Francamente non capisco quale sia il nesso tra le "leggi pro-gay"(di cui in Italia tra l'altro non c'è la benché minima traccia!) e la discriminazione dei padri.
Non vedo come l'aspirazione di alcuni omosessuali(che sono anch'essi uomini) al riconoscimento delle unioni civili gay, possa essere in competizione con i diritti degli uomini etero o dei padri.
Casomai sono i privilegi delle donne, e in particolari delle madri, a togliere diritti ai padri!
ma che c'entrano i gay?
Nulla, mi sono forse espresso male.
Volevo dire che se, ad esempio, ci sono 10 problemi da affrontare, la cosa migliore sarebbe affrontare in primo luogo i più gravi, poi gli altri; e se si volesse essere bravi si potrebbero affrontare tutti allo stesso tempo (anzi più che "bravi" dovrebbe essere doveroso).
Ma vedo che la politica si concentra solo su alcuni di essi tralasciando completamente gli altri, lasciandoli nell'indifferenza.
Le situazioni che sovente si vengono a creare in fase di separazione dovrebbero meritare grande attenzione ed essere affrontate con ragionevolezza e decisione; i figli privati di un genitore, le false accuse in sede di separazione, i suicidi maschili sono pressochè ignorati.
Ripeto, nulla contro il riconoscimento dei
ragionevoli diritti di chiunque, nessuna competizione tra gli stessi, ma affrontiamoli tutti! Ma questo non lo vedo.