Purtroppo Red non sono d'accordo con niente di quello che hai scritto.
Di guerra generalizzata non si parla da un anno ma da molto di più.
La Bonino sembra essere l'ultimo problema, visto che ha schierato l'Italia su una posizione filo-tedesca che vuole agire sulla base di risoluzioni ONU e non unilateralmente. Questa scelta, secondo me a dir poco sorprendente, dovrebbe già da sola far capire la gravità della situazione, tanto grave da permettere a un paese di confine come si trova a essere oggi il nostro, di poter porsi in semi-neutralità, malgrado sia in realtà legato mani e piedi alle decisioni della "comunità internazionale", cioè della NATO. E' una neutralità inquietante.
Non credo che la rivolta siriana, né alcuna altra primavera, né alcuna rivoluzione nella storia, siano mai state spontanee. Lo scontento popolare se non c'è qualcuno che lo organizza non produce una contrapposizione tale da poter sfidare un potere costituito. Quindi quella siriana, così come tutte le altre, è una rivolta finalizzata a precisi obiettivi. Organizzata, finanziata e armata dall'esterno. Non ci sono superpotenze che hanno sfruttato condizioni "favorevoli" ma semmai il contrario: guerre tra fazioni che hanno sfruttato l'influenza delle superpotenze.
Non c'è soluzione. Il mondo va dritto verso una guerra globale catastrofica. Per evitarla uno dei due blocchi geopolitici dovrebbe tirarsi indietro, ma non lo farà mai. Per l'Eurasia sono in gioco spazi vitali. Per l'Occidente il mondo è già suo e non contempla alcuna possibilità di rinuncia o di auto ridimensionamento.
Nessuno si fermerà da solo.
C'è poi da considerare il fattore tempo. Secondo me una parte di strateghi occidentali mondialisti, considerano il tempo a proprio sfavore, perché nel 2020 i programmi di riarmo di Russia e Cina le porteranno probabilmente a fronteggiare la potenza militare occidentale in condizioni di sostanziale parità. Il vantaggio militare è adesso, quindi se si vuole il mondo va preso adesso o mai più. Questa è una mia idea personale, che trovo però confermata da una serie di avvenimenti.
Però tra tanti però ce n'è uno che è più però degli altri: la Russia anche in condizioni di svantaggio è un problema enorme. Aggiunta alla Cina fanno solo due paesi contro dodici al Consiglio di Sicurezza, ma due paesi che costituiscono un terzo della popolazione mondiale. Il sud america di dominio statunitense ne sa qualcosa e pare stanco, al punto che il Brasile sta apertamente chiedendo conto a Obama dei programmi di spionaggio massivo a proprio danno.
L'attacco in sicurezza di cui parli non solo non esiste, ma è l'illusione che ci porterà probabilmente alla rovina.