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http://www.affaritaliani.it/roma/bastardo-asciuga-la-pip-col-viso-tre-anni-la-maestra-mostro-15052013.html“Bastardo, asciuga la pipì col viso”.Tre anni, la maestra diventa mostro
Mercoledì, 15 maggio 2013 - 09:15:00
“Scemo, zozzo, bastardo”. Contro bimbi di tre, quattro anni insulti, minacce, percosse e poi le costrizioni. Come quella di asciugare la pipì in terra stando seduti in ginocchio e con l'incubo di doverlo fare con il viso.
E' la scuola dei nuovi mostri quella che all'alba è stata “decapitata” dagli agenti del Commissariato San Basilio. Via una maestra e la coordinatrice scolastica dall'istituto San Romano al quartiere Portonaccio, nel V Municipio. Su disposizione del sostituto procuratore Eugenio Albamonte e del Gip Elvira Tamburelli, i poliziotti hanno notificato alle due donne gli arresti domiciliari come misura cautelare. Per loro si chiudono le porte della scuola dell'infanzia nella quale lavoravano.
Ma più che occuparsi dei piccoli affidati alle loro mamme, secondo le indagini della Polizia, le due donne avevano messo in piedi un sodalizio che permetteva all'insegnante comportamenti border, quasi follie considerando l'età dei cuccioli e tutto con la “copertura” sistematica della coordinatrice che sapeva ma faceva finta di non vedere.
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L'indagine nasce dall'esterno dell'istituto. Gli agenti di polizia raccolgono alcune confidenze di persone che gravitano intorno alla scuola che raccontano di come una delle maestre avesse adottato un sistema educativo basato sul terrore pur di mantenere quella che nella sua mente veniva chiamata “disciplina”. In realtà si trattava di maltrattamenti e vessazioni sistematiche. “Tecniche” che che erano a conoscenza della coordinatrice Maria Rosaria C. di 57 anni ma che nei confronti della maestra F.M. Di 63 anni non si traducevano mai in nessun atto ufficiale. Nè richiami, né interventi disciplinari o denunce. Anzi, secondo le indagini, la responsabile dell'istituto “sarebbe stata a conoscenza della condotta illecita dell’insegnante, omettendo di prendere gli opportuni provvedimenti, in violazione dei suoi poteri-doveri di vigilanza e controllo, al fine di salvaguardare il buon nome dell’istituto “San Romano”.
Secondo il provvedimento che le ha bloccate in casa ai “domiciliari”, le indagini accertavano “numerosi comportamenti violenti, vessatori, offensivi e mortificanti della dignità dei bambini affidati ad essa durante l’orario scolastico”. Ancora il provvedimento formato dal sostituto procuratore: “Particolare menzione merita l’episodio nel quale un bambino colpevole di essersi fatto la pipì nei pantaloni, veniva costretto dalla maestra ad inginocchiarsi e ad asciugarla con un fazzoletto di carta, dopo essere stato minacciato, davanti agli altri bambini, di fargliela pulire con la faccia”.
E poi le violenze che “generavano nei piccoli un clima di terrore, mettendoli in costante soggezione psicofisica, si manifestavano anche incitando alcuni di loro, solitamente i più grandi, alla violenza e alla denigrazione in danno degli altri”. E non c'era alcuna pietà per i piccoli “difficili” o con disagi psicoinfantili che venivano umiliati e indicati come “scemo, zozzo, bastardo”.
E a scuola il comportamento dell'educatrice era noto. Le indagini hanno infatti appurato che nel tempo la donna era stata criticata dalle sue stesse colleghe, ma che “i comportamenti erano protetti e coperti della direttrice”.
Di fonte alle evidente testimonianze acquisite nel corso delle indagini, il sostituto Procuratore Eugenio Albamonte, “soprattutto al fine di preservare i minori sottoposti al rischio evidente della reiterazione da parte della maestra delle condotte illecite in argomento, richiedeva con urgenza una misura cautelare al Gip Elvira Tamburelli, la quale emetteva a carico delle due donne la misura cautelare degli arresti domiciliari”.