Autore Topic: Riflessioni personali  (Letto 9122 volte)

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Offline dimitri

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #30 il: Luglio 10, 2013, 11:38:40 am »
Proseguo le mia indagine (particolarmente interessante il “paragrafo” associazione e ripetizione. E’ un po’ lungo ma ne vale la pena. Consigliato).

Pare che la pubblicità commerciale e la propaganda politica sfruttino pienamente la possibilità di indurre la psiche in confusione tra reale e irreale (immaginazione e suggestione), e costruire nell’opinione pubblica falsi paradigmi della realtà economica, politica etc.
L’azione pare operi secondo i seguenti principali step:

a)   Suscitare uno stato di eccitazione, euforia, consenso, allarme (c.d. shok doctrine), senso di colpa, ecc., precedentemente o contemporaneamente ad un messaggio propagandistico o pubblicitario mirato;
b)   Far assimilare come ricordo di fatti reali e assodati, contenuti che sono invece solo asseriti o suggeriti oppure sono solo giudizi e interpretazioni;
c)   Inibire la percezione o il riconoscimento di fatti reali o argomenti logici che siano in contrasto con il sistema di convincimenti, valori, identificazioni che si vuole instaurare e consolidare.

Per una approfondita trattazione, con riferimenti alle evidenze sperimentali disponibili, vedasi Wilson Brayan Key.
Sugli indizi di efficacia di tali tecniche si consulti anche Lechner.

Messaggi subliminali:
Nel 1950 si sollevò una campagna d’allarme allorché si scoprì che, nella pellicole di film proiettati in pubblica sale erano inseriti fotogrammi contenenti suggestioni pubblicitarie; i fotogrammi non erano percepiti consciamente ma si riteneva che fossero percepiti inconsciamente e che influenzassero i comportamenti d’acquisto degli spettatori agendo, appunto, inconsciamente. Chris Frith riporta e commenta esperimenti che confermano la possibilità, per simili stimoli, di influenzare l’attività cerebrale.

Embeds, o intarsi:
Frequentemente nelle immagini pubblicitarie o propagandistiche vengono inseriti “embeds”, ossia parole o immagini evocative nascoste, non manifeste, non coglibili dalla mente conscia, ma (ritenute) coglibili dall’inconscio, e idonee a produrre determinate associazioni o stati d’animo nella mente dei destinatari. Queste parole o immagini nascoste sono sovente stimoli sessuali associate al prodotto reclamizzato, per facilitare scelte di acquisto; oppure dispregiativi ed allarmanti, ossia parole come “ratti”, immagini di stragi associate all’immagine o una descrizione del supposto nemico (criminali) quando si vuole creare consenso a misure repressive o preventive contro di essi o restrizione di diritti civili o delle garanzie giudiziarie.

Programmazione neurolinguistica (PNL):
Derivata principalmente dalla pratica del noto psicoterapeuta Milton Erikson secondo essa il soggetto passivo può venire programmato, a sua insaputa e senza il suo consenso, a fare determinate azioni, a reagire in un determinato modo a certi stimoli, ad avere determinate esperienze o variazioni dell’umore o di desideri in circostanze predefinite.

Associazione e ripetizione:
Consiste nell’applicare a una iniziativa oggettivamente poco accettabile (ed es. limitazione dei diritti) e avente fini non dichiarabili (ad es. controllo sociale) una denominazione falsa ma semanticamente “buona”, accettabile (ad. es. lotta al terrorismo, lotta alla violenza sulle donne, democratizzazione etc.), e nel ripetere tale denominazione in ogni circostanza, inserendola anche negli atti ufficiali, legislativi, amministrativi, fino a farla divenire il termine, il vocabolo di uso corrente per designare quell’iniziativa ed i suoi pretesi fini.
La ripetizione di un massaggio (ad es. “in Italia esiste un fenomeno di femminicidio”, “salviamo le donne”), se diventa pervasiva, se avviene molte volte al giorno, può far assorbire il contenuto, le implicazioni di quel messaggio come se fossero un fatto provato, anche se non lo è; e tale input rimane operante sullo sfondo cognitivo del soggetto anche dopo che sono emersi fatti che lo smentiscono.
In una prima fase le tecniche di associazione e ripetizione inducono il soggetto ad “accettare” la voluta versione della realtà e la conseguente moralità e legittimità dell’iniziativa (lotta alla violenza ad es.), tanto che di essa il soggetto si rende moralmente partecipe, identificandosi nei valori, nei leader, fino a sentirsi orgoglioso di tutto ciò.
In una seconda fase, quando cominciano ad emergere fatti che smentiscono sia i presupposti legittimanti (ad. es. reale esistenza di un fenomeno di femminicidio) che i fini dichiarati (ad. es. lotta alla violenza), questi fatti (ad es. verifica dell’inesistenza del fenomeno del femminicidio) e le loro implicazioni etiche e politiche che ne rivelano il vero fine (come ad. es. accaparrarsi ulteriori privilegi legislativi oltre ai già numerosi di cui godono, distruggere l’identità di un genere, accaparrarsi finanziamenti pubblici etc.-), in questa seconda fase, dicevamo, il soggetto censura o rimuove (inconsciamente) le informazioni che lo metterebbero in conflitto con le proprie precedenti scelte della precedente fase, con la propria adesione all’iniziativa. Quindi in buona sostanza l’effetto si difende da sé contro l’evidenza contraria.
Analogamente, applicando denominazioni repulsive, odiose, tabù (ad. es. sionista, fascista, comunista, misogino), si può avere l’effetto inverso, al fine di colpire, delegittimare, screditare e criminalizzare le iniziative, le persone, le idee, le informazioni non gradite (Della Luna - Cioni).
Alla prossima
Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.

Offline Lucia

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #31 il: Luglio 10, 2013, 13:08:39 pm »
Molto interessante dimitri  quel libro sulle tecniche di manipolazione.

La psicologia è usata specialmente per questo, per imparare a manipolare le reazioni delle masse.

Comunque il successo di questi meccanismi sempre presupone un soggetto passivo senza spirito critico e facilmente manipolabile. L'uomo (l'essere umano) non è del tutto cosi, per quello i sistemi fondati su belle buggie convincenti prima o poi crollano.
Un motivo per quale caduto un sistema di lavaggio di cervello nasce un 'altro è perché molti hanno bisogna di Verità in cui credere.   :dry:



Offline dimitri

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #32 il: Luglio 12, 2013, 12:10:59 pm »
Continua...

Condizionamento educativo didattico
Consiste per esempio, nell’educare ed acculturare i bambini ed i giovani attraverso la ripetizione ossessiva e sistematica di apposite suggestioni, attività, esperienze, ad un modo indirizzato di concepire e credere. Tale pratica si avvale del bisogno di integrazione e della scarsa capacità dei bambini di distinguere dalla realtà fattuale la suggestione ripetuta da figure autorevoli. Una rappresentazione distorta o manchevole della realtà può essere così facilmente costruita nella gran parte della popolazione.
Crescere ripetendo e sentendosi ripetere, decine di migliaia di volte, quei messaggi, e “agendoli” collettivamente come riti entro il gruppo di appartenenza, va ad incidere in modo emotivo, cognitivo, identitario sulla costruzione di quello che sentirà “reale”, “provato”, “dato di fatto”, nonché sulla capacità critica e di esame di realtà. (Della Luna – Cioni)
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Offline Lucia

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #33 il: Luglio 12, 2013, 13:27:10 pm »
Crescere ripetendo e sentendosi ripetere, decine di migliaia di volte, quei messaggi, e “agendoli” collettivamente come riti entro il gruppo di appartenenza, va ad incidere in modo emotivo, cognitivo, identitario sulla costruzione di quello che sentirà “reale”, “provato”, “dato di fatto”, nonché sulla capacità critica e di esame di realtà. (Della Luna – Cioni)

potrebbe provocare anche la reazione opposta non credi?

Per esempio le persone piu atee convinte che conossciamo (e coosco) o erano figli di preti o stavano per diventare preti.

Io ho gia vissuto un regime dove bisognava cantare le lodi del communismo e del presidente,
e dopo un punto nessuno ci credeva, anzi tutti sapevano la differenza tra realtà e dogmatismo che si insegnava in scuola.

Offline dimitri

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #34 il: Luglio 12, 2013, 13:34:06 pm »
Citazione
Comunque il successo di questi meccanismi sempre presupone un soggetto passivo senza spirito critico e facilmente manipolabile. L'uomo (l'essere umano) non è del tutto cosi, per quello i sistemi fondati su belle buggie convincenti prima o poi crollano.
Un motivo per quale caduto un sistema di lavaggio di cervello nasce un 'altro è perché molti hanno bisogna di Verità in cui credere. 

Citazione
potrebbe provocare anche la reazione opposta non credi?


Concordo in toto. Infatti nel prossimo post tratterò proprio degli effetti collaterali di questo sistema nonchè di quanto accaduto nel regime di cui parli tu.
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Offline Vicus

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #35 il: Luglio 13, 2013, 01:27:12 am »
Ellul nota che l'efficacia della propaganda risiede nella sua omnipervasività: non solo i media, ma anche i discorsi, i dibattiti, la legislazione, la pubblicità, i rapporti di lavoro e le attività commerciali. Qualsiasi atteggiamento non conforme, pure in assenza di opinioni espresse esplicitamente ne limita anche considerevolmente l'efficacia.
Come scrisse Pope:
Gentile lettore, non basarti troppo sul tuo disprezzo per gli strumenti di tale rivoluzione nel sapere, e non disdegnare tali deboli intermediari quali descritti nel nostro poema, ma ricordati cosa si racconta in qualche luogo nelle storie olandesi, e cioè che la gran parte delle loro province venne una' volta inondata, attraverso un foro in una delle loro dighe fatto da un solo topo d'acqua
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Ten

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #36 il: Luglio 16, 2013, 09:41:13 am »
Vado leggermente off-topic per raccontare una cosa che mi è successa e che mi ha incuriosito, anche se a ben pensarci non è nulla di nuovo.

Recentemente ho passato due week-end con un nutrito gruppo di persone, alcune mie conoscenze, altre no.
Nel gruppo, una ragazza che da tempo mi fa moderatamente il filo, ma che a me non piace.
In due sere il resto del gruppo (che non la conosceva) se n'è accorto e, visto anche che io non ci stavo, mi sono venuti a dire che ero o 'cattivo' o 'coglione' visto che l'ho mandata in bianco, 'poverina'. A onor del vero erano accuse scherzose e leggere, ma che comunque denotavano una visione critica del mio comportamento.

Nel gruppo anche due miei amici, che invece si sono dati parecchio da fare per raccattare fra le altre donne della comitiva. Non avendo avuto successo, sono stati accusati di essere 'coglioni' o 'incapaci'.

Riassumendo: sei un uomo? Se una ci prova con te e non ci stai, sei un coglione. Se ci provi con una e lei non ci sta, sei un coglione.
(In realtà, sei un coglione anche se non ci provi e nessuna ci prova con te. In pratica hai scampo solo se riesci a inzuppare.)
Se invece sei una donna, ci provi e lui non ci sta, 'poverina'.

Sostanzialmente, è opinione comune che una donna abbia DIRITTO ad una relazione con chi voglia, mentre l'uomo può solo assecondare la volontà femminile.

Nulla di nuovo sotto il sole, come già detto, ma interessante da notare.
Non sono né schiavo né tiranno. Sono libero.

Offline Ryu

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Re:Riflessioni personali
« Risposta #37 il: Luglio 25, 2013, 15:03:38 pm »
Aristofane diceva che 'ingiuriare i mascalzoni con la satira è cosa nobile. A ben vedere significa onorare gli onesti'". Quindi al giorno d'oggi l'essere antifemminista la trovo cosa onorevole.

Tuttavia, prima di procedere alla ragione dell'apertura di questo spazio, mi sembrano doverose alcune precisazioni per chierire quali siano le mie personali posizioni.

Girovagando per il web ho avuto modo di notare delle sostanziali diversità di corrente di pensiero tra i vari gruppi femministi, che mi hanno riportato alla mente il pensiero di Aristotele.

Secondo il filosofo le forme di governo sono sei, di cui tre “rette”, o “pure”, e tre “degenerate” o “corrotte”:
a) monarchia (governo di uno nell'interesse di tutti) la cui forma degenerata è la tirannide (governo di uno nell'interesse di uno);
b) l'aristocrazia (governo di pochi nell'interesse di tutti), la cui forma degenerata è l'oligarchia (governo di pochi – i più ricchi – nell'interesse di pochi);
c) la politeia (governo di molti nell'interesse di tutti) la cui forma degenerata è la democrazia – oggi diremmo demagogia – (governo di molti nell'interesse di molti, ma non di tutti (cioè governo dei poveri contro i ricchi).

Qualche secolo più in là Polibio elaborò la teoria delle forme cicliche di governo. Proseguendo il percorso aristolelico (ma anche platonico) egli giunse alla conclusione che tali forme di governo si succedono naturalmente all'interno di una sorta di ciclo "biologico" (anakùklosis, anaciclosi), per cui:
la monarchia, prima o poi degenera in tirannide (dato che i figli dei re giusti raramente sono anch’essi giusti). Alla tirannide si oppongono, come spesso è accaduto nella storia, i rappresentanti delle grandi famiglie, quasi paritarie rispetto al re. Si passa quindi ad una aristocrazia, che a sua volta, col tempo, si trasforma in oligarchia (fatalmente, infatti, i pochi desiderano solo arricchire se stessi).  A quel punto è il popolo a ribellarsi all’oligarchia, dato che da sempre i molti sono nemici delle “elites”. Si instaura pertanto una democrazia; ma questa, progressivamente, degenera a sua volta in oclocrazia, “governo della massa”, caratterizzato dalla confusione e dall’anarchia.
 
Il mio pensiero è che oggi a detenere il potere sia una forma degenerata del femminismo. D'altra parte  ho però anche notato che vi sono delle correnti di femminismo con le quali non vedo del tutto esclusa la possibilità che un giorno si possa instaurare un dialogo. Al momento tale ipotesi, a mio avviso, è da escludere alla luce dell'enorme differenza di forza e potere. Un trattativa è possibile quando entrambe le parti sono sedute alla scrivania non certo quando una di essa è seduta alla scrivania e l'altra è sotto il tavolo. Quella non sarebbe una trattativa ma una resa. Però se un giorno movimenti maschili e queste ali "moderate" del femminismo dovessero ritrovarsi in una condizione di equilibrio, non vedo escluso che vi possa essere un tentativo di approccio volto a verificare se vi possano essere delle soluzioni conciliative ed una collaborazione per studiare provvedimenti volti alla soddisfazione degli interessi di entrambi i sessi evitando di distruggerne e mortificare uno di essi.

Vi è inoltre un'ulteriore precisazione che considero opportuna. Per quel che mi riguarda la mia battaglia non ha come avversario la "donna". Se così fosse starebbe a significare che dovrei combattere anche contro mia moglie, mia figlia, mia madre, mia cugina, mia zia, mia nonna, le mie amiche, per difendere gli interessi anche di uomini tra cui alcuni soggetti detestati da tutti. E ciò mi semmbrerebbe assurdo.

Quindi, riepilogando, considero combattere il femminismo cosa assai onorevole. Ma quando parlo di femminismo mi riferisco soprattutto a quella forma di femminismo che i filosofi da me citati definirebbero degenerata (la cui ideologia è sposata sia da donne che da uomini); e sicuramente non ad una battaglia contro la donna.

Chiarito questo vorrei utilizzare questo spazio per riflettere, analizzare e cercare di capire:

a) quali sono le armi e gli strumenti che utilizza il femminismo per soggiogare gli uomini;
d) quali sono le ragioni che paralizzano la maggioranza degli uomini italici che oggi si trovano  paradossalmente a prestare il loro consenso ed a difendere un'ideologia che vuole distruggerne la propria identità;
c) come possiamo difenderci e cosa possiamo fare per aiutare gli uomini ad uscire da questo coma cerebrale.

Per cui cercherò di elaborare e sviluppare delle tesi di cui potremmo discutere.
Concordo al 100% ma essendo stato dimostrato dalle scienze neurologiche che la mente umana recepisce ed internalizza meglio gli slogan che i ragionamenti io mi azzarderei a definire "mignottismo" quello pseudo-femminismo che al giorno d'oggi si professa "femminismo".
Cioè la Carfagna che difende i diritti delle donne, dai... senza scendere in particolari su, fanciulle italiche interrogatevi...  :sleep:
Odio il femminismo perché amo le donne