Autore Topic: Deputati SEL scrivono al Presidente del Consiglio per la nomina del Ministro  (Letto 1461 volte)

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Offline Stendardo

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fonte : http://27esimaora.corriere.it/articolo/ministero-delle-pari-opporunita-perche-e-utile-sul-piano-simbolico-e-materiale/



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Mai ci saremmo aspettati, dopo appena tre mesi, di dover chiedere almeno il ripristino di ciò che era stato già acquisito
 
Ministero delle Pari Opporunità: perché è utile sul piano simbolico e materiale

di Titti Di Salvo, Celeste Costantino, Gennaro Migliore


Tags: interrogativi, politica


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Signor Presidente del Consiglio,
 l’attribuzione della delega alle Pari opportunità alla viceministra del Lavoro è un passo indietro, una “non scelta” come ha scritto Barbara Stefanelli sul Corriere. Questo Ministero, voluto dal Governo Prodi nel 1996, aveva sancito un punto: esiste in Italia una discriminazione di genere.
 
Da allora che cosa è cambiato? I più dicono che questo Ministero non è servito a niente, altri che ne hanno seguito l’evoluzione attribuiscono alle Pari opportunità alcuni provvedimenti significativi. Ma la scelta di non sostituire la Ministra Idem non nasce certo da una valutazione sull’efficacia di quel Ministero che il Presidente del Consiglio aveva riconfermato appena due mesi fa evidentemente confidando nella sua necessità. E in questi due mesi per la verità ci sono ragioni nuove a sostegno dell’utilità del Ministero sia sul piano simbolico che sul piano materiale.
 
Tra i primi atti di questa legislatura c’è stato quello di approvare all’unanimità, alla Camera e al Senato, la ratifica della Convenzione di Istanbul. Un atto dovuto, ma non scontato, a cui si è arrivati soprattutto grazie alla capacità dei movimenti delle donne di imporre il tema della violenza maschile e del femminicidio nell’agenda politica del Paese. Se il Parlamento ha finalmente preso consapevolezza di questo fenomeno – dei numeri, delle dinamiche e dello stato sociale e culturale in cui tutto ciò si determina – e se aveva appena avviato i suoi lavori la task force voluta dall’ex ministra Josefa Idem, come si può pensare che in una fase così delicata l’atto politico successivo possa essere quello di eliminare il Ministero che più di tutti aveva il compito di monitorare il percorso iniziato attraverso quel voto?
 
 Pertanto, piuttosto che attribuire una delega specifica sul “femminicidio” – come è stato fatto con Isabella Rauti – disconoscendo di fatto la complessità del fenomeno, sarebbe stato necessario mettere nelle condizioni il Ministero delle Pari opportunità di farsi da garante fino in fondo della piena applicazione della Convenzione che investe, e attraversa, tutti gli altri Ministeri: dall’Istruzione al Lavoro, dall’Economia agli Affari sociali. È una scelta incomprensibile, Signor Presidente, nella forma e nella sostanza, nella superficie e nella profondità.
 
Temiamo che, purtroppo, anche questo passaggio sia stato viziato dalle “larghe intese”, che in questa fase evidentemente non godono di buona salute: non vorremmo cioè che le mancate alchimie politiche prevalessero sul bene comune.
 
Non siamo portatori di una visione ideologica ma non abbiamo mai creduto a una politica “neutra” delle donne: essere di parte però non ci ha mai impedito di riconoscere, se buono, il lavoro dei nostri avversari politici. Anzi, di recente, attraverso il voto alla nostra mozione sulla piena applicazione della legge 194, abbiamo scoperto il sì del Pdl contro la sorprendente astensione del Pd. A dimostrazione che su certi terreni non si può ragionare con schemi politici predefiniti.
 
È importante il profilo politico del Ministero delle Pari opportunità e, per questo, avevamo criticato l’accostamento con lo Sport sotto la direzione di Josefa Idem. Mai ci saremmo aspettati, dopo appena tre mesi, di dover chiedere almeno il ripristino di ciò che era stato già acquisito.
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Offline dimitri

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Signor Presidente del Consiglio,
 l’attribuzione della delega alle Pari opportunità alla viceministra del Lavoro è un passo indietro, una “non scelta” come ha scritto Barbara Stefanelli sul Corriere. Questo Ministero, voluto dal Governo Prodi nel 1996, aveva sancito un punto: esiste in Italia una discriminazione di genere.

Sono assolutamente d’accordo con i deputati SEL: in Italia esiste una discriminazione di genere, anzi una discriminazione “enorme” aggiungerei. Peccato che le chiacchiere, la propaganda, la faziosità, la tendenziosità, le strumentalizzazioni raccontino che in Italia sia la donna a subirla, mentre la disamina del potere e del peso sociale, le statistiche “reali”, i fatti, gli atti, le leggi, raccontino una realtà un tantino diversa su quale sia il genere oggi fortemente discriminato, ben oltre la soglia di tollerabilità.

Le altre sciocchezze scritte non son neppur degne di essere commentate. Tra l’altro la tecnica adoperata è talmente banale che rasenta la risibilità: sviluppare un’analisi partendo da un presupposto falso e menzognero, ossia che le donne sarebbero discriminate e che tutti gli uomini italici sarebbero dei violenti.

Ma come son bravi senza contraddittorio. Quanto mi piacerebbe tenere un dibattito politico in diretta davanti a 40 milioni di persone con questa gente. Ma perché non ci concedono un confronto? Se sono così convinti delle loro ragioni, di cosa hanno paura?

Prima o poi gli uomini capiranno ciò che sta succedendo (e spero anche le donne).


Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.

Offline krool

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Citazione
Un atto dovuto, ma non scontato, a cui si è arrivati soprattutto grazie alla capacità dei movimenti delle donne di imporre il tema della violenza maschile e del femminicidio nell’agenda politica del Paese.
Proprio brave. Bel lavoro.

Cosa faremmo senza il vostro continuo gettare benzina sul fuoco. Complimenti, continuate così. :doh:

Offline yamamax

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È importante il profilo politico del Ministero delle Pari opportunità e, per questo, avevamo criticato l’accostamento con lo Sport sotto la direzione di Josefa Idem. Mai ci saremmo aspettati, dopo appena tre mesi, di dover chiedere almeno il ripristino di ciò che era stato già acquisito.

Ma come si fa a "sprecare" così tante poltrone !?  Con questa crisi buttiamo via incarichi da 10mila euro al mese + benefit e auto blu con la sirena che fa tanto fica !
Non si riconoscono.... :P