Autore Topic: Riflessioni personali  (Letto 9197 volte)

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Offline dimitri

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Riflessioni personali
« il: Luglio 01, 2013, 13:19:19 pm »
Aristofane diceva che 'ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile. A ben vedere significa onorare gli onesti'". Quindi al giorno d'oggi l'essere antifemminista la trovo cosa onorevole.

Tuttavia, prima di procedere alla ragione dell'apertura di questo spazio, mi sembrano doverose alcune precisazioni per chierire quali siano le mie personali posizioni.

Girovagando per il web ho avuto modo di notare delle sostanziali diversità di corrente di pensiero tra i vari gruppi femministi, che mi hanno riportato alla mente il pensiero di Aristotele.

Secondo il filosofo le forme di governo sono sei, di cui tre “rette”, o “pure”, e tre “degenerate” o “corrotte”:
a) monarchia (governo di uno nell'interesse di tutti) la cui forma degenerata è la tirannide (governo di uno nell'interesse di uno);
b) l'aristocrazia (governo di pochi nell'interesse di tutti), la cui forma degenerata è l'oligarchia (governo di pochi – i più ricchi – nell'interesse di pochi);
c) la politeia (governo di molti nell'interesse di tutti) la cui forma degenerata è la democrazia – oggi diremmo demagogia – (governo di molti nell'interesse di molti, ma non di tutti (cioè governo dei poveri contro i ricchi).

Qualche secolo più in là Polibio elaborò la teoria delle forme cicliche di governo. Proseguendo il percorso aristolelico (ma anche platonico) egli giunse alla conclusione che tali forme di governo si succedono naturalmente all'interno di una sorta di ciclo "biologico" (anakùklosis, anaciclosi), per cui:
la monarchia, prima o poi degenera in tirannide (dato che i figli dei re giusti raramente sono anch’essi giusti). Alla tirannide si oppongono, come spesso è accaduto nella storia, i rappresentanti delle grandi famiglie, quasi paritarie rispetto al re. Si passa quindi ad una aristocrazia, che a sua volta, col tempo, si trasforma in oligarchia (fatalmente, infatti, i pochi desiderano solo arricchire se stessi).  A quel punto è il popolo a ribellarsi all’oligarchia, dato che da sempre i molti sono nemici delle “elites”. Si instaura pertanto una democrazia; ma questa, progressivamente, degenera a sua volta in oclocrazia, “governo della massa”, caratterizzato dalla confusione e dall’anarchia.
 
Il mio pensiero è che oggi a detenere il potere sia una forma degenerata del femminismo. D'altra parte  ho però anche notato che vi sono delle correnti di femminismo con le quali non vedo del tutto esclusa la possibilità che un giorno si possa instaurare un dialogo. Al momento tale ipotesi, a mio avviso, è da escludere alla luce dell'enorme differenza di forza e potere. Un trattativa è possibile quando entrambe le parti sono sedute alla scrivania non certo quando una di essa è seduta alla scrivania e l'altra è sotto il tavolo. Quella non sarebbe una trattativa ma una resa. Però se un giorno movimenti maschili e queste ali "moderate" del femminismo dovessero ritrovarsi in una condizione di equilibrio, non vedo escluso che vi possa essere un tentativo di approccio volto a verificare se vi possano essere delle soluzioni conciliative ed una collaborazione per studiare provvedimenti volti alla soddisfazione degli interessi di entrambi i sessi evitando di distruggerne e mortificare uno di essi.

Vi è inoltre un'ulteriore precisazione che considero opportuna. Per quel che mi riguarda la mia battaglia non ha come avversario la "donna". Se così fosse starebbe a significare che dovrei combattere anche contro mia moglie, mia figlia, mia madre, mia cugina, mia zia, mia nonna, le mie amiche, per difendere gli interessi anche di uomini tra cui alcuni soggetti detestati da tutti. E ciò mi semmbrerebbe assurdo.

Quindi, riepilogando, considero combattere il femminismo cosa assai onorevole. Ma quando parlo di femminismo mi riferisco soprattutto a quella forma di femminismo che i filosofi da me citati definirebbero degenerata (la cui ideologia è sposata sia da donne che da uomini); e sicuramente non ad una battaglia contro la donna.

Chiarito questo vorrei utilizzare questo spazio per riflettere, analizzare e cercare di capire:

a) quali sono le armi e gli strumenti che utilizza il femminismo per soggiogare gli uomini;
d) quali sono le ragioni che paralizzano la maggioranza degli uomini italici che oggi si trovano  paradossalmente a prestare il loro consenso ed a difendere un'ideologia che vuole distruggerne la propria identità;
c) come possiamo difenderci e cosa possiamo fare per aiutare gli uomini ad uscire da questo coma cerebrale.

Per cui cercherò di elaborare e sviluppare delle tesi di cui potremmo discutere.
Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.

Offline COSMOS1

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #1 il: Luglio 01, 2013, 13:42:29 pm »
domanda 2: che cosa paralizza gli uomini?
a mio parere la nostra propria degenerazione
come il re degenera in tiranno, così gli uomini in omuncoli
perchè uomini non si nasce, ma si diventa
si diventa imparando a negare sè stessi in nome di un interesse più grande, per il futuro, per i figli
ma un uomo che sa negare sè stesso, sa anche rifiutarsi a qualsivoglia denigrazione, insulto, derisione
invece gli omuncoli di oggi non sanno sacrificarsi perchè si ritengono il centro del mondo, ma dopo non sanno neppure difendere un minimo di rispetto e dignità e si prostrano al dio "sesso" come se in testa non avessero altro. E di fatto non hanno altro

domanda 3: cosa possiamo fare? il risveglio è una cosa difficile, non so proprio. Molti si svegliano quando prendono troppe bastonate. Altri si lamentano nel sonno, si girano dall'altra parte e restano ben aggrappati ai propri incubi. Boh?
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Offline Ten

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #2 il: Luglio 01, 2013, 15:09:18 pm »
1) Senso di colpa e leve emotive\sessuali, 'colpi bassi' verbali che vanno a minare la dignità e la virilità di un uomo che a quel punto, se prova a difendersi, apparirà inevitabilmente come un imbecille.
Per non parlare del martellamento psicologico subito fin dalla più tenera età e dei frequenti favoritismi alle femmine in ambito scolastico che ti inducono ad auto-considerarti un idiota quando ancora sei un bambino.

3) In ambito educativo, si potrebbero fare delle modifiche. Ad esempio le classi separate in base al sesso: sono state recentemente re-introdotte in alcuni istituti in america con ottimi risultati, dimostrando così che mischiare maschi e femmine non abbatte gli stereotipi, anzi li rafforza.
In ambito personale\sociale... "become the change you want to see in the world": migliorare sé stessi e contemporaneamente tirarsela, soprattutto con le donne snob, non appena iniziano a mandare messaggi d'interesse. Renderle un po' zerbine, se ci si riesce. Non è facile, ma è possibile.
Insomma fargli capire che non sono dee, sono solo donne e nella maggior parte dei casi non sono neanche granché.
Non sono né schiavo né tiranno. Sono libero.

Offline dimitri

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #3 il: Luglio 01, 2013, 16:08:58 pm »
perchè uomini non si nasce, ma si diventa si diventa imparando a negare sè stessi in nome di un interesse più grande, per il futuro, per i figli ma un uomo che sa negare sè stesso, sa anche rifiutarsi a qualsivoglia denigrazione, insulto, derisione

Vai a fargliela recuperare questa dignità all'uomo del 2013..

1) Senso di colpa e leve emotive\sessuali, 'colpi bassi' verbali che vanno a minare la dignità e la virilità di un uomo che a quel punto, se prova a difendersi, apparirà inevitabilmente come un imbecille.
Per non parlare del martellamento psicologico subito fin dalla più tenera età e dei frequenti favoritismi alle femmine in ambito scolastico che ti inducono ad auto-considerarti un idiota quando ancora sei un bambino.

3) In ambito educativo, si potrebbero fare delle modifiche. Ad esempio le classi separate in base al sesso: sono state recentemente re-introdotte in alcuni istituti in america con ottimi risultati, dimostrando così che mischiare maschi e femmine non abbatte gli stereotipi, anzi li rafforza.
In ambito personale\sociale... "become the change you want to see in the world": migliorare sé stessi e contemporaneamente tirarsela, soprattutto con le donne snob, non appena iniziano a mandare messaggi d'interesse. Renderle un po' zerbine, se ci si riesce. Non è facile, ma è possibile.
Insomma fargli capire che non sono dee, sono solo donne e nella maggior parte dei casi non sono neanche granché.

Le tue osservazioni mi hanno fatto riflettere sull'esperimento di Jaynes. Per chi non lo sapesse, un girono Jaynes chiese ai suoi studenti di essere particolarmente gentili con tutte le studentesse vestite di rosso, senza però dire loro la ragione della galanteria. Dopo pochi giorni l'ateneo era tinto di rosso.

Invece, il "condizionamento operante", ideato da Watson e perfezionato da Skinner, si basa sul rinforzo: quando un soggetto compie un atto desiderato, gli si somministra un rinforzo positivo – affetto, lode, denaro. Quando si compie un atto indesiderato gli si somministra un rinforzo negativo, ad es. dolore, biasimo, frustrazione.
Forse è questo il percorso per capire almeno uno degli strumenti utilizzati dal femminismo per paralizzare gli uomini: oggi se sei un "filo-femminista" vieni "premiato" dalla coscienza collettiva: vieni etichettato quale uomo saggio e giusto e considerato meritevole di rispetto; se non sei allineato, come noi, vieni etichettato un misogino, un disadattato ed emarginato.

Ma ho l'impressione che tu conosca la materia meglio di me.

Cosa ne pensi?

Per quanto riguarda la scuola, è risaputo che essa è il mezzo primario per la manipolazione culturale. Nel mondo reale impadronirsi dei bambini per formarli e condizionarli è l'agenda di ogni Stato, totalitario o liberale che si definisca (Marco Della Luna – Paolo Cioni). Comunque così diventerebbe troppo dispersivo. Secondo me sarebbe meglio affrontare un aspetto per volta. Potremmo concentrarci su come difenderci e cosa fare, dopo aver compreso le armi del femminismo, le modalità di attuazione e gli affetti sugli uomini.
« Ultima modifica: Luglio 01, 2013, 16:25:45 pm da dimitri »
Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.

Offline mmann

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #4 il: Luglio 01, 2013, 16:32:49 pm »
Citazione
Senso di colpa e leve emotive\sessuali, 'colpi bassi' verbali che vanno a minare la dignità e la virilità di un uomo che a quel punto, se prova a difendersi, apparirà inevitabilmente come un imbecille.
Per non parlare del martellamento psicologico subito fin dalla più tenera età e dei frequenti favoritismi alle femmine in ambito scolastico che ti inducono ad auto-considerarti un idiota quando ancora sei un bambino.

Verissimo!

Mi ricordo perfettamente quando ero a scuola quante ne ho subite... tanto comunque andava la colpa non era della stronza che faceva i dispetti era sempre tua perchè in quanto maschio.
Per non parlare in casa che qualunque cosa facevi da maschio era peccato per un bigottismo cattolico intriso di femminismo che mia madre ha assorbito negli anni delle proteste... tutto ciò psicologicamente castrante per un maschio e la prova del nove è che le prime esperienze le ho avute quando non ho più vissuto a casa lontano dai miei, e soprattutto da mia madre!
Poi vivi per i fatti tuoi e capisci come gira il mondo, e ti accorgi che tutta quella generazione la mia - credo la stessa di Ten - ha assorbito questo mix catto-bigot-femminismo all'italiana...

E il dramma è che lo vedo anche nell'educazione e nel comportamento - certamente in buona fede - fatto da parenti (zie) nel riguardo dei nipotini... qualunque cosa fa la femminuccia - tralaltro più grande - anche se sta veramente non viene quasi mai rimproverata... invece quanto suo fratellino nonostante sono cose tipiche per la sua età si arrampica ovunque, "studia" aggeggi che trova in casa, genera automaticamente urla isteriche di rimprovero da parte di zie, nonne, bisnonne etc etc...!

Offline yamamax

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #5 il: Luglio 01, 2013, 17:32:12 pm »
Mi viene in mente questo:
a) Quali sono le armi ? Quelle che gli hanno fornito gli uomini stessi e non certo le battaglie sociali che hanno portato avanti queste illuse spocchiose. Se volevano le spianavano subito.
La donna pseudo/emancipata è una che vuole, esige, spende, trita e ri-pretende quindi consuma e fa consumare, segue le mode e le impone … una manna per l’ industria consumistica occidentale e poi imbastisce cause, casini sociali e familiari tenendo sotto pressione e rincoglionimento gli altri uomini “zerbinati”. Insomma la vera classe dirigente elitaria si “ingrassa” a dismisura e non ha troppa concorrenza da altri uomini impegnati a correre dietro queste casiniste invece che a combattere per se stessi.

b) Quali ragioni ? Sei soffocato da subito fin dalla scuola, poi ti fanno credere e provano ad importi che una donna “va conquistata” e devi essere disposto a inventarti di tutto per apparire e quindi romperti la schiena per questi meccanismi, indebitarti tutta la vita per risultare meritevole di qualcuna. Ed ogni fallimento è colpa tua, non sei stato all’ altezza e quindi riparti al massacro.

c) Cosa possiamo fare ? Dovremmo ribaltare il concetto di educazione, che non è la colpevolezza, ma al contrario il rispetto per se stessi. Investire su se stessi e portare avanti le proprie idee e ambizioni.
Smettere di schernirci e fregarci fra di noi per fare il gioco di altri. Mirare sempre ad un livello più alto.
Lottare per ristabilire una parità giuridica che hanno limato nel tempo fino a far diventare ( il  matrimonio in primis ) privilegi da una parte e obblighi solo dall’ altra. Certo è tutto molto difficile, specialmente quando in molti remano contro, ma l’ impegno di tutti noi dovrebbe essere anche questo. Poi la cosa più impossibile e improponibile cercare di far capire a queste "invasate" di smettere di combattere noi, ma cercare di combattere insieme per ristabilire una dignità sociale per tutti, spianare tutti i debiti e non renderci tutti ricattabili socialmente ed economicamente, forse solo così i piani alti comincerebbero a preoccuparsi.
Lo so quest' ultima è pura utopia. :(     

Offline Mercimonio

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #6 il: Luglio 01, 2013, 20:25:52 pm »
domanda 2: che cosa paralizza gli uomini?

La legge.
E soprattutto il fatto che in europa la fanno applicare, mica come nel terzo mondo che e' molto elastica o basta pagare una multa.

E la legge in europa sara' sempre piu' pro-donna, se pensate che oggi vada male aspettate 5-10 anni e vedrete...


Offline Ten

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #7 il: Luglio 01, 2013, 21:36:02 pm »
Le tue osservazioni mi hanno fatto riflettere sull'esperimento di Jaynes. Per chi non lo sapesse, un girono Jaynes chiese ai suoi studenti di essere particolarmente gentili con tutte le studentesse vestite di rosso, senza però dire loro la ragione della galanteria. Dopo pochi giorni l'ateneo era tinto di rosso.

Invece, il "condizionamento operante", ideato da Watson e perfezionato da Skinner, si basa sul rinforzo: quando un soggetto compie un atto desiderato, gli si somministra un rinforzo positivo – affetto, lode, denaro. Quando si compie un atto indesiderato gli si somministra un rinforzo negativo, ad es. dolore, biasimo, frustrazione.
Forse è questo il percorso per capire almeno uno degli strumenti utilizzati dal femminismo per paralizzare gli uomini: oggi se sei un "filo-femminista" vieni "premiato" dalla coscienza collettiva: vieni etichettato quale uomo saggio e giusto e considerato meritevole di rispetto; se non sei allineato, come noi, vieni etichettato un misogino, un disadattato ed emarginato.

Ma ho l'impressione che tu conosca la materia meglio di me.

Cosa ne pensi?

Mah a dire il vero no  :D
Non conosco la materia in maniera accademica; però bene o male sono cose che si sperimentano tutti i giorni, e se uno è un po' osservatore, certi meccanismi diventano evidenti.
Personalmente poi fatico a credere che certe cose siano pilotate dall'alto, mi sembrano più un fenomeno spontaneo... ma forse mi sbaglio.

L'esperimento di Jaynes di cui parli è veramente interessante, soprattutto lo è il fatto che ci sia voluto così poco perché il cambiamento nell'ambiente provocasse un cambiamento di comportamento... non mi sembra plausibile che tutte o quasi abbiano fatto il collegamento logico "vestito rosso -> trattata bene", quindi in larga parte sarà stata una reazione inconscia!
Se ciò fosse vero, non sarebbe altro che un'altra conferma del fatto che le donne subiscono il femminismo (anche se torna a loro vantaggio) tanto quanto gli uomini, senza esserne vere e proprie artefici.

Il discorso del condizionamento operante invece si collega bene a quello che io chiamavo "become the change you want to see in the world".
Ipotizziamo che, all'unisono, tutti gli uomini del mondo inizino a non considerare particolarmente le donne, come se non meritassero un particolare rispetto o attenzione.
Al 90% le donne inizierebbero a cambiare drasticamente atteggiamento, perché se è vero che il bisogno di sesso degli uomini è più alto, è vero anche che le donne hanno molto più bisogno di affetto e senso di protezione.
Ora, se il femminismo ha imposto un condizionamento operante agli uomini, noi possiamo provare a ripagare con la stessa moneta.
Ovvero: se un buon numero di uomini, desiderabili e desiderati, rifiutasse sistematicamente le donne snob e misandriche, 'concedendosi' (intendo chiaramente sia sessualmente che affettivamente) solo a quelle che abbassano la cresta e che permettono una convivenza equa, potrebbe iniziare un meccanismo di inversione di tendenza, nel quale tutte le donne che desiderano questi uomini inizieranno a capire velocemente che conviene smettere di tirarsela. Il problema a questo punto sarebbero gli altri uomini: se qualcheduno sarà abbastanza sveglio da capire che il vento sta girando, qualcun altro non lo sarà e continuerà a supportare moralmente le isterie delle femministe rifiutate, rallentando il meccanismo.
Però magari, come si suol dire, da cosa nasce cosa... :)

Citazione
Per quanto riguarda la scuola, è risaputo che essa è il mezzo primario per la manipolazione culturale. Nel mondo reale impadronirsi dei bambini per formarli e condizionarli è l'agenda di ogni Stato, totalitario o liberale che si definisca (Marco Della Luna – Paolo Cioni). Comunque così diventerebbe troppo dispersivo. Secondo me sarebbe meglio affrontare un aspetto per volta. Potremmo concentrarci su come difenderci e cosa fare, dopo aver compreso le armi del femminismo, le modalità di attuazione e gli affetti sugli uomini.

Certo proporre una riforma adesso sarebbe semplicemente ridicolo. Secondo me l'unico spazio che ha, inizialmente, il 'movimento' per svilupparsi ed evolversi è quello personale.

Citazione
Poi vivi per i fatti tuoi e capisci come gira il mondo, e ti accorgi che tutta quella generazione la mia - credo la stessa di Ten - ha assorbito questo mix catto-bigot-femminismo all'italiana...

Non so se siamo della stessa generazione (io sono del '91) ma comunque sì. Io ho avuto la fortuna di nascere in un ambiente ancora quasi 'incontaminato' da questo punto di vista, soprattutto in famiglia, ma per parecchi la situazione è stata drammatica. Ho avuto decine di compagni di classe, alle superiori, che raccontavano (come se fosse normale) che alle elementari o alle medie ad una ragazza bastava atteggiarsi un minimo da vittima per avere favoritismi dall'intero corpo insegnanti. Mentre nel caso di alcune insegnanti donne, le femmine venivano semplicemente favorite a prescindere.
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Offline Vicus

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #8 il: Luglio 02, 2013, 01:55:40 am »
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perchè uomini non si nasce, ma si diventa
Secondo me il discorso è tutto qui. Essere donne significa assecondare la propria natura, essere uomini richiede il vincerla. E questo oggi comporta essere capaci di vivere allo stato di veglia in un ambiente culturale che tende a ostacolare questa consapevolezza privilegiando l’effimero e il sensazionale a scapito del piacere di capire.
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In ambito educativo, si potrebbero fare delle modifiche. Ad esempio le classi separate in base al sesso.
Concordo, ne avevo anche parlato in vari topic.
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Poi la cosa più impossibile e improponibile cercare di far capire a queste "invasate" di smettere di combattere noi, ma cercare di combattere insieme per ristabilire una dignità sociale per tutti, spianare tutti i debiti e non renderci tutti ricattabili socialmente ed economicamente, forse solo così i piani alti comincerebbero a preoccuparsi.
Concordo al 100%. Più che combatterci (salvo che nelle separazioni) sono incapaci di immaginare un progetto comune.
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se un buon numero di uomini, desiderabili e desiderati, rifiutasse sistematicamente le donne snob e misandriche, 'concedendosi' (intendo chiaramente sia sessualmente che affettivamente) solo a quelle che abbassano la cresta e che permettono una convivenza equa, potrebbe iniziare un meccanismo di inversione di tendenza, nel quale tutte le donne che desiderano questi uomini inizieranno a capire velocemente che conviene smettere di tirarsela.
Ah ma per questo non bisogna essere in tanti, funziona anche individualmente, provare per credere :lol:
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline dimitri

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #9 il: Luglio 03, 2013, 08:21:20 am »
Trovo quelle esposte tutte ipotesi fondate. Magari, per avere un quadro generale, alla fine le si potrebbero raccogliere tutte ed ordinarle.

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Mah a dire il vero no  :D
Non conosco la materia in maniera accademica; però bene o male sono cose che si sperimentano tutti i giorni, e se uno è un po' osservatore, certi meccanismi diventano evidenti.

Ah, speravo fossi uno psicologo :P. Comunque le tue osservazioni sono senz'altro particolarmente acute. ;)

Citazione
Personalmente poi fatico a credere che certe cose siano pilotate dall'alto, mi sembrano più un fenomeno spontaneo... ma forse mi sbaglio.

Su questo personalmente qualche dubbio mi viene. Magari qualche spintarella da qualche parte ci potrebbe anche stare.. :cool:

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L'esperimento di Jaynes di cui parli è veramente interessante, soprattutto lo è il fatto che ci sia voluto così poco perché il cambiamento nell'ambiente provocasse un cambiamento di comportamento... non mi sembra plausibile che tutte o quasi abbiano fatto il collegamento logico "vestito rosso -> trattata bene", quindi in larga parte sarà stata una reazione inconscia!
Se ciò fosse vero, non sarebbe altro che un'altra conferma del fatto che le donne subiscono il femminismo (anche se torna a loro vantaggio) tanto quanto gli uomini, senza esserne vere e proprie artefici.


Su questo invece ho meno dubbi.
Di teorie che indicano il femminismo come una ideologia subita sia dagli uomini che dalle donne, di teorie che indicano l'esistenza di soggetti che appoggiano e finanziano il femminismo e delle ragioni di tale sostegno, nonché del correlato obiettivo di distruzione dell'identità maschile e di quali siano i motivi di tale obiettivo, in rete se ne parla abbastanza diffusamente. Secondo me su questo argomento sarebbe però meglio aprire un topic a parte altrimenti diventa troppo dispersivo e non si viene a capo di nulla.

Citazione
Il discorso del condizionamento operante invece si collega bene a quello che io chiamavo "become the change you want to see in the world".
Ipotizziamo che, all'unisono, tutti gli uomini del mondo inizino a non considerare particolarmente le donne, come se non meritassero un particolare rispetto o attenzione.
Al 90% le donne inizierebbero a cambiare drasticamente atteggiamento, perché se è vero che il bisogno di sesso degli uomini è più alto, è vero anche che le donne hanno molto più bisogno di affetto e senso di protezione.
Ora, se il femminismo ha imposto un condizionamento operante agli uomini, noi possiamo provare a ripagare con la stessa moneta.
Ovvero: se un buon numero di uomini, desiderabili e desiderati, rifiutasse sistematicamente le donne snob e misandriche, 'concedendosi' (intendo chiaramente sia sessualmente che affettivamente) solo a quelle che abbassano la cresta e che permettono una convivenza equa, potrebbe iniziare un meccanismo di inversione di tendenza, nel quale tutte le donne che desiderano questi uomini inizieranno a capire velocemente che conviene smettere di tirarsela. Il problema a questo punto sarebbero gli altri uomini: se qualcheduno sarà abbastanza sveglio da capire che il vento sta girando, qualcun altro non lo sarà e continuerà a supportare moralmente le isterie delle femministe rifiutate, rallentando il meccanismo.
Però magari, come si suol dire, da cosa nasce cosa... :)

Può essere una buona idea.

Da parte mia, ritenendo particolarmente interessante conoscere le varie tecniche di condizionamento esistenti, per il momento proseguo la mia indagine su questa strada.

Un rimarchevole tipo di condizionamento esistente è quello scoperto nel 1967 da Martin Seligman, e da lui denominato "learned helplessness"ossia senso di impotenza appreso, o rassegnazione appresa. A quanto narrato (avvertenza: esperimento un pò atroce) sono state prese delle cavie, le si sono bloccate nei movimenti e le si sono somministrate delle scariche elettriche. Le cavie inizialmente tentavano di scappare ma essendo immobilizzate non potevano farlo. Poi le si sono messe in una cassa da cui era possibile scappare e si sono somministrate le scariche elettriche. Le cavie abbozzavano la fuga, poi rinunciavano e rimanevano a prendere le altre scosse, guaendo di dolore. La conclusione di Seligman è che esse hanno imparato a vivere i propri sforzi come inutili, a ritenersi impotenti, senza via d'uscita.
In effetti la medesima cosa che capita alle cavie può avvenire nell'animale uomo, il quale, sottoposto a consimili trattamenti, sviluppa, come le cavie, una sindrome depressiva, a meno che non sia refrattario. Il fattore più importante perchè si produca la "rassegnazione appresa" è che il soggetto si senta impotente ad intervenire sullo stimolo tormentoso. Questo meccanismo di logoramento e di demolizione della fiducia, dell'autostima, è centrale anche nel mobbing, ossia nella persecuzione organizzata contro un soggetto, diretta al fine di sottometterlo o scacciarlo attraverso l'accumularsi di stress, frustrazioni ed esperienza di impotenza e vanità di ogni tentativo di ribellione o di difesa. Si dice che in alcune società la rassegnazione indotta sia stata prodotta volutamente per scelta politica (Della Luna – Cioni).
Al prossimo esperimento.
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Offline Ten

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #10 il: Luglio 03, 2013, 14:23:18 pm »
Ah, speravo fossi uno psicologo :P. Comunque le tue osservazioni sono senz'altro particolarmente acute. ;)
Beh che dire, grazie :D

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Su questo personalmente qualche dubbio mi viene. Magari qualche spintarella da qualche parte ci potrebbe anche stare.. :cool:

Io personalmente sono anticomplottista. Però è pur vero che, in mezzo a tanta aria fritta, qualcosa di vero ci potrebbe stare benissimo.

Citazione
Un rimarchevole tipo di condizionamento esistente è quello scoperto nel 1967 da Martin Seligman, e da lui denominato "learned helplessness"ossia senso di impotenza appreso, o rassegnazione appresa. [...] Si dice che in alcune società la rassegnazione indotta sia stata prodotta volutamente per scelta politica (Della Luna – Cioni).

Il quadro che si delinea è piuttosto chiaro. L'unico modo di salvarsi è esercitare la propria forza di volontà senza cedere mai. Certo che farlo credendo di essere soli è difficile, quasi impossibile, soprattutto se si è già stati condizionati... ripeto: secondo me il lavoro dovrebbe iniziare dai bambini, prima che il loro senso di sé venga minato.
 :)
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Offline Warlordmaniac

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #11 il: Luglio 03, 2013, 17:13:11 pm »

d) quali sono le ragioni che paralizzano la maggioranza degli uomini italici che oggi si trovano  paradossalmente a prestare il loro consenso ed a difendere un'ideologia che vuole distruggerne la propria identità;


Sono in loop. Sono impantanati nel loro bisogno di appartenenza, che è ipertrofico. Per quale motivo è ipertrofico non lo so, credo a causa degli stimoli del consumismo. L'uomo si iperadatta, forse perché frustra la sua introversione, che è la parte che lo allontana dal gruppo e dal successo sociale e sessuale. L'uomo diventa così puro adattamento e si disumanizza.

Online Ryu

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« Risposta #12 il: Luglio 04, 2013, 20:50:19 pm »
Lol scusate ho sbagliato avevo ie pagine aperte ho postato una cosa che dovo postare in un altro topic
Odio il femminismo perché amo le donne

Offline Lucia

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #13 il: Luglio 05, 2013, 10:19:42 am »
Io per fortuna nella scuola materna edl bimbo non ho visto ancora che si facciano differenze di trattamento tra bimbi e bimbe. Poi forse siamo solo fortunati con le insegnanti.

Vai a fargliela recuperare questa dignità all'uomo del 2013..

Le tue osservazioni mi hanno fatto riflettere sull'esperimento di Jaynes. Per chi non lo sapesse, un girono Jaynes chiese ai suoi studenti di essere particolarmente gentili con tutte le studentesse vestite di rosso, senza però dire loro la ragione della galanteria. Dopo pochi giorni l'ateneo era tinto di rosso.

 :unsure: A me questo sperimento mi dimostra quanto è facile manipolare le donne con la gallanteria, fin troppo facile.
Basta apprezzare le qualità che davvero volete che dimostrino le donne (penso che il vestito roso non è una cosa essenziale) per farle diventare come le volete voi.
E poi nell'attrazione ci sono tanti doppi sensi, perché un uomo con un istinto cacciatore sarà piu interessto alla donna che lo sfida o a chi non importa di lui, e allora le donne diventano cosi :rolleyes:



Offline vnd

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #14 il: Luglio 05, 2013, 11:15:44 am »
:unsure: A me questo sperimento mi dimostra quanto è facile manipolare le donne con la gallanteria, fin troppo facile.
Basta apprezzare le qualità che davvero volete che dimostrino le donne (penso che il vestito roso non è una cosa essenziale) per farle diventare come le volete voi.
E poi nell'attrazione ci sono tanti doppi sensi, perché un uomo con un istinto cacciatore sarà piu interessto alla donna che lo sfida o a chi non importa di lui, e allora le donne diventano cosi :rolleyes:

Se ti dicessi quali sono le qualità delle donne che interessano gli uomini dovresti far finta di non essere d'accordo.
Ignoro il grado di consapevolezza ma, per rientrare nei nostri ipocriti schemi culturali, dovresti fingere disappunto.

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