Non pensavo solo al'articolo di Animus.
C'era anche quello
nel Voice for men, la lettera di una madre americana alla sua nuora:
You were raised to be a slut, at least through your twenties. Go to college. Establish a career. Don’t get married until your late twenties or early thirties, (....)You are expected to waste your youth and your beauty on hot guys who treat you like shit, then give your leftovers to the guy you’ll promise to love, honor and cherish for the rest of your life. Wow! How lucky is he!
http://www.avoiceformen.com/women/an-anonymous-letter/e ho pensato che infatti in questa mentalità sono cresciuta anch'io (prima studia, il matrimonio puo aspettare quella non è una cosa seria) e che guarda che cose brutte ci ha insegnato il femminismo.
Poi mi sono ricordata di una scena quando da giovane rimpiangevo che io non ho mai sofferto per amore cosi come nelle grandi canzoni o nelle opere letterarie.
Non li capisco nemmeno, ma che vita è quella dove non si soffre per amore?!
E questo non è femminismo, non il femminismo ha insegnato queste cose.
Questa è la colpa di quella cultura che considera piu importante la sofferenza (la croce) alla felicità.
Tutta la cultura europea presenta che il modello privilegiato per coonoscere è la sofferenza per l'amore impossibile.
Certo è collegato strettissimo con il fatto che anche per l'uomo è l'impossibilità di un rapporto quello che rende valorosa una donna.
Perché secondo me le donne vorrebbero essere cosi come gli uomini le sognano,
e se gli uomini non dimenticato le donne che li fanno piangere allora è diventata di moda l'arroganza.
E una mia interpretazione poi forse mi sbaglio...