E di 19 minuti.
Ho provato tradurlo
L’odio in una copia è una situazione paradossale perché si pensa che se due persone si odiano insomma non perché mai stanno assieme.
L’odio a differenza della rabbia momentanea è un sentimento stabile, e sembra legare i due partner in una maniera molto forte, molto più resistente in tempo, molto più difficile da distruggere di quanto lo sia l’amore.
Quando una persona arriva con un problema simile all’analista non si rammenta di soffrire d’odio ma parla di risentimento, si lamenta, eventualmente accusa l’altro, ma anche come l’accusa verso tutti altri partner possibili. In nessun si mette il problema di lasciarsi o di non mettersi assieme,
In seguito prenderò in considerazione tre aspetti dell’odio in copia:
- L’odio nato dall’amore, per esempio nel caso della gelosia
- L’amore che si manifesta attraverso l’odio (per rivendicare l’amato perso n.t..)
- Quando il godimento si manifesta in forma di odio
Prima di addentarmi nella questione faccio un breve riassunto teorico. Secondo Freud l’odio è precedente all’ amore. Nasce nel bebè quando sente che il mondo esterno lo disturba, nel senso che si rende conto che il mondo è esterno a lui , gli disturba il suo sentimento di onnipotenza autarchica. Quindi odiare sarebbe in un certo senso nato dal desiderio di mantenere questa onnipotenza autosufficiente.
E questo sentimento riappare nell’ adulto, sentimento che mina la distruzione dell’altro. Questa situazione è collegata a una incapacità originaria di entrare in rapporto con l’altro senza arrivare a fondersi nell’altro. L’incapacità di trovare la distanza ottimale per instaurare il rapporto con l’altro crea se non l’odio un rigetto fobico, desiderio di fuggire, o al contrario si esprime attraverso una sollecitudine eccessiva nei confronti dell’altro, cosi che alla fine l’altro sentirà il bisogno di fuggire. Infatti la considero piuttosto rigetto che odio.
La caratteristica dell’odio è infatti l’impossibilità di fuggirne.
L’odio in modo paradossale rimprovera all’altro di commettere degli errori, nello stesso tempo che l’altro è considerato come indispensabile.
Nella gelosia patologica l’odio è generato dell’amore. Il geloso rimprovera all’altro di rompere il contratto d’unicità della loro coppia. L’altro aggredisce la loro unità narcisistica possibile solo attraverso la coppia. Ognuno dei membri della coppia si auto definisce attraverso questa totalità narcisistica della coppia. La gelosia è normale in certi limiti, ciò che non è normale è aggrapparsi all’altro rivendicare il possesso dell’altro. E ha ragione di rivendicarlo perché in maniera fantasmatica lui è Uno con l’altro. Questa identificazione con l’altro lo fa soffrire e questo lo rende felice. Il geloso, la gelosa s’immagina di occupare tutti i ruoli nella vita dell’altro.. Il geloso, la gelosa vorrà conoscere tutto sull’altro, sarà in caccia degli indizi, darà sensi nascosti alle parole. Vuole controllare l’altro.
Nel caso della gelosia patologica l’altro crede in maniera naif che basta rassicurare il geloso , evitare le conversazioni con sconosciuti, vestirsi in maniera più neutra possibile. Ma tutto ciò non serve a nulla.. Quando ci sono dei bambini, vengono utilizzati come intermediari per sorvegliare l’altro, eventualmente interrogati, ma in ogni caso farli diventare alleati., e nello stesso tempo li si sospetta di essere complici dell’altro. Nelle situazioni più estremi, la loro credibilità è messa in discussione potendosi arrivare al delitto, in quanto vengono considerati i testimoni della tradimento del coniuge.
Il geloso si identifica completamente a quello o a quella che considera infedele, e considera l’altro/l’altra cosi seducente, cosi attraente per altri perché è osi tanto identificata con lui/lei che presta al suo charme il proprio narcisismo. Il coniuge più banale diventa affascinate. La copia più banale diventa personaggio di un romanzo.
Quando l’amore si esprime attraverso l’ odio non parliamo di semplice ambivalenza ma di una cosa un po più complessa. L’odio è preso come un indicatore di un amore che non riesce sparire.
Per esempio nella situazione quando un rivale, che viene a occupare il posto legittimo di chi non è più amato. Il rivale ha fatto una cosa terribile, trasformando l’infedele in una persona irriconoscibile Il coniuge diventa il doppio di se stesso, un nuovo personaggio sconosciuto Ma per il vecchio altro l’amore è ancora molto forte.
Il tradito in tutta l’innocenza e buona intenzione prova convincere il traditore dell’errore che sta facendo , arrivando a usare anche la violenza per questa. Allora l’odio ha preso posto dell’amore, e prolunga in maniera indeterminata l’amore in misura nella quale lo scopo è la restaurazione della situazione iniziale. Il coniuge odiato è diventato necessario, la separazione è impossibile, bisogna conservarla e distruggere la parte marcia che è in lui/lei. La presenza del terzo in una copia non è indispensabile.
Vorrei allargare questo aspetto verso tutti i rapporti che si costruiscono su una maniera idealizzante che porta in maniera irrimediabile alla delusione, quando si scoprono i difetti, le debolezze dell’altro. La copia incarna questo odio nel quale il soggetto si riconosce. Ma in quanto per la copia servono due persone e quando una va via l’altro resta giù. Per esempio nel rapporto madre - bambino La madre rimprovera al bambino di non essere l’oggetto ideale e complementare di una volta, ma la possiamo ritrovare nella relazione di lavoro , come nel caso che ho descritto una volta di un assassinio tra due medici che formavano una coppia molto passionale e che non sono riusciti a staccarsi uno dall’altro malgrado l’odio che gli legava.
Questo rapporto è caratterizzato dall’incapacità di separarsi in quanto l’unità narcisistica verrebbe distrutta.
L’odio in questo caso non è legato dal desiderio ma dell’identità
Nel’ odio sado- masochistico la situazione è diversa..
In questo caso l’odio non è prodotto dalla pulsione di autoconservazione come l’avevo ricordato all’inizio. Non si ritrova nella situazione primaria di rottura narcisistica vissuta del bebe. Non è neanche un prolungamento narcisistico di identificazione con l’altro., o la paura di confondersi e perdere l’identità attraverso l’altro membro della copia,.
Si tratta in effetti di un odio sadico che trova piacere, godimento nel far soffrire l’altro. Anche qui ambedue membri della copia definiscono se stessi partendo dalla loro copia e ognuno prova distruggere nell’altro ciò che infatti rimprovera a se stesso..
In questa situazione non viene rimproverato all’altro di fare degli errori, ma al contrario gli si ribatte il fatto di essere troppo presente, invadente, di essere cattivo. In questo caso il coniuge raccoglie tutte le proiezioni dell’odio di se stessi
Vi invito a vedere per approfondire il film
Le chat con Jean Gabin e Simon Signoret
che racconta l’odio distruttivo in una copia di alcolisti
E un altro film che s’intitola Ho ucciso mia moglie di Sacha Guitry
In ambedue casi il coniuge è indispensabile perché diventa ricettacolo di tutti i rimproveri fatti a se stesso, di tutte le proprie proiezioni negative. L’annientamento dell’altro avviene in maniera sistematica ma l’altro può far ben poco perché il desiderio di distruggere l’altro è infatti il desiderio di distruggere un suo proprio oggetto interno, una propria immagine di se negativa. .
L’odio nella copia corrisponde a diverse configurazioni psichiche:
-la paura di confondersi col altro
-l’incapacità di immaginarsi l’al di fuori della copia
- può avere anche la forma perversa dietro la quale si nasconde un vissuto depressivo autopunitivo.
La copia dei coniugi è solo un’ esempio tra le altre. E la caratteristica essenziale dell'dio è l’impossibilità della coppia di separarsi psichicamente malgrado il fatto che la copia gli porta solo dispiaceri.
Cosa ho trovato stimolante? Il fatto che non banalizza questi rapporti, rivelando sempre aspetti interessanti che non avrei mai pensato