile non sia la causa principale dei nostri mali? 

Offline Guit

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Re:Martellamento mediatico sul femminicidio
« Risposta #9 il: Maggio 16, 2013, 02:37:04 am »
...
Quindi siamo davvero sicuri che questa sottomissione maschile non sia la causa principale dei nostri mali?

Il mio riferimento è la dignità dell'essere umano. Un individuo sottomesso non è libero e io combatto per la libertà. Chi non è d'accordo resti pure a guardare dalla finestra.

I "negri da cortile" ci sono sempre stati, ma non sono loro che fanno la storia.



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Offline vnd

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Re:Martellamento mediatico sul femminicidio
« Risposta #10 il: Maggio 16, 2013, 08:39:57 am »

Per non parlare poi di tutti quei maschi che assecondano apertamente questo crimine (che lo facciano poi per puro tornaconto personale più che per ideologia mi sembra solo un'aggravante). 
Quindi siamo davvero sicuri che questa sottomissione maschile non sia la causa principale dei nostri mali?

Il gregge segue il motone in testa...
E' un istinto troppo forte.

Allinearsi a quella che percepiamo essere la posizione della maggioranza è un istinto che abbiamo assimilato nei millenni perché è vantaggioso per la sopravvivenza del gruppo.
Istinto di aggregazione. Più siamo, meglio stiamo.

Chi non è in grado di elaborare idee proprie, ma ha bisogno di dare manifestazioni di presenza per lavoro (pseudo giornalisti) o per vanità, non ha difficoltà se impara a memoria quelle di altri.
Specie se sono facili come quelle femministe.
Ma la stessa cosa accade per le idee ambientaliste, vegetariane, NoTAV, NoPonte, NoTutto....

Dalle mie parti c'è gente che è capace di protestare sia contro il nucleare che contro il trasporto delle scorie radioattive dovute al disassemblaggio delle centrali.
Oh... delle due, una...
O no?

Quando io ero ragazzo eri o comunista... Ma senza nemmeno aver mai preso in mano il "Capitale", così... tanto per sapere quanto pesava...
O eri un fascista.... Senza nemmeno sapere che era la marcia su roma... Che manco te dovevi sforzà... che tanto bastava dar torto ai comunisti e chiedergli "Ma l'hai mai preso in mano Il Capitale di Marx?
E ci si randellava....
E le ragazze te la davano.
Le comuniste te la davano via che era un piacere... le fasciste un po' meno... Però si lavavano.
E allora... ci si randellava e, di tanto in tanto,  ci scambiavamo le mignotte.
 :D


Il gregge è così...
E meno male che è così, perchè se tutti avessero voglia di usare il cervello ci saremmo già scannati da un pezzo.

Il pensiero antifemminista crescerà.
Ha dalla sua la verità e il buon senso.
Ha dalla sua l'amore per i propri figli.
Lo vedi che persino le femministe più stronze, quando il figlio maschio subisce una falsa accusa di molestia, capiscono di aver sprecato la vita a manifestare per autoincularsi?

http://27esimaora.corriere.it/articolo/la-pasionaria-antimolestie-cambia-ideanei-processi-troppe-tutele-alle-donne/

Eh.... ci devono sbattere il naso....
Ma poi capiscono.
Se non so sceme capiscono...
Capi...sche... no...
Vabbè... è lo stesso.
Vnd [nick collettivo].

Offline dimitri

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Re:Martellamento mediatico sul femminicidio
« Risposta #11 il: Maggio 16, 2013, 11:26:45 am »
L'incessante martellamento dei media nazionali sul tema della violenza alle donne serve per preparare l'opinione pubblica alla ratifica della Convenzione di Istanbul.

Secondo questa convenzione la violenza dell'uomo sulla donna ha una sua specificità che la differenzia dalle altre: quella di essere uno strumento di controllo e dominio dell'uomo sulla donna, quindi una caratteristica filogenetica, a cavallo tra natura e cultura, propria dell'individuo di sesso maschile.

E come tale va trattata.

Questo pensiero, che è di origine femminista radicale, ha una implicazione importante da capire: anche se e quando i casi di maschicidio, di uccisione di uomini per mano delle compagne, dovessero superare i casi di femminicidio, si avrà ancora un sistema pubblico di reazione differenziato e pregiudiziale contro gli uomini, perché comunque i loro delitti, pur se numericamente inferiori agli altri, saranno sempre connotati da quella volontà di dominio che li rende diversi dagli altri.

Non solo in Italia, contrariamente agli Stati Uniti, non esiste una sola indagine ufficiale sulla violenza di genere per entrambi i sessi, ma non esiste nemmeno uno straccio di principio scientifico sulla base del quale una donna sia immune dal voler controllare e dominare psicologicamente e fisicamente il proprio partner, e la negazione che anche la violenza della donna sull'uomo possa avere la stessa origine di quella dell'uomo sulla donna è priva di ogni fondamento.

Tale convinzione origina nella volontà di potenza femminile da un lato e nel sensismo di una società che per oltre mezzo secolo è stata martellata da messaggi vittimizzanti, che adesso si vanno via via codificando in leggi la cui incostituzionalità verrà tamponata con campagne d'informazione emergenziali.




Concordo in pieno.
Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.

Offline Vicus

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Re:Martellamento mediatico sul femminicidio
« Risposta #12 il: Maggio 16, 2013, 13:35:50 pm »
Aggiungerei questa tua sintesi al lunghissimo elenco di verosimili motivazioni che abbiamo nel tempo stilato, sul sodalizio tra neofemminismo ed economia di mercato. Che però è secondo me un po' fuori mira: non è l'economia di mercato ma l'imperialismo occidentale, il vero driver della politica di oggi.

Il neofemminismo è secondo me plurifunzionale: colonizzazione culturale sistemica dei paesi dell'occidente meridionale (mediterraneo); giusta causa per l'aggressione di paesi non allineati; attacco alla coesione sociale mediante atomizzazione individualista ingenerata dalla distruzione della famiglia naturale e dalla svalorizzazione della filogenetica paterna; strumento di destabilizzazione antropologica in prospettiva mondialista.

Una questione geopolitica, comprovata dalla omologazione globale delle leggi anti-uomo e anti-padre.
Non vedo grandi differenze tra 'economia di mercato' (?) e 'imperialismo'.
Più che di colonizzazione parlerei di annientamento culturale mediante degradazione antropologica. Ma è un privilegio italiano (e, mi dicono, in misura molto inferiore anche spagnolo): greci e soprtattutto portoghesi sono infinitamente più civili e dignitosi.
« Ultima modifica: Maggio 16, 2013, 13:50:52 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Martellamento mediatico sul femminicidio
« Risposta #13 il: Maggio 16, 2013, 13:59:01 pm »
In Grecia e Portogallo si manifesta contro l'austerity. In Italia le manifestazioni (su temi fondamentali come il no-tav e gli stipendi alLE insegnanti) sono un'opera buffa con tanto di regia, un'occasione per esibire le nostre casacche di guelfi e ghibellini.
Per non parlare dell'autocensura dell'italiche genti: covo l'opinione che se Guit, per esempio, facesse questi discorsi a cena con gli amici, non ricaverebbe che risposte evasive e facce imbarazzate. Almeno questa è la mia esperienza prevalente, laureati che, come la tv, parlano quasi esclusivamente di cucina e viaggi.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Guit

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Re:Martellamento mediatico sul femminicidio
« Risposta #14 il: Maggio 16, 2013, 14:48:16 pm »
Non vedo grandi differenze tra 'economia di mercato' (?) e 'imperialismo'.

Non è dimostrato che l'economia di mercato stia in piedi solo con alla base un'antropologia matriarcale. Imperialismo invece è più specifico e secondo me si riferisce a una particolare forma, atlantista, di sistema economico-sociale, in cui effettivamente si riscontra un legame quasi simbiotico tra le due cose.

Citazione
Più che di colonizzazione parlerei di annientamento culturale mediante degradazione antropologica.

Oppure di modificazione antropologica causata da un annientamento culturale, che è un colonialismo, essendo l'annientamento culturale in realtà anch'esso una modificazione per adottare linguaggi e valori nord europei e anglosassoni in forma incompleta. E infatti negli USA i figli si fanno mentre qui abbiamo quasi smesso.



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