Autore Topic: Stupratori italiani,stupratori extracomunitari  (Letto 3019 volte)

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Offline Salar de Uyuni

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Stupratori italiani,stupratori extracomunitari
« il: Gennaio 30, 2010, 13:36:16 pm »
So che questo post non piacerà alla gente di sinistra,tuttavia sento il DOVERE di farlo.

''Ci sono tre modi dire il falso:il primo sono le bugie piccole,il secondo le bugie grosse,il terzo la statistica''.Benjiamin Disraeli.

Secondo le statistiche presentate dall'istat la stragrande maggioranza degli stupri  avverrebbe in ambito domestico ad opera di maschi italiani,i quali sarebbero degli stupratori incalliti.
E' la classica accusa,di sempre,''la famiglia uccide'',dicono le femministe,il mostro sta fra le mura di casa.


Vediamo come presenta lo studio istat repubblica:

''Una ricerca dell'Istat sfata molti luoghi comuni sui reati a sfondo sessuale
Secondo i dati resi noti dall'istituto solo il 10% delle violenze arriva da stranieri
Il 90% degli stupri commesso da italiani
Il rischio maggiore da familiari e conoscenti

 ROMA - Non sono immigrati ma italiani i responsabili della piaga della violenza sulle donne nel nostro Paese. Secondo le stime dell'Istat, non più del 10% degli stupri commessi in Italia è attribuibile a stranieri, contro un 69% di violenze domestiche commesso a opera di partner, mariti e fidanzati. Dati che fanno crollare d'un colpo il luogo comune che associa l'immigrazione a una diminuzione della sicurezza nelle città italiane.

Secondo l'Istat, che oggi ha aperto, nella sua sede centrale a Roma, il Global Forum sulle statistiche di genere, solo il 6% degli stupri in Italia è commesso da persone estranee alla vittima: "Se anche considerassimo che di questi autori estranei la metà sono immigrati - ha spiegato Linda Laura Sabbadini, direttore centrale dell'istituto di statistica - si arriverebbe al 3% degli stupri; se ci aggiungessimo il 50% dei conoscenti, al massimo si arriverebbe al 10% del totale degli stupri a opera di stranieri".

Le forze politiche di sinistra denunciano una realtà "oscurata e alterata" dai media e "strumentalizzata dai partiti di minoranza". "Una doccia fredda per il narcisismo nazionale": così il portavoce dell'Idv, Leoluca Orlando, commenta la ricerca. Paola Balducci, responsabile giustizia del Sole che ride, ricorda "l'ostruzionismo della destra che alla Camera ha ritardato l'approvazione del disegno di legge contro le discriminazioni sessuali e la violenza sulle donne" e evidenzia la necessità di "un salto di qualità nelle politiche culturali e informative". "I dati rafforzano le ragioni e lo spirito della manifestazione del 24 novembre" commenta la senatrice Prc Giovanna Capelli.

Il lavoro dell'Istat non si ferma qui. "Ora dovremo porre l'attenzione - osserva Luigi Biggeri, presidente dell'istituto - anche su altre tematiche come la discriminazione, terreno difficilissimo ma che ormai necessita di essere misurato in tutte le sue manifestazioni".

Ora dopo aver tuonato contro il maschio italiano,si arriva dove si vuole arrivare ovvero:''alle altre tematiche sulla discriminazione'',ovvero PRIMA SI SPARA L'ACCUSA,POI UN PO' DI PARI OPPORTUNITA'.
Immagino che a molti su questo forum fischieranno le orecchie,c'è qualcosa di noto in questo processo.

Ma ne parleremo dopo,ora torniamo alle violenze domestiche

Come conciliare,però, le ricerche istat con i recenti dati del ministero dell'interno,che dicono l'esatto opposto,qualcosa non quadra,nella grande bugia mediatica,bisogna che i vari uffici si mettano d'accordo fra di loro.

Vediamo invece i DATI (i dati,non le statistiche,del ministero dell'interno,i dati sono puri,le statistiche sono frutto della ricerca su un campione)

''ROMA - Tredici stupri al giorno: quasi un arrestato su quattro è immigrato, uno su venti è romeno. Le denunce? In calo. Quelle per violenza sessuale, nel secondo semestre 2007, sono state 2.174: il 12,6% in meno rispetto al semestre precedente. "Ma attenzione - avverte il sociologo, Marzio Barbagli, curatore del "Rapporto sulla criminalità 2007" - solo il 4% delle donne denuncia il suo stupratore".

Le ultime violenze di Milano e Roma riaccendono, dunque, i riflettori su un fenomeno spesso sottostimato. Il ministero dell'Interno, ieri, si è affrettato a fornirne una fotografia: nel 2007 sono stati accertati 4.663 casi di violenza sessuale, quasi 13 al giorno. Un dato in leggero calo rispetto ai 4.694 del 2006. Secondo il Viminale, in verità, le violenze denunciate dalle donne sono progressivamente aumentate negli anni: 2.194 nel secondo semestre 2005, 2.279 nel primo semestre 2006, 2.415 nel secondo semestre 2006, 2.489 nel primo semestre 2007. Poi, l'inversione di tendenza: nel secondo semestre dell'anno scorso, infatti, le violenze sessuali sono state 2.174, il 12,6% in meno rispetto al semestre precedente.

Il merito? Secondo il ministero dell'Interno, spetta ai patti per la sicurezza siglati dal Viminale coi sindaci delle principali città, tra maggio e luglio 2007. Nel primo semestre dell'anno, in effetti, i delitti sono stati 1 milione e 485mila, mentre nel secondo sono scesi a 1 milione e 379mila. Gli omicidi volontari sono scesi da 323 a 304, i furti da 838.956 a 783.262, le rapine da 26.681 a 23.861, gli scippi da 11.973 a 10.693, le estorsioni da 3.278 a 2.899. Non solo. Guardando a quanto accade nelle grandi città, si rileva come sempre tra il primo e il secondo semestre del 2007, le violenze sessuali sono scese da 247 a 197 a Milano, da 38 a 34 a Venezia, da 85 a 75 a Bologna, da 82 a 56 a Firenze, da 166 a 154 a Roma, da 102 a 85 a Napoli e da 29 a 19 a Catania. Unica eccezione Genova, dove le violenze sessuali sono passate da 24 a 40.



Questo, per quanto riguarda i reati denunciati. "Nel caso delle violenze sessuali - spiega però Barbagli - le denunce sono pochissime rispetto ai reati consumati. L'Istat, infatti, ci dice che su 100 donne stuprate solo 4 denunciano il fatto, quando il colpevole è il partner, 6 quando l'accusato è invece un estraneo. E nel 69% dei casi la violenza sessuale è proprio ad opera del partner o dell'ex". Ma chi sono le persone più denunciate? "Guardiamo ai dati: nel 2004, su 2.780 denunciati o arrestati per violenza sessuale, il 35% erano cittadini stranieri. Nel 2005 su 2.382 denunciati, gli immigrati salgono al 38,2%; nel 2006 su 2.706 denunciati, gli stranieri sono il 38%". Dunque nel 2006 oltre un denunciato per stupro su tre è immigrato: "Di questi, il 6,7% è romeno, il 5,9% marocchino, il 3.7% albanese". E nel 2007? "Le persone denunciate o arrestate per violenza sessuale sono aumentate del 15% rispetto al 2006 - fa sapere Barbagli, che ha sotto gli occhi i dati inediti del Viminale - e l'incremento è dovuto quasi esclusivamente ai romeni". Dunque l'equazione criminalità-immigrazione è qualcosa di più di un pericoloso luogo comune. "Va ribadito - ricorda però Barbagli - che la maggior parte degli autori di reato sono irregolari: nel caso di spaccio, per esempio, i clandestini sono il 90% del totale degli stranieri denunciati; nelle violenze carnali, il 62%". Un ultimo elemento: "Le violenze commesse da stranieri - spiega Barbagli - avvengono per lo più all'interno del proprio gruppo o di gruppi affini. E in questo caso le donne che denunciano si contano sul palmo di una mano".

Qualcosa non quadra,vero?


Ecco spiegato il trucco,chi non capisce niente di statistica,non capirà che in verità entrambi gli studi dicono la verità. La statistica è una questione di campione scelto,e cambiando il campione,si cambiano i dati e li si giostrano come si vuole.Risultato.40% di stupri ad opera di extracomunitari,a fronte di una presenza del 5%,stuprano come minimo 7 volte di più degli italiani,il 700% in più,per intenderci.
Allora come mai questa discrepanza,dal 10 al 40%?
Per il semplice motivo che la statistica è stata fatta come al solito alla maniera femminista.
In primis devono aver incluso come molestia sessuale,gli sguardi impertinenti,gli sfioramenti,i litigi e altri orrendi oltraggi della cui natura non è dato di conoscere.
Poi potrebbero avere ciccato il campione.
lA STATISTICA è INFERENZIALE ovvero dipende molto dall'accuratezza nello scegliere il campione,se si cicca il campione,si cicca appieno la statistica.
E' pieno di statistiche farlocche,basta guardare i miracolosi tassi di crescita dei farmaci anticaduta dei capelli,eppure i pelati son sempre pelati(salvo trapianti svizzeri e riporti chilometrici).
Perchè tutto questo?
Perchè bisogna andare a vedere le condizioni messe in superminuscolo dello studio,come lo si è condotto.
Benjamin Disraeli soleva dire,ci sono tre modi di dire bugie:dicendo bugie piccole,dicendo bugie grosse,oppure con la statistica.
Taroccare una statistica è facile...
basta vedere l'inflazione istat...
come scelgono il paniere?
Dunque appurato che cos'è la statistica e a che cosa serve(a dare dati rassicuranti alla popolazione...)ora noi in maniera diligente ci rivolgiamo AI DATI PURI,QUELLI NON INFERENZIALI,NON DEDOTTI DA UN CAMPIONE CHE PUO' ESSERE SCELTO A PIACIMENTO,MA INVECE PRESI NELLA LORO COMPLETEZZA.
IL 40% DEGLI STUPRI E' AD OPERADEGLI EXTRACOMUNITARI...
Perchè insistono ad incolpare il maschio italiano di essere l'unico mostro?
Perchè vogliono creare un clima di diffidenza nelle relazioni coniugali?
 Per altro poi mi chiedo quale sia la definizione di stupro,sarebbe interessante saperlo,così capiremmo meglio una statistica,che casualmente è fatta da una donna. L'istat non è nuovo a dichiarazioni terroristiche sullo stupro,è interessante sapere che per l'istat 1 donna su tre sono state sottoposte a violenza sessuale. Diamo un'occhiata a come vengono condotte questo genere di statistiche anti-maschio occidentale, dal rapporto gesef:

COMUNICATO STAMPA: Fermiamo la Violenza Femminista
Stop alla Propaganda Terroristica di Dati Falsi e Mistificati


    Con la presente intendiamo attuare un’informazione di contrasto alla propaganda mistificatoria  inerente la violenza sulle donne. Evidenziando falsità e manipolazione dei relativi dati statistici, diffusi in maniera sproporzionatamente ridicola - senza alcun riscontro - da parte di Ministri, esponenti parlamentari e sedicenti “esperte”, attraverso un martellamento mediatico senza precedenti
     Tale propaganda mira a radicare nell’immaginario collettivo l’idea di un ambiente domestico scenario di delitti e terribili violenze, dove vittima è sempre e solo la donna mentre il carnefice è esclusivamente di sesso maschile.
     Vengono svelate cifre  inquietanti quanto sospette: oltre sei milioni (qualcuno ha sparato 14 milioni) di donne hanno subito violenza da parte di un partner o altro familiare, di cui la metà stuprate. Sulla base di dati statistici pubblicati dall’Istat, dietro incarico della Ministra per le Pari Opportunità Barbara Pollastrini. La quale ha potuto disporre di un finanziamento doppio per il suo dicastero  rispetto a quanto previsto per il suo predecessore. Leggendo tali dati sul sito dell’Istituto si scopre che altro non sono che .proiezioni statistiche dei risultati scaturenti da un sondaggio telefonico effettuato  lo scorso anno su 25.000 abbonate (v. www.istat.it),
     La nota metodologica del sondaggio chiarisce che le domande poste alle intervistate evitano volutamente  riferimenti espliciti alla violenza fisica o sessuale, ma invitano le stesse a “descrivere concretamente atti e/o comportamenti in modo di rendere più facile alle donne aprirsi". Ciò per evitare una sottostima del fenomeno, "[...] sottostima che può essere determinata anche dal fatto che a volte le donne non riescono a riconoscersi come vittime e non hanno maturato una consapevolezza riguardo alle violenze subite". Non sono quindi le donne intervistate ad aver denunciato violenze subite, bensì le loro descrizioni sono poi state catalogate in varie fattispecie di “violenza.
Cosicché l’attenzione sessuale  diventa molestia, l’esercizio del dovere coniugale dal parte del partner  diventa stupro, un banale litigio diventa violenza fisica,  una critica al vestito o alla pettinatura é considerata violenza psicologica, un blando rifiuto diventa limitazione della libertà personale, la necessità di chiarire situazioni ambigue diventa violazione della privacy, la richiesta di una equa distribuzione delle risorse familiari diventa ricatto economico.
     I dati del sondaggio  assunti come scientifici – ripetiamo: 25.000 interviste telefoniche “guidate”– oltreché proiettarsi riversati statisticamente sull’intera popolazione femminile italiana di età 16-59 anni, sono costruiti  in funzione esclusiva di uno spettacolare allarmismo, e dunque sottratti al rigore della prova dei fatti. Tale metodologia è già stata adottata nel decennio scorso in altri Paesi Europei ed occidentali, e fortemente contestata da femministe storiche dotate di un certo spessore intellettuale (ad es. Francia: vedi  Elisabeth Badinter – Il percorso sbagliato).
     Consola il fatto che l'Assemblea ONU, pur avendo decretato il 25 novembre come giornata contro la violenza alle donne già dal 2001,  lo scorso anno ha "preso nota" ma di fatto rigettato l’ultimo rapporto sulle violenze domestiche contro le donne presentato dall'uscente Segretario, poiché quanto contenuto risultava outrageously inaccurate, contrived, manipulated and most distinctly dangerous, come riportato dalla stampa statunitense  
   La Ministra, ed altri esponenti del Governo e dell’Opposizione Parlamentare, oltre a propinarci dati mistificati, azzarda anche impressionanti confronti: la violenza domestica sarebbe la causa principale di decessi ed invalidità, prima del cancro e degli incidenti automobilistici.




 Auspichiamo che la ventilata riduzione del numero di ministri la coinvolga, stante la sua imperizia a documentarsi: i delitti familiari che registrano una donna come vittima ad opera di un familiare si contano annualmente in numero di  60 a fronte di oltre 10.400 decessi femminili  conseguenti malattie cancerogene (per un totale di oltre 18.000 considerate tutte le patologie – v. Istituto Superiore di Sanità) e 600 per incidenti stradali.
     Al tempo stesso si tace della violenza femminile e materna:  le cronache ci forniscono amari resoconti di  omicidio, uxoricidio ed infanticidio, oltreché della  partecipazione ad episodi di abuso sessuale che attestano il medesimo potenziale di brutalità.  Anche se allo stesso reato si conferisce raramente un carattere penale quando a commetterlo sono delle donne: ciò mette in pericolo l'immagine che hanno di se stesse, e  si tende a giustificarle –  talora a legittimarle - con argomenti che rasentano il grottesco.
     Le sottaciute inchieste europee informano che il 10% delle violenze domestiche sono rappresentate da mogli che picchiano i mariti. Al punto che  la Germania da qualche anno ha inaugurato due rifugi per uomini vittime di percosse, ed altrettanto stanno facendo  Spagna e Belgio.
In Italia l’unica indagine esistente è stata effettuata dalla scrivente GESEF su un campione di genitori che si sono rivolti alle sue strutture per aiuto e supporto . Attesta  che nell’ambito del conflitto separativo un marito su tre è fatto oggetto di denunce per abuso sessuale sui figli o sulla partner, finalizzate ad allontanarlo definitivamente dai figli. Denunce che risultano sistematicamente false, ma la cui prassi giudiziaria provoca conseguenze devastanti sia sul piano psicologico che economico degli accusati. Rileva altresì che oltre il 50% dei mariti ha subito violenze fisiche di varia natura ed entità.
      Analoga percentuale si rileva da imponenti studi effettuati negli USA ed altri Paesi anglosassoni: le violenze domestiche sono agite e subite in maniera paritaria tra uomini e donne, anche se queste ultime eccellono per  violenza psicologica e provocatoria.
In tutto il mondo infanticidio e  figlicidio restano primato assoluto delle donne.
      La Ministra Pollastrini, titolare di un dicastero definito appunto Pari Opportunità,  non si è però mai posta lo scrupolo di richiedere all’Istat analoga ricerca concernente l’eventuale violenza subita dagli uomini.
     La manifestazione organizzata nella vigilia della giornata preposta dall’ONU, alla luce di siffatte statistiche  induce  qualche dubbio, poi confermato dagli avvenimenti
     Infatti la frangia separatista del femminismo nostrano che ha organizzato l’evento, impossessandosi della tematica “violenza alle donne” l’ha trasformata in violenza maschile alle donne, tappezzando le strade di Roma con manifesti diffamatori contro gli uomini
    Gli slogans esibiti ed urlati durante il corteo sono stati una fiorescenza della colorata cialtroneria veterofemminista anni ’70, come qualcuno ha poi scritto. Cui si è aggiunta una vera e propria offensiva misandrica di regime per imporre l’idea che qualunque uomo che si muove tra le pareti domestiche è un potenziale assassino
Viene chiamata in causa non la violenza esercitata da singoli delinquenti, ma quella collettiva che pervaderebbe culturalmente l'intera popolazione maschile.
Una manifestazione, dunque, contro gli uomini e contro la famiglia. Scivolando infine nell’antipolitica, come insulti e aggressioni a giornalisti, deputate e ministre ci hanno mostrato, confermando il dispotismo delle femministe che manifestavano contro la violenza alle donne.
     La violenza più subdola  sta nella loro  campagna di discriminazione e criminalizzazione aprioristica. Mirata a far digerire normative e prassi giudiziarie limitanti la libertà individuale, che decretano il definitivo ritorno alla presunzione di colpevolezza ed al processo inquisitorio. Il cui scopo è quello di porre ciascun uomo - anche delle future generazioni - in una condizione di sudditanza psicologica, emotiva e morale di fronte al potere indiscutibile della percezioni femminile, in base alla quale viene definita la liceità o meno di qualunque comportamento maschile. Condizione che –stante l’assenza di contraddittorio e possibilità di difesa – induce alla disperazione i soggetti più deboli e ne  fomenta risposte incontrollate  e brutali.
     La recente approvazione di uno stanziamento di € 20.000.000 (soldi dei contribuenti perlopiù uomini) per contrastare la violenza sulle donne è parte integrante del progetto. Il fondo è destinato a finanziare  i gruppi femministi  (centri antiviolenza, comitati pari opportunità, ecc) da cui è partito il parossistico allarme sociale appositamente ingegnato e la conseguente manifestazione nazionale del 24 novembre scorso.
Ma suona come un oltraggio a fronte delle problematiche che le famiglie italiane – afflitte dal caro vita, dal caro mutui, dal precariato, dalla carenza di asili nido e dalla insicurezza urbana – si trovano ad affrontare.
     La violenza non ha sesso:  si combatte attraverso l’equilibrata e puntuale applicazione delle norme vigenti, interventi preventivi adeguati che riconoscano le problematiche di entrambe le parti in conflitto, dialogo e confronto culturale.
     L’arma della colpevolizzazione, umiliazione e vilipendio dell’intero genere maschile non vi pone alcun rimedio: è finalizzata invece ad alimentare l’odio sociale, la guerra tra i sessi, l’insicurezza delle donne da poter così convogliare sotto la “tutela” di avvocate e psicologhe dei centri antiviolenza, l’annichilimento degli uomini da “rieducare”, l’isolamento affettivo degli individui.


  

   Un’arma funzionale solo all’affermazione del potere politico-burocratico-istituzionale e l’ottenimento di maggiori finanziamenti pubblici da parte di una esigua ma influentissima schiera di militanti, spinte da  torpori di rivalsa distruttiva. Che sfruttano abilmente debolezze ed avidità delle donne – fregandosene altamente delle loro reali sofferenze - per dirigere la società verso il definitivo sfacelo delle relazioni uomo-donna, e di conseguenza della famiglia così come storicamente intesa.
     Ringraziamo i giornalisti, le deputate. le ministre - cui esprimiamo la nostra solidarietà - vittime della aggressione femminista, che inconsapevolmente con la loro presenza hanno sturato la rabbiosa esaltazione delle organizzatrici del corteo. In pochi secondi le immagini diffuse dai media hanno testimoniato agli italiane (donne e uomini) quanto noi conosciamo  per esperienza diretta e divulghiamo da tempo.
    Auspichiamo pertanto una nuova fase di impegno istituzionale - più sensbile e collaborativo verso tutte le espressioni dell’associazionismo - orientato a liberare la nostra società da questa cappa di odio sessista, per ricostruire la relazione uomo/donna all’insegna del reciproco rispetto e valorizzazione dei ruoli sociali e familiari,  nell’uguaglianza dei poteri e delle responsabilità.

Per restituire dignità ad entrambi i Generi, alla Famiglia ed ai nostri Figli.



Elvia Ficarra
Responsabile Osservatorio Famiglie Separate – Gesef                      Lunedì 26 novembre 2007.



 Sarebbe poi ancora più interessante intervistare uomini e vedere quanti di loro hanno subito violenza ''psicologica'' dal loro partner. E anche sapere quanti uomini hanno subito ''violenza fisica'' dal loro partner,un dato che quando è stato raccolto in America ha suscitato molta sorpresa...perchè? Perchè i dati del femminismo sono palesemente taroccati. Che senso ha parlare di stupro da parte del coniuge in una civiltà che considera stupro ''l'essere rimasto per più di trenta secondi'' dentro la vagina in un rapporto consenziente dopo che lei aveva negato il consenso. Qui da noi un giovane è stato condannato perchè una signora su un treno(con dei complessi)si sentiva troppo guardata sebbene i testimoni non confermassero la tesi della signora.  Ripeto il 40% dei condannati per stupro nelle statistiche del ministero degli interni sono extracomunitari. Il fatto che il dato secondo l'istat(in questa ricerca,in altre è differente) sia del 3%(ridicolo) dipende dal fatto che il campione è stato scelto male o da non so che. Il problema di questa ricerca è appunto che prende un campione di donne. Ergo è un dato soggettivo. Se fossero state presi i dati OGGETTIVI DEL MINISTERO DEGLI INTERNI,ovvero i fascicoli giudiziari i dati direbbero ben altre cose:40%di extracomunitari a fronte del 5% di presenza sul territorio,significa che ANCHE SE LA MAGGIORANZA ASSOLUTA DEGLI STUPRATORI SONO ITALIANI,PER OGNI STUPRATORE ITALIANO CI SONO CIRCA 7-8 STUPRATORI EXTRACOMUNITARI.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Jason

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Re: Stupratori italiani,stupratori extracomunitari
« Risposta #1 il: Gennaio 30, 2010, 13:50:31 pm »
Non sentirai mai le femministe parlare male degli algerini, tunisini , magrebini e plebaglia varia. Perchè loro non sono effemminati come noi , caro salar. Di loro non devi mai permetterti di parlare male (nonostante le carceri siano piene di sta gente) .
Inutile: dobbiamo opporre una controcultura.
LE femministe che piangono del "ritorno del maschilismo" perchè sempre più gente  ripete le nostre "stronzate", sappino che è inevitabile. La gente non è poi così scema.

PS:

Avevamo appena finito di pranzare e la bambina mi prende la mano e la porta in mezzo alle sue gambine. In certe situazioni una madre pensa tremila pensieri al secondo. Come quando vedi tua figlia che si sporge dalla finestra e ti chiedi se fai meglio a gridare, se è bene che non la spaventi, se devi precipitarti a prenderla o se devi fare piano perchè altrimenti potrebbe perdere l'equilibrio. Come quando sei sola e tua figlia ha inghiottito qualcosa e diventa sempre più scura e non respira e hai una frazione di secondo per decidere cosa fare e le mamme fanno questo, tutto meno che urlare come immaginano tanti filmetti cretini in tivu'. Sangue freddo e lucidità senza pari ecco cosa sono le madri in certe occasioni e tua figlia la salvi in extremis quando sta per lanciarsi dalle scale, quando potrebbe perdere l'equilibrio da un balcone, quando la metti a testa in giù per farla respirare, quando ascolti il suo respiro perchè non vada in apnea e quando percepisci ogni minima sfumatura del suo pianto perchè tra te e lei c'è una lingua tutta vostra che nessuno conoscerà mai.

Così accade che quando tua figlia prende la tua mano e te la mette tra le sue gambine pensi che se la togli in fretta potresti traumatizzarla, che se non la togli potresti agevolare ambiguità, e devi inventare qualcosa, rapidamente, con intelligenza perchè lei stia bene mentre tu sei tramortita da milioni di paure e di sospetti.

Fu così che dirottai quella presa e iniziai a farle il solletico. La presi in braccio e lei rideva ed era felice e mi sono chiesta se non avessi frainteso, se non avessi capito male tutto quanto.

Il giorno dopo la vedo strofinarsi il pube e mi viene in mente mia madre e i suoi "non si fa" che per tanto tempo hanno segnato negativamente la mia sessualità. E' un istinto naturale, mi dico, devo lasciarla fare. Non posso immaginare cose cattive. La lampadina però era accesa e spegnerla fu impossibile.

Ho cominciato a sorvegliare mio marito senza rendermene conto, o forse si, ma non potevo confessare a me stessa i miei sospetti perchè quell'uomo era tutta la mia vita e ogni cattivo pensiero nei suoi confronti equivaleva a dei sensi di colpa.

Voi però sapete come sono le madri, non si può tenere a freno l'istinto, quello che le induce a proteggere i figli e ad andare perfino contro le apparenze per salvare loro la vita. Ed è certo che ci sono madri che quell'istinto non ce l'hanno ed è giusto che lo rivendichino perchè le donne vivaddio sono tutte diverse tra loro e tutte ugualmente eccezionali. Ma io ero una tra quelle che sentivano le variazioni ritmiche del battito di mia figlia e ogni sua smorfia mi comunicava cose che solo io sapevo comprendere perchè non c'è linea di comunicazione e di complicità più immediata e spontanea di quella che si instaura tra madre e figlia.

Mio marito era un uomo tenero, gentile, non alzava mai la voce, di quelli che quando li vedi ti sembrano innocenti senza mezzi termini. Aveva con la figlia un feeling particolare ed era una gioia vederli abbracciati insieme, la sera, sul divano, mentre lui abbassava il volume della televisione e lei cominciava il suo sonno con il viso poggiato sulla sua spalla.

Non c'era niente di sbagliato. Non poteva esserci nulla di sbagliato. Era suo padre e la fisicità è una cosa importante perchè è necessario che padre e figlia realizzino una reciproca conoscenza olfattiva, tattile che tra madre e figlia c'è già.

Un giorno però lo vidi e fu un attimo, mi cadde il mondo addosso e non riuscii a mettere a fuoco perchè certe azioni sono impercettibili e tutto il resto è fatto di sospetti e sensi di colpa. Quella mano era lì e nel frattempo lui continuava a sorridere e sorrideva mentre la bambina continuava a giocare con un aggeggio che lui gli aveva portato per farla divertire.

Non è possibile, dissi a me stessa, non è possibile, sarà stato come quando l'ha fatto con me. Sarà stata lei. Lui è un uomo con una sessualità tranquilla, certo non è la passione fatta persona ma i nostri orgasmi sono okay o almeno così mi era sembrato. 

In quei casi non ce la fai a resistere e sai bene che se darai voce a quel dubbio, quella voce diventerà un ostacolo, una realtà, si materializzerà e non sparirà mai più.

"Perchè hai messo la tua mano tra le sue gambine?" e fu così che cominciò un conflitto senza fine. Mi guardò come fossi pazza senza sapere quanto sarei stata davvero felice di esserlo, di poter trovare una spiegazione alternativa. Il punto è che quando apri gli occhi non riesci più a chiuderli e allora metti assieme una serie di dettagli apparentemente insignificanti che agli occhi altrui potevano sembrare segni di una paternità responsabile ma ai miei sembravano cosa ben diversa.

Una madre lo sa, non pensate sia così? Una madre lo sa, eccome se lo sa. Una madre capisce, percepisce il pericolo e non puoi farci niente. Se metti a tacere quella voce lo fai solo per egoismo, per tenerti quell'uomo, per non metterti in discussione perchè sei tu che hai scelto lui e hai scelto di farci una figlia e ora ti amputeresti una mano pur di togliere quella creatura dalle sue grinfie. Così fa una madre. Azzanna, grugnisce, morde, uccide perfino, pur di difendere i suoi cuccioli. E se il ruolo materno è spesso una scelta indotta quando quella scelta la fai consapevolmente la eserciti fino alle estreme conseguenze, senza guardare in faccia nessuno, compiendo la lotta più dura tra tutte: quella privata che non può mai essere portata in pubblico senza vederla rovesciata in mille forme di mistificazioni e distorsioni che sgravano lui da una responsabilità enorme e imputano colpe alle donne, a noi, a me.

Glielo chiesi ancora e lui disse che me l'ero sognato e allora gli dissi che la bambina aveva provato a mettere la mia mano esattamente dove l'aveva messa lui e allora mi sentii dire che ero io che avevo attenzioni ambigue nei suoi confronti. Io, non lui.

I giorni passarono senza che si riparlasse della questione e nel frattempo tutto sembrò calmarsi. Persino io mi convinsi che effettivamente forse avevo esagerato. Era tutto normale, era suo padre, non era possibile che avesse fatto cose del genere. Finchè non lo vidi ancora, stavolta più chiaramente, l'immagine perfettamente a fuoco e la sua mano era lì e lui era estasiato e mi avvicinai piano senza fare rumore per non farmi scoprire mentre lui la toccava. Presi in braccio la bambina e la portai via. Non aspettai un attimo, un ora, un giorno. Era tutto finito e quell'uomo doveva sparire dalla mia vita e da quella di mia figlia. 

Da quel momento in poi il coro su unanime. 

Forse hai esagerato - disse mia suocera.

Stai rovinando una famiglia per niente. L'avessi avuto io un padre così amorevole - disse mia cognata.

E' sicura di voler procedere? - disse l'avvocato e mi avvisò di tutti i guai che avrei passato. Lo fece come se si trattasse di burocrazia mentre quella era la mia vita ma soprattutto era la vita di mia figlia.

Imparai allora che quando i padri molesti si sentono privati di un riconoscimento ufficiale per prima cosa tendono a ricostruire la propria reputazione. Non importa se passano sulla pelle della ex moglie o della loro figlia. Il punto è che di loro non si deve MAI parlare male. Così dal momento in cui l'accusa viene ufficializzata loro diventano attori incredibili, interpretano la parte dei padri preoccupati per il futuro dei loro figli e si mostrano perfino compassionevoli nei confronti delle ex mogli, quelle povere matte, che però chiaramente vanno curate, bisogna "aiutarle" a prendere coscienza "della realtà", bisogna allontanarle dai figli per il bene dei bambini che altrimenti crescerebbero sotto l'influenza di quelle donne piene di astio e odio e cosa sarebbe della loro vita? Come si può pensare ad un destino più triste di quello che sarebbe in questo modo a loro riservato?

Separazione e denuncia, questo è quanto serve e nel frattempo bisogna difendersi dalle accuse e poi ci si mette anche tua madre che ti ripete se c'hai pensato bene e tu dici che certo che hai pensato bene a tutto. Come i fa a non pensare bene ad una cosa così importante. Ma non sarebbe forse stato meglio per me stare zitta e lasciare che tutto andasse avanti per quieto vivere, per tranquillità, per il mio stesso benessere? Che razza di masochista credete che io sia per aver messo sottosopra tutta la mia vita senza neppure sapere da dove iniziare. Ma come si fa ad agire diversamente quando c'è una minaccia incombente che sta per travolgerti. Se la tua casa sta per andare a fuoco ti chiedi forse cosa fare prima di prendere tua figlia e scappare fuori per metterla in salvo? Se inciampi e cadi ti chiedi forse come fare a non procurare ferite alla bambina che hai in braccio? Certo che no. Ti rompi la schiena per fare cadere tua figlia sul morbido e ti bruci dappertutto per salvare tua figlia dalle fiamme. Così si agisce quando c'è un pericolo incombente.

Se quel pericolo è rappresentato da un altro essere umano, soprattutto quando si tratta di un uomo, però chissà perchè sono tutti pronti a dissimulare, perchè in quel caso l'istinto non conta, perchè conta la convenienza, le convenzioni sociali, le ipocrisie, i pregiudizi e le bugie. Oh come contano le bugie, come conta quel gioco mascherato tra finti equivoci e finti fraintendimenti e come contano quelle strane teorie che diventano leggi e le leggi diventano decisioni definitive che spezzano la tua vita e quella di tua figlia.

Lui ha una intera equipe di avvocati a difenderlo, gli operatori dei servizi sociali sembrano tutti d'accordo, indottrinati dal corso di formazione tal dei tali, pagato dall'amministrazione pubblica, in cui quegli stessi avvocati vanno a spiegare quanto è grande il valore della paternità e io, chissà perchè, non ho nessuno che si occupi di questi problemi e in tribunale la sua difesa sostiene che io sono un pericolo per mia figlia e che il mio ex marito invece è un padre ideale, che ama sua figlia come nessun altro, e probabilmente è vero, certo, la ama a suo modo, in un modo sbagliato come si può amare qualcuno quando appaga semplicemente il proprio ego, quando riempie un vuoto e fornisce un alibi al proprio senso di sconfitta, quando quel figlio diventa una barriera e poi c'è quella frase "mia figlia mi ama e mi capisce come tu non hai fatto mai... tra noi c'è un rapporto splendido..." e io resto di ghiaccio perchè a nessuno sembra venire in mente che si tratta di una aberrazione. Mia figlia ha solo 10 mesi, brutto maiale che non sei altro, di che razza di amore e comprensione vuoi parlare? E' una bambina che adora gli adulti perchè non ne intravede la malignità, non instaura rapporti di "comprensione" reciproca, non chiede, non spiega, non capisce. Come può sfuggire una frase così morbosa?

Eppure in aula si parla di "alienazione genitoriale". Sarebbe tutta colpa mia perchè rischio di compromettere il rapporto tra padre e figlia e invece di decidere di allontanare quella bambina da lui decidono di allontanarla da me e la rinchiudono in un istituto in attesa di una decisione definitiva.

Mi chiedono di dimostrare l'abuso e voi ditemi: come cazzo si dimostra un abuso di quel tipo? La bambina non può certo dirlo e anche potesse farlo direbbero che è stata influenzata da me. Come posso dimostrarlo se non ho una telecamera che registra il comportamento del mio ex marito mentre sta con la bambina?

Non posso. Sono solo una madre, io. Sono solo quella che vuole salvare la vita a quella creatura. Sono solo quella che ha fatto a pezzi la sua vita, smontato tutte le sue certezze, che si è messa contro tutto e tutti, sfidando l'incredulità perfino delle persone più care per poter seguire un istinto che non posso ignorare.

Ditemi, voi lo ignorereste? Davvero voi avreste il coraggio di stare zitte? Davvero a voi non verrebbe in mente di proteggere vostra figlia o vostro figlio? Come potreste voi dividere lo stesso letto con un individuo del genere. Come?

Mia figlia ora ha tre anni e io non la vedo da mesi perchè le visite sono concordate e spesso impedite. Il mio ex marito, grazie alla schiera di avvocati che lo aiutano mi ha denunciata per calunnia e fa perfino il buon diavolo che se io smetto di accusarlo lui dice che potrebbe ritirare la querela. Magnanimo, lo stronzo.

La bambina non è con lui e non è con me ma è in mano allo Stato. Congelata. Una vita sospesa che attende di iniziare ora o mai più con un genitore, quell@ che l'ama, che vuole difenderla, che vuole crescerla bene. L'ultima ragione che il mio ex marito ha portato in aula per dimostrare la mia inaffidabilità come madre è la mia condizione economica perchè non navigo nell'oro e non ho un lavoro stabile. Ma di questi tempi chi non è precaria? Eppure in tribunale la povertà è un difetto e sebbene tutto dica che devi sfornare un figlio dietro l'altro per dare braccia alla patria poi il tuo utero viene rimesso in cantina e vale solo il prezzo di altre sottomissioni.

Siamo uteri che camminano e nessuno si occupa di quella creatura che non capirà mai perchè sta crescendo lontana da me, da chi l'ama al di sopra di tutto, da chi preferirebbe essere uccisa piuttosto che saperla nelle mani di quell'individuo ed è per questo che il mio cuore è a pezzi.

Salvate questi figli e queste figlie. Aiutate noi madri a salvare loro la vita. Strappateci il cuore, spezzateci le ossa, tagliateci la testa ma non riconsegnate i figli ai loro aguzzini.

Nota: questa storia è liberamente tratta da un racconto di una donna che vuole ovviamente restare anonima. Abbiamo cambiato dei dettagli, l'età della figlia, forse anche il sesso, le cose importanti però ci sono tutte e quel che ci premeva sottolineare erano le sensazioni, le emozioni, la parte umana, il dolore, l'esperienza di conflitto che si determina in una situazione del genere. Di questo tipo di argomenti abbiamo condiviso riflessioni e analisi a partire da qui e qui. Ringraziamo la donna che ha sofferto con noi per tirare fuori emozioni e un dolore inimmaginabili e grazie a tutt* per aver letto fino in fondo.



Un racconto di una madre. Se è vero, sappi che purtroppo questa tendenza a togliere i figli alle madri non calerà affatto, anzi...questa è una conseguenza di tutte le ingiustizie che hanno dovuto subire molti uomini padri. Almeno così ci si rende conto che devono levarsi dalle palle i tribunali per i minori (anzi, devono proprio essere aboliti)
« Ultima modifica: Gennaio 30, 2010, 13:56:17 pm da Jason »
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Re: Stupratori italiani,stupratori extracomunitari
« Risposta #2 il: Gennaio 30, 2010, 14:13:12 pm »
il problema principale quando si parla di stupri a mio parere purtroppo è l'infiltrazione femminile nel pensiero collettivo.
Non è un refuso: intendo proprio "infiltrazione femminile nel pensiero collettivo"
nel senso che per quanto si possa affermare che mm e ff hanno pari dignità, bisogna concedere che sono diversi e che il pensiero femminile non è adatto all'ambito pubblico.
Un esempio molto indicativo del pensiero femminile, e neutro in quanto pare attuato da uomini, è la vicenda di Sant'Agnese:

arrestata perchè cristiana verso il 300, durante la persecuzione di Diocleziano, in realtà perchè il figlio del prefetto si era di lei invaghito ed ella non vi corrispondeva. Le fu proposta l'alternativa:
1 sposi il tuo spasimante
2 vai a custodire il sacro fuoco delle vestali
3 vai a servire in un bordello

S.Agnese non ci pensò due volte e andò nel bordello (aveva 12 anni ed era bellissima!). Nessun uomo osava avvicinarsi, finchè un dì uno più di tutti depravato le si accostò e morì stecchito!
portarono il morto e Agnese al prefetto con l'accusa di stregoneria. Ella si difese che non lei ma Dio aveva punito l'insidiatore. Il prefetto le disse che non avrebbe mai creduto al suo Dio, a meno che non resuscitasse il morto. S.Agnese pregò Dio e il morto riprese vita. Agnese fu quindi accusata di stregoneria e bruciata.
Morale: il pensiero femminile non adatta le ipotesi ai fatti, ma usa i fatti per confermare le proprie opinioni.
Lo stesso vale x gli stupri. Il problema non sono i numeri. I numeri si modificano o si alterano o si interpretano. Il problema è la verità. Quella ben custodita nella testa delle illuminate  :blink:



PS


Nota: questa storia è liberamente tratta da un racconto di una donna che vuole ovviamente restare anonima.


cvd  :D
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Re: Stupratori italiani,stupratori extracomunitari
« Risposta #3 il: Gennaio 30, 2010, 14:15:00 pm »
Citazione
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di solito ci si mette la faccia, se si ha la coscienza pulita.
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Re: Stupratori italiani,stupratori extracomunitari
« Risposta #4 il: Gennaio 30, 2010, 14:22:00 pm »
Quoto quanto scritto da Cosmos. Il racconto non nasconde neanche bene che la donna ha gia' in testa la molestia della figlia da parte del padre. il resto e' solo un crescendo paranoico che puo' essere ritenuto autentico solo grazie alla perniciosa " infiltrazione " ( il termine e' efficacissimo ) del pensiero femminista in ogni ambito civile.
Riguardo alle statiche, vero feticcio dell'era moderna, vale la frase di disraeli, come quella di Churchill : le uniche statistiche valide sono quelle che noi falsifichiamo. A chi interessa, segnalo un prezioso libretto di Darrell Huff : mentire con le statistiche. leggibilissimo e rigoroso.
Utilissimo per capire quanto si puo' mentire con le statistiche

Offline COSMOS1

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Re: Stupratori italiani,stupratori extracomunitari
« Risposta #5 il: Gennaio 30, 2010, 14:23:25 pm »
di solito ci si mette la faccia, se si ha la coscienza pulita.

 :D già, ma cosa vuoi, la storia è liberamente tratta

e l'anonimato ovvio

come al processo al Binchetti di Roma: lui chiede che sia pubblico, le accusatrici che sia chiuso

ma come? non è lui il colpevole? non è lui che dovrebbe vergognarsi della terribile violenza perpetrata? loro di che dovrebbero vergognarsi? non è che gliel'hanno fatta annusare un po' troppo spesso? o che comunque qualche parte attiva nella vicenda l'hanno avuta?

mah ....
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Re: Stupratori italiani,stupratori extracomunitari
« Risposta #6 il: Gennaio 30, 2010, 14:28:28 pm »
Non sentirai mai le femministe parlare male degli algerini, tunisini , magrebini e plebaglia varia. Perchè loro non sono effemminati come noi , caro salar. Di loro non devi mai permetterti di parlare male (nonostante le carceri siano piene di sta gente) .
 

Tranquillo, Jà. A parlare male di loro ci pensano le becere femministe Leghiste, Forzanoviste, Carfregniste e Santachèiste varie  ;)
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Re: Stupratori italiani,stupratori extracomunitari
« Risposta #7 il: Gennaio 30, 2010, 18:59:23 pm »
Perchè insistono ad incolpare il maschio italiano di essere l'unico mostro?
Perchè vogliono creare un clima di diffidenza nelle relazioni coniugali?

Perche' all' origine c'e' quel disprezzo di se' al quale facevo riferimento in un' altra discussione.

Harmonica

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Re: Stupratori italiani,stupratori extracomunitari
« Risposta #8 il: Gennaio 30, 2010, 19:11:14 pm »
So che questo post non piacerà alla gente di sinistra,tuttavia sento il DOVERE di farlo.

Be', anch' io qualche anno fa sentii il dovere di aprire questa discussione.
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=7758834

Dico, ce ne fosse uno che poi si e' trasferito a vivere in uno di quei Paesi...
Anche lelen mi risulta sia rimasta a vivere in Svizzera...

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Re: Stupratori italiani,stupratori extracomunitari
« Risposta #9 il: Gennaio 30, 2010, 19:34:48 pm »
Be', anch' io qualche anno fa sentii il dovere di aprire questa discussione.
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=7758834

Dico, ce ne fosse uno che poi si e' trasferito a vivere in uno di quei Paesi...
Anche lelen mi risulta sia rimasta a vivere in Svizzera...

 Di questo passo l'Europa sarà totalmente islamizzata entro il 2100.


Eddai..fino al 2100...non saremo più vivi..e ricordati poi che nel mezzo c'è il 2012  :w00t:
« Ultima modifica: Gennaio 30, 2010, 19:38:57 pm da icarus.10 »
"Sono contraria alla pena di morte e all'ergastolo, eccetto che per stupratori, pedofili, e per coloro che maltrattano cani, gatti e...criceti"

Offline Jason

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Re: Stupratori italiani,stupratori extracomunitari
« Risposta #10 il: Gennaio 31, 2010, 00:03:38 am »
...
« Ultima modifica: Marzo 18, 2011, 00:09:57 am da Jason »
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Re: Stupratori italiani,stupratori extracomunitari
« Risposta #11 il: Gennaio 31, 2010, 00:09:08 am »
Be', anch' io qualche anno fa sentii il dovere di aprire questa discussione.
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=7758834

Dico, ce ne fosse uno che poi si e' trasferito a vivere in uno di quei Paesi...
Anche lelen mi risulta sia rimasta a vivere in Svizzera...

Permetti se quella discussione la riapro ?
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Offline Damien

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Re: Stupratori italiani,stupratori extracomunitari
« Risposta #12 il: Gennaio 31, 2010, 02:46:53 am »
Parlando di stupro vi racconto questa vicenda, dannatamente reale, accaduta ad un mio amico milanese nel settembre 2009.

Esce dalla disco con altri amici, avendo la spider 2 posti, saluta tutti gli altri e si dirige verso casa, all'uscita della disco c'e' una tipa non male, che cerca un passaggio, lui si ferma e le chiede dove volesse andare.. ( siamo sempre alle solite..), Lei non gli fa neanche terminare la domanda che subito gli chiese dove lui fosse diretto.. "Vado a fare colazione, ma se vuoi poi posso darti un passaggio a casa!" Lei accetta, sale in macchina e partono.

Appena fuori dalla zona, lei comincia a fargli delle domande e poi fa scattare la sua trappola:

"Ascoltami bene" disse "dammi tutti i soldi che hai, oppure mi metto a strillare e mi strappo la camicia!"

Immaginate la faccia da beota che il mio amico tra lo stupore della richiesta assunse..

Pensatela come volete.. ma visto che erano ancora in città, gli ha mollato un cinquantone, dopo ha accostato e lei scesa si e' data a precipitosa fuga..

A voi le considerazioni in merito.. 


Offline icarus.10

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Re: Stupratori italiani,stupratori extracomunitari
« Risposta #13 il: Gennaio 31, 2010, 02:58:52 am »
Sì. Anche a me un mio amico mi ha raccontato un episodio simile.

Costui   si è fatto un mazzo così all' uni per laurearsi in Ingegneria e altri 2 anni di corso asics per ottenere l'abilitazione all' insegnamento. Ottenuto così la cattedra in una scuola superiore di una città toscana, in un interrogazione ha messo 4 a due ragazze molto impreparate. Queste qui di tutta risposta lo hanno chiamato in privato e lo hanno minacciato che se non gli avesse alzasse il voto, lo avrebbero denunciato per molestie sessuali. Lui, giovane di appena 30 anni, ha sottostato al ricatto e ha alzato il voto a 6.

Meditate, gente.
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