Autore Topic: Lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano  (Letto 675 volte)

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Offline Stendardo

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Lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
« il: Giugno 07, 2013, 19:44:34 pm »
fonte : http://www.pariopportunitamaschili.com/

Al Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano
Le scrive Massimo Giacò Calabrese, vice presidente del Comitato Pari Opportunità Maschili, per chiederLe un incontro o almeno per prendere in serio esame la presente istanza.
Auspichiamo che quando esaminerà il decreto di manovra finanziaria possa agire per eliminare l.ennesimo torto e discriminazione feroce ai danni del genere maschile.
L.UE di recente ha pressato per adeguare l.età pensionabile a 65 anni anche per le lavoratrici del pubblico impiego e lo Stato italiano si adeguerà nel 2016, altri 5 anni.
Ora, in un momento di gravissime difficoltà di bilancio lo Stato italiano prende in giro gli uomini varando un adeguamento dell.età pensionabile per le donne nel privato a partire dal 2020 fino al 2030.
Ci consenta di definire tale provvedimento una squallida e ridicola presa in giro, una vera canzonatura, è mai pensabile che in un decreto d.urgenza si adottino provvedimenti che inizieranno i primi labilissimi effetti nel 2020?
E. sconcertante che si ritenga giusto ed opportuno fermare la rivalutazione delle pensioni di importo netto di circa 1000 euro, ma non elevare da subito a 65 anni l.età delle donne lavoratrici, che occupano anche professioni ben remunerate.
Pretestuose sono le argomentazioni di essere ripagate delle attività domestiche svolte in giovane età, considerando che in Italia vi sono circa 3 milioni di badanti e colf e 6 milioni di single.
Le discriminazioni verso le donne sono false e Le saremmo grati se ci consentisse di partecipare a dibattiti, incontri o ad essere consultati nelle commissioni parlamentari per esporre i VERI dati.
Nel pubblico impiego le donne superano il 54% con punte di oltre l.80% nel ministero della Salute e ministero della Pubblica Istruzione, nel modo del lavoro privato oscillano tra il 44 e 46%, considerando che per ovvie ragioni di inidoneità non si impiegano nella cantieristica navale, edilizia, trasporti, estrazione ecc.
Già nel 2007 in una seduta del parlamento europeo esponenti femministe italiane legate ai comitati del Ministero per le pari opportunità lessero un documento nel quale dichiaravano di non essere discriminate in nessun settore, nulla è loro precluso e che possono puntare a qualsiasi obiettivo, ma hanno bisogno delle quote e di privilegi per .crederci., per motivarsi a tentare.
La conferma a ciò la può visionare nella puntata di Porta a Porta del 12/4/2011, nella quale è esplicitamente dichiarata l.inesistenza di discriminazioni o di ostacoli alle donne e sono presenti ai massimi livelli.
CHIEDIAMO DI PORRE FINE A QUESTE INARRESTABILI DISCRIMINAZIONI E PREVARICAZIONI NEI CONFRONTI DEL GENERE MASCHILE.
CHIEDIAMO UGUAGLIANZA E PARITA. DI DIRITTI.
Vogliamo che gli uomini non debbano lavorare 5 anni in più e pagare per 5 anni contributi previdenziali in più alle donne, per poi percepire quella stessa pensione che esse godono da 5 anni prima. E. un costo che grava su tutta la collettività e non comprendiamo perché le lavoratrici pubbliche saranno equiparate nel 2016, mentre quelle private nel 2030
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius