Autore Topic: L'Umbria vuole costituirsi parte civile nei processi per "femminicidio"  (Letto 989 volte)

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Alberto86

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«Tra le misure previste per contrastare la violenza degli uomini contro le donne sono in programma l’istituzione dei Centri antiviolenza, dei punti di ascolto, di  emersione e di accoglienza qualificati, la costituzione di Case rifugio e soluzioni abitative temporanee e la possibilità perla Regione Umbria di costituirsi  parte civile nei processi per femminicidio, una esigenza resa ancor più drammaticamente stringente dagli efferati fatti di cronaca di cui siamo sempre più spesso testimoni, e che non hanno certo risparmiato l’Umbria». Lo dice la presidente della Regione Umbria,  Catiuscia Marini, commentando l’approvazione da parte della Giunta regionale dell’Umbria del Ddl «Norme per le politiche di genere e per una nuova civiltà delle relazioni tra donne e uomini».
Sistema organico «Basta scorrere i diversi Titoli del disegno di legge regionale sulla parità di genere – dice ancora Marini – per comprendere come questo provvedimento abbia l’ambizione di presentarsi come un sistema organico di interventi per superare quegli impedimenti, anche di carattere culturale, che ancora oggi sono causa di discriminazione».
Protezione per donne maltrattate «Il provvedimento – ha aggiunto Marini – propone una visione innovativa delle politiche di genere, non più intese settorialmente, ma come elemento imprescindibile e trasversale a tutte le altre politiche pubbliche, nel campo della salute, dell’organizzazione del lavoro, dell’economia, della formazione,  del welfare, della diffusione della cultura e delle politiche di genere, mettendo al centro la vita nella complessità dei suoi bisogni. L’obiettivo è coinvolgere l’intera  società civile, nelle sue diverse articolazioni, in un comune impegno sociale e politico. E’ per questo che ogni azione, ogni decisione dovrà  essere valutata e assunta anche tenendo conto dell’impatto  differenziato sulla vita delle donne e degli uomini.  Voglio sottolineare – ha proseguito la presidente – che un intero Capo (V) della normativa è dedicato ai servizi di contrasto alla violenza degli uomini contro le donne chela Regione  riconosce come violazione dei diritti umani fondamentali in qualsiasi forma essa si manifesti, fisica o psicologica. Da qui l’intento di realizzare un articolato sistema che, coinvolgendo tutti i soggetti interessati, assicuri il diritto alla protezione, accoglienza, soccorso e sostegno alle donne vittime di violenza maschile e ai loro figli minori».
La legge Il disegno di legge, realizzato con il contributo di un apposito Comitato scientifico e frutto di un’ampia partecipazione, rappresenta un punto importante nel percorso attuativo delle linee programmatiche di legislatura. Il provvedimento, che verrà ora inviato alla competente Commissione del Consiglio regionale per la definitiva approvazione si compone di cinque Titoli e 51 articoli. Nel Titolo I vengono definiti i principi e gli obiettivi della legge. Il titolo II è articolato in tre Capi, il primo è relativo alle competenze delle donne e alla loro presenza nei luoghi di decisione, il secondo ala diffusione della cultura e delle politiche di genere, il terzo introduce azioni territoriali per il miglioramento delle relazioni tra generi e per nuovi stili di vita. Il Titolo III dà corpo all’attuazione del “mainstreaming” di genere intervenendo sulle politiche regionali con l’introduzione di interventi mirati alla realizzazione di pari opportunità. Il Capo I è dedicato all’istruzione ed i successivi Capi  alla salute, al lavoro formazione ed impresa, alla conciliazione e condivisione e ai servizi di contrasto alla violenza degli uomini contro le donne.

http://www.umbria24.it/umbria-la-regione-vuole-costituirsi-parte-civile-nei-processi-per-femminicidio/186604.html




L'ennesima "equa" iniziativa di una politichessa italiana femminista al potere  :sick: :sick: :sick: