Non riesco a capire dove sia stavolta l'inculata.
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A pensar male degli altri si commette peccato ma spesso ci si indovina” diceva una persona che, nel bene e nel male, in fatto di politica certamente non era l'ultimo arrivato.
Ma c’è anche da dire che mi pare che in questo forum siamo tutti accaniti sostenitori del principio di presunzione di innocenza.
Bisogna dire che a sostegno della tesi “complottistica” vi sono solo dei meri sospetti dovuti alla personalità di chi ha scritto l’articolo. In favore della presunzione di innocenza a mio avviso vi sono elementi di innegabile logica.
Io sono maschilista e sono fiero di esserlo. Tuttavia se l’ideologia della QM fosse o diventasse: la donna è solo un buco o poco più per deliziare gli istinti degli uomini ovvero la donna è biologicamente inferiore ovvero deve essere a lui sottomessa, allora mi tirerei subito fuori e con ogni probabilità la contrasterei anche. Bisogna quindi vedere che cosa si intende per maschilismo. Il mio maschilismo consiste nell’opposizione a quella ideologia che vorrebbe la distruzione della maschilità.
Quindi ho immaginato la cosa a ruoli invertiti e:
- Atteso che moltissime donne si sono battute per non stare “sotto” l’uomo ma al proprio fianco, non vedo così surreale che molte donne ora contrastino e si oppongano ad una ideologia che sfoci in una prevaricazione di genere a parti invertite dove l’uomo sia l’uomo ad essere posto “sotto” la donna, in quanto non era questo quello che volevano;
- Atteso che moltissime donne si sono battute per autodeterminarsi, a mio avviso non è così inverosimile che una donna si opponga ad una ideologia che nega tale diritto sia agli uomini che alle donne: In buona sostanza uomini e donne dovranno determinarsi su prototipi e stereotipi da tale ideologia voluti. Per quanto riguarda le donne questa certamente non potrebbe chiamarsi autodeterminazione in quanto si sarebbero sottratte ad un dominio per sottomettersi ad un altro. E dove sarebbe allora l’autodeterminazione?
- Non vedo così inverosimile che delle donne si siano accorte della follia e della pericolosità di un ideologia che vuole plasmare una coscienza collettiva comune (è già successo nella storia con risultati devastanti);
- Non vedo così inverosimile che vi siano donne convinte che l’unico modo per costruire un futuro sia insieme e quindi si oppongano sia alla prevaricazione di un genere che dell’altro che sia quello maschile o femminile.
- Non vedo così inverosimile che vi siano delle donne convinte che la promozione della soggettività femminile non debba necessariamente passare attraverso la distruzione dell’identità maschile.
Detto questo, io non posso sapere se la donna che ha scritto quell’articolo sia o non in buona fed (del resto non la conosco neppure e mi occupo di QM solo da un mesetto circa).
Tuttavia al momento francamente questo è un aspetto che mi interessa poco. Sono sempre stato abituato a valutare i contenuti dei concetti più che i loro autori, e devo ammettere che molti dei concetti espressi sono da me senz’altro condivisi.
Non è vero che ha parlato della convenzione di Istanbul. Pur non avendola esplicitamente nominata mi pare ne abbia criticato gli effetti. Praticamente tutto quanto esposto dalla “aggiustamaschi” è esattamente ciò che con la convenzione di Istanbul è stato cristallizzato in un testo normativo.
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Le sto dicendo che quando lei vuole educarmi a pensare che le donne sono migliori degli uomini e che gli uomini sono “bestie”* adopera esattamente lo stesso schema contro cui ho lottato e non può pretendere che la nuova generazione di uomini che ha accettato il fatto di non dover subire stereotipi sessisti di stampo patriarcale poi aderisca alla sua filosofia che sembra sessista tanto quanto. Non è forse lei che dice che i maschi vanno aggiustati? Se un uomo le dicesse che vuole aggiustare le donne e rieducarle in qualche modo lei cosa direbbe?”
Lei è una femminista ed io un maschilista. Che sia in buona fede o non io “all’aggiusta maschi” avrei risposto allo stesso modo.
In definitiva una cosa è dire che uomini e donne debbano avere gli stessi diritti (e gli stessi doveri) e le stesse possibilità. Tutt’altro è dire che uomini e donne debbano rinunciare rispettivamente alla loro maschilità ed alla loro femminilità per trasformarsi in un qualcosa di innaturale il cui inevitabile risultato sarebbe un malessere generale. Io è contro questa ideologia che mi batto. Combatto contro colei che vuole togliermi il diritto di autodeterminarmi; Combatto contro colei che vuole crearmi a sua immagine e somiglianza; combatto contro una prevaricazione di genere.