Ma ciò non toglie che il regime di Assad sia "nazista", o se preferite una feroce tirannia dinastica, che si basa su ideologia panaraba(per chi non conoscesse il significato: http://it.wikipedia.org/wiki/Panarabismo) , e anti-ebraica(In Siria ci sono ancora le leggi razziali contro gli ebrei)!
Io sono contro l'intervento americano, perché penso che in caso di caduta del regime di Assad, potrebbero salire al potere leader e gruppi politici anche peggiori; di sicuro la svolta democratica è pura utopia, andrebbe a finire peggio che in Iraq.
Ma nel conflitto non ci sono buoni e non ci sono "santi", il regime di Assad è comunque merda allo stato puro. Non cadiamo nel paradosso di considerare Assad una "povera vittima", o il suo regime come una forza politica positiva, perché non è affatto tale!
Non sono informato su queste leggi anti-ebree in Siria. Vedrò di ricercare informazioni. Ma se fosse vero, bisogna sempre ricordarsi che spesso tali leggi, oltre che dal possibile sentimento di odio, sono dettate da una ricerca di sicurezza interna in caso di conflitti tra popoli (la storia insegna).
E la stessa cosa vale ovviamente anche per Israele, che per una ricerca di sicurezza interna applica determinate politiche di controllo e restrizione sugli arabi (facilmente comprensibili e condivisibili vista la situazione).
Che poi siano entrambe leggi ingiuste per moltissimi civili non ci piove. Ma la guerra è anche questo.
Quello che io, personalmente non condivido, solo le scellerate e continue politiche di guerra israelo-americane, guerre che stanno dimostrando negli anni di portare solo ulteriori conflitti regionali, di destabilizzare quei territori, di coinvolgere anche noi europei in perenni guerre infinite, di essere un futuro pericolo per noi tutti nonchè, cosa importante, di avere possibili risvolti devastanti e letali (uso di armi nucleari in primis).
Quelle regioni è vero, sono piene di interessi da tutte le parti; sarebbe da stupidi negarlo. Ma non è possibile neanche negare che molti dei problemi del medio-oriente derivano in maggioranza da quello che in quelle regioni si è combinato per decenni e decenni per puri interessi economici o nazionalisti nel caso di Israele.
Ora a parte questo mi hai accusato, se ricordo bene, di essere prevenuto nei confronti degli israeliani:
personalmente sono un sostenitore della politica nazionalista di ogni stato; credo fermamente che se vivessimo in un mondo dove ogni popolo avesse la propria cultura, la propria identità ed il proprio "appezzamento" di territorio, rispettando le altrui culture, vivremmo in un mondo piuttosto pacifico (personalmente mi piace molto il patriottismo, l'identità nazionale e il senso morale che hanno i giapponesi). Al contrario sono dell'idea che il multiculturalismo inteso come miscuglio dei popoli porterà solo a grossi macro-conflitti sociali nonchè a future divisioni.
Detto questo, puoi ben intuire che
sono favorevole all'idea che anche gli israeliani abbiano il proprio territorio. Il problema sono sempre i mezzi che sono stati usati e che vengono usati per ottenere tali risultati. E le conseguenze mi pare siano sotto gli occhi di tutti.
Credo quindi, che continuando ad usare queste politiche, con guerre d'attacco fatte per qualsiasi scusante, i conflitti lì non cesseranno mai ed il mondo continuerà sempre a rimanere in una situazione piuttosto pericolosa.
Nel frattempo noi italiani ed europei, data la nostra posizione geo-politica, continueremo ad essere un punto d'attracco militare straniero nonchè potremmo sempre subire le conseguenze di un ipotetico uso di armi di distruzione di massa, anche non essendo noi l'obiettivo principale.