Autore Topic: Un'associazione conferisce alla Boldrini il premio "Lotta alla censura" .  (Letto 654 volte)

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Offline Stendardo

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fonte : http://www.ilgiornaleditalia.org/news/politica/847144/Un-premio-per-la--lotta.html



Paradossi italiani

09/06/2013 20:17

Un premio per la "lotta alla censura" a chi... censura di più!

Certa sinistra non si smentisce mai







Laura Boldrini e Cecile Kyenge insignite del riconoscimento. Anche se vogliono mettere restrizioni a internet, se ti mandano la polizia a casa perché la pensi diversamente e se non danno la mano agli avversari politici


 

Un premio per la “lotta alla censura” assegnato alla signora Laura Boldrini, la presidente della Camera che gin qui si è contraddistinta per le lacrime di coccodrillo nelle sue Marche davanti ai suicidi per la crisi e soprattutto per aver censurato (e fatto censurare) chi non la pensa come lei?
 
Evidentemente ci siamo persi qualcosa, ma tant’è. La notizia è ufficiale. L’associazione lettera 21 (ovviamente di sinistra, ma questo è il minimo) ha decios di conferire il premio “Lotta alla censura” alla signora Boldrini e alla ministra di colore Cecile Kyenge. Con tanto di assegnazione dei premi martedì prossimo 11 giugno, presso la sede della federazione nazionale della stampa, a Roma.
 
Immaginiamo si tratti di un premio dai forti connotati politici (un altro riconoscimento è andato infatti ad una trasmissione di Rai Tre, tanto per capirci) altrimenti chissà perché è stato assegnato anche alla Kyenge. In fretta e furia, immaginiamo, perché fino a qualche settimana fa, prima che Letta la tirase fuori dal cilindro del politicamente corretto, la signora Cecile a malapena la conoscevano gli iscritti Pd dell’Emilia Romagna. Ma sì, ora diamole pure questo premio che fa tanto antirazzismo. E cosa volete che sia se la Kyenge nel frattempo ha censurato un leghista che voleva esporre le sue idee, facendolo tampinare dalla scorta? E se ha pure censurato un bel po’ di Costituzione e codice penale e civile italiano messi assieme, aprendo ai clandestini e alla poligamia.
 
Ma il premio per la lotta alla censura alla signora Boldrini è ancora più inverosimile, perché la Gino Strada in gonnella, colei che nelle istituzioni ha preso il posto del barbuto Andrea Riccardi (dal punto di vista estetico indubbiamente un guadagno, ma sta tutta qui la novità del cambio) fin qui si è piuttosto distinta nell’esatto contrario. Ovvero nel censurare tutto e (quasi) tutti. Compresa la Rete, che pure tanti suoi compagni vedono come uno strumento di libertà, di massima espressione. Ma che volete, se su internet si parla male di lei, allora: censura. Se circolano sue foto scherzose, chiaramente montaggi fintamente erotici che da mesi affibbiano a chiunque, allora: censura. Se quelle immagini partono da un innocuo computer di casa di un pubblicista come tanti, allora: censura. E irruzione della polizia in casa del povero tizio, reo di lesa boldrinità. Ma sì, un premio per la “lotta alla censura” ci sta proprio bene.  In attesa del prossimo: la lotta all’intelligenza.
 Un premio per la “lotta alla censura” assegnato alla signora Laura Boldrini, la presidente della Camera che fin qui si è contraddistinta per le lacrime di coccodrillo nelle sue Marche davanti ai suicidi per la crisi e soprattutto per aver censurato (e fatto censurare) chi non la pensa come lei?
 
Evidentemente ci siamo persi qualcosa, ma tant’è. La notizia è ufficiale. L’associazione lettera 21 (ovviamente di sinistra, ma questo è il minimo) ha decios di conferire il premio “Lotta alla censura” alla signora Boldrini e alla ministra di colore Cecile Kyenge. Con tanto di assegnazione dei premi martedì prossimo 11 giugno, presso la sede della federazione nazionale della stampa, a Roma.
 
Immaginiamo si tratti di un premio dai forti connotati politici (un altro riconoscimento è andato infatti ad una trasmissione di Rai Tre, tanto per capirci) altrimenti chissà perché è stato assegnato anche alla Kyenge. In fretta e furia, immaginiamo, perché fino a qualche settimana fa, prima che Letta la tirase fuori dal cilindro del politicamente corretto, la signora Cecile a malapena la conoscevano gli iscritti Pd dell’Emilia Romagna. Ma sì, ora diamole pure questo premio che fa tanto antirazzismo. E cosa volete che sia se la Kyenge nel frattempo ha censurato un leghista che voleva esporre le sue idee, facendolo tampinare dalla scorta? E se ha pure censurato un bel po’ di Costituzione e codice penale e civile italiano messi assieme, aprendo ai clandestini e alla poligamia.
 
Ma il premio per la lotta alla censura alla signora Boldrini è ancora più inverosimile, perché la Gino Strada in gonnella, colei che nelle istituzioni ha preso il posto del barbuto Andrea Riccardi (dal punto di vista estetico indubbiamente un guadagno, ma sta tutta qui la novità del cambio) fin qui si è piuttosto distinta nell’esatto contrario. Ovvero nel censurare tutto e (quasi) tutti. Compresa la Rete, che pure tanti suoi compagni vedono come uno strumento di libertà, di massima espressione. Ma che volete, se su internet si parla male di lei, allora: censura. Se circolano sue foto scherzose, chiaramente montaggi fintamente erotici che da mesi affibbiano a chiunque, allora: censura. Se quelle immagini partono da un innocuo computer di casa di un pubblicista come tanti, allora: censura. E irruzione della polizia in casa del povero tizio, reo di lesa boldrinità. Ma sì, un premio per la “lotta alla censura” ci sta proprio bene.  In attesa del prossimo: la lotta all’intelligenza.

Igor Traboni
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius