http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/06/03/news/accoltella_la_compagna_incinta_di_9_mesi_la_donna_e_il_bambino_sono_fuori_pericolo-60269137/una donna bergamasca e un uomo di origine tunisina litigano. Lui la picchia e l'accoltella. Poi se ne va in bicicletta ma qualche ora dopo torna a casa e viene arrestato. La donna è incinta di 9 mesi.
L'articolista (tale Mara Mologni) ritiene che la causa del litigio fosse la gelosia. Ma non fornisce ulteriori elementi.
Come sempre è più facile lanciare il sasso e nascondere la mano che argomentare.
La gelosia di chi? di lei? ci può stare: lei è incinta di 9 mesi, lui è tunisino, può essere che non facciano sesso da qualche tempo, che lui abbia cercato altrove o anche solo che lei abbia pensato che lui abbia cercato, e via andare.
Oppure: la gelosia di lui? su che basi? perchè lui si è convinto che il figlio non sia suo di lui? e se ne accorge al nono mese? oppure stanno discutendo del nome, lei non vuole sentire ragioni e per sostenere che il nome lo sceglie lei gli rivela che il figlio non è suo di lui?
In ogni caso: strano che lui torni a casa. Davvero strano.
Ma la cosa più rilevante è il riduzionismo giornalistico: litigano per gelosia! Come se il sostantivo femminile "gelosia" avesse un significato univoco per una bergamasca e per un tunisino. Ovvio che la differenza culturale tra i due è il primo motivo di un eventuale conflitto e altrettanto ovvio che ben difficilmente il problema da affrontare sia il femminicidio. Il problema è l'integrazione degli stranieri e la comprensione delle culture altre. Le donne hanno una strana propensione ad esagerare le proprie qualità empatiche, ritengono di saper comprendere con grande facilità lingue e culture diverse. Vagli a spiegare che non è così facile.