Autore Topic: Riflessioni personali  (Letto 9132 volte)

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Offline Mercimonio

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #15 il: Luglio 05, 2013, 11:36:01 am »
E poi nell'attrazione ci sono tanti doppi sensi, perché un uomo con un istinto cacciatore sarà piu interessto alla donna che lo sfida o a chi non importa di lui, e allora le donne diventano cosi :rolleyes:

Sbagliano tutto e dovrebbero porre il focus solo sulle donne che dimostrano interesse verso di loro.

Certo cacciare e' divertente ed e' nel nostro DNA ma alla lunga e' tempo perso se a lei non piace in partenza, tra l'altro e' una finta caccia visto che e' lei che decide a chi darla o meno.

Troppi si impuntano su donne che non li cagano di striscio e allora insistono ancora di piu', cosi' che alla fine lei si crede una gran figa e tu resti col cazzo in mano, e' un circolo vizioso.

Offline dimitri

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #16 il: Luglio 05, 2013, 12:38:51 pm »
:unsure: A me questo sperimento mi dimostra quanto è facile manipolare le donne.

Forse più di quanto crediamo (ma allo stesso modo lo sono anche gli uomini).
Rimanendo tuttavia sull’effimero, secondo me, se così fosse, sarebbe saggia e prudente la “donna” che cominciasse a chiedersi da chi, perché, e se per lei sia effettivamente conveniente aderire all’ideologia dominante.


Facile transitur ad plures, diceva Lucio Anneo Seneca: “è facile passare alla maggioranza”. Conformarsi alla maggioranza, alla situazione relazionale in cui ci si viene di volta in volta a trovare, rende sicuri ed accettati. E viene istintivo. Un comportamento automatico, a schema atavico.

Pavlov diceva che la relazione dell’uomo col mondo esterno e coi suoi limiti è dominata da stimoli secondari: i simboli linguistici. L’uomo impara a pensare in parole e nei simboli verbali datigli e questi finiscono per condizionare la sua intera visione del mondo.
Dobrogaev sosteneva che “le manifestazioni linguistiche rappresentano funzioni di riflessi condizionati del cervello umano”. Mediante la ripetizione, attraverso tutte le possibili fonti, per migliaia di volte, di determinati messaggi, concetti, schemi logici o pseudologici – ossia le verità ufficiali – essi si traducono in modelli di pensiero fissi e condivisi.
Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.

Offline Vicus

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #17 il: Luglio 05, 2013, 17:28:37 pm »
Citazione
Pavlov diceva che la relazione dell’uomo col mondo esterno e coi suoi limiti è dominata da stimoli secondari: i simboli linguistici. L’uomo impara a pensare in parole e nei simboli verbali datigli e questi finiscono per condizionare la sua intera visione del mondo.
Il linguaggio è il magazzino dell'esperienza collettiva di un popolo. Lo consideriamo qualcosa di personale, ma in realtà è il più formidabile mezzo educativo e di radicamento culturale che esista. Il livello di una cultura dipende in primis da esso: come ogni artefatto umano, materiale o sociale, si degrada con l'uso (luoghi comuni, pubblicità, imprecisione dell'espressione) ed è fondamentale mantenerlo in buono stato di manutenzione. Questo compito è demandato ai poeti, il cui ruolo non è quello di fornire un mezzo di evasione come spesso si crede.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Lucia

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #18 il: Luglio 05, 2013, 18:03:50 pm »
Il linguaggio è il magazzino dell'esperienza collettiva di un popolo. Lo consideriamo qualcosa di personale, ma in realtà è il più formidabile mezzo educativo e di radicamento culturale che esista. Il livello di una cultura dipende in primis da esso: come ogni artefatto umano, materiale o sociale, si degrada con l'uso (luoghi comuni, pubblicità, imprecisione dell'espressione) ed è fondamentale mantenerlo in buono stato di manutenzione. Questo compito è demandato ai poeti, il cui ruolo non è quello di fornire un mezzo di evasione come spesso si crede.

ma se l'italiano si impone piu con la televisione (contro i dialetti parlati da molti in casa come prima lingua)  allora come puo rappresentare una espereinza collettiva arcaica? Non è possibile che contiene in se la filosofia di quelli che gli hanno dato questa forma standartizzata? O che piu i dialetti bisogna analizarli per capire il modo di intendere del mondo degli italiani?


Offline Lucia

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #19 il: Luglio 05, 2013, 18:44:35 pm »
Forse più di quanto crediamo (ma allo stesso modo lo sono anche gli uomini).
Rimanendo tuttavia sull’effimero, secondo me, se così fosse, sarebbe saggia e prudente la “donna” che cominciasse a chiedersi da chi, perché, e se per lei sia effettivamente conveniente aderire all’ideologia dominante.


Facile transitur ad plures, diceva Lucio Anneo Seneca: “è facile passare alla maggioranza”. Conformarsi alla maggioranza, alla situazione relazionale in cui ci si viene di volta in volta a trovare, rende sicuri ed accettati. E viene istintivo. Un comportamento automatico, a schema atavico.

io parlavo di altra cosa,
comunque uomini e donne sono altrettanto gregari o non.
Io non ho mai fatto parte della maggioranza e non mi sentirei neanche bene forse fosse cosi.

Citazione
Pavlov diceva che la relazione dell’uomo col mondo esterno e coi suoi limiti è dominata da stimoli secondari: i simboli linguistici. L’uomo impara a pensare in parole e nei simboli verbali datigli e questi finiscono per condizionare la sua intera visione del mondo.

Pavlov lo conosco solo dai suoi sperimenti sulla saliazzione dei cani.
Conosco invece meglio Freud che parla delle ambivalenze del comportamento umano, sopratutto qaundo si deve cofrontare con l'altro sesso (e la tendenza di fare proprio l'opposto a cio che desieri infatti fare, al fatto che i simboli rappresentano ua cosa e il suo cntrario. Quindi non semplifichiamo il comportamento umano, eliminando la soggettività e il libero arbitrio.

L'esperimento con la rassegnazione lo conoscevo. Ma lo conoscevo attraverso Frankl, che infatti lo analizza nel caso dei lager, e dice che se l'uomo sa che c'è una sola persona che lo aspetta acasa o se solo si immagina che infatti si trova altrove, in una situazione migliore già ha ritrovato il senso della sua vita.


Offline Lucia

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #20 il: Luglio 05, 2013, 19:01:56 pm »
Se ti dicessi quali sono le qualità delle donne che interessano gli uomini dovresti far finta di non essere d'accordo.
Ignoro il grado di consapevolezza ma, per rientrare nei nostri ipocriti schemi culturali, dovresti fingere disappunto.

se vuoi dire che agli uomini in una donna  interessa la disponibilità sessuale ti crederei se la parola puttana, troia e simili fossero complimenti, ma non lo sono, e non solo per colpa delle donne.

Ma poi ci sono anche altre cose dove l'uomo dice che apprezza una cosa poi invece apprezza proprio l'oppsosto (a si forse anche le donne sono cosi)

Offline vnd

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« Risposta #21 il: Luglio 05, 2013, 19:13:17 pm »
se vuoi dire che agli uomini in una donna  interessa la disponibilità sessuale ti crederei se la parola puttana, troia e simili fossero complimenti, ma non lo sono, e non solo per colpa delle donne.

Ma poi ci sono anche altre cose dove l'uomo dice che apprezza una cosa poi invece apprezza proprio l'oppsosto (a si forse anche le donne sono cosi)

E' abbastanza semplice.
Te l'ho spiegato più volte ma ti rifiuti di accettare l'idea.
Il termine puttana, in italiano, indica molte cose.
Parliamo soltanto di una disponibile sessualmente?

Bene.
La puttana, altro non è che una moglie pubblica.

Questa non è affatto una cosa che non va.
Schematizzando al massimo la moglie pubblica non è adatta a fare la moglie privata.

Quindi, la puttana va bene per divertirsi ma non per viverci insieme una vita e farci dei figli, dove c'è invece bisogno di costanza.

Mentre la donna seria va bene per farci una famiglia mentre per quanto riguarda il divertimento, meglio lasciar perdere.

Così come se ti serve un imbianchino chiami un'imbianchino e se ti serve un idraulico chiami un idraulico, se vuoi far famiglia cerchi una donna che ti sembri affidabile e se vuoi divertirti vai a mignotte.

Ma tu non mi credi.....


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Offline Ryu

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« Risposta #22 il: Luglio 05, 2013, 19:21:58 pm »
se vuoi dire che agli uomini in una donna  interessa la disponibilità sessuale ti crederei se la parola puttana, troia e simili fossero complimenti, ma non lo sono, e non solo per colpa delle donne.

Ma poi ci sono anche altre cose dove l'uomo dice che apprezza una cosa poi invece apprezza proprio l'oppsosto (a si forse anche le donne sono cosi)
Io troia e puttana lo sento dire solo dalle donne (che stanno rosicando) alle altre donne. L'uomo ormai se una è puttana gli si accende il lumino e fa il finto accondiscente con frasi tipo "no ma che dite ange loro hanno diritto..." "no non è vero se lo fa un uomo va bene, se lo fanno loro no..." e simili. E guard caso quelli che fanno così non trombano mai! Lol
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Offline zagaro

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« Risposta #23 il: Luglio 05, 2013, 19:24:35 pm »
se vuoi dire che agli uomini in una donna  interessa la disponibilità sessuale ti crederei se la parola puttana, troia e simili fossero complimenti, ma non lo sono, e non solo per colpa delle donne.

Ma poi ci sono anche altre cose dove l'uomo dice che apprezza una cosa poi invece apprezza proprio l'oppsosto (a si forse anche le donne sono cosi)

fai una ricerca semantica (ovvero sull'origine) della parola 'fottere', che ti faccio presente  è un termine polisensico, e cosa  importante un italiano classico non la direbbe mai in pubblico, quindi il trmine ha  un significato originario. ricordati che la lingua italiana nasce  come lingua cancelleresca, e  non come lingua di popolo. quest'ultimo l'ha fatto l'avvento della televisione, ma questa  è un'altra storia


poi fai una ricerca ra la differenza comportamentale  fra l'omossualità nel mondo anglosassone e nel mondo latino.


sembrerebbe a prima che fra le due casistiche vi stia un abisso, ma ne siamo proprio sicuri? alla fin fine  l'Uomo è stato sempre uguale a se stesso nella storia e  nei vari luoghi del mondo


p.s per quando riguarda troia e puttana fanno riferimento al concetto di paternità più che alle voglie sessuali, perchè il mondo antico era un mondo patrilineare. e quindi il padre determinava lo status sociale.

in un mondo a struttura contadina la femmina del maiale conosce il verro solo nel momento riproduttivo, ovvero i maialini non crescono con il padre, e questo è ignoto a loro. ovvero per trasposizione sono senza status sociale!
dire troia  in realtà significa 'sei all'ultimo posto sociale'
mentre la puttana  era l'unico membro sociale che poteva fare sesso al di fuori del momento riproduttivo, un peccato secondo la morale antica. una cosa che è venuta  meno con l'avvento della pillola
ovvero dire  puttana significava interiormente 'vivi al di fuori delle regole auree della società'
« Ultima modifica: Luglio 05, 2013, 19:36:37 pm da zagaro »

Offline dimitri

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« Risposta #24 il: Luglio 05, 2013, 21:16:43 pm »
io parlavo di altra cosa,
comunque uomini e donne sono altrettanto gregari o non.
Io non ho mai fatto parte della maggioranza e non mi sentirei neanche bene forse fosse cosi.

Pavlov lo conosco solo dai suoi sperimenti sulla saliazzione dei cani.
Conosco invece meglio Freud che parla delle ambivalenze del comportamento umano, sopratutto qaundo si deve cofrontare con l'altro sesso (e la tendenza di fare proprio l'opposto a cio che desieri infatti fare, al fatto che i simboli rappresentano ua cosa e il suo cntrario. Quindi non semplifichiamo il comportamento umano, eliminando la soggettività e il libero arbitrio.

L'esperimento con la rassegnazione lo conoscevo. Ma lo conoscevo attraverso Frankl, che infatti lo analizza nel caso dei lager, e dice che se l'uomo sa che c'è una sola persona che lo aspetta acasa o se solo si immagina che infatti si trova altrove, in una situazione migliore già ha ritrovato il senso della sua vita.

Ragazza mia, ma cosa è che ti hanno fatto? :P

Sei tu che porti "cavoli a merenda" come si suol dire e che cerchi di semplificare l'analisi di fenomeni estremamente complessi.
Con calma arriverò a scrivere anche del tuo caro amico Freud, che di cose ne ha dette tante, nonché di quello che tu chiami libero arbitrio oltre che di tanti altri autori. Quindi continua a seguire il topic, così imparando il pensiero anche di altri grandi della psicologia avrai la possibilità di osservare i fenomeni da diverse prospettive. ;)
Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.

Offline Lucia

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« Risposta #25 il: Luglio 05, 2013, 23:17:52 pm »
Ragazza mia, ma cosa è che ti hanno fatto? :P

qualcuno mi ha tirato fuori una mezza frase dal contesto e gli ha dato un tutt'altro senso che gli ho dato io

Citazione
Sei tu che porti "cavoli a merenda" come si suol dire e che cerchi di semplificare l'analisi di fenomeni estremamente complessi. (...) Quindi continua a seguire il topic, così imparando il pensiero anche di altri grandi della psicologia avrai la possibilità di osservare i fenomeni da diverse prospettive. ;)

non era per niente cavoli a merenda il mio intervento. Scrivi un esperimento che dimostra che le donne dipendono dalle lussinghe dei uomini e fanno molto per piacere a loro e quanto  facile ottenere in loro cosi un cambiamento positivo,
e come se quel sperimento non potesse significare nulla per il rapporto uomo donna ma solo per il modo di imparare una cosa
Ciao!

Offline dimitri

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« Risposta #26 il: Luglio 06, 2013, 00:18:38 am »
qualcuno mi ha tirato fuori una mezza frase dal contesto e gli ha dato un tutt'altro senso che gli ho dato io

non era per niente cavoli a merenda il mio intervento. Scrivi un esperimento che dimostra che le donne dipendono dalle lussinghe dei uomini e fanno molto per piacere a loro e quanto  facile ottenere in loro cosi un cambiamento positivo,
e come se quel sperimento non potesse significare nulla per il rapporto uomo donna ma solo per il modo di imparare una cosa
Ciao!

Approfondire anche un po' meglio Freud no? :D

Io di autori ne ho citati diversi e non ho espresso commenti sulle loro tesi. Ho solo trascritto il loro pensiero. A conclusioni sei giunta tu non io. Io non mi sono ancora espresso. ;). Nella seconda parte di quel messaggio non parlavo con te. Non per niente era staccato dal resto. E non ho decontestualizzato nulla. Su, che passa. ;)

« Ultima modifica: Luglio 06, 2013, 00:29:05 am da dimitri »
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Offline Vicus

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #27 il: Luglio 06, 2013, 01:31:48 am »
Citazione
ma se l'italiano si impone piu con la televisione (contro i dialetti parlati da molti in casa come prima lingua)  allora come puo rappresentare una espereinza collettiva arcaica? Non è possibile che contiene in se la filosofia di quelli che gli hanno dato questa forma standartizzata? O che piu i dialetti bisogna analizarli per capire il modo di intendere del mondo degli italiani?
Già ma l'italiano non è nato ieri...
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline giacca

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #28 il: Luglio 07, 2013, 09:07:17 am »
Aristofane diceva che 'ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile. A ben vedere significa onorare gli onesti'". Quindi al giorno d'oggi l'essere antifemminista la trovo cosa onorevole.

Tuttavia, prima di procedere alla ragione dell'apertura di questo spazio, mi sembrano doverose alcune precisazioni per chierire quali siano le mie personali posizioni.

Girovagando per il web ho avuto modo di notare delle sostanziali diversità di corrente di pensiero tra i vari gruppi femministi, che mi hanno riportato alla mente il pensiero di Aristotele.

Secondo il filosofo le forme di governo sono sei, di cui tre “rette”, o “pure”, e tre “degenerate” o “corrotte”:
a) monarchia (governo di uno nell'interesse di tutti) la cui forma degenerata è la tirannide (governo di uno nell'interesse di uno);
b) l'aristocrazia (governo di pochi nell'interesse di tutti), la cui forma degenerata è l'oligarchia (governo di pochi – i più ricchi – nell'interesse di pochi);
c) la politeia (governo di molti nell'interesse di tutti) la cui forma degenerata è la democrazia – oggi diremmo demagogia – (governo di molti nell'interesse di molti, ma non di tutti (cioè governo dei poveri contro i ricchi).

Qualche secolo più in là Polibio elaborò la teoria delle forme cicliche di governo. Proseguendo il percorso aristolelico (ma anche platonico) egli giunse alla conclusione che tali forme di governo si succedono naturalmente all'interno di una sorta di ciclo "biologico" (anakùklosis, anaciclosi), per cui:
la monarchia, prima o poi degenera in tirannide (dato che i figli dei re giusti raramente sono anch’essi giusti). Alla tirannide si oppongono, come spesso è accaduto nella storia, i rappresentanti delle grandi famiglie, quasi paritarie rispetto al re. Si passa quindi ad una aristocrazia, che a sua volta, col tempo, si trasforma in oligarchia (fatalmente, infatti, i pochi desiderano solo arricchire se stessi).  A quel punto è il popolo a ribellarsi all’oligarchia, dato che da sempre i molti sono nemici delle “elites”. Si instaura pertanto una democrazia; ma questa, progressivamente, degenera a sua volta in oclocrazia, “governo della massa”, caratterizzato dalla confusione e dall’anarchia.
 
Il mio pensiero è che oggi a detenere il potere sia una forma degenerata del femminismo. D'altra parte  ho però anche notato che vi sono delle correnti di femminismo con le quali non vedo del tutto esclusa la possibilità che un giorno si possa instaurare un dialogo. Al momento tale ipotesi, a mio avviso, è da escludere alla luce dell'enorme differenza di forza e potere. Un trattativa è possibile quando entrambe le parti sono sedute alla scrivania non certo quando una di essa è seduta alla scrivania e l'altra è sotto il tavolo. Quella non sarebbe una trattativa ma una resa. Però se un giorno movimenti maschili e queste ali "moderate" del femminismo dovessero ritrovarsi in una condizione di equilibrio, non vedo escluso che vi possa essere un tentativo di approccio volto a verificare se vi possano essere delle soluzioni conciliative ed una collaborazione per studiare provvedimenti volti alla soddisfazione degli interessi di entrambi i sessi evitando di distruggerne e mortificare uno di essi.

Vi è inoltre un'ulteriore precisazione che considero opportuna. Per quel che mi riguarda la mia battaglia non ha come avversario la "donna". Se così fosse starebbe a significare che dovrei combattere anche contro mia moglie, mia figlia, mia madre, mia cugina, mia zia, mia nonna, le mie amiche, per difendere gli interessi anche di uomini tra cui alcuni soggetti detestati da tutti. E ciò mi semmbrerebbe assurdo.

Quindi, riepilogando, considero combattere il femminismo cosa assai onorevole. Ma quando parlo di femminismo mi riferisco soprattutto a quella forma di femminismo che i filosofi da me citati definirebbero degenerata (la cui ideologia è sposata sia da donne che da uomini); e sicuramente non ad una battaglia contro la donna.

Chiarito questo vorrei utilizzare questo spazio per riflettere, analizzare e cercare di capire:

a) quali sono le armi e gli strumenti che utilizza il femminismo per soggiogare gli uomini;
d) quali sono le ragioni che paralizzano la maggioranza degli uomini italici che oggi si trovano  paradossalmente a prestare il loro consenso ed a difendere un'ideologia che vuole distruggerne la propria identità;
c) come possiamo difenderci e cosa possiamo fare per aiutare gli uomini ad uscire da questo coma cerebrale.

Per cui cercherò di elaborare e sviluppare delle tesi di cui potremmo discutere.
La ricostruzione di Polibio è meglio di quella di Aristotele, che oggi sarebbe impopolare, visto che c'è chi non riesce più a vivere perché è disoccupato e chi invece ha ancora più soldi di prima. Ma la degenerazione della democrazia ritengo che porti anche all'oligarchia dei partiti.

Offline zagaro

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #29 il: Luglio 07, 2013, 09:31:08 am »
La ricostruzione di Polibio è meglio di quella di Aristotele, che oggi sarebbe impopolare, visto che c'è chi non riesce più a vivere perché è disoccupato e chi invece ha ancora più soldi di prima. Ma la degenerazione della democrazia ritengo che porti anche all'oligarchia dei partiti.
ti vorrei far notare che  ne  Polibio, ne Aristotele avevano il concetto di suffragio universale ne dei diritti naturali dell'uomo.
anzi lo tesso Aristotle in quanto 'straniero' soffriva la cosa tant'evvero che si dedicò solo alle scenze 'orizzontali', e non come  l'aristocratico Platone che si dedicò alle scienze 'verticali'

guarda le amni dei due filosofi...............



mentre l'oligarchia dei partiti è una  pratica tutta  italiana che   deriva dal tempo delle Signorie, che bencè siano passati dei secoli in termini storici, invece non molto è passato in termini pratici, se ancora andiamo a cercare chi ci raccamanda, o il 'padrino' o il dominus giuridico per  risolvere i nostri problemi quotidiani