Autore Topic: Ravasio: "le devastanti coseguenze della pornografia"  (Letto 36920 volte)

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Offline Dottor Zero

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Re:Ravasio: "le devastanti coseguenze della pornografia"
« Risposta #30 il: Giugno 26, 2013, 13:21:24 pm »
io cerco di guardare pornografia il meno possibile e sto molto meglio di quando invece durante periodi bui mi ammazzavo di seghe

Ecco vedi? Perché ammazzarsi di seghe?
Sono gli estremi che non vanno bene.
Per me non masturbarsi mai è un estremo, come lo è farsi 10 seghe al giorno.
Ci sono periodi, come questo per esempio, in cui quasi mi dimentico di avere quei video. Però so che sono lì, pronti all'occorrenza. Non è che per questo devo abusarne. Comprendi?

il problema odierno e' che il porno e' a portata di click e gratuito, per forza diventa un problema sociale, quando ero giovane almeno c'era da pagare e cercare i posti dove recuperarlo, ora anche un bambino puo' vedere porno di ogni tipo sul suo smartphone e a costo zero.

Già, tristemente vero.  :disgust:

Offline Stendardo

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Re:Ravasio: "le devastanti coseguenze della pornografia"
« Risposta #31 il: Giugno 26, 2013, 13:43:16 pm »
So che non ci crederete , ma io personalmente ed il Signore mi è testimone , non vado mai in siti porno o vedo filmati porno , non ne sento assolutamente alcun bisogno , eppure sono anch'io sono uomo , al contempo , già so dentro di me che se , per curiosità , decidessi di visitare i siti porno o di visionare un filmato pornografico , già so che il mio corpo sarebbe scombussolato da eccitamenti sessuali , iniziarei a provare piacere in questo comportamento e continuerei a cibarmi di questi piaceri in maniera esponenziale come in un circolo vizioso .
Vi siete mai chiesti , in maniera razionale , perchè la nostra società capitalista e decadente bombarda letteralmente gli uomini di eccitamenti sessuali in ogni ambito della vita sociale e familiare , anche al di là dei siti porno e dei film porno ?
Oltre che per un motivo economico , non è anche e soprattutto per rendere l'uomo "cieco" (come appunto ebbe a dire San Tommaso d'Aquino) e succube di questa società così edonistica e materialistica suscitando negli uomini gli istinti più bassi e distogliendo al contempo l'uomo da nobili ideali che sono gli unici che possono abbattere questo sistema così perverso ?
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Offline controcorrente

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Re:Ravasio: "le devastanti coseguenze della pornografia"
« Risposta #32 il: Giugno 26, 2013, 13:51:29 pm »

Vi siete mai chiesti , in maniera razionale , perchè la nostra società capitalista e decadente bombarda letteralmente gli uomini di eccitamenti sessuali in ogni ambito della vita sociale e familiare , anche al di là dei siti porno e dei film porno ?
Oltre che per un motivo economico , non è anche e soprattutto per rendere l'uomo "cieco" (come appunto ebbe a dire San Tommaso d'Aquino) e succube di questa società così edonistica e materialistica suscitando negli uomini gli istinti più bassi e distogliendo al contempo l'uomo da nobili ideali che sono gli unici che possono abbattere questo sistema così perverso ?


10 E LODE!  :clapping: :ok:

Offline Dottor Zero

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Re:Ravasio: "le devastanti coseguenze della pornografia"
« Risposta #33 il: Giugno 26, 2013, 14:08:26 pm »
So che non ci crederete , ma io personalmente ed il Signore mi è testimone , non vado mai in siti porno o vedo filmati porno

Bravo! Il Signore ti ricompenserà!

Offline Stendardo

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Re:Ravasio: "le devastanti coseguenze della pornografia"
« Risposta #34 il: Giugno 26, 2013, 14:25:25 pm »
Bravo! Il Signore ti ricompenserà!

Ma guarda che per me non è affatto un sacrificio .
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Alberto86

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Re:Ravasio: "le devastanti coseguenze della pornografia"
« Risposta #35 il: Giugno 26, 2013, 14:29:44 pm »
Fortuna che esiste la pornografia che dà delle valvole di sfogo, altrimenti sarebbero stati cazzi amari!

Quoto.
Preferirei sapere di più uomini "bisognosi" che possono accedere ad una prostituzione legale, regolamentale, controllata e sicura.
Ma dato che la situazione è quella che è, lasciate agli uomini almeno quello.


......
Ci sono periodi, come questo per esempio, in cui quasi mi dimentico di avere quei video. Però so che sono lì, pronti all'occorrenza. Non è che per questo devo abusarne. Comprendi?
...


Esatto. Per me è proprio questo il punto.
Ognuno dev'essere libero di decidere se, quando e come vederli. LIBERTA'!!!
Nessuno deve imporre nulla, sopratutto le blatte femministe.

Ps: personalmente preferisco nettamente un certo tipo di erotismo al porno tipicamente commerciale di stampo americano.
Ma questo è un mio punto di vista.


Offline raniran

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Re:Ravasio: "le devastanti coseguenze della pornografia"
« Risposta #36 il: Luglio 09, 2013, 17:28:11 pm »
Bravo Standarte
Ci voleva questa Voce
Quoto in pieno
ALe
fonte : http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=1968

LE DEVASTANTI CONSEGUENZE DELLA PORNOGRAFIA
 
Con la diffusione di internet è diventata facilmente accessibile a chiunque e dovunque come mai era successo prima
 

di Maurizio Ravasio

 Una delle conseguenze più concrete della secolarizzazione è senz'altro la difficoltà per molti di riconoscere un significato vero della propria vita e il conseguente disperato desiderio di placare questa insoddisfazione perenne con tentativi anche parziali ed effimeri. Tra questi vi è l'idolatria violenta della sessualità, la cui diretta conseguenza è la pornografia. (...) Con la diffusione di internet, poi, la pornografia è diventata facilmente accessibile a chiunque e dovunque come mai era successo prima: sia il suo consumo che la sua produzione sono infatti in continua espansione.
Tutto ciò contribuisce a fare dell'industria del porno un business sempre più redditizio che nei soli Stati Uniti muove almeno quattro miliardi di dollari all'anno. Un business che però non è privo di conseguenze. Proprio delle conseguenze sociali della diffusione della pornografia si è occupato recentemente "The Social Costs of Pornography", studio plurale coordinato da diversi istituti di ricerca statunitensi che ha raccolto i lavori di decine di accademici ed esperti di diversi settori: dalla medicina alla psicologia, dalle scienze sociali al diritto, con lo scopo di delineare un quadro a tuttotondo del fenomeno e delle sue conseguenze.
 
DIPENDENZA
La pornografia via internet, si legge nel report dello studio, può ingenerare comportamenti che la letteratura clinica e psicologica non esita a definire dipendenza: «proprio come la dipendenza da alcol, nicotina e altre sostanze. La dipendenza dalla pornografia può diventare persino più patologica» influendo negativamente sulle relazioni sociali dell'utente. La pornografia on line offre infatti un harem senza fine di intrattenimento hard, i suoi consumatori compulsivi finiscono così per iperstimolare il loro sistema emotivo provocando ripercussioni a livello neurologico: «gli uomini che ai loro computer utilizzano assuefatti la pornografia – dice lo psichiatra Norman Doidge – sono sorprendentemente simili ai topi in gabbia [di certi esperimenti scientifici] che premono la leva per ottenere una goccia di dopamina». Il terapista J.C. Manning mette in guardia dal sottovalutare il fenomeno: «coloro che sostengono che la pornografia sia un intrattenimento innocuo, un'espressione sessuale benigna o un aiuto coniugale, evidentemente non si sono mai seduti in uno studio di un terapista con individui, coppie o famiglie che tremano a causa dell'effetto devastante di questo materiale».
 
IL PIANO INCLINATO
A causa dell'onnipresenza della pornografia, avverte "The Social Costs of Pornography", si assiste oggi ad un fenomeno di saturazione culturale per cui la televisione, le riviste e le canzoni pop contengono regolarmente «immagini, situazioni e testi che una generazione fa sarebbero stati etichettati come "soft porn"». La pornografia desensibilizza i suoi spettatori e di conseguenza muta non solo per quantità ma anche per qualità. I porno-utenti sono infatti portati ad utilizzare un immaginario sempre più hard che una volta avrebbero ritenuto sconvolgente: «i resoconti di chi l'ha visto descrive ciò che ora viene considerato "hard-core" in termini che sbalordirebbero l'immaginazione e scioccherebbero la coscienza di chiunque non sia un utilizzatore di pornografia hard-core», afferma il professor James Stoner.
 
IMMAGINE DELLA DONNA
La cultura pornografica contribuisce in maniera fondamentale a veicolare un'immagine degradante delle donne. Diversi studi accademici hanno mostrato che i ragazzi esposti all'intrattenimento sessualizzato dei media hanno una propensione sensibilmente maggiore a «guardare la donna come un oggetto sessuale» invece che come una persona, mentre l'esposizione abitudinaria alla pornografia può predisporre le adolescenti a comportamenti sessualmente rischiosi. Inoltre «le ragazze esposte alla pornografia hanno più probabilità di essere vittime di violenza sessuale. La normalizzazione della promiscuità porta le adolescenti anche ad un rischio maggiore di contrarre malattie sessualmente trasmissibili».
 
FAMIGLIA
Nel bilancio nascosto dell'industria del porno c'è spazio anche per altre vittime: le famiglie. La scoperta che il partner ricorre alla pornografia ha spesso delle ripercussioni nei rapporti interpersonali: costi psichici, oltre che una maggiore probabilità di rottura dell'equilibrio famigliare. In più, come afferma il terapista Manning, la pornografia «è spesso associata ad attività che minano l'esclusività e la fedeltà coniugale e aumentano il rischio di trasmissione di malattie veneree». Al riguardo, uno studio pubblicato su Social Science Quarterly rivela che tra i clienti delle prostitute i porno-utenti sono quattro volte più numerosi di chi non ricorre all'intrattenimento hard. Lo stesso studio mostra che tra coloro che hanno una relazione extraconiugale è tre volte più probabile trovare un uomo che utilizza pornografia on line, rispetto ad uno che non ne fa uso.
 
BAMBINI E ADOLESCENTI
Non c'è nessun dubbio, afferma la ricerca, sul fatto che oggi bambini ed adolescenti siano esposti alla pornografia come mai era successo prima d'ora. Quest'esposizione risulta particolarmente dannosa per i più piccoli perché è un «modo brutale di essere introdotti alla sessualità» ed è il viatico per comportamenti sessualmente aggressivi. La correlazione pornografia/violenza è ricorrente in diversi studi in materia: alcune ricerche sull'argomento, tra cui una italiana, hanno mostrato che gli adolescenti che utilizzano materiale hard hanno più probabilità di «aver tormentato sessualmente un coetaneo o aver forzato qualcuno ad avere un rapporto sessuale» rispetto ai loro pari che non ricorrono alla pornografia e che la quasi totalità dei giovani sex offenders è stata esposta a materiale a luci rosse durante l'infanzia.
 
PORNOGRAFIA E VIOLENZA
La pornografia, sostiene la psichiatra Mary Anne Layden dell'Università della Pennsylvania, ha la capacità «non solo di insegnare attitudini e comportamenti sociali, ma anche di dare il permesso per metterli in pratica». La legittimazione dell'uso della forza per fini sessuali è considerata dagli studiosi l'influenza più insidiosa della pornografia, soprattutto di quella che ricorre ad un immaginario violento. Tra i sex offenders l'83% degli stupratori e il 67% dei molestatori di minori ha dichiarato di fare uso di materiali hard-core, mentre tra i non-offenders la percentuale scende di molto (29%). Gli studi in materia rivelano che più frequentemente gli uomini usano la pornografia e più violento è il materiale utilizzato, più aumenta la spinta a compiere aggressioni sessuali. «Complessivamente – osserva in conclusione la psichiatra – il corpo della ricerca sulla pornografia rivela una quantità di atteggiamenti e comportamenti negativi che sono connessi al suo uso. La pornografia funziona come un maestro, una legittimazione ed un pulsante di accensione per questi comportamenti negativi. Il danno si riscontra in uomini, donne, bambini e in adulti sia sposati che single. Riguarda comportamenti patologici, comportamenti illegali e alcuni comportamenti che sono sia illegali che patologici».
 
 

Fonte: Unione Cristiani Cattolici Razionali, 25/09/2011
 
Pubblicato su BastaBugie n. 215
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Offline raniran

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Re:Ravasio: "le devastanti coseguenze della pornografia"
« Risposta #37 il: Luglio 09, 2013, 17:30:07 pm »
Quoto.
Preferirei sapere di più uomini "bisognosi" che possono accedere ad una prostituzione legale, regolamentale, controllata e sicura.
Ma dato che la situazione è quella che è, lasciate agli uomini almeno quello.



Esatto. Per me è proprio questo il punto.
Ognuno dev'essere libero di decidere se, quando e come vederli. LIBERTA'!!!
Nessuno deve imporre nulla, sopratutto le blatte femministe.

Ps: personalmente preferisco nettamente un certo tipo di erotismo al porno tipicamente commerciale di stampo americano.
Ma questo è un mio punto di vista.

Prostituzione legalizzata  e bando alla pornografia in rete
La donna ha propensione a vendere il proprio corpo (sapendo che sarà di sicuro comperata)
 in cambio di soldi e/o favori
Farsi fare foto porno per la rete rende ed è diffuso soprattutto tra le teenagers
vietiamolo facendo voce ai politici e raccogliendo firme
...almeno questo...
ALe
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Online Jason

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Re:Ravasio: "le devastanti coseguenze della pornografia"
« Risposta #38 il: Luglio 10, 2013, 00:26:52 am »
So che non ci crederete , ma io personalmente ed il Signore mi è testimone , non vado mai in siti porno o vedo filmati porno , non ne sento assolutamente alcun bisogno , eppure sono anch'io sono uomo , al contempo , già so dentro di me che se , per curiosità , decidessi di visitare i siti porno o di visionare un filmato pornografico , già so che il mio corpo sarebbe scombussolato da eccitamenti sessuali , iniziarei a provare piacere in questo comportamento e continuerei a cibarmi di questi piaceri in maniera esponenziale come in un circolo vizioso .
Vi siete mai chiesti , in maniera razionale , perchè la nostra società capitalista e decadente bombarda letteralmente gli uomini di eccitamenti sessuali in ogni ambito della vita sociale e familiare , anche al di là dei siti porno e dei film porno ?
Oltre che per un motivo economico , non è anche e soprattutto per rendere l'uomo "cieco" (come appunto ebbe a dire San Tommaso d'Aquino) e succube di questa società così edonistica e materialistica suscitando negli uomini gli istinti più bassi e distogliendo al contempo l'uomo da nobili ideali che sono gli unici che possono abbattere questo sistema così perverso ?

Quoto. La pornografia è un'invenzione femminista per rendere il sesso maschile più dipendente dal sesso , alias più addomesticabile  . Guardando continuamente quelle cose , infatti , aumenti il desiderio sessuale negli uomini, desiderio che però raramente è adeguatamente bilanciato . Con tutte quello che ne consegue . La pornografia NON è un bene .
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline kautostar

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Re:Ravasio: "le devastanti coseguenze della pornografia"
« Risposta #39 il: Luglio 10, 2013, 00:44:56 am »
Quoto. La pornografia è un'invenzione femminista per rendere il sesso maschile più dipendente dal sesso , alias più addomesticabile  . Guardando continuamente quelle cose , infatti , aumenti il desiderio sessuale negli uomini, desiderio che però raramente è adeguatamente bilanciato . Con tutte quello che ne consegue . La pornografia NON è un bene .
Femminista? a me risulta che tutti i più grandi registi e produttori pornografici sono uomini! tutti femministi?
Non metto in dubbio che l'abuso di pornografia possa essere dannoso per una sana vita sessuale, però dire che è un'invenzione femminista, è una dietrologia assurda!
Tant'è vero che le femministe storiche(e anche molte di quelle  moderne, tipo la Zanardo)sono sempre state nemiche acerrime della pornografia, accusando il cinema porno di essere moralmente responsabile delle peggiori nefandezze contro le donne

Offline Dottor Zero

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Re:Ravasio: "le devastanti coseguenze della pornografia"
« Risposta #40 il: Luglio 10, 2013, 09:01:32 am »
Non metto in dubbio che l'abuso di pornografia possa essere dannoso per una sana vita sessuale

Ancora?  :blink:  :doh:

Ma non hai capito che molta gente non ha una vita sessuale e non l'avrà mai, perché per un motivo o per l'altro gli è preclusa?
Ma secondo te, se uomini e donne avessero una sana e soddisfacente vita sessuale, ricorrerebbero alla pornografia? La risposta è ovvia.
Sì, come ho già detto, e lo ribadisco, c'è gente che scopa e guarda nel contempo film hard, come ci sono coppie che si fanno persino "aiutare" dalla pornografia, nel senso che la usano per avere nuovi stimoli. Però il 90% degli uomini e delle donne che ricorre alla pornografia lo fa perché la normale vita sessuale è una chimera, un sogno irraggiungibile! Cioè, sia chiaro questo.
Ecco perché in un mio precedente commento ho scritto che vedo di buon occhio l'uso della pornografia come normale sfogo per coloro che non fanno sesso. Non tanto per la donna che ne può anche fare a meno, ma per l'uomo, che se non "erutta" di tanto in tanto va fuori di testa!

Offline kautostar

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Re:Ravasio: "le devastanti coseguenze della pornografia"
« Risposta #41 il: Luglio 10, 2013, 12:26:49 pm »
Ancora?  :blink:  :doh:

Ma non hai capito che molta gente non ha una vita sessuale e non l'avrà mai, perché per un motivo o per l'altro gli è preclusa?
Ma secondo te, se uomini e donne avessero una sana e soddisfacente vita sessuale, ricorrerebbero alla pornografia? La risposta è ovvia.
Sì, come ho già detto, e lo ribadisco, c'è gente che scopa e guarda nel contempo film hard, come ci sono coppie che si fanno persino "aiutare" dalla pornografia, nel senso che la usano per avere nuovi stimoli. Però il 90% degli uomini e delle donne che ricorre alla pornografia lo fa perché la normale vita sessuale è una chimera, un sogno irraggiungibile! Cioè, sia chiaro questo.
Ecco perché in un mio precedente commento ho scritto che vedo di buon occhio l'uso della pornografia come normale sfogo per coloro che non fanno sesso. Non tanto per la donna che ne può anche fare a meno, ma per l'uomo, che se non "erutta" di tanto in tanto va fuori di testa!
Ma guarda che anche io credo che la pornografia faccia molto più bene che male, leggi anche gli altri miei commenti!

Offline Lucia

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Re:Ravasio: "le devastanti coseguenze della pornografia"
« Risposta #42 il: Luglio 11, 2013, 12:06:17 pm »
l'assedio pubblicitario e tutto il marketing orientato per il consumo ossessivo non hanno lo stesso effetto di dipendenza, risveglio dei desideri che diversamente non le avresti avuti, esattamente come la pornografia?  :hmm:

Alberto86

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Re:Ravasio: "le devastanti coseguenze della pornografia"
« Risposta #43 il: Luglio 11, 2013, 19:54:08 pm »
Quoto. La pornografia è un'invenzione femminista ....


Addirittura!  :D
Potete dire tutto della pornografia, ma che sia un'invezione femminista ce ne vuole di fantasia!  :D  :P
Il porno è stato sempre odiato dalle femministe e dato che non sono mai riuscite ad infierirgli duri colpi, le femministe negli anni si sono inventate il "porno femminista".
Avete forse dimenticato che in paesi femministi come la Svezia lo Stato elargisce soldi pubblici per incentivare il porno "fatto dalle donne per le donne"??
« Ultima modifica: Luglio 11, 2013, 20:11:07 pm da Alberto86 »

Offline Stendardo

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Re:Ravasio: "le devastanti coseguenze della pornografia"
« Risposta #44 il: Luglio 11, 2013, 21:06:25 pm »
Fonte : http://www.centrosangiorgio.com/

COME LA PORNOGRAFIA DROGA ED ALTERA IL TUO CERVELLO di Donald L. Hilton Jr.

 L'Autore di questo articolo, uno stimato neurochirurgo della University of Texas, illustra gli effetti devastanti dovuti all'impatto della pornografia sul cervello umano. La sua analisi, sia scientifica che sociale, mostra come questo flagello sia una manifestazione della famosa rivoluzione sessuale degli anni Sessanta. D'altronde, fin dalla sua nascita, questo movimento ha rivendicato il diritto al libero amore e al consumo di sostanze stupefacenti come mezzi di liberazione dell'individuo. E in fondo che cos'è la pornografia se non una potente droga cerebrale? 
 

 

l La storia della falena zingara
 
l Due errori
 
l «Erba adrenalina»
 
l Una droga è una droga
 
l Disturbo della dopamina
 
l Danno del lobo frontale
 
l La dipendenza è dipendenza
 
l Apprendimento frenetico
 
l Sessualità disumanizzata
l Un triplice amo
l Disastro demografico
l La pornografia come un lanciafiamme
l Aiuto per la guarigione
l La battaglia è iniziata

 

 

Mentre alcuni hanno evitato di usare il termine «dipendenza» nel contesto di certe compulsioni naturali come la sessualità incontrollata, l'eccessiva assunzione di cibo o il gioco d'azzardo, prenderemo in considerazione le evidenze scientifiche attuali per quanto riguarda il cervello e la dipendenza da pornografia. In questo articolo si cercherà di rispondere a due domande:

Biologicamente, è il cervello ad essere colpito dalla pornografia e dalle altre dipendenze sessuali?

Se è così, e se tali dipendenze sono molto diffuse, possono anche avere un effetto a livello sociale?

l La storia della falena zingara

 

Iniziamo con un'apparente digressione. Nel 1869, la falena zingara (Lymantria dispar) è stata importata in America con l'intenzione di dare vita all'industria della seta. Raramente si sono viste buone intenzioni andate a finire così male a causa dell'imprevisto appetito della falena per alberi come le querce, gli aceri, gli olmi fino a devastare le foreste per centocinquant'anni. Numerosi tentativi sono stati fatti per distruggere questa peste, ma un importante passo in avanti giunse nel 1960, quando gli scienziati hanno osservato che la falena zingara maschio seguiva la femmina tramite il suo odore per accoppiarsi. Questo profumo è chiamato feromone, ed è estremamente attraente per il maschio. Nel 1971, è stato pubblicato un articolo dalla rivista Nature in cui era descritto come i feromoni sono stati utilizzati per evitare che le tarme si accoppiassero. Gli scienziati hanno prodotto feromone in grandi quantità e ne hanno permeato l'ambiente in cui vivevano le falene. Questo profumo innaturalmente forte ha sopraffatto la naturale capacità delle femmine di attrarre i maschi, e i maschi, confusi, non sono riusciti a trovare le femmine. Un documento supplementare ha descritto come il controllo della popolazione delle falene sia stato raggiunto «impedendo alle falene zingare maschio di trovare le loro compagne». La falena zingara è stato il primo insetto ad essere controllato mediante l'uso di feromoni, i quali operano in due modi. Uno è chiamato «metodo della confusione». Un aereo sparge un numero insignificante, dal punto di vista dell'ambiente, di palline di plastica imbevute di essenza di feromone. Così Anna Salleh, una giornalista scientifica, ha descritto il fenomeno: «Il maschio rimane stordito e non sa in quale direzione cercare la femmina, oppure diventa insensibile ai naturali livelli di feromone prodotti dalla femmina e non ha alcun incentivo ad accoppiarsi con essa». L'altro stratagemma è detto il «metodo della cattura»: vengono preparate trappole di feromone dalle quali le falene non possono sfuggire; a quel punto, la falena maschio va in cerca della femmina, ma trova solo un sostituto fatale.

 

   
Falena zingara Feromone Anna Salleh

 

l Due errori
 

Cosa ha a che fare tutto ciò con la pornografia? Quest'ultimo è un feromone visivo, una potente droga cerebrale da cento miliardi di dollari l'anno, che sta cambiando la sessualità umana «inibendo l'orientamento» (riferito al succitato esempio del feromone) e «interrompendo la comunicazione pre-accoppiamento tra i sessi», soprattutto attraverso internet. Credo che attualmente stiamo combattendo una guerra contro la pornografia perché molte persone continuano a credere a due errori fondamentali:

Errore n° 1: La pornografia non è una droga;

Errore n° 2: La pornografia non da quindi una vera e propria dipendenza.

Come illustrazione dell'errore n° 1 si consideri la seguente dichiarazione di un dirigente di Wall Street i cui principali profitti derivano dal commercio di materiale pornografico: «Non sono uno "tipo strano" o un pervertito, non è il mio caso. Anch'io ho figli e una famiglia. Ma se posso far soldi sfruttando gente che è strana, ehi, i dollari sono dollari! Non sto vendendo droga. è Wall Street» 2. Ora consideriamo entrambe le opinioni errate alla luce della seguente dichiarazione di un dirigente del settore pornografico: «Il fatto è che la "droga, l'alcol e le sigarette" sono tutti agenti fisici o chimici che possono essere ingeriti e posso dare effetti misurabili e dannosi di dipendenza. La semplice visione di qualsiasi tipo di soggetto rientra difficilmente in questa categoria e, di fatto, sminuisce le reali battaglie che i tossicodipendenti sperimentano nei confronti delle droghe, dell'alcol e delle sigarette, tutti elementi che possono essere letali. Nessuno è mai morto nel guardare il porno. Mentre alcuni soggetti compulsivi possono essere "dipendenti" da qualcosa, come guardare il proprio show televisivo preferito, mangiare un gelato o andare in palestra, nessuno pensa che il gelato sia paragonabile al crack o alla cocaina (ricordate questa dichiarazione; N.d.A.) o che ne dovrebbe essere regolamentata la vendita per la protezione [...] delle persone da sé stesse. Invece, queste azioni compulsive sono giustamente considerate dalla società come difetti della personalità dell'individuo». Ora passeremo in rassegna alcune scienze che sono in relazione con la pornografia, e vedremo anche se essa è un esempio di agente fisico, chimico, ecc..., una «droga», e infine prenderemo in considerazione le ultime ricerche sulla ricompensa naturale del cervello per capire se si tratti di una vera dipendenza cerebrale.
 

l «Erba adrenalina»

 

In primo luogo, vorrei condividere un'esperienza della nostra famiglia di qualche anno fa nel corso di un safari in Africa. Durante una corsa lungo il fiume Zambesi, il nostro ranger ci parlò dell'adrenaline grass, un'erba che cresce lungo le rive del fiume. Gli chiesi perché avesse usato la parola «adrenalina», e lui iniziò a guidare lentamente attraverso l'erba. Improvvisamente fermò il veicolo e disse: «Ecco! Lo vedi»? «Vedere cosa?», gli chiesi. Si avvicinò, e da quella posizione cambiò anche l'angolo di esposizione della luce. Poi capii. Un leone stava nascosto tra l'erba a scrutare il fiume, forse in attesa di qualche preda, oppure di bere dell'acqua. Eravamo seduti su di una Land Rover decappottabile senza porte ne finestrini. Appena ho sentito battermi forte il cuore, ho capito perché questa vegetazione viene chiamata «erba adrenalina». La mia corteccia cerebrale ha visto e definito il pericolo, e lo ha registrato nella parte autonoma, o automatica, del mio sistema nervoso. Il cervello, che è un laboratorio farmaceutico molto efficiente, ha prodotto chimicamente l'adrenalina, inducendo il mio cuore a battere e a correre in preparazione della sopravvivenza. Ero pronto a correre, se necessario (non che avessi buone probabilità con il leone). Ci è stato detto che se fossimo rimasti immobili ai nostri posti, il leone avrebbe guardato la Land Rover nel suo insieme non vedendoci come individui. Fortunatamente questo è stato il nostro caso.
 

l Una droga è una droga

 

è interessante notare che l'adrenalina, chiamata anche epinefrina, è un farmaco che i medici usano in chirurgia e in situazioni di emergenza per stimolare il cuore di un paziente quando batte molto lentamente o addirittura si ferma. Quindi, ecco la domanda: l'epinefrina non è una droga se il cervello la produce (facendo battere il cuore all'impazzata), ma è ancora una droga se la stessa epinefrina è somministrata da un medico? Consideriamo la dopamina. Questo prodotto chimico è un cugino stretto dell'adrenalina; entrambe sono neurotrasmettitori eccitatori che dicono al cervello: «Vai»! La dopamina è importante per le parti del nostro cervello che ci permettono di muoverci, e quando le parti del cervello che producono dopamina vengono danneggiate il risultato è il morbo di Parkinson. Per curare il Parkinson i medici prescrivono la dopamina come farmaco, ed essa aiuta il paziente a muoversi nuovamente. Quindi, la dopamina è un farmaco soltanto se il laboratorio farmaceutico la produce, e non se il cervello produce la stessa sostanza chimica per lo stesso scopo? Certamente, entrambi sono farmaci nel vero senso della parola, indipendentemente da dove vengono prodotti. A riguardo del tema trattato, possiamo affermare che ambedue questi farmaci del cervello sono molto importanti per la sessualità umana, sia per la pornografia che per la dipendenza sessuale. La dopamina, oltre al suo ruolo nel movimento, è un neurotrasmettitore integrale, ma è anche una droga cerebrale nel sistema di piacere/ricompensa del nostro cervello.
 

l Disturbo della dopamina

 

Rivediamo alcuni dei più importanti componenti del sistema di ricompensa del cervello. All'esterno vi è la corteccia cerebrale, uno strato di cellule nervose in cui risiede la coscienza, il pensiero volitivo. Nella parte anteriore, sopra gli occhi, vi sono i lobi frontali. Queste aree sono importanti per il giudizio, e se il cervello fosse una macchina, i lobi frontali sarebbero i freni. Questi lobi hanno importanti collegamenti con le vie del piacere, in modo da poterlo controllare. Al centro del cervello vi è il nucleus accumbens. Questa zona a forma di mandorla è la chiave del sistema piacere-ricompensa, e quando viene attivato dalla dopamina e da altri neurotrasmettitori, ci fà valutare e desiderare il piacere della ricompensa. La dopamina è essenziale per gli esseri umani per desiderare e valutare un piacere appropriato per la loro vita. Senza di essa, non saremmo così incentivati a procreare, a mangiare o anche cercare di vincere una partita. è l'uso eccessivo del sistema di ricompensa della dopamina che provoca dipendenza. Quando queste vie vengono usate in modo compulsivo, si verifica una retrocessione che riduce in modo effettivo la quantità di dopamina nelle aree di piacere disponibili per l'uso, e le stesse cellule dopaminergiche iniziano ad atrofizzarsi e a ridursi. Le cellule ricompensa nel nucleus accumbens sono affamate di dopamina e vivono in uno stato di desiderio; allo stesso tempo, si verifica un declassamento dei recettori della dopamina sulle cellule del piacere. Il ripristino del «termostato del piacere» produce una «nuova normalità». In questo stato di cose, la persona deve agire secondo la dipendenza, ossia aumentando la dose di dopamina fino a livelli sufficienti per sentirsi normale. Poiché avviene una desensibilizzazione dei circuiti di ricompensa, stimoli più forti e ancora più forti sono necessari per aumentare le dosi di dopamina. Nel caso di dipendenza da stupefacenti, la persona dipendente deve aumentare la quantità del farmaco per ottenere il medesimo picco. Nella dipendenza da pornografia, immagini sempre più scioccanti sono necessarie per stimolare la persona.

 



 

l Danno del lobo frontale

 

Come una sorta di feedback, anche i lobi frontali possono atrofizzarsi o ridursi. Pensate all'esempio dell'usura delle pastiglie dei freni. Questo declino fisico e funzionale del centro del giudizio del cervello causa nella persona una compromissione della sua capacità di elaborare le mosse per poter uscire dalla dipendenza. Gli scienziati che studiano le dipendenze hanno chiamato questa condizione «ipofrontalità», e hanno notato una certa somiglianza tra il comportamento delle persone dipendenti e il comportamento dei pazienti con danno cerebrale frontale. I neurochirurghi hanno spesso trattato pazienti con danni al lobo frontale. In un incidente automobilistico, ad esempio, il cervello del conducente spesso decelera nel retro della sua fronte all'interno del cranio, danneggiando i lobi frontali. I pazienti con danno del lobo frontale mostrano una quantità di comportamenti che noi chiamiamo «sindrome del lobo frontale». In primo luogo, questi pazienti sono impulsivi, in quanto si impegnano sconsideratamente in attività senza badare alle conseguenze. In secondo luogo, essi sono compulsivi; si fissano o si concentrano nei riguardi di determinati oggetti o comportamenti, e devono averli per forza, non importa a quale prezzo. In terzo luogo, questi soggetti diventano emotivamente labili, e hanno sbalzi d'umore improvvisi e imprevedibili. In quarto luogo, essi dimostrano scarsa capacità di giudizio. In questo modo l'ipofrontalità corticale, o il restringimento dei lobi frontali, causa di questi quattro comportamenti, può derivare da un incidente automobilistico o da una dipendenza. Uno studio sulla dipendenza da cocaina, pubblicato nel 2002, mostra una perdita di volume o restringimento in diverse aree del cervello, in particolare delle aree di controllo frontale. Un studio del 2004 mostra risultati molto simili per la metamfetamina. Ma siamo di fronte a droghe che possono danneggiare il cervello, per cui in realtà questi studi non ci sorprendono. Si consideri, tuttavia, una dipendenza naturale, come l'eccesso di cibo che porta all'obesità.

 



 

Potreste essere molto sorpresi nell'apprendere che uno studio pubblicato nel 2006 ha mostrato il restringimento dei lobi frontali in una condizione di obesità molto simile a quella trovata negli studi sulla cocaina e sulla metamfetamina. E uno studio pubblicato nel 2007 in persone che mostravano una forte dipendenza sessuale ha prodotto risultati quasi identici alla metamfetamina, alla cocaina e agli studi sugli obesi 3. Così abbiamo quattro studi, due sui farmaci e due sulla dipendenza naturale, effettuati in differenti istituti accademici da gruppi di ricerca diversi, e pubblicato in un lasso di tempo di cinque anni in quattro diverse riviste scientifiche. E tutti e quattro gli studi dimostrano che la dipendenza fisica influenza i lobi frontali del cervello.
 

l La dipendenza è dipendenza

 

Abbiamo visto come i sistemi della dopamina non funzionino bene nella dipendenza, e che possono essere danneggiati. Questo danno - come pure i danni a carico del lobo frontale - può essere evidenziato con scansioni del cervello tramite risonanza magnetica funzionale, PET (tomografia ad emissione di positroni) e SPECT (tomografia computerizzata a emissione di fotoni singoli). Recenti studi, compiuti utilizzando scansioni del cervello, non solo hanno dimostrato anormalità nei casi di dipendenza da cocaina, ma anche nei casi di gioco d'azzardo patologico o di eccesso di cibo che porta all'obesità. Quindi, non biasimate la scienza che ci dice che la dipendenza è presente quando c'è un persistente comportamento distruttivo, nonostante le conseguenze avverse. Come indicato nella rivista Science, «per quanto riguarda il cervello, un premio è una ricompensa, indipendentemente dal fatto che provenga dalla chimica o dall'esperienza». Cos'hanno in comune la pornografia e la dipendenza sessuale? Il Dr. Eric Nestler, responsabile della ricerca in neuroscienze al Mount Ceder Sinai di New York, e uno degli scienziati più rispettati a livello mondiale per quanto riguarda le dipendenze, ha pubblicato nel 2005 un articolo sulla rivista Nature Neuroscience intitolato Is There a Common Pathway for Addiction? («C'è un percorso comune per la dipendenza»?). In questo documento, egli afferma che i sistemi di ricompensa della dopamina mediano non soltanto la dipendenza da droghe, ma anche le «dipendenze naturali (ossia il consumo compulsivo di ricompense naturali), come l'eccessiva assunzione patologica di cibo, il gioco d'azzardo patologico e le dipendenze sessuali». La prestigiosa Royal Society di Londra, fondata nel 1660, pubblica la rivista scientifica più longeva al mondo, la Philosophical Transactions of the Royal Society. Un recente numero ha dedicato diciassette articoli incentrati sulla dipendenza. è interessante notare che due degli articoli sono stati espressamente dedicati alle dipendenze naturali: al gioco d'azzardo e all'eccessiva assunzione di cibo.

 

l Apprendimento frenetico

 

I due studiosi Robert Malenka e Julie Kauer, in un articolo di riferimento pubblicato su Nature del 2007 sui meccanismi che regolano i cambiamenti fisici e chimici che avvengono nelle cellule del cervello nelle persone tossicodipendenti, hanno affermato: «La dipendenza rappresenta una forma patologica di apprendimento e di memoria». Oggi, questi cambiamenti nelle cellule cerebrali vengono definiti «potenziamento a lungo termine» e «depressione a lungo termine», e si parla di plasticità del cervello o del soggetto che cambia o si ricollega. Il Dr. Norman Doidge, neurologo presso la Columbia University, nel sul libro The Brain That Changes Itself («Il cervello che modifica sè stesso»), descrive come la pornografia «resetti» i circuiti neurali. Egli ha osservato in uno studio su alcuni uomini che consumano pornografia su internet che i soggetti sembravano «inquietanti» come i topi che spingevano le leve per ricevere la cocaina nelle scatole da sperimentazione di Skinner. Come quei i topi tossicodipendenti, gli uomini erano alla disperata ricerca della prossima dose, cliccando con il mouse proprio come i topi spingevano le leve. La dipendenza da pornografia è un apprendimento frenetico, ed è forse per questo che molti di coloro che hanno lottato con più dipendenze riportano che questa è stata la più difficile da superare. La tossicodipendenza, seppur potente, è più passiva in una sorta di «pensiero di passaggio», mentre la pornografia visiva, specialmente quella su internet, è un processo neurologico molto più attivo. La costante ricerca e valutazione di ogni immagine o videoclip, grazie alla sua potenza e al suo effetto, è un esercizio di apprendimento neuronale limitato soltanto dal cervello progressivamente gratificato. La curiosità è quindi fusa nella compulsione, e la necessità di un flusso più ampio di dopamina può guidare la persona dal softcore all'hardcore, alla pedo-pornografia o peggio. Un articolo pubblicato sul Journal of Family Violence, nel 2009, ha rivelato che l'85% degli uomini arrestati per pornografia infantile ha anche abusato fisicamente di minori.

 

   
Robert Malenka Julie Kauer Norman Doidge


 

 l Sessualità disumanizzata

 

Oltre all'ipofrontalità corticale e al declassamento dei sistemi dopaminergico e mesolimbico, un terzo elemento sembra essere importante per la pornografia e la dipendenza sessuale. L'ossitocina e la vasopressina sono importanti ormoni nel cervello in riferimento alla sessualità. Gli studi dimostrano che l'ossitocina è anche importante nell'aumentare la fiducia negli esseri umani, nel legame emotivo tra partner sessuali, e nel legame con i genitori. Ci sono segni per legare l'oggetto della nostra sessualità. è una buona cosa quando questo legame si verifica all'interno di un rapporto matrimoniale, ma c'è anche un lato oscuro. Quando la gratificazione sessuale si verifica nel contesto dell'uso della pornografia, può portare ad una sorta di «amante virtuale». Il Dr. Victor Cline, nel suo saggio Pornography's Effects on Adult and Child («Gli effetti della pornografia su adulti e bambini»), descrive questo processo con le seguenti parole: «Nella mia esperienza di terapeuta sessuale, ho appurato che qualsiasi persona che si masturba regolarmente con l'ausilio di pornografia rischia di diventare, nel tempo, un tossicodipendente sessuale, condizionando sé stesso ad assumere una devianza sessuale e/o a turbare un rapporto consolidato con il coniuge o con la fidanzata. Un effetto collaterale frequente è che si riduce drasticamente la loro capacità di amare (ad esempio, ne risulta una dissociazione del sesso dall'amicizia, dall'affetto, dalla cura e da altre emozioni sane e caratteristiche che aiutano i rapporti coniugali). Il loro lato sessuale diventa in un certo senso disumanizzato. Molti di loro sviluppano "un ego straniero" (o lato oscuro), il cui nucleo è una lussuria antisociale priva della maggior parte dei valori. Nel frattempo, l'aumento di masturbazione ottenuto mediante il consumo di pornografia diventa più invadente nelle relazioni della vita reale. Il processo di condizionamento masturbatorio è inesorabile e non regredisce spontaneamente. Il decorso di questa malattia può essere lento ed è quasi sempre nascosto alla vista degli altri. Di solito, è una parte segreta della vita dell'uomo, e come un cancro continua a crescere e a diffondersi. Raramente è reversibile, ed è anche molto difficile da trattare e guarire. La negazione da parte del tossicodipendente di sesso maschile e il rifiuto di affrontare il problema sono tipici e prevedibili, e questo quasi sempre porta alla disarmonia di coppia e coniugale, a volte il divorzio e, a volte, allo smembramento di altre relazioni intime». Il Dr. Doidge ha annotato: «I pornografi promettono un piacere sano e una liberazione dalla tensione sessuale, ma quello che spesso offrono è la dipendenza, e un eventuale calo del piacere. Paradossalmente, i pazienti di sesso maschile con cui ho lavorato desideravano consumare materiale pornografico, anche se ne provavano disgusto». Nel libro Pornified («Pornificato»), Pamela Paul fornisce numerosi esempi di questo atteggiamento, e descrive una persona che ha deciso di limitare il suo uso di pornografia non per questioni morali o per il senso di colpa, ma per rivivere il piacere di reali rapporti fisici con le donne.

 

   
Victor Cline Pamela Paul Pornified

 

«L'impotenza da porno» nella quale l'uomo sperimenta sessualmente la preferenza del porno piuttosto che di una donna è un fenomeno reale e in crescita. Quando la pulsione sessuale dell'uomo viene deviata in questa direzione, rispetto alla preferenza della sua partner, il Dr. Cline scrive che la moglie «può sentirsi molto sola e rifiutata». Un articolo pubblicato sul Journal of Sex and Marital Therapy, ha descritto uno studio che mostra come molte donne vedano le attività pornografiche del loro partner come «una forma di infedeltà»: il tema che attraversa le loro lettere è che l'uomo ha preso l'aspetto più intimo della relazione, la sessualità, che dovrebbe esprimere il legame d'amore tra la coppia ed essere limitata esclusivamente alla relazione, condividendolo invece con innumerevoli donne di fantasia. La stragrande maggioranza delle donne in questo studio ha utilizzato parole come «tradimento», «inganno» e «relazione» per descrivere ciò che il loro partner provava nei confronti della pornografia.
 

l Un triplice amo

 

Permettemi di usare un'analogia con la pesca per illustrare alcuni concetti. Ogni anno in agosto, se possibile, cerco di recarmi sul fiume Unalakleet, in Alaska, per la pesca del salmone d'argento. Usiamo un richiamo particolare, un triplice amo chiamato Pixie Blue Fox. Come ogni pescatore sa, è importante mantenere la resistenza in modo sciolto solo dopo avere agganciato il pesce, quando ancora ha un sacco di forza. Appena il pesce inizia a tirare stringiamo la canna e aumentiamo la resistenza. In questo modo, il pesce può essere recuperato. Allo stesso modo, la pornografia è un triplice gancio, composto da una ipofrontalità corticale, dalla retrocessione dopaminergica e dal coinvolgimento dell'ossitocina e della vasopressina. Ognuno di questi ami è potente, ed essi sono sinergici. La pornografia piazza i suoi ami molto rapidamente e profondamente, e mano a mano che la dipendenza progredisce, si stringe rapidamente il nodo della dopamina finché non esiste più via di fuga. La persona è sempre più stretta nella barca, in attesa della rete.
 

l Disastro demografico

 

Perché è così essenziale comprendere la natura della pornografia come qualcosa che può dare dipendenza? Perché se la consideriamo semplicemente come una cattiva abitudine, e non troviamo il pieno supporto necessario per superare ogni vera dipendenza, continueremo ad essere delusi, sia come individui che come società. La pornografia è il tessuto utilizzato per tessere un arazzo di permissivismo sessuale, che mina le fondamenta stesse della società. Biologicamente parlando, essa distrugge la capacità di una popolazione di sostenersi. Si tratta di una catastrofe demografica. Lo scrittore Tom Wolfe ha detto: «Più la pornografia diventa grande, minore è il tasso di natalità». Questa affermazione ha una una validità? Nel 1950, ogni Paese dell'attuale Unione Europea aveva un tasso di fecondità superiore al 2.1, necessario a sostenere una popolazione. Ai nostri giorni, nessuno di questi Paesi arriva a questo tasso, e molti di essi sono in prossimità dell'1.3, definito «il più basso tasso di fertilità», dal quale è virtualmente impossibile risollevarsi. è stato alla fine degli anni '60 e ai primi '70 che questo declino è iniziato, e questo periodo corrisponde proprio all'avvento della rivoluzione sessuale. Esiste una correlazione diretta tra il crescente dominio culturale della rivoluzione sessuale e il tasso di natalità in diminuzione, e mentre un nesso di casualità non può essere provato, si può fortemente temere che ciò sia stato - almeno in parte - indotto dall'effetto feromonico della pornografia. Naturalmente, il declino demografico è multi-fattoriale 4. L'urbanizzazione, le donne sul posto di lavoro, l'adattamento del ruolo e le aspettative di vita sempre maggiori sono fattori importanti nell'inversione della piramide della popolazione. Ma i fattori primordiali o biologici della sessualità umana e la stabilità della famiglia sono primari e, a mio parere, non sono stati adeguatamente ponderati. Nel 1934, l'antropologo di Cambridge J. D. Unwin pubblicò il libro Sex and Culture («Sesso e Cultura»). In esso, Unwin ha esaminato ottantasei culture abbracciando 5.000 anni per quanto riguarda gli effetti della promiscuità sessuale e della selettività sessuale. La sua prospettiva è rigorosamente laica, e le sue conclusioni non sono ubicate nel dogma moralistico. Egli ha dimostrato, senza eccezioni, che le culture che hanno praticato una monogamia stretta in vincoli coniugali hanno saputo tirar fuori quelle che lui chiama le «energie creative sociali», e hanno raggiunto lo zenit della produttività. Al contrario, le culture che non avevano alcun sistema di controllo sulla sessualità, sono state, senza eccezione, deteriorate dalla mediocrità e dal caos. In Houposia, The Sexual and Economic Foundation of a New Society, pubblicato postumo, Unwin sintetizza il suo pensiero in queste parole: «Nella storia umana, non c'è un solo esempio di società che abbia conservato le sue energie dopo una generazione completamente nuova che ha ereditato la tradizione di non insistere nella continenza pre e post-nuziale [...]. La prova è che in passato una classe sociale che aveva raggiunto una posizione di predominio politico a causa della sua grande energia e che, nel periodo della sua crescita, aveva regole sessuali molto severe. Mantenendo la sua energia, essa ha dominato la società nella misura in cui ha mantenuto la continenza pre e post-matrimoniale». Non conosco eccezioni a queste regole.
 

l La pornografia come un lanciafiamme

 

Unwin ha anche descritto ciò che può essere chiamato la «distrazione dopaminergica», nella quale domina la ricerca del piacere e la produttività viene diminuita. Will Durant (1885-1981), in The Lessons of History («Le lezioni di Storia»), ha scritto che «il sesso è un fiume di fuoco che dev'essere deviato e raffreddato da un centinaio di restrizioni, altrimenti porta al caos sia l'individuo che il gruppo». Se «il sesso è un fiume di fuoco», la dopamina e le altre droghe sono il carburante del cervello. Come gli astronauti dell'Apollo 11, siamo in gradi di cavalcare questa energia fino ai cieli, oppure esserne consumati fino all'esaurimento, a seconda che siamo sopra i motori nel modulo di comando o sotto di essi, essendo esposti al calore. Il Dr. Henry A. Bowman ha affermato: «Nessuna persona davvero intelligente brucerà una cattedrale per friggere un uovo, anche solo per soddisfare un appetito vorace». Eppure, oggi il lanciafiamme della pornografia sta incendiando molte cattedrali d'amore coniugale e familiare. Plaudo gli sforzi in corso per rafforzare le leggi, ma nel nostro ambiente giuridico e sociale non possiamo dipendere dal governo della moderazione. Dobbiamo affrontare la realtà secondo cui in un modo o nell'altra la pornografia finirà per colpire praticamente ogni famiglia. Il Dr. Jason Carroll e i suoi colleghi hanno pubblicato un documento ampiamente citato nel Journal of Adolescent Research che mette in luce la portata di questo problema. Secondo questo documento, che ha esaminato i dati provenienti da cinque Università, l'87% dei maschi e il 31% delle femmine consuma pornografia. Questo dato supera tutte le barriere religiose, educative e sociali. Per la maggior parte della nuova generazione, la pornografia è diventata il punto di riferimento per l'educazione sessuale, come un negozio di caramelle in internet, che insegna che il sesso è fisicamente ed emotivamente innocuo, privo di conseguenze negative. Uomini e donne sono soltanto droghe visive da utilizzare e gettare, e il sesso solo un piacere personale. La verità, naturalmente, è che coloro che effettivamente recitano nella pornografia vengono spremuti e buttati dagli stessi pornografi, sono la «gente usa e getta», come li ha definiti il Dr. Charles Everett Koop.

 

   
Will Durant Lessons of History Charles Everett Koop

 

l Aiuto per la guarigione

 

La descrizione del Dr. John Mark Chaney riguardante la dipendenza da pornografia degli adolescenti è altrettanto adeguata per gli adulti: «A volte, i professionisti non riescono a capire il potere della compulsione che la gioventù si trova a dover affrontare, e non è raro che la scuola, la religione o i professionisti del settore privato sostengano un semplice piano di trattamento basato sulla forza di volontà o di carattere morale. Dal momento che la pornografia può essere una dipendenza, certi approcci come "basta dire no" rischiano di creare soltanto più frustrazione e una controproducente immaginazione [...]. Le modalità di intervento e il trattamento devono riconoscere il problema come una dipendenza completa, e trattarlo con le stesse considerazioni riservate alle sostanze chimiche oppure all'alcool». Per quanto riguarda la guarigione, il Dr. Victor Cline sostiene: «Ho scoperto che ci sono quattro fattori principali che devono essere presi in considerazione per il successo nel recupero. In primo luogo, l'individuo deve essere personalmente motivato ad essere liberato dalla sua dipendenza e possedere una certa volontà per fare tutto il necessario per raggiungere il successo. Non si può mai costringere una persona a guarire se essa non lo vuole [...]. In secondo luogo, è necessario creare un ambiente sicuro, che riduca drasticamente l'accesso alla pornografia o ad altro materiale connesso ad essa [...]. In terzo luogo, egli dovrebbe affiliarsi ad un gruppo di supporto delle dodici tappe [...]. In quarto luogo, l'individuo deve necessariamente contattare un consulente/terapeuta che ha avuto una formazione specifica e di successo nel trattamento della dipendenza sessuale». Cerchiamo di mostrare comprensione per quelli già «catturati», che vivono nella vergogna e nel segreto. Svergognarli non li guarirà mai. Ecco il pensiero di Jeffrey R. Holland quando era presidente della Brigham Young University: «Quando un malconcio nuotatore tenta coraggiosamente di tornare a riva, dopo aver combattuto forti venti e onde altissime che non ha mai affrontato prima, quelli che di noi avrebbero maggior giudizio, o forse maggior fortuna, non dovrebbero andare verso di lui, percuoterlo con i remi e spingere la sua testa sott'acqua». L'antica filosofia non li guarirà e lo stesso governo non li salverà. La fase nº 2 del programma in dodici tappe per i dipendenti dal sesso dice che quelli guariti «sono giunti a credere che un Potere più grande possa ristabilire la loro sanità mentale». è interessante il fatto che molti studi sostengono che il successo dei programmi in dodici tappe si basi sull'aiuto di un Potere Superiore. Infatti, le ricerche di Unwin, condotte da una prospettiva laica, hanno dimostrato che tutte le società avanzate, giunte al loro apice culturale e produttivo, hanno costruito templi alle divinità che adoravano. Fu in questa sottomissione del profano al sacro, del sistema limbico al lobo temporale, che hanno raggiunto il loro picco di auto-controllo e, quindi, della loro auto-determinazione. Will Durant, che si è descritto come un agnostico, ha anche affermato che «non vi è alcun sostituto morale» alla religione nella fornitura di questo attenuazione del sistema limbico.

 

l La battaglia è iniziata

 

La pornografia è una droga che produce una trappola neurochimica di dipendenza: Così William Shakespeare (1564-1616) descrive la lussuria nel Sonetto 129: «Sciupio dello spirito nello sperpero della vergogna è la lussuria in atto, e nel suo attuarsi essa è spergiura, assassina, spregevole, sanguinaria, selvaggia, sfrenata, brutale, impietosa, infida. Non appena sazia essa è disprezzata: è perseguita irrazionalmente e, non appena avuta, è irrazionalmente odiata, come esca ficcata nella strozza per far impazzire il malcapitato. Insana nella ricerca e nel possesso, sfrenata nel suo prima-durante-dopo: una beatitudine nel goderla e, goduta, una dannazione; prima una gioia offerta, poi solo un sogno. Tutto ciò sa bene il mondo, ma nessuno sa bene come scansare il paradiso che porta a tale inferno». Come abbiamo visto, il gelato e la sessualità possono diventare pericolosi come il crack o la cocaina. Anche se dobbiamo continuare a combattere la buona battaglia legale e sociale, non possiamo pensare che queste misure possano essere l'unica nostra difesa. La pornografia vuole te, vuole tuo marito o tua moglie, vuole tuo figlio e tua figlia, vuole i tuoi nipoti. Si tratta di un padrone crudele sempre in cerca di nuovi schiavi. Quando Abraham Lincoln (1809-1865) ha dovuto affrontare la guerra per la libertà, ha detto: «Se ora non ci uniamo tutti per salvare la buona vecchia nave dell'Unione in questo viaggio, nessuno avrà la probabilità di pilotarla in un'altro». Tutti in coperta. La battaglia è per la nostra salute mentale, per la nostra serenità, per la pace e la prosperità di oggi, e per il nostro futuro.




 

Note

 

1 Traduzione dall'originale inglese Slave Master: How Pornography Drugs & Changes Your Brain («Il padrone dello schiavo: Come la pornografia droga e altera il tuo cervello»), a cura di Paul. L'articolo originale è stato pubblicato sulla rivista Salvo (nº 13, Estate 2010), ed è reperibile alla pagina web

http://www.salvomag.com/new/articles/salvo13/13hilton.php

2 Cfr. B. I. Koerner, «A Lust for Profits» («Una lussuria per guadagnare»), in U.S. News & World Report, del 27 marzo 2000, pag. 44.

3 è incoraggiante il fatto che due studi, uno sulle tossicodipendenze (metamfetamina) e uno sulla dipendenza naturale (obesità), abbiano dimostrato anche un ritorno alla normalità del volume del lobo frontale dopo un periodo di recupero.

4 In effetti, l'attuale crollo delle nascite è dovuto a diverse cause (aborto, contraccezione, ecc...), e in particolare alla propaganda malthusiana ed edonistica che a partire dagli anni '60 ha martellato le menti del''Occidente grazie alla complicità dei media e all'impegno delle forze politiche più progressiste (N.d.R.). 
 




 

Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius