Autore Topic: Cambiare il ruolo degli uomini  (Letto 3707 volte)

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Offline Cassiodoro

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Cambiare il ruolo degli uomini
« il: Gennaio 22, 2010, 13:51:04 pm »
http://www.amb-norvegia.it/About_Norway/policy/Pari-opportunita/gender/male/

Cambiare il ruolo degli uomini

30.12.2009 //

Nell’ambito del dibattito sulla parità dei sessi in Norvegia, l'attenzione rivolta al ruolo degli uomini genera ancora qualche resistenza. Gli uomini sono comunemente ritenuti il sesso forte e dominante, mentre le donne tendono ad essere considerate in termini di generazioni di discriminate che hanno un conseguente bisogno di misure speciali e azioni politiche mirate. Questa prospettiva è stata fondamentale per il raggiungimento della liberazione delle donne.

Gli uomini non rappresentano un gruppo uniforme e non è neanche possibile parlare di un unico ruolo maschile. La mascolinità non è sempre sinonimo di potere: gli uomini vivono vite molto diverse e hanno differenti interessi.

Le statistiche sociali e sanitarie mostrano che nella società occidentale la vita esige dagli uomini un prezzo più alto da pagare. Sono loro a costituire il numero più elevato di  consumatori di sostanze stupefacenti e di presenze nelle carceri. L'aspettativa di vita degli uomini è più bassa comparata a quella delle donne. I ragazzi mostrano maggiori problematiche relative al comportamento a scuola rispetto alle ragazze e sono quelli che richiedono maggiori misure di supporto nella scuola elementare. Il tasso di abbandono scolastico dei ragazzi è considerevolmente più alto di quello delle ragazze.

È ormai assodato che i bambini hanno bisogno di stare sia con uomini che con donne negli asili, nelle scuole e in famiglia. La preoccupazione diffusa, dal punto di vista della parità tra i sessi, è che gli istituti e le scuole rimangano ambienti dominati dalla presenza femminile. Gli uomini rappresentano soltanto il 7 % dello staff totale negli asili norvegesi e il 12 % degli insegnanti delle scuole elementari (dati del 2002). Il Governo sta lavorando per aumentare l'attenzione su questo aspetto e per promuovere una maggiore parità tra i sessi in questo settore. Per il 2007 obiettivo del Governo è giungere al 20% di personale maschile nelle istituzioni preposte all’assistenza all’infanzia.

Uno degli ambiti in cui in Norvegia è maggiormente cambiato il ruolo degli uomini riguarda il ruolo di padre. Le ricerche indicano che la paternità porta gli uomini a rompere in modo più esplicito le tradizionali forme di mascolinità. Il permesso dal lavoro per paternità, introdotto nel 1993, si propone di rafforzare la relazione padre-figlio, segnalando la necessità che i padri partecipino attivamente alla cura dei propri figli. 

I cambiamenti avvenuti nel ruolo degli uomini non riguardano soltanto i rapporti con l'altro sesso, ma anche il modo in cui essi si relazionano ad altri uomini, a nuovi compiti e a importanti istituzioni sociali guidate da uomini. Nel 2002 è nato REFORM, un centro di assistenza rivolto agli uomini e finanziato dal Governo. Lo scopo è raggiungere la parità tra i sessi, aiutando a migliorare le condizioni di vita degli uomini e stimolando le risorse che un uomo ha per svilupparsi in ambienti e campi che tradizionalmente non sono associati al ruolo maschile.
"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

Offline Stealth

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Re: Cambiare il ruolo degli uomini
« Risposta #1 il: Gennaio 22, 2010, 13:59:08 pm »
Sbaglio o finalmente se ne stanno rendendo conto di certe cose?

Offline Guit

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Re: Cambiare il ruolo degli uomini
« Risposta #2 il: Gennaio 22, 2010, 16:02:04 pm »
La Norvegia è stato il primo paese a istituire una commissione governativa di studio sulla discriminazione sessuale contro gli uomini. Ne fu data notizia sul forum (o sulla lista) mi sembra un paio di anni fa.

Le iniziative citate sono il risultato del lavoro di quella commissione.

La novità sta nel fatto che è il primo paese occidentale a mettere nero su bianco, in forma ufficiale, che la condizione di vita maschile è diversa da quella che ci raccontano i politici.

Take the red pill

Offline Tullio

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Re: Cambiare il ruolo degli uomini
« Risposta #3 il: Gennaio 22, 2010, 16:10:48 pm »
si ma e' un ulteriore passo verso una iniqua uguaglianza, forzosa ed innaturale, che fa soffrire soprattutto gli uomini.
Un istituto del genere in realta' potrebbe prefiggersi il compito, anche se mascherato dalla difesa dei diritti degli uomini, di condurre gli uomini in quei ruoli che tradizionalmente spettavano alle donne, piu. che sostenerli nella difesa delle loro posizioni maschili. Un modo cioe' per femminilizzare ulteriormente la natura maschile.

Inoltre vi e' una malcelata soddisfazione, rivendicatoria, nel vedere gli uomini umiliati e costretti a piagnucolare presso un'istituzione per le "pari" opportunita' (che in realta' vorrebbe femminilizzarli), esattamente come per decenni hanno fatto le donne.

Il prossimo passo sara' quello di far indossare reggiseno e mutandine di pizzo agli uomini e farli camminare sui tacchi a spillo, per non discriminarli.

omissis

Offline Guit

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Re: Cambiare il ruolo degli uomini
« Risposta #4 il: Gennaio 22, 2010, 16:15:03 pm »

Anch'io penso le stesse cose di Tullio ma ritengo fondamentale l'abbattimento del primo volgare tabù: quello secondo il quale gli uomini non hanno niente di cui lamentarsi, e devono sopportare il piagnisteo femminile senza fiatare. Nella colpa.

Adesso c'è scritto nero su bianco, dal governo norvegese, che gli uomini muoiono più facilmente, soffrono di problemi sociali gravi e specifici.

Capisci Tullio che è una risposta a chi ci vuol far passare per "sesso carnefice". Se si diffonde questa consapevolezza, la capricciosa protesta femminile farà sempre meno presa sulla gente.

Take the red pill

Offline Stealth

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Re: Cambiare il ruolo degli uomini
« Risposta #5 il: Gennaio 22, 2010, 16:33:24 pm »
Prendere atto di una realtà non è mai una cosa negativa.

Offline Cassiodoro

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Re: Cambiare il ruolo degli uomini
« Risposta #6 il: Gennaio 22, 2010, 17:00:21 pm »
Non c'e' niente che non fa arrabbiare di piu' le femmine se non l'entrata degli uomini nei ruoli tradizionalmente femminili.

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Offline Cad.

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Re: Cambiare il ruolo degli uomini
« Risposta #7 il: Gennaio 22, 2010, 17:11:41 pm »
Norvegia. Nazione in cui le aziende sono state obbligate a inserire nei consigli di amministrazione il 40% di donne, pena: la chiusura.
Una azienda obbligata a chiudere vuol dire perdere una fonte di reddito e ricchezza, si era disposti anche a questo in nome della parità.

Ora si guarda ad alcuni problemi che hanno gli uomini.

Bastone e carota?

Offline Guit

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Re: Cambiare il ruolo degli uomini
« Risposta #8 il: Gennaio 22, 2010, 17:14:57 pm »
Se parità dev'essere, questa cosa che nessuno ha mai saputo spiegare bene, meglio quella di un paese come la Norvegia rispetto a quella anglo-latina zapaterista e almodovariana.

Non c'è confronto. Da noi c'è la gara al dileggio maschile, la classe dirigente è stupida e il popolo televisivo si adegua.

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Wyk72

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Re: Cambiare il ruolo degli uomini
« Risposta #9 il: Gennaio 22, 2010, 19:01:24 pm »
Concordo con Guit.

Non ho reale antipatia per i popoli scandinavi, anche se sono considerati femministi per antonomasia. Hanno situazioni diverse dalle nostre, socialmente parlando. Trovo abbastanza interessante il testo riportato, anche se è "goccia nel mare".

Da noi purtroppo c'è il cerchiobottismo solito, che è insopportabile, secondo me: si sbraita per la "parità" quando c'è da PIGLIARE, ma quando c'è da DARE si torna improvvisamente alla (conservatrice) "precedenza alle signore".

Finché non vedrò le donne ITALIANE, fare TUTTI I LAVORI che oggi fanno gli uomini (agricoltrici, benzinaie, muratrici, meccaniche, elettriciste, ecc ecc), parlare di parità è una panzana. In Scandinavia ho conosciuto donne che fanno tranquillamente "lavori di fatica".
Per questo non mi sento di "crocifiggerli" troppo.

Commento maschilista:

Le nostre "fichette" sono buone per passare carte in ufficio (e spessissimo fare "servizi speciali" ai superiori), ma sui lavori VERAMENTE tecnici sono scarsissime (MAI visto una brava tecnica informatica, per esempio, solo una mediocre  su 120 maschi) e non venitemi a raccontare favolette. Abbiamo ORDE di segretarie o pseudo-segretarie ma pochissime donne veramente valide, nel senso, capaci di prendere decisioni importanti, o di valutare situazioni complesse.


Meglio non indagare sulle amministrazioni pubbliche italiane, sono sicuro che troveremmo delle belle sorprese (ossia, che sono PIENE di donne).

Rimango straconvinto che molti uffici dirigenziali non siano altro che una specie di  "harem travestiti" per il sollazzo dei megadirettori.

E' solo un mio pensiero, per quello che vale.


Offline Jason

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Re: Cambiare il ruolo degli uomini
« Risposta #10 il: Gennaio 22, 2010, 21:02:05 pm »
Citazione
Non ho reale antipatia per i popoli scandinavi, anche se sono considerati femministi per antonomasia. Hanno situazioni diverse dalle nostre,


Neanche io , ma i loro governi li odio.


Citazione
Finché non vedrò le donne ITALIANE, fare TUTTI I LAVORI che oggi fanno gli uomini (agricoltrici, benzinaie, muratrici, meccaniche, elettriciste, ecc ecc), parlare di parità è una panzana. In Scandinavia ho conosciuto donne che fanno tranquillamente "lavori di fatica".


Tipo operaio ? Operaie donne in quei paesi ne trovi a bizzeffe.



Citazione
Le nostre "fichette" sono buone per passare carte in ufficio (e spessissimo fare "servizi speciali" ai superiori), ma sui lavori VERAMENTE tecnici sono scarsissime (MAI visto una brava tecnica informatica, per esempio, solo una mediocre  su 120 maschi) e non venitemi a raccontare favolette. Abbiamo ORDE di segretarie o pseudo-segretarie ma pochissime donne veramente valide, nel senso, capaci di prendere decisioni importanti, o di valutare situazioni complesse.

Ne vedremo delle belle perchè il Computer è ormai il futuro, ed è l'unica cosa che nessuno potrà mai cambiare.

«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline Ethans

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Re: Cambiare il ruolo degli uomini
« Risposta #11 il: Gennaio 23, 2010, 13:12:06 pm »
si ma e' un ulteriore passo verso una iniqua uguaglianza, forzosa ed innaturale, che fa soffrire soprattutto gli uomini.
Un istituto del genere in realta' potrebbe prefiggersi il compito, anche se mascherato dalla difesa dei diritti degli uomini, di condurre gli uomini in quei ruoli che tradizionalmente spettavano alle donne, piu. che sostenerli nella difesa delle loro posizioni maschili. Un modo cioe' per femminilizzare ulteriormente la natura maschile.

Inoltre vi e' una malcelata soddisfazione, rivendicatoria, nel vedere gli uomini umiliati e costretti a piagnucolare presso un'istituzione per le "pari" opportunita' (che in realta' vorrebbe femminilizzarli), esattamente come per decenni hanno fatto le donne.

Il prossimo passo sara' quello di far indossare reggiseno e mutandine di pizzo agli uomini e farli camminare sui tacchi a spillo, per non discriminarli.

Si, la vedo così anch'io. Tra l'altro a me starebbe parecchio sulle palle fare la baby-sitter.
« Ultima modifica: Gennaio 23, 2010, 13:25:15 pm da Ethans »

Offline Ethans

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Re: Cambiare il ruolo degli uomini
« Risposta #12 il: Gennaio 23, 2010, 13:23:55 pm »
Le nostre "fichette" sono buone per passare carte in ufficio (e spessissimo fare "servizi speciali" ai superiori), ma sui lavori VERAMENTE tecnici sono scarsissime (MAI visto una brava tecnica informatica, per esempio, solo una mediocre  su 120 maschi) e non venitemi a raccontare favolette. Abbiamo ORDE di segretarie o pseudo-segretarie ma pochissime donne veramente valide, nel senso, capaci di prendere decisioni importanti, o di valutare situazioni complesse.

Confermo per esperienza diretta. Inoltre: l'utilità della donna in ufficio è fare da filtro tra il responsabile e il cliente quando si verifica un problema che innescherebbe un conflitto. Mettere una voce femminile al telefono smussa tale conflitto in quanto dall'altra parte l'interlocutore sentendo una voce femminile si pone automaticamente in una condizione psicologica più accomodante. Se uomo tende a incazzarsi meno e diventa più ragionevole, se donna tende a manifestare una sorta di spirito di solidarietà.

Posso anche dire che al telefono le donne parlano per il 20% della telefonata di lavoro, per l'altro 80% dei cazzi loro. Con gli uomini la cosa si inverte. Gli uomini sul lavoro hanno la capacità della sintesi andando direttamente al nocciolo del problema, le donne si perdono in dettagli inutili dilatando in maniera preoccupante i tempi effettivamente necessari per la risoluzione di un determinato problema.

Questo è quello che vedo nella mia esperienza personale ormai ventennale. Niente di scientifico dunque.

Offline Ethans

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Re: Cambiare il ruolo degli uomini
« Risposta #13 il: Gennaio 23, 2010, 13:37:24 pm »
Rimango straconvinto che molti uffici dirigenziali non siano altro che una specie di  "harem travestiti" per il sollazzo dei megadirettori.

E' solo un mio pensiero, per quello che vale.

Un pensiero che combacia con la mia realtà professionale al 100%. La responsabile del mio ufficio è in quella posizione di potere solo perchè è l'amante decennale del mio capo area. Una donna ignorante, incompetente e priva di razionalità. Una donna completamente avvitata su se stessa, egocentrica ai massimi livelli. Le decisioni che prende sono dettate solo ed esclusivamente dai suoi umori e dalla consapevolezza di essere intoccabile. Gli equilibri aziendali sono ogni volta messi in discussione dalle paturnie e dalle paranoie di questo "genio della femminilità". Molti miei colleghi hanno perso il posto per colpa dei tiri di culo e di fica di 'sta cerebrolesa. Il problema è che allo stato dell'arte nemmeno il capo area stesso riesce a farla stare zitta quando serve. Una mina vagante che gli è ormai sfuggita di mano. A forza di succhiotti è diventata la padrona incontrastata dell'azienda in cui lavoro.

Spero che questo boomerang incontrollabile, questa scheggia impazzita non si ritorcerà contro anche al mio capo. Sarebbe un grosso guaio per l'azienda e per i dipendenti seri che ci lavorano e che hanno contribuito con competenza al sano sviluppo dell'azienda stessa.