Autore Topic: Alan Barron - patriarcato , femminismo e teoria gender .  (Letto 902 volte)

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Offline Stendardo

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Alan Barron - patriarcato , femminismo e teoria gender .
« il: Giugno 21, 2013, 11:02:05 am »
fonte : http://www.albatrus.org/italian/ordine_chiesa/uomini/nemico_dentro_2.htm

Il Nemico Dentro II
by Alan Barron
1 Settembre 2007.

Recentemente, mi sono trovato coinvolto in una accesa discussione sul 'patriarcato' in un online forum.  Un portavoce di uno dei gruppi attaccò il patriarcato definendolo come una "organizzazione sociale e culturale che ha dominato il mondo per secoli". E poi continuò col dire: " .. le femministe e quelli di noi con discernimento e conoscenza, hanno giustamente visto come il patriarcato, la dominanza maschile è sia oppressiva e abusiva sul femminile (e maschile), e così facendo noi maschi non siamo riusciti a fare connessione con Eros, il lato femminile dell'equazione - amore di rapporto e gentilezza ..."

Questo superficiale commento fece rizzare le mie penne. Scrisse una risposta dicendo che ero deluso nel leggere questi commenti.  Il Patriarcato non è, dissi, qualche movimento malevole, qualche universale cospirazione, per tenere le donne al loro posto.

Piuttosto il patriarcato si sviluppò attraverso i secoli come le società sul globo - senza eccezioni - si resero conto che era il modo migliore per strutturare la relazione uomini/donne e tutto quello che comporta, incluso matrimonio e vita famigliare. Inoltre da un punto di vista religioso, la Bibbia chiaramente dimostra che la dominanza maschile è idea di Dio, e di conseguenza 'buona'.

Complessivamente il patriarcato è benefico alla società e dovrebbe essere difeso e accettato dalle comunità e cittadini civili.  E' puro imbroglio dire che il patriarcato è "oppressivo e abusivo sul femminile (e il maschile)".  Questa impetuosa dichiarazione non è qualificata ed è senza fiato nella sua ignoranza. Questa posizione feministica è ridicola, arrogante e ben lontana dal marchio.

E' questo tipo di insipido femministicamente ispirato nonsenso che causa problemi fra uomini e donne. Conclusi nel dire che è il femminismo il nemico di tutto quello che è buono perché esso si oppone alla paternità e ai valori famigliari, e non vede valore intrinseco nella mascolinità.

Ricevetti fuoco di fila per aver detto questo. Mi fu dichiarato che avevo un "chiuso, prevenuto e una stretta vista del mondo" e che ero "un imbarazzo al movimento degli uomini".

Non potevo credere alla forza di questi attacchi.  Essi erano sgradevoli, sgarbati senza fare nessun sforzo ad impegnarsi in un razionale, sensibile dibattito - semplicemente mi spararono 'di punto in bianco'. Sono sicuro che le persone che li scrissero si vantavano di essere in contatto con il loro lato femminile, e che credevano che i maschi devono dimostrare compassione e gentilezza - cioè con l'eccezione di quei uomini che difendono gli uomini e che credono che il patriarcato è generalmente cosa buona sia per gli uomini come per le donne.

Ahimè, il movimento maschile ha tanti uomini dentro i suoi ranghi che operano da una prospettiva feministica. Finché faranno questo, eroderanno ulteriormente la condizione e potere maschile. In effetti questi uomini che si spacciano come i campioni delle cause dei maschi, stanno di fatto, dormendo col nemico. Uomini che credono nella basilare struttura filosofica del femminismo, sono parte della Quinta colonna (cioè spie, il nemico fra di noi). Le formiche bianche (termiti) del movimento maschile che succhiano la vita e la bontà da esso.

Non siate illusi, il femminismo non è per l'eguaglianza sessuale, ma è interessato solo al  Potere Femminile - in tutte le sue manifestazioni - ed è il nemico di tutto quello che è buono. Qualcuno potrebbe obiettare che i colpevoli sono le "gender" (sesso) femministe, mentre le "equità" femministe sono "i buoni" perché sono simpatetiche verso gli uomini.

Lasciatemi rispondere che la maggioranza delle riforme legislative sono state vinte dalle "gender" Femministe. Se tu sei una carrierista, per forza penseresti che è "buona cosa". D'altra parte se io vivessi in una nazione dove si pratica la mutilazione genitale delle femmine, anch'io sarei etichettato come "equità" femminista per oppormi a questa pratica barbarica.  Ci sono questioni legittime che qualsiasi benpensante persona dovrebbe opporsi. 

A quelli che non sono chiari sulle differenze fra le "gender" femministe e le "equità" femministe, il primo gruppo è privo di umorismo che non è interessato al dibattito aperto.  L'etichetta di "gender" femministe è appropriato perché esse sono ossessionate su tre teorie fondamentali:

Primo esse credono che non c'è differenza fra i sessi. Per questo esse hanno spinto il termine "gender" su di noi. "Gender" è in fatti assegnato dalla società e perciò non innato.  Secondo loro. la società e la cultura hanno assegnato i "gender" 'maschio' e 'femmina'.  In altre parole, se non fosse per i "mali" della cultura patriarcale, noi vivremmo come se fossimo degli "eunuchi" in una società asessuale.

Il secondo credo che caratterizza le "gender" femministe è la loro ossessione con la malvagità del patriarcato.  Il patriarcato, secondo la loro distorta vista della realtà, è che infatti c'è una universale cospirazione degli uomini di tenere le donne al loro posto, che fa vittime tutte le donne. Cosa è peggio, esse credono che tutti gli uomini sono innatamente violenti dovuto alla loro socializzazione dentro il patriarcato. Perciò esse credono che il patriarcato deve essere distrutto a tutti i costi, anche se questo significa forzare i nostri governi ad un socialismo totalitario che riscriva e supporti i principi del testo "gender". Il loro punto di vista getta dalla finestra tutte le convenzioni sociali e tutte le libertà politiche provate nel tempo.

Infine, le "gender" femministe credono che la più importante caratteristica di tutte le donne è quella di essere tutte vittime. Perciò tutte le politiche del governo devono essere orientate e ribaltate ad alleviare lo stato di vittima delle donne. Questo, naturalmente, è principalmente realizzato attraverso l'aggressione al patriarcato.  Le "gender" femministe sono le più corteggiate dalla politicamente corretta media. Persino quando leggi i tanti 'siti maschili' vedi questo pensiero venire fuori, sia in modo lampante e come in forma insinuante e sottile.

In somma, le "gender" femministe esistono in un solipsistico vuoto dove qualsiasi suggerimento di pensiero mondiale che contraddice il loro viene considerato come eresia.

Il più della seconda ondata delle femministe erano "gender" femministe. La nuova generazione di femministe sono per la maggior parte "equità" femministe. Il loro interesse è quello di avanzare e di proteggere le opportunità che le donne hanno combattuto durante gli ultimi decenni dopo la seconda guerra mondiale. Esse hanno decisamente una più ottimistica veduta del mondo ma comunque esse falliscono di vedere qualcosa di sostanzialmente sbagliato con la politica e le riforme sociali ottenute dalle "gender" femministe.

Senza dubbio le "equità" femministe sono un gruppo più equilibrato, esse credono che la rivoluzione per le opportunità alle donne ha avuto successo. Ma, allo stesso tempo, la maggior parte di loro direbbe che la famiglia e la maternità sono accettabili stili di vita per le donne e onorabili e opzioni soddisfacenti per almeno qualche donna e non una cospirazione del patriarcato. 

Le "equità" femministe credono anche in aperti dibattiti di idee.  Tuttavia, è facile ad essere aperti ad altre idee quando le "gender" femministe hanno vinto le maggiori battaglie e hanno effettivamente silenziato la voce maschile, particolarmente quella degli uomini tradizionali e anche delle donne tradizionali. Esse hanno catturato l'alto terreno morale e lo difendono fino alla morte.  Fino a quel tempo quando le "gender" femministe saranno rimosse da questo alto terreno morale femminista, gli uomini saranno effettivamente neutralizzati e negati una genuina voce libera. Le "gender" femministe hanno effettivamente ucciso dibattiti significativi sui ruoli sessuali, uomini e la vita famigliare nel manipolare il significato dei concetti chiave e parole che è virtualmente impossibile per uno di liberarsi dal loro strozzamento.

Non è sorpresa che le "gender" femministe considerano le "equità" femministe come traditrici alla causa della sorellanza. La grande debolezza delle "equità" femministe è che loro non affrontano i problemi sistematici che soggiogano gli uomini come l'azione affermativa e la negativa rappresentanza della mascolinità nella nostra cultura.

Sono stato nei movimenti maschili per più di venticinque anni e in quel periodo non ho visto nessun progresso nei diritti degli uomini.  Allo stesso tempo ho visto il loro stato e influenza tramontare sotto l'assalto tsunami violento delle "gender" femministe .

Naturalmente vivo in speranza e vivo fiducioso che un giorno il femminismo collassi sotto il suo peso, disfacendosi e poi lentamente sbiadire nell'oblio. Sfortunatamente questa speranza è scalzata dalla misura alla quale il femminismo ha già vinto il giorno.  Il processo della disintegrazione sociale è già in azione da qualche decennio e stupidamente l'apatia maschile ai severi pericoli che li affrontano è ancora forte. E anche se la diga sta dimostrando piccole incrinature, è ancora lontana dal collasso. La lunga scura notte del domino femministico è ancora lontano dall'essere rotto.

Persino anche se la ideologia femminista fosse dimostrata domani di essere il più grande imbroglio da quando lo fu il 'Piltdown Man', non farebbe nessuna differenza, perché la gente continuerebbe comunque a crederci dato che sembra così plausibile e in aggiunta è la cosa "progressiva" da farsi.

Oggigiorno, sin dalla nascita i maschi sono programmati a far piacere alle donne.  Gli uomini stanno diventando sempre più effeminati ogni generazione dovuto al dominate processo di socializzazione femminile. Questo è anche associato con l'esteso uso di ormoni femminili nella produzione e processi del cibo che causa caratteristiche femminile nello sviluppo dei maschi.  Chissà forse presto avremo l'essere androgino.

Negli ultimi cinque anni le "gender" femministe hanno persuaso gli uomini, specialmente i politici maschi, che il sistema patriarcale è così prevenuto contro le donne che esse hanno bisogno di considerazione speciale come un 'Ufficio per lo Stato delle Donne' e misure legislative come 'azione affermativa, eccetera'.  E i politici, tenendo conto che le donne sono la maggioranza dei votanti, e per paura di perdere il seggiolino, si sono fiaccamente sottomessi. Persino pensano (stupidamente) che le femministe hanno ragione per le loro lamentele.

Dietro la mente maschile c'è questa cosa di aver cura per le donne, di far piacere a loro, e anche una doppia nozione della vulnerabilità femminile e la dno quello che si meritano?  Le donne non devono essere svantaggiate in nessun modo. anche se gli uomini di conseguenza sono svantaggiati e gli viene tolto quello che già hanno.  E allora che importa se il sistema favorisce le donne! Meglio questo che avere un sistema che sembra sfruttare le donne e nega loro questa cosa chiamata eufemisticamente "uguale opportunità" in impiego ed educazione. Perciò non imposta se uno stagnino si lamenta che il Tribunale per la Famiglia è prevenuto contro gli uomini, o che l'educazione moderna favorisce le femmine, o che le donne si prendono due su tre dei nuovi lavori. Questo è perfettamente accettabile, è il prezzo che si deve pagare per 'liberare le donne'. 

Allora, quale è la risposta al femminismo in tutte le sue manifestazioni?  Per me non fa nessuna differenza se parliamo di "gender" femminismo o di "equità" femminismo.  Dopo tutto non vengono dallo stesso posto e non inseguono gli stessi obiettivi sociali?  L'unica differenza fra di loro è che le "gender" femministe sono in più grande fretta di realizzare i loro stessi obiettivi.

Non si può discutere su una base ragionevole perché mi sembra che quello che è interpretato come dibattito è altamente emotivo e soggettivo - certamente non razionale per la maggior parte. Le "gender" femministe controllano il mondo emozionale e finché lo faranno gli uomini non riusciranno mai a vincere la battaglia dei sessi su terreno razionale.

Allora che possibilità hanno gli uomini (come classe) nella società matriarcale di oggi?  Il sistema politico anche se dominato numericamente da uomini è in realtà dominato - tenuto in una emozionale camicia di forza - dalle "gender" femministe. E nemmeno serve correre ai Tribunali, essi sono disperatamente istupiditi dalle "gender" femministe.  Lo stesso dicasi per il sistema scolastico e Sindacale. E cosa dire per le chiese tradizionali e non?  E' una grande delusione, esse sono troppo occupate ad abbandonare la loro costituzione - cioè La Bibbia - nell'ordinare donne al pulpito, al pastorato, all'anzianato e nell'introdurre liturgia asessuale, anche modificando la Bibbia a proposito. 

Adesso, ahimè quel Pandora box della 'eguaglianza sessuale' è stato aperto e le donne avendo gustato l'autodeterminazione, non se la lasceranno scappare in umiltà. Perciò in questa confusione è un futile esercizio cercare di determinare quali sono i ruoli dei sessi. Su un livello razionale l'argomento per l'eguaglianza, è difficile da confutare, infatti quasi impossibile nel contesto di un rapido emotivo dibattito sessuale.

Tante cose sono cambiate negli ultimi quarant'anni, prima si diceva che una donna senza il suo uomo era niente, oggigiorno è un ribaltone e si dice che l'uomo senza la donna è niente.

Ci sono stati tanti piccoli significanti cambiamenti che sono risultati in un nuovo modello sessuale: l'uomo stupidis e la "gender" femminista.

Noi uomini dobbiamo costruire il nostro modello, se vogliamo affrontare seriamente questi problemi che ci fronteggiano. Quando uno guarda la psicologia umana, è interessante notare come la mente lavora.  La gente agisce e pensa sulla base di credenza - non sulla ragione.  La società moderna crede che gli uomini e le donne sono uguali e perciò l'esito deve essere uguale. Questo non è un argomento di pura giustizia sociale ma un argomento di credo e attaccamento emotivo. Allora, se vogliamo girare la marea contro le femministe dobbiamo purtroppo allontanarci dalla razionale ragione, almeno per un poco.

La gente ha bisogno di qualcosa che trascende la fragilità umana, l'egoismo e la soggettività. La psiche umana è desiderosa per una filosofia di vita che trascende i limiti umani della saggezza - di qualcosa sopra l'origine umana. Se gli uomini sono pronti a fermare "il mostruoso reggimento delle donne" (monstrous regiment of women' (John Knox)) e di riacquistare il controllo della situazione e delle loro vite, allora un risveglio religioso è esattamente quello che ci vuole. 

In vista di ciò, quello che chiedo è il ripristino di "quella religione dei vecchi tempi".  La maggior parte delle religioni, se non tutte, sono di natura patriarcale. Nel Cristianesimo e nel Giudaismo Ortodosso, Dio è visto in termini maschili e il ruolo tradizionale dei sessi fino dall'inizio dei tempi è sostenuto.  Dobbiamo dunque incoraggiare ed avanzare la religione ed i valori conservativi che ne derivano da essa. La Bibbia, interpretata giustamente, insegna che mentre gli uomini e donne sono uguali in valore, i sessi hanno una relazione interdipendente dove i loro ruoli sono complementari ma differenti.

Il sistema educativo secolare è dominato dalle "gender" femministe. Questa è la ragione del perché il "gender" femminismo crebbe così velocemente.  Avendo adesso conquistato il controllo dell'educazione, il femminismo cominciò ad scalzare l'autorità dei genitori e fecero/fanno una incessante campagna contro i ruoli tradizionali degli uomini e delle donne. per controbattere questo noi dobbiamo avere una alternativa a questo sistema educativo che sostenga relazioni complementari e l'interdipendenza dei sessi - rafforzato da una forte base religiosa.

Inoltre dobbiamo ridare alle famiglie l'autorità che avevano una volta.  Troppo spesso i genitori abrogano l'insegnamento dei valori all'educazione secolare che è dominata da gruppi con interessi speciali determinati a scalzare l'autorità dei genitori ed i tradizionali ruoli sessuali.  Cruciale nell'inculcare i valori a casa sono i ruoli dei padri e delle madri. Mentre le madri hanno il desiderio di insegnare i valori giusti ai loro figli, una madre lo può fare soltanto se ne ha il tempo e le energie necessarie. I fatti sono che una madre che lavora fuori di casa semplicemente non ne ha il tempo ne l'energia per insegnare questi valori, nonostante dia loro "tempo di qualità".  Ai bambini tempo di quantità è più importante che tempo di qualità.

Un figlio preferisce di gran lunga passare mezz'ora col padre a dare qualche calcio alla palla piuttosto che ricevere l'ultima Play Station e parlare con lui meno di 30 secondi al giorno.

E' cosa certa e veritiera che quando la religione è forte, il femminismo è debole.  Quando il femminismo è forte, la religione è debole.  Il femminismo divenne popolare soltanto quando le maggiori religioni cominciarono a vacillare e calare - indebolite dalla teologia liberale - e cosi forti femministe cominciarono a schiavizzare deboli uomini come faceva a loro piacere.  Mettendola semplicemente, le femministe aggredirono la religione organizzata e vinsero. E così adesso la gente, specialmente gli uomini, si aggregano al femminismo che appare vittorioso. Gli uomini evitano la religione perché è percepita come avere uno stato di perdente. Agli uomini non piace essere identificati come perdenti, come esseri vacillanti e conquistati, anche oggi lo sono.

Quale è allora la risposta?  Ce ne è una sola, ritornare in massa al fondamentalismo religioso.  Se ci fosse un risveglio spirituale nelle Chiese, allora come una volta le Chiese diventeranno vive e capaci di opporsi e di alzarsi contro i mali fra di noi e di agire come un antidoto al femminismo.

Ma finché la società nuovamente abbraccia i principi del Cristianesimo Biblico, il femminismo regnerà supremo.  Allora preghiamo fortemente per un risveglio religioso sulle nostre terre in modo tale che la minaccia del femminismo venga consegnata ad un mucchio di letame della storia.

Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

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Re:Alan Barron - patriarcato , femminismo e teoria gender .
« Risposta #1 il: Giugno 21, 2013, 11:14:27 am »
Ma oggi il patriarcato, almeno in occidente, non esiste più. In Italia c'è ancora la patrilinearità ma non il patriarcato. Gli ultimi residui di patriarcato, la patria potestà e la figura del capofamiglia, sono stati aboliti con la riforma di famiglia del '70.
Ora c'è la famiglia mononucleare.

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Re:Alan Barron - patriarcato , femminismo e teoria gender .
« Risposta #2 il: Giugno 21, 2013, 12:17:50 pm »
Ma oggi il patriarcato, almeno in occidente, non esiste più. In Italia c'è ancora la patrilinearità ma non il patriarcato. Gli ultimi residui di patriarcato, la patria potestà e la figura del capofamiglia, sono stati aboliti con la riforma di famiglia del '70.
Ora c'è la famiglia mononucleare.

Appunto con la distruzione della società patrircale è stato leso il più sacro diritto dell'uomo , che costituisce al contempo anche un dovere che consiste nel preservare le caratteristiche virili dell'uomo , affinchè queste migliori caratteristiche dell'uomo rendano possibile un nobile progresso dell'uomo medesimo dando avvio ad una nuova epoca rinascimentale per tutto il resto dell'umanità .
Quindi , la nostra società dovrà primariamente impegnarsi a riportare l'uomo dalla situazione di ignominia nel quale è stato precipitato a causa del femminismo , a quella di creatura fatta a "immagine e somiglianza del Signore" e non in repellenti ibridi ermafroditi . 
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