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Seviziato e ucciso dalla moglie: "lui si ubriacava spesso, lei ormai era esasperata"Firenze, 24 maggio 2012 - E' morto Gabrio Gentiloni, l'uomo di 61 anni seviziato con un oggetto contundente dalla moglie agli organi genitali e al basso ventre, in un raptus di follia generato dalla gelosia. La tragica vicenda si e' svolta a Livorno nella notte tra sabato e domenica. La donna, Brigitte Skludlarek, una 57enne di origine tedesca, ha chiamato il marito al cellulare e questi gli ha detto che era in compagnia di un'altra donna.Quando il marito, nella notte, e' rientrato a casa ubriaco, la moglie ha preso un oggetto contundente e lo ha colpito al basso ventre, seviziandolo agli organi genitali. E' accaduto in via San Giovanni, ai confini con lo storico quartiere della Venezia. I carabinieri stanno però adesso approfondendo, per cercare di capire cosa davvero è accaduto.Soltanto ieri pomeriggio pero', quando ha visto che l'uomo era in condizioni disperate, ha chiamato l'ambulanza. Il 61enne e' stato trasportato all'ospedale di Livorno e operato d'urgenza. E la donna avrebbe tra l'altro chiamato i soccorsi ben venti ore dopo rispetto a quando ha seviziato l'uomo. Che non ce l'ha fatta, pero', e Gentiloni e' morto a causa delle gravi lesioni riportate. L'uomo era stato ricoverato nel reparto di rianimazione.Secondo fonti sanitarie, sembra che gia' sabato pomeriggio l'uomo sia stato soccorso dal 118 perche' ubriaco dopo la segnalazione di una prostituta. Curato al pronto soccorso, poi era stato dimesso. La donna non parla bene italiano ma ha ammesso subito le sue responsabilità. La donna lo ha aggredito approfittando anche dello stato di ebrezza dell'uomo al momento in cui è tornato a casa. L'uomo era un pensionato e svolgeva saltuariamente mansioni come cameriere.Come comunicano fonti ospedaliere, l'uomo è morto a seguito di uno ''choc settico dovuto a peritonite stercoracea da perforazione rettale''. L'uomo era stato operato in urgenza all'apparato digerente ma la lesione era tale da causare la diffusione nell'organismo di una grave infezione.La donna, indagata per omicidio preterintenzionale, è incensurata, ha raccontato tutto ai carabinieri e non può inquinare le prove. Nei suoi confronti l'autorità giudiziaria non ha ritenuto, per il momento, di disporre alcuna misura cautelare