Le tue osservazioni mi hanno fatto riflettere sull'esperimento di Jaynes. Per chi non lo sapesse, un girono Jaynes chiese ai suoi studenti di essere particolarmente gentili con tutte le studentesse vestite di rosso, senza però dire loro la ragione della galanteria. Dopo pochi giorni l'ateneo era tinto di rosso.
Invece, il "condizionamento operante", ideato da Watson e perfezionato da Skinner, si basa sul rinforzo: quando un soggetto compie un atto desiderato, gli si somministra un rinforzo positivo – affetto, lode, denaro. Quando si compie un atto indesiderato gli si somministra un rinforzo negativo, ad es. dolore, biasimo, frustrazione.
Forse è questo il percorso per capire almeno uno degli strumenti utilizzati dal femminismo per paralizzare gli uomini: oggi se sei un "filo-femminista" vieni "premiato" dalla coscienza collettiva: vieni etichettato quale uomo saggio e giusto e considerato meritevole di rispetto; se non sei allineato, come noi, vieni etichettato un misogino, un disadattato ed emarginato.
Ma ho l'impressione che tu conosca la materia meglio di me.
Cosa ne pensi?
Mah a dire il vero no
Non conosco la materia in maniera accademica; però bene o male sono cose che si sperimentano tutti i giorni, e se uno è un po' osservatore, certi meccanismi diventano evidenti.
Personalmente poi fatico a credere che certe cose siano pilotate dall'alto, mi sembrano più un fenomeno spontaneo... ma forse mi sbaglio.
L'esperimento di Jaynes di cui parli è veramente interessante, soprattutto lo è il fatto che ci sia voluto così poco perché il cambiamento nell'ambiente provocasse un cambiamento di comportamento... non mi sembra plausibile che tutte o quasi abbiano fatto il collegamento logico "vestito rosso -> trattata bene", quindi in larga parte sarà stata una reazione inconscia!
Se ciò fosse vero, non sarebbe altro che un'altra conferma del fatto che le donne
subiscono il femminismo (anche se torna a loro vantaggio) tanto quanto gli uomini, senza esserne vere e proprie artefici.
Il discorso del condizionamento operante invece si collega bene a quello che io chiamavo "become the change you want to see in the world".
Ipotizziamo che, all'unisono, tutti gli uomini del mondo inizino a non considerare particolarmente le donne, come se non meritassero un particolare rispetto o attenzione.
Al 90% le donne inizierebbero a cambiare drasticamente atteggiamento, perché se è vero che il bisogno di sesso degli uomini è più alto, è vero anche che le donne hanno molto più bisogno di affetto e senso di protezione.
Ora, se il femminismo ha imposto un condizionamento operante agli uomini, noi possiamo provare a ripagare con la stessa moneta.
Ovvero: se un buon numero di uomini, desiderabili e desiderati, rifiutasse sistematicamente le donne snob e misandriche, 'concedendosi' (intendo chiaramente sia sessualmente che affettivamente) solo a quelle che abbassano la cresta e che permettono una convivenza equa, potrebbe iniziare un meccanismo di inversione di tendenza, nel quale tutte le donne che desiderano questi uomini inizieranno a capire velocemente che conviene smettere di tirarsela. Il problema a questo punto sarebbero gli altri uomini: se qualcheduno sarà abbastanza sveglio da capire che il vento sta girando, qualcun altro non lo sarà e continuerà a supportare moralmente le isterie delle femministe rifiutate, rallentando il meccanismo.
Però magari, come si suol dire, da cosa nasce cosa...
Per quanto riguarda la scuola, è risaputo che essa è il mezzo primario per la manipolazione culturale. Nel mondo reale impadronirsi dei bambini per formarli e condizionarli è l'agenda di ogni Stato, totalitario o liberale che si definisca (Marco Della Luna – Paolo Cioni). Comunque così diventerebbe troppo dispersivo. Secondo me sarebbe meglio affrontare un aspetto per volta. Potremmo concentrarci su come difenderci e cosa fare, dopo aver compreso le armi del femminismo, le modalità di attuazione e gli affetti sugli uomini.
Certo proporre una riforma adesso sarebbe semplicemente ridicolo. Secondo me l'unico spazio che ha, inizialmente, il 'movimento' per svilupparsi ed evolversi è quello personale.
Poi vivi per i fatti tuoi e capisci come gira il mondo, e ti accorgi che tutta quella generazione la mia - credo la stessa di Ten - ha assorbito questo mix catto-bigot-femminismo all'italiana...
Non so se siamo della stessa generazione (io sono del '91) ma comunque sì. Io ho avuto la fortuna di nascere in un ambiente ancora quasi 'incontaminato' da questo punto di vista, soprattutto in famiglia, ma per parecchi la situazione è stata drammatica. Ho avuto decine di compagni di classe, alle superiori, che raccontavano (come se fosse normale) che alle elementari o alle medie ad una ragazza bastava atteggiarsi un minimo da vittima per avere favoritismi dall'intero corpo insegnanti. Mentre nel caso di alcune insegnanti donne, le femmine venivano semplicemente favorite a prescindere.